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Dichiarazione alla Camera a nome del gruppo demoproletario contro la partecipazione italiana alla guerra nel Golfo

Sono apparsi francamente penosi, signor Presidente del consiglio (Andreotti, ndr) i suoi giri di parole per cercare di dimostrare che questa è un'operazione di giustizia e di polizia internazionale. Andiamo dunque a vedere chi sono i giudici di Saddam, la foglia di fico delle Nazioni unite dietro la quale vi siste nascosti. Sono coloro che hanno riempito il dittatore sanguinario dell'Irak di armi fino a ieri! quando Saddam ha attaccato l'Iran era santificato dall'Occidente, perché il vostro concetto di diritto internazionale e di giustizia è strettamente legato ai vostri interessi di bottega, e quindi i santi e i demoni vengono di volta in volta beatificati e condannati a seconda degli interessi dell'Occidente.

Chi sono i giudici di Saddam? Gli Stati uniti, che per arrestare il loro ex dipendente Noriega, agente della Cia (il cui capo era l'attuale presidente degli Stati uniti) hanno invaso Panama e ucciso quattromila persone; l'Unione sovietica di Gorbaciov, che sta risolvendo coi carri armati i propri problemi interni; la Cina coi carri armati in piazza Tien An Men. Questi sono coloro i quali all'interno delle Nazioni unite dovrebbero rappresentare la giustizia e il diritto internazionale! che dovrebbero far applicare con gli unici metodi che sanno usare: quelli dei muscoli, delle armi e della guerra.

Nessuno ha voluto giustificare e difendere l'invasione del Kuwait da parte di Saddam; ma la guerra non serve assolutamente a nulla, non certamente a risolvere quei problemi che dite di voler risolvere. Innanzitutto non avete spiegato perché le sanzioni sono fallite, o meglio perché giudicate che siano fallite. Avete deciso che il 15 gennaio le sanzioni erano fallite, quando da vent'anni tollerate che Israele occupi i territori palestinesi, non rispettando nessuna delle risoluzioni delle Nazioni unite; però qui avete deciso che dopo sei mesi le sanzioni erano fallite e occorreva entrare in guerra.

Noi sappiamo che la guerra non risolverà nessuno di quei problemi bensì li aggraverà. Avete trasformato un dittatore sanguinario nel nuovo eroe dell'Islam, sapete che quelle aree saranno irrimediabilmente destabilizzate e lo stesso Arafat, di cui vi ricordate e vi servite solo in determinate occasioni, è stato bruciato sull'altare degli interessi dell'Occidente, perché il nuovo leader dei palestinesi non è più lui ma Saddam Hussein. Avete favorito la radicalizzazione delle masse povere arabe di tutto quel territorio, che è stato libanizzato con questa operazione di guerra che avete voluto intraprendere. E' un massacro! Voglio ricordare che ieri sera, solo nel primo quarto d'ora, sono state sganciate diciottomila tonnellate di bombe sull'Iraq. Ed è un massacro che, oltretutto, non ha nessun tipo di utilità rispetto agli obiettivi stessi che voi vi proponete di raggiungere, perché tutta quell'area dovrà essere presidiata militarmente se volete conservare il controllo sui pozzi di petrolio, se volete mantenere il vostro ruolo di polizia internazionale. E' quindi un'operazione criminale di guerra, un massacro che ha centuplicato i danni causati da Saddam nel Kuwait, senza risolvere nessun problema. Lì dovrete stare stabilmente, perché è chiarissimo che gli Stati uniti sono partiti sin dal primo giorno con l'intenzione di presidiare militarmente per lungo tempo e stabilmente quelle aree, che sono ormai completamente destabilizzate. Si prospetta la costituzione di una nuova Nato che venga trasportata in quell'area di controllo occidentale.

Coloro i quali hanno le mani insanguinate, che risolvono al loro interno i problemi coi carri armati non possono arrogarsi il diritto di difendere la giustizia! Saddam poteva essere benissimo piegato con un controllo rigido sulle sanzioni. Abbiamo appena scoperto che in Germania ditte tedesche ed americane, dietro società di comodo svizzere, hanno fino all'altro ieri rifornito Saddam di apparecchiature strategiche e di tecnologie. Quindi l'Occidente non può assolutamente assumere questo tipo di ruolo. Ribadiamo qui che la soluzione militare non rappresenta, né in diritto né in fatto, una soluzione equa di questo problema. E poi mi meraviglia, signor Presidente del consiglio, che lei qui ieri abbia detto: non vogliamo fare i profeti disarmati. Io non sono credente, ma penso proprio che quel Cristo nel quale lei crede fosse un profeta disarmato. In ogni caso, noi preferiamo i profeti disarmati ai servi sciocchi dei guerrieri.