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23 settembre 1943

I sindacalisti antifascisti emettono un comunicato con il quale dichiarano illegali le nomine dei commissari sindacali fatte dal governo della Rsi, e affermano che i neo commissari avrebbero risposto di persona degli atti compiuti. Movimento operaio- sindacati

23 settembre 1943

A Brindisi, giunge l’ammiraglio duca Aimone d’Aosta. Regno del Sud

23 settembre 1943

A Meina, i tedeschi uccidono 16 cittadini di religione israelita, forse per ordine del capitano Saewecke Theodor Emil, distaccato al comando dell’hotel Regina di Milano e che, nel dopoguerra, diverrà un alto dirigente della polizia della Germania occidentale. Occupazione tedesca

23 settembre 1943

A Roma, è arrestato e, successivamente, deportato in Germania Carmine Senise, capo della polizia. Occupazione tedesca

23 settembre 1943

Rodolfo Graziani, a Roma, cede alle pressioni congiunte dei fascisti, fra i quali Barracu, e dei diplomatici tedeschi e accetta di entrare nel governo repubblicano. R.S.I.

23 settembre 1943

A Roma, Alessandro Pavolini consegna all’ambasciatore tedesco Rudolf Rahn la lista dei ministri che formeranno il governo della Rsi. R.S.I.

23 settembre 1943

L’ambasciatore tedesco Rudolf Rahn telegrafa al ministro degli Esteri Joachim von Ribbentrop: "L’operazione è avvenuta secondo i piani. La costituzione del governo è terminata a mezzogiorno…Solo io sono stato capace di persuadere Graziani ad entrare nel governo un minuto prima della pubblicazione del comunicato". Rahn informa il ministro che per la sua residenza "il Duce preferirebbe come nuova sede del governo Merano o Bolzano". Occupazione tedesca

23 settembre 1943

A Roma, le truppe tedesche circondano la sede del ministero della Guerra e intimano armi alla mano agli alti ufficiali presenti di giurare fedeltà al neocostituito governo della Rsi. Occupazione tedesca

23 settembre 1943

Maria Cianetti, moglie di Tullio Cianetti, ex componente del Gran Consiglio del fascismo, invia una lettera ad Alessandro Pavolini per perorare la causa del marito. R.S.I.

23 settembre 1943

Da Berlino, Benito Mussolini proclama la nascita della Repubblica sociale italiana. R.S.I.

23 settembre 1943

A Berlino, Joseph Goebbels annota nel suo diario: "E’ chiaro che il Duce non potrà trascinare in giudizio i traditori del fascismo fintanto che non si deciderà a regolare i conti con il genero...D’altra parte la punizione dei traditori è il presupposto della ricostruzione del fascismo. Il piccolo fascista di campagna non potrà certo credere ad una sincera rinascita del fascismo se gli stessi che ne hanno provocato l’attuale, gravissima crisi non saranno chiamati a rispondere di ciò che hanno fatto". Occupazione tedesca

24 settembre 1943

A Mosca, Palmiro Togliatti scrive a Dimitrov per segnalargli che la decisione del Partito comunista jugoslavo di annettersi il litorale sloveno gli appare "prematura" e che, come sostiene Stalin, l’obiettivo principale è ora la guerra contro la Germania mentre le risoluzioni delle contese territoriali possono essere rinviate al termine del conflitto. P.C.I.

24 settembre 1943

Il generale Emilio Bacuzzi abbandona Spalato a bordo di una nave, dirigendosi a Bari con 3.000 uomini.

24 settembre 1943

A Brindisi, gli alleati concedono l’autorizzazione all’impiego del 1° raggruppamento motorizzato italiano. Occupazione alleata

24 settembre 1943

A Palma di Montechiaro (Agrigento), per stroncare la manifestazione della popolazione contro il richiamo alle armi, reparti militari aprono il fuoco uccidendo un uomo e una donna. Repressione armata- caduti

24 settembre 1943

E’ annunciata la formazione del governo della Repubblica sociale italiana, che risulta così composto: Benito Mussolini, presidente del Consiglio, e, ad interim, ministro degli Esteri; Guido Buffarini Guidi, agli Interni; Antonino Tringali Casalinova, alla Giustizia; Domenico Giampietro Pellegrini, alle Finanze; Rodolfo Graziani, alla Difesa; Silvio Gaj, all’Economia corporativa; Edoardo Moroni, all’Agricoltura; Carlo Alberto Biggini, all’Educazione nazionale; Gaetano Polverelli, alle Comunicazioni; Fernando Mezzasoma, alla Cultura popolare. R.S.I.

24 settembre 1943

A Roma, i colonnelli di Stato maggiore Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo e Giorgio Ercolani, e il maggiore Vincenzo Fornaro creano il servizio informazioni che sarà successivamente denominato ‘Montezemolo’.

24 settembre 1943

A Napoli, Benedetto Croce, Alberto Cianca e Raimondo Craveri decidono di creare un Fronte nazionale di liberazione il cui comando affidare al generale Giuseppe Pavone, sostenitore del Partito d’azione. Resistenza

24 settembre 1943

A Napoli, il federale fascista Domenico Tilana lancia un proclama alla popolazione perché si schieri a fianco dei tedeschi: "La regina del Mediterraneo che le forze plutocratiche credono di avere in loro sicuro e definitivo dominio, saprà esprimere come sempre la scelta della propria strada e la determinazione del tutto osare per il bene della patria e per l’onore del suo popolo".

24 settembre 1943

A Berlino, il barone von Steengrachtn segretario di Stato al ministero degli Esteri, dopo un incontro con il cardinale Cesare Orsenigo, appunta in una nota: "Il nunzio mi ha detto spontaneamente che secondo la sua opinione solo la Germania e il Vaticano, la prima in ambito materiale, la seconda in quello spirituale, sono nella condizione di contrapporsi al pericolo comunista". Vaticano

25 settembre 1943

Benito Mussolini rientra in Italia, stabilendosi alla Rocca della Caminate. R.S.I.

25 settembre 1943

Il maresciallo Rodolfo Graziani, ministro della Difesa della Rsi parla alla radio:"…Assumo la direzione del ministero della Difesa nazionale nel periodo più tragico della nostra storia. Chi vi parla è un maresciallo d’Italia, il quale durante la sua lunga vita di soldato ha ampiamente conosciuto fortuna e malasorte, e, per le sue armi, il sole della gloria e l’ombra della ingratitudine. Adesso egli è stato chiamato dal destino a stringere il pugno intorno alla spada per cancellare la macchia della vergogna con la quale l’infedeltà e il tradimento hanno deturpato la bandiera d’Italia. La base di ogni tradizione militare è il senso dell’onore". R.S.I.

25 settembre 1943

A Bari, il comitato regionale del Fronte nazionale d’azione scrive al maresciallo Pietro Badoglio: "Oggi più che mai è necessaria un’opera severa e metodica di epurazione di tutti gli organi centrali e periferici dello Stato e di tutti gli enti locali dalle sovrastrutture e scorie fasciste, il cui persistere deprime lo spirito pubblico, minaccia alle spalle le forze combattenti e di frequente mette in pericolo l’ordine pubblico". Regno del Sud

25 settembre 1943

A Salerno, inizia le pubblicazioni il giornale patrocinato dagli alleati "Il Corriere di Salerno", che cesserà il 9 ottobre 1943. Occupazione alleata

25-27 settembre 1943

In Abruzzo, si svolge la battaglia di Bosco Martese (Teramo) tra una formazione partigiana di oltre mille persone, prevalentemente giovani provenienti da Teramo e soldati sbandati che impegnano duramente le truppe tedesche prima di essere obbligati a disperdersi dalla preponderanza del nemico, in uomini e mezzi. I tedeschi per rappresaglia uccidono 7 partigiani catturati. Resistenza- lotta armata. Resistenza- caduti

26 settembre 1943

A Roma, il colonnello delle Ss Herbert Kappler ordina ai dirigenti della comunità ebraica di consegnare 200 ostaggi o 50 chilogrammi di oro. Occupazione tedesca

26 settembre 1943

L’ambasciatore tedesco a Roma, Rudolf Rahn, informa il ministro degli Esteri del contenuto di una conversazione avuta con Benito Mussolini: "Nonostante l’ottimismo che simula in presenza dei colleghi, il Duce si è sentito in dovere di dirmi che la prima impressione avuta era che l’Italia si trovasse in uno stato di caos, come un ubriaco che ha perso completamente l’orientamento…Dubita che il modo così confuso con cui la Germania interferisce in ogni settore pubblico italiano giovi agli stessi interessi tedeschi. Naturalmente è sufficientemente realista da adattarsi alle circostanze; ma sia dal punto di vista tedesco, sia da quello italiano è insensato creare un governo che poi non deve governare, emanare disposizioni senza avere i mezzi per farle eseguire, e riorganizzare un’amministrazione alla quale non è stato lasciato nulla da amministrare. E’ una tragedia per il popolo italiano che la Germania sia rimasta sola a combattere. Ma dato che le cose stanno così, la Germania sola doveva avere la completa direzione per tutto ciò che si riferisce alla condotta della guerra in Italia. Egli avrebbe appoggiato questo concetto con la più rigida coerenza, e per questa ragione desidera vedere la nuova milizia riorganizzata praticamente sotto il comando tedesco…Considera compito del nuovo governo italiano il mantenimento della legalità e dell’ordine nelle retrovie delle armate tedesche, e avrebbe chiesto che appena possibile gli fossero forniti i mezzi per far ciò. Tali mezzi avrebbero dovuto comprendere il controllo unificato dell’amministrazione, dell’economia e delle finanze". R.S.I.

26 settembre 1943

L’ufficio distaccato dell’Ambasciata tedesca a Roma, diretto da E.F. Moellhausen, informa il ministero degli Esteri che "l’influenza sull’intero lavoro del Partito fascista è assolutamente assicurata. I contatti con tutti gli uffici del Partito in Italia sono possibili solo attraverso l’ufficio di Rahn". Occupazione tedesca

26 settembre 1943

E’ annunciato che sarà costituita un’unica corporazione, sotto il controllo del Pfr, comprendente "tutte le federazioni sindacali". R.S.I.

26 settembre 1943

A Pisino, nel corso di un’assemblea alla quale prendono parte due soli italiani, è ufficialmente proclamato il distacco dell’Istria dall’Italia ed il suo ricongiungimento alla Jugoslavia.

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