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9 agosto 1943

Con regio decreto n.721, il governo Badoglio sopprime gli organi corporativi centrali. Decreta, inoltre, la istituzione della Commissione inquirente per l’avocazione dei profitti di regime. La compongono: Ettore Casati, primo presidente della Corte di cassazione, presidente: Ettore Cipolla, avvocato generale della Corte di cassazione, membro effettivo; Giacomo Carboni, primo presidente della Corte di appello, membro effettivo. Membri supplenti sono: Antonio Manca, consigliere della Corte di cassazione; Umberto Borsari, consigliere della Corte di cassazione; Camillo Feraudo, sostituto procuratore della Corte di cassazione; Luigi Oggioni, consigliere della Corte di cassazione. Repressione fascisti

9 agosto 1943

A Roma si dimette, a seguito delle pressioni in tal senso del Re, il ministro degli Interni Bruno Fornaciari, sostituito da Umberto Ricci. Fornaciari aveva destituito 20 prefetti e ne aveva trasferiti d’ufficio altri 2, attirandosi la malevolenza di Vittorio Emanuele III.

9 agosto 1943

Emanuele Artom scrive: "E’ inconcepibile ora una guerra limitata a due nazioni…La divisione tra le due parti non è territoriale, ma politica, fra partiti e non fra paesi; la Germania ha sottomesso Stati confinanti in gran numero ed è assurdo che domani risorgano le barriere fra le popolazioni confinanti che da anni combattono una sola lotta: contro Hitler, e nutrono una sola speranza: la distruzione del fascismo; i singoli Stati hanno una classe dirigente di Mussolini o di Laval o di Quisling squalificata e una di fuoriusciti a Londra o altrove a cui forse toccherà di assumere il potere: potranno costoro essere nazionalisti, dopo aver combattuto all’estero non solo per la propria terra, ma per tutte le patrie oppresse? Infine, dopo il termine della guerra, tutti i popoli dovranno collaborare insieme alla ricostruzione senza che i vincitori facciano rappresaglie sui vinti".

10 agosto 1943

Harold MacMillan, distaccato presso il Quartiere generale alleato, ironizza sul termine ‘onorevole capitolazione’ usato dai diplomatici angloamericani per indurre più facilmente gli italiani alla resa incondizionata: "Penso – scrive nel suo diario- che la definizione consista nel fatto che la capitolazione è italiana e la sua parte onorevole è inglese. In altre parole non vi è conflitto tra Capitolazione onorevole e Resa incondizionata. E tutto ciò significa che è nostro dovere badare che queste condizioni, che devono essere firmate senza discutere, non impongano agli italiani obblighi disonorevoli". Armistizio

10 agosto 1943

La direzione del Partito d’azione approva un ordine del giorno in cui attacca il governo Badoglio per la sua incapacità di "risolvere la crisi angosciosa in cui il paese si dibatte", e per la sua mancata reazione alla "invasione tedesca". L’organo di stampa del partito, "l’Italia libera", a sua volta scrive: "Il governo Badoglio, in questo suo estremo tentativo di salvare il salvabile, di fronte alla situazione estera, vuol essere lasciato solo e rinunzia all’apporto che potrebbe essere prezioso delle voci del paese. E noi prendiamo atto che ancora una volta ci si impedisce di parlare, ci si impedisce di agire. E anche questa volta, noi privi di responsabilità, saremo mondi di colpe".

11 agosto 1943

Adolf Hitler informa i suoi generali che "gli italiani continuano i loro negoziati a tutta velocità…sono negoziati proditori, essi rimangono con noi solo per guadagnare tempo". Occupazione tedesca

11 agosto 1943

Il ministro della Guerra Sorice emana una circolare con la quale ripristina il divieto per gli appartenenti alle Forze armate di iscriversi ai partiti politici e di partecipare a qualsiasi manifestazione o attività di carattere politico.

11 agosto 1943

Luigi Gedda, presidente dell’Azione cattolica, propone a Badoglio che i quadri della sua organizzazione sostituiscano quelli fascisti alla guida delle organizzazioni giovanili, culturali, ricreative e dell’informazione, compreso l’Eiar "affinché le trasmissioni non appaiano disorientate, esitanti ed in assoluto contrasto con le dure giornate della Nazione come oggi avviene, ma contribuiscano a controbattere la propaganda sovversiva del fuoruscitismo comunista favorita dalle radio straniere, le quali fanno opera di disfattismo spirituale, patriottico e politico, realizzando invece un apporto positivo con l’illustrazione di temi che interessino la nobiltà morale e la fierezza patriottica di nostra gente".

11 agosto 1943

A Roma, si svolge una riunione dei rappresentanti dei partiti antifascisti a casa dell’avvocato Spataro, per discutere se sia il caso di lanciare un appello insurrezionale al popolo per cacciare i tedeschi, come richiesto dai rappresentanti militari presenti. Prevale, infine, la tesi di Bonomi che un appello in tal senso potrà essere lanciato solo quando le armate angloamericane saranno giunte sul suolo italiano. Resistenza

12 agosto 1943

Il generale Giuseppe Castellano e Franco Montanari, funzionario del ministero degli Esteri, sono inviati a Lisbona per avviare con gli alleati le trattative per l’armistizio. Armistizio

12 agosto 1943

E’ arrestato il maresciallo Ugo Cavallero, subito tradotto a Forte Boccea. Repressione fascisti

12 agosto 1943

Palmiro Togliatti, in una trasmissione a "Radio Milano libertà", afferma: "Solo quando avremo cacciato Badoglio e fatta la pace potremo dire che incomincia veramente per l’Italia l’era della libertà". P.C.I.

12 agosto 1943

A Roma, sul quotidiano del Vaticano "L’Osservatore romano", sotto il titolo "Per la vittoria della verità", è pubblicata una lettera di Guglielmo Giannini che difende la borghesia, criticata nell’articolo apparso sullo stesso quotidiano il 6 agosto. Vaticano

12 agosto 1943

A Caltanissetta, il vescovo Giovanni Jacono scrive al cardinale Luigi Lavitrano: "I miei rapporti con le autorità occupanti sono piuttosto buoni, ma non più influenti come le prime due settimane, essendo cambiati i capi. A prefetto della Provincia è stato messo il nostro avvocato Arcangelo Cammarata…Si ridesta la massoneria, la maffia (sic) e il comunismo con tendenze separatiste. Io farò un giro per tutti i comuni della diocesi per sollevare gli animi oppressi nella fede e nella carità di N. Signore. Intanto chetamente consiglio al Clero e agli amici nostri di non allargare alla politica di secessione della Sicilia dall’Italia". Vaticano

12-13 agosto 1943

Nel corso della notte, l’aviazione alleata bombarda ancora Milano e Torino. A Milano, 405 bombardieri alleati ‘Lancaster’ e ‘Stirling’ sganciano sulla città 1.904 tonnellate di bombe. Occupazione alleata

13 agosto 1943

A Roma, l’aviazione angloamericana bombarda i quartieri Tiburtino, Prenestino, Casilino e Tuscolano. La città era già stata colpita il 19 luglio. Occupazione alleata

13 agosto 1943

Una nota confidenziale diffusa dall’ufficio del ministro degli Esteri germanico, Joachim von Ribbentrop, si chiede se "di fronte ai rinnovati massicci bombardamenti aerei, già ricominciati, e ad un rovescio militare forse grave, il governo (italiano) riuscirà, applicando le misure militari draconiane già introdotte, ad evitare una netta svolta a sinistra: si ammette infatti che i sintomi di una preoccupante ribellione comunista siano già in atto nell’Italia settentrionale. Se ciò accadrà in avvenire è la grande e angosciosa domanda di quest’ora. Ciò che non è assolutamente consentito di porre in dubbio è la ben fondata supposizione che in caso di caduta del governo Badoglio, salirebbero al potere uomini di idee radicali di sinistra, forse addirittura comunisti, che accetterebbero volentieri la resa senza condizioni…" Occupazione tedesca

13 agosto 1943

A Tangeri, il console generale britannico Gascoigne, rientrato dalle ferie, comunica ad Alberto Berio le direttive di Churchill sulla resa senza condizioni dell’Italia: "Il maresciallo Badoglio deve capire che non possiamo trattare, ma solo esigere la resa incondizionata, il che significa che il governo italiano dovrebbe porsi nelle mani dei governi alleati i quali poi detteranno le loro condizioni. Queste saranno tali da imporre /agli italiani/ una capitolazione onorevole". Il Consolato generale d’Italia, in codice, informa il ministro degli Esteri, Raffaele Guariglia. Armistizio

13 agosto 1943

A Roma, i partiti antifascisti approvano un ordine del giorno che segna una presa di distanza dal governo presieduto dal maresciallo Badoglio. D.C. P.C.I. P.S.I.

13 agosto 1943

A Roma si riuniscono, convocati da Bruno Buozzi, i sindacalisti antifascisti che, a differenza degli esponenti politici, intendono proseguire nel dialogo con il governo Badoglio. Movimento operaio- sindacati

13 agosto 1943

Palmiro Togliatti, nel corso di una trasmissione di "Radio Milano libertà", afferma: "Nessuna collaborazione con Badoglio e col suo governo. Chi si mette su un’altra strada, chi accetta di collaborare con Badoglio e quindi accetta la sua politica di guerra mussoliniana fascista, rompe con il movimento popolare, si stacca dal popolo, si mette contro la volontà della nazione". P.C.I.

13 agosto 1943

A Milano, è sancita la fusione tra il Psi e il Mup. P.S.I.

13 agosto 1943

A Milano, nel corso di una dimostrazione, le forze di polizia sparano uccidendo 2 dimostranti e ferendone 7. Repressione armata- caduti

13 agosto 1943

Benedetto Croce nel suo diario, riferendosi ai dirigenti del Partito d’azione, scrive:"…impiastricciano idee contraddittorie, fanno programmi ineseguibili e lanciano accuse o scomuniche sciocche e faziose".

14 agosto 1943

Il governo presieduto dal maresciallo Badoglio dichiara unilateralmente Roma "città aperta", priva cioè di comandi militari e di qualsiasi altro obiettivo che possa giustificare i bombardamenti alleati. Gli alleati disconoscono la decisione. Occupazione alleata

14 agosto 1943

A Roma, dopo un incontro con il ministro Leopoldo Piccardi, i sindacalisti antifascisti s’incontrano con il maresciallo Pietro Badoglio e gli consegnano un documento: "Considerando che la funzione a cui siamo chiamati ha uno stretto carattere sindacale che non implica nessuna corresponsabilità politica, dichiariamo di accettare le nomine nell’interesse del Paese e dei nostri organizzati, per procedere alla liquidazione del passato e alla sollecita ricostruzione dei sindacati italiani, che tenga conto delle tradizioni del vecchio movimento sindacale e ad avviare al più presto gli organizzati a nominare direttamente i propri dirigenti". Badoglio assume il solo impegno di far liberare i detenuti politici e accetta la dichiarazione di "non corresponsabi1ità politica" dei sindacati. Movimento operaio- sindacati

15 agosto 1943

A Madrid, il generale Giuseppe Castellano s’incontra con l’ambasciatore britannico in Spagna, Samuel Hoare, assicurandogli che l’Italia avrebbe accettato la resa senza condizioni e che avrebbe collaborato con gli angloamericani, a patto di essere informata delle località in cui avverranno gli sbarchi alleati. Armistizio

15 agosto 1943

A Bologna, si svolge un incontro fra il generale Roatta, da parte italiana, e Jodl e Rommel da parte tedesca, per esaminare il piano difensivo dell’Italia centro settentrionale. Il generale Mario Roatta ribadisce la fedeltà italiana all’alleanza con i tedeschi.

15 agosto 1943

In diverse città italiane, è distribuito un volantino a firma ‘Cola di Rienzo’ che invita i cittadini a proclamare uno sciopero generale di un quarto d’ora per la data del 1 settembre per chiedere la pace. L’iniziativa è stata assunta dal Gran maestro della Carboneria Felice Anzalone e, secondo il capo della polizia Carmine Senise, è stata concordata con i tedeschi.

15 agosto 1943

A Roma, il generale Paolo Puntoni - aiutante del Re- annota nel suo diario gli sfoghi di Vittorio Emanuele III nei confronti della politica di epurazione adottata dal maresciallo Pietro Badoglio: "Badoglio…me ne combina di tutti i colori. Sembra che il suo intento, con la sua mania di colpire tutti, sia di fare il vuoto intorno alla Monarchia. Non si sentono che lamentele e molte di queste lamentele sono più che giustificate". Repressione fascisti

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