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11 settembre 1943

A Pisino, il tenente colonnello Scrufari depone le armi e, su loro richiesta, fa arrestare e consegnare ai partigiani slavi 11 cittadini che saranno successivamente trucidati.

11 settembre 1943

In Albania, a Tirana, il generale tedesco Ghann arresta il generale Ezio Rosi e molti altri ufficiali italiani del presidio militare. Occupazione tedesca

11 settembre 1943

Il comando tedesco annulla l’accordo stabilito il giorno precedente con il Comando italiano del gruppo Armate est in Grecia e ordina la deportazione in Germania di tutti i militari italiani del gruppo di armate e della 9° Armata. Occupazione tedesca

11 settembre 1943

A Trikkala (Grecia), è stretto un patto di cooperazione fra il generale Infante, comandante della divisione Pinerolo e i partigiani dell’Elas.

11-12 settembre 1943

A Roma, si svolgono due riunioni del Cln. Amendola propone di proclamare la decadenza della monarchia; e La Malfa, a sua volta, di lanciare un appello insurrezionale contro i tedeschi. Il Cln approva un ordine del giorno: "Il Comitato di liberazione nazionale constata dolorosamente che l’abbandono del loro posto da parte del sovrano e del capo del governo ha intaccato e distrutto la possibilità di resistenza e di lotta da parte dell’esercito e del popolo, e decide per la riscossa e per l’onore italiano". Resistenza- C.L.N.

11-12 settembre 1943

Ad Albona, il colonnello Vincenzo Bonisconti, comandante della sottozona militare Istria - al comando di un presidio di 1.200 uomini bene armati- il commissario di Ps Alfio Santo ed il maresciallo dei carabinieri Accardi, fuggono con un motoscafo nel corso della notte abbandonando i loro uomini che sbanderanno.

12 settembre 1943

Il capo di Sm dell’esercito, generale Mario Roatta, ordina ai comandi dipendenti: "E’ necessario prendere alla mano, con tutti gli accorgimenti possibili, i reparti sparsi…non dare loro il senso che sono abbandonati e che non funziona più nulla, bisogna innervare gli uomini, spiegare loro l’attuale situazione, svegliare negli spiriti uno stato d’animo ostile contro gli antichi alleati".

12 settembre 1943

A Campo Imperatore (Gran Sasso), un commando germanico libera Benito Mussolini e lo conduce in Germania. I paracadutisti tedeschi sono al comando del capitano Harald Mors al quale è stato affiancato Otto Skorzeny, senza compiti operativi ma per un gesto di cortesia verso Heinrich Himmler. Prima dell’azione, i tedeschi hanno prelevato, al ministero degli Interni, il generale dei carabinieri Fernando Soleti che hanno deciso di portare con loro sul Gran Sasso per ordinare ai carabinieri di guardia a Benito Mussolini di non sparare. Soleti, portato a Pratica di Mare, ammette che Mussolini è custodito al Gran Sasso ma afferma di non saperne più nulla dall’8 settembre. E’ però fatto salire a forza su un aliante, e all’atterraggio fatto uscire fra i primi, intimando ai militi indecisi di non aprire il fuoco. Alle ore 13,30, il questore dell’Aquila telefona all’ispettore Gueli, sul Gran Sasso, per comunicargli un radiogramma del capo della polizia, Carmine Senise: "Raccomandare ispettore Gueli massima prudenza". I paracadutisti tedeschi partono da Pratica di Mare alle ore 14.00. Al loro arrivo Gueli darà ordine di non sparare. I tedeschi non riportano alcuna perdita, mentre fra gli italiani resta gravemente ferito il carabiniere Giovanni Natale che morirà il giorno successivo e sarà sepolto il 14 settembre. Occupazione tedesca

12 settembre 1943

Il responsabile della polizia tedesca a Roma invia un telegramma a Berlino per comunicare che sono stati liberati tutti gli esponenti fascisti e per sapere se "è desiderabile che si costituisca un comitato fascista d’azione". Occupazione tedesca

12 settembre 1943

Il vice direttore della Banca d’Italia, Introna, induce Azzolini a nascondere l’oro per evitare il saccheggio da parte tedesca.

12 settembre 1943

A Napoli, il generale Del Tetto abbandona nel pomeriggio il comando, senza informare i reparti dipendenti.

12 settembre 1943

A Napoli, per rappresaglia dopo l’uccisione di un soldato tedesco vicino l’Università, i tedeschi prelevano centinaia di persone in operazioni di rastrellamento, uccidono 14 carabinieri, che difendevano una centrale telefonica e un marinaio, bruciandolo vivo davanti all’ateneo. Il colonnello germanico Hans Scholl emette un comunicato rivolto alla popolazione per far sapere che "chiunque agisca apertamente o subdolamente contro le Forze armate germaniche verrà passato per le armi". Nei giorni seguenti, gli occupanti fanno saltare le banchine del porto, scali ferroviari e magazzini di viveri e distruggono diversi edifici pubblici. Occupazione tedesca. Resistenza- caduti

12 settembre 1943

A Barletta, i tedeschi fucilano per rappresaglia 12 vigili urbani e 2 netturbini. Occupazione tedesca. Resistenza- caduti

12 settembre 1943

A Bari, il maresciallo Pietro Badoglio si reca in ospedale a rendere visita al generale Nicola Bellomo, rimasto ferito nel corso degli scontri con i tedeschi per la difesa della città. In città, sono stati prevalentemente soldati, carabinieri e portuali ad ingaggiare coi tedeschi una battaglia per la riconquista del porto, mentre a Bitetto si è verificata un’altra sollevazione semi- spontanea contro i paracadutisti germanici. Resistenza- lotta armata

12 settembre 1943

A Taranto, giungono i duchi di Genova accompagnati dal generale Ezio Rossi e dal tenente Ghisleri. Nel pomeriggio raggiungono Brindisi in auto.

12 settembre 1943

A La Spezia, giunge il capitano di vascello Max Berninghaus che s’incontra con il comandante della Decima flottiglia Mas, Junio Valerio Borghese.

12 settembre 1943

A Venezia, nella notte sbarca, proveniente da Trieste, Idreno Utimpergher a capo di un gruppo di squadristi.

12 settembre 1943

In Piemonte, a Cavour, si costituisce una banda partigiana, forte di circa 80 uomini, al comando del tenente Pompeo Colajanni, che si attesta sul monte Bracco. Resistenza- lotta armata

12 settembre 1943

Sempre in Piemonte, a Madonna del Colletto e a Cuneo si costituisce la formazione partigiana ‘Italia Libera’, capeggiata da Duccio Galimberti e composta da una dozzina di militanti del Partito d’azione, fra i quali Livio Bianco e Dino Giacosa. Alla formazione si aggregano una ventina di militari sbandati della 4° armata, guidati dagli ufficiali Aldo Sacchetti e Pino Vento. Resistenza- lotta armata

12 settembre 1943

Si costituisce a Gorizia il battaglione Garibaldi, di ispirazione comunista. In questi stessi giorni, militari e gruppi di civili, fra i quali operai dei cantieri di Monfalcone, ingaggiano una resistenza armata contro i tedeschi, impegnandoli fino alla fine del mese. Resistenza- lotta armata

12-13 settembre 1943

A Faedis (Udine), Fermo Solari, esponente del Partito d’azione, si aggrega alla banda partigiana guidata dal comunista Giacinto Calligaris, attestata a Forcella di Sant’Antonio. Resistenza- lotta armata

13 settembre 1943

Il generale Dwight Eisenhower invia un rapporto al generale Marshall, capo di Stato maggiore dell’esercito americano, sulla situazione italiana: "Internamente gli italiani sono stati così deboli e supini che abbiamo avuto poco o nessun aiuto pratico da loro. Comunque, quasi sulla base di un puro bluff abbiamo ottenuto la flotta italiana a Malta e grazie alla resa italiana siamo stati in grado di correre a Taranto e Brindisi dove nessun tedesco era presente…La situazione in Sardegna e in Corsica mostra quanto di poco aiuto e inerti siano realmente gli italiani. In entrambi i posti disponevano della forza sufficiente per buttare a mare i tedeschi. Invece essi non hanno fatto sostanzialmente nulla, sebbene qua e là abbiano occupato un porto o due. Badoglio vuole incontrarmi ed ha suggerito la Sicilia come luogo dell’incontro. Sto per dirgli che deve venire qui. Egli vuole portare anche qualcuno del suo Stato maggiore, ma non so immaginare che cosa il suo Stato maggiore può comandare in questo momento. Poche unità di artiglieria italiana appoggiano la divisione britannica aerotrasportata a Taranto. A parte ciò vi è stata qualche scaramuccia locale lungo la penisola. Ciò è servito naturalmente a tenere i tedeschi preoccupati, ma non è stato nulla nell’effetto prodotto che si sia appena avvicinato a quanto era nel regno delle possibilità". Occupazione alleata

13 settembre 1943

A Londra, Winston Churchill telegrafa al generale Wilson invitandolo a tentare l’occupazione di Rodi con "l’aiuto italiano". Occupazione alleata

13 settembre 1943

A Berlino, l’agenzia di stampa ufficiale "Deutsches Nackrichten Bureau" comunica: "Dal Quartiere generale del Fuhrer, 12 settembre. Reparti di paracadutisti e di truppe di sicurezza germanici, unitamente ad alcuni elementi delle Ss, hanno oggi condotto a termine un’operazione per liberare il Duce che era tenuto prigioniero dalla cricca di traditori. L’impresa è riuscita. Il Duce si trova in libertà. In tal modo è stata sventata la sua progettata consegna agli angloamericani da parte del governo di Badoglio". Sullo stesso evento, Joseph Goebbels annota nel suo diario: "Per quanto io sia commosso dal lato umano della liberazione del Duce, sono tuttavia scettico per quanto riguarda i vantaggi politici". Occupazione tedesca

13 settembre 1943

A Monaco di Baviera, Benito Mussolini incontra Roberto Farinacci, Alessandro Pavolini, Renato Ricci, Bruno Spampanato e Giovanni Preziosi.

13 settembre 1943

Adolf Hitler firma le direttive che affidano al controllo di Albert Speer le industrie italiane. Occupazione tedesca

13 settembre 1943

Giunge a Milano il colonnello Walter Rauff che diverrà l’agente di collegamento fra il generale Wolff e la Curia milanese. Scriverà, poi, Rauff: "Al 13 settembre quando sono giunto a Milano la Questura era del tutto paralizzata, l’ufficio politico non esisteva più e quello criminale dava ben pochi segni di vita. Mi sono subito fatta la convinzione che era necessario cambiare tutto il personale…." Occupazione tedesca

13 settembre 1943

Vittorio Emanuele III invia un messaggio alla nazione per affermare che la sua fuga è derivata dall’intento di evitare "più gravi offese a Roma capitale intangibile della Patria…" e per annunciare che "tornerà a splendere la luce eterna di Roma e d’Italia… essendo il vostro Re ieri come oggi sempre con voi indissolubilmente legato al destino della nostra Patria immortale". Regno del Sud

13 settembre 1943

Il generale Angelo Cerica, comandante dell’Arma dei carabinieri, abbandona il suo posto e fugge dalla capitale nascondendosi in Abruzzo con l’aiuto del maresciallo Rodolfo Graziani.

13 settembre 1943

Si suicida a Roma, con arma da fuoco, il maresciallo d’Italia Ugo Cavallero.

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