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8 ottobre 1943

In un appunto per un promemoria, poi rimasto inedito, esponenti della Rsi (probabilmente Rodolfo Graziani) pongono in risalto le condizioni di sudditanza nelle quali versa il governo repubblicano dinanzi all’alleato:"…Le autorità politiche tedesche hanno nominato un governo fascista per puri motivi di interesse politico interno tedesco. Le autorità militari germaniche, e lo Stato maggiore in particolare, con visione ristretta della situazione non desiderano dare nessuna possibilità di sviluppo a tale Governo e ne ostacolano in tutti i modi ogni attività. Tale Governo è pertanto realmente un governo fantoccio e chi governa in Italia sono le autorità militari tedesche. Queste sono, come è noto e la storia insegna, sprovviste di senso psicologico e di comprensione e provvedono con la loro opera a scavare un abisso sempre più profondo fra i due popoli. E’ nell’interesse comune di colmarlo; sia interesse contingente (retroterra assicurato per il fronte mediterraneo tedesco; ordine, lavoro e tranquillità per gli italiani) sia interesse per la collaborazione in una Europa di domani". R.S.I.

9 ottobre 1943

A Barge, a casa di Geymonat, presenti Andreis, Mussa, Ivaldi per il Partito d’azione, e Comollo, Pajetta, Grassi e Conte per il Partito comunista, si decide lo scambio di commissari politici fra le bande azioniste della Val Pellice e quelle comuniste di Barge per favorire una migliore integrazione. Resistenza- lotta armata

9 ottobre 1943

A Milano, su "Il Corriere della Sera" compare un articolo a favore del mantenimento in vita delle commissioni di fabbrica su basi elettive, perché esse sono "una necessità della vita organizzativa, nonché una garanzia, e forse la maggiore, che i diritti riconosciuti ai lavoratori, riconosciuti nei patti liberamente stabiliti, non vengano manomessi nell’applicazione che se ne fa nelle aziende". R.S.I.

9 ottobre 1943

Il maresciallo Rodolfo Graziani, accompagnato dal colonnello Dollmann, si reca nel quartiere generale di Hitler, a Rastenburg. Chiede di poter costituire 4 divisioni del nuovo esercito scegliendo fra i militari italiani internati in Germania coloro che si sarebbero offerti volontari. Hitler rifiuta. R.S.I.

10 ottobre 1943

Il maresciallo Pietro Badoglio ordina lo scioglimento immediato di tutte le formazioni di volontari che si erano costituite o si stavano costituendo per combattere contro i tedeschi. Regno del Sud

10 ottobre 1943

A Roma, in risposta ad una richiesta della direzione dell’ufficio informazioni dello Stato maggiore da Brindisi, se il colonnello Montezemolo "est in situazione assumere compito direttivo et organizzativo", il Centro radio a Roma risponde: "Monte non est in grado assolvere compiti politici informativi et militari da voi richiesti". Regno del Sud

10 ottobre 1943

A Napoli, Benedetto Croce annota nel suo diario: "Io ho sempre stimato la monarchia utile all’Italia; ma non è colpa nostra se la monarchia dei Savoia ha perduto ogni prestigio, come tutti sentono e dicono".

10 ottobre 1943

E’ pubblicato un manifesto, redatto da Benedetto Croce, nel quale si annuncia che "si sono costituiti oggi i gruppi italiani combattenti col tricolore italiano, che cooperano con le armate angloamericane a scacciare dal suolo il comune nemico". Resistenza

10 ottobre 1943

I giornali clandestini, fra i quali "Avanti!", pubblicano il comunicato dei sindacalisti antifascisti del 23 settembre che reca le firme di Buozzi, Grandi, Di Vittorio, Casali, De Ruggero, Roveda, Vanoni, Ferruzzi, Quarello, Lizzadri. Movimento operaio- sindacati

10 ottobre 1943

E’ inviato all’ambasciatore tedesco a Roma, Rahn, un riassunto delle conversazioni avute da Graziani al quartiere generale di Hitler, dal quale si rileva che esiste la preoccupazione di rafforzare l’autorità del governo di Salò, meno che nelle zone operative dove il controllo tedesco sarà assoluto. Occupazione tedesca

10 ottobre 1943

Rudolf Rahn telegrafa al ministero degli Esteri per segnalare che Mussolini, informato dal maresciallo Graziani "del proposito tedesco di nominare un plenipotenziario militare in Italia… mi ha chiesto urgentemente di far presente al governo tedesco che tale nomina avrebbe gravemente compromesso il governo italiano, poiché avrebbe messo in evidenza che si trattava di un governo fantasma" e chiedeva che si usasse il termine di "consigliere militare" o "capo missione militare tedesco". "Ho l’impressione –commenta Rahn- che non sia tanto interessato delle funzioni di un plenipotenziario militare, quanto impressionato dal termine". R.S.I.

10 ottobre 1943

Benito Mussolini parte per Gargnano, sul lago di Garda, accompagnato da Renato Ricci e dal nipote, che funge da segretario, Vito Mussolini. Si stabilirà a villa Feltrinelli, requisita a questo scopo dai tedeschi. R.S.I.

10 ottobre 1943

Alessandro Pavolini si reca nella provincia di Trento per verificare personalmente la situazione e, quindi, telegrafa a Benito Mussolini: "Riuscendo a salvare l’Alto Adige, le zone mistilingue del Trentino e del Cadore, Zara e Lubiana, il governo che trae vita e autorità da Voi, Duce, avrà già una prima giustificazione storica per la sua esistenza, comunque si svolgano i fatti in futuro". R.S.I.

10 ottobre 1943

Lo Stato maggiore tedesco, su ordine personale di Hitler, emana una nuova serie di direttive: "Le seguenti zone d’Italia devono essere operative: a) L’area a sud dei confini settentrionali delle provincie di Littoria, Frosinone, Aquila e Pescara. In queste zone il comandante in capo sud ha il completo controllo. B) La regione alpina, dal confine croato a quello francese, sarà divisa in diverse zone operative, di cui già sono state costituite ‘la zona costiera adriatica’ e le ‘basse Alpi’…Il comandante gruppo armate B, ha pieni poteri. C) Un’altra zona d’operazioni sarà creata in caso di sbarco alleato…" Occupazione tedesca

11 ottobre 1943

A Berlino, Ernst Kaltenbrunner invia un telegramma alle autorità tedesche in Italia relativo alla ‘questione ebraica’: "L’immediata e completa eliminazione degli ebrei in Italia è di particolare importanza per la situazione interna e la politica italiane. Il suo rinvio non può essere preso in considerazione come non può esserlo l’idea di usare gli ebrei per i lavori forzati sotto il controllo delle autorità italiane che sarebbero molto probabilmente improduttivi. Se la deportazione venisse ritardata altri ebrei avrebbero l’opportunità di rifugiarsi presso famiglie italiane amiche e scomparire". Occupazione tedesca

11 ottobre 1943

A Londra, Winston Churchill riceve Carlo Sforza che si lancia in una sequela di critiche contro il Re e Badoglio, proclamandosi repubblicano e asserendo la necessità di congelare i poteri del Re fino alla fine del conflitto. Viene minacciato di espulsione dall’Italia se creerà problemi. Occupazione alleata

11 ottobre 1943

Vittorio Emanuele III acconsente, con lunghe esitazioni e dopo una comunicazione al generale Eisenhower, a che sia notificata alla Germania, tramite l’Ambasciata di Madrid, la dichiarazione di guerra da parte italiana: "L’Italia si considera dalle ore 15 del giorno 13 ottobre in stato di guerra con la Germania". L’Italia è così considerata ‘cobelligerante’ dalle potenze alleate. Regno del Sud

11 ottobre 1943

Ad Alghero, il vescovo Adolfo Ciuchini scrive una lettera al clero nella quale afferma: "Il Clero non fa della politica né l’Azione cattolica, in quanto tale, ha dei fini politici. Nondimeno è necessario che ciascun cattolico compia i suoi doveri anche nel campo sociale: è quindi compito del Clero quello di istruire i fedeli sulle proprie responsabilità in quanto sono cittadini di una patria terrena". Vaticano

11 ottobre 1943

A Roma, una nota della Segreteria di stato vaticana registra l’informazione fatta pervenire da un componente del Sim badogliano operante in funzione antitedesca nella capitale, secondo cui stanno per giungere "3.000 Ss allo scopo di formare delle pattuglie per le perquisizioni domiciliari a Roma. L’operazione dovrebbe cominciare il 18 e sarebbe condotta a termine in tre giorni con la cooperazione dei fascisti; unica salvezza sarebbe soltanto un passo della Santa Sede, in favore di Roma, diocesi del Papa". Vaticano

12 ottobre 1943

Giovanni Preziosi si reca al ministero degli Esteri germanico per criticare pesantemente le nomine del governo della Rsi ribadendo la tesi del tradimento che, a suo avviso, si annida attorno alla figura di Mussolini. R.S.I.

12 ottobre 1943

Dino Grandi, da Lisbona, indirizza una lettera a Winston Churchill nella quale gli illustra gli eventi succedutisi dal periodo in cui fu richiamato in Italia da ambasciatore a Londra.

13 ottobre 1943

A Caiazzo (Caserta), le truppe tedesche uccidono in una rappresaglia 22 persone. Dell’eccidio sarà incolpato Wolfgang Lehnigk Emden, condannato all’ergastolo dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere nell’ottobre 1995, con sentenza annullata l’anno successivo per prescrizione dalla Corte di cassazione tedesca. Occupazione tedesca. Resistenza- caduti

13 ottobre 1943

A Spoleto, i partigiani al comando del capitano Ernesto Melis fanno evadere dal locale carcere i detenuti politici. Resistenza- lotta armata

13 ottobre 1943

A Roma, si svolge un primo incontro fra i rappresentanti di ‘Bandiera rossa’ e del Pci. I primi chiedono di poter confluire nel secondo ma ricevono un netto rifiuto. P.C.I.

13 ottobre 1943

A Roma, le Ss arrestano Umberto Salvarezza perché trovato in possesso di numerose divise della Pai (Polizia Africa italiana). Occupazione tedesca

13 ottobre 1943

Il Consiglio dei ministri della Rsi delibera l’istituzione, su proposta del segretario del Pfr Alessandro Pavolini, di Tribunali provinciali straordinari per giudicare quei fascisti che avevano prestato il giuramento e che, dopo il 25 luglio, si erano abbandonati ad atti di ostilità contro i fascisti; nonché l’istituzione di un Tribunale speciale straordinario per giudicare i componenti del Gran Consiglio del fascismo che il 25 luglio avevano votato a favore dell’ordine del giorno Grandi determinando la caduta del regime. I tribunali, provinciali e straordinario, sono posti sotto la direzione del Pfr. R.S.I.

14 ottobre 1943

Winston Churchill afferma alla Camera dei lord che l’Italia, nonostante la dichiarazione di guerra alla Germania che la trasforma in ‘nazione cobelligerante’, "continua ad essere considerata Stato nemico fino alla firma del trattato di pace". Occupazione alleata

14 ottobre 1943

Il cardinale Maglione richiama l’attenzione dell’ambasciatore tedesco sulla gravità della situazione che si verrebbe a determinare a Roma, nel caso che le truppe tedesche abbandonassero la città alcuni giorni prima dell’arrivo di quelle alleate, dato che "le forze di polizia qui rimaste si troverebbero nell’impossibilità di prevenire o reprimere un moto insurrezionale comunista". Vaticano

14 ottobre 1943

A Mosca, Palmiro Togliatti scrive una lettera a Dimitrov nella quale, fra gli argomenti sostenuti per perorare la concessione del permesso da parte di Stalin di rientrare in Italia, cita quello relativo ad impedire che i comunisti italiani "respingano un invito di Badoglio, se noi non eserciteremo una pressione in forma adeguata". P.C.I.

15 ottobre 1943

Nel documento "Political dilemma in Italy", l’Oss osserva: "L’impiego di un movimento clandestino è del tutto incompatibile con il persistere nel mantenimento dello status quo politico e sociale. Una lotta partigiana in uno Stato fascista è sostanzialmente una lotta rivoluzionaria. Il suo obiettivo è il sovvertimento della struttura esistente…I movimenti partigiani, se persuasi che gli eserciti anglo- americani intendono unicamente restaurare una versione più o meno riveduta e corretta del vecchio regime, si rivolgeranno inevitabilmente agli unici disposti ad aiutarli nella loro missione di ricostruzione sociale: vale a dire, all’Unione sovietica. E la posta in gioco non è solamente l’Italia bensì l’intero sistema di alleanze politiche tra i movimenti clandestini dell’intera Europa". Occupazione alleata

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