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26 settembre 1943

A Brindisi, il capo di Stato maggiore generale Vittorio Ambrosio invia una nota al capo della missione militare alleata sull’impiego delle ricostituende grandi unità: "L’armamento degli uomini e la ricostituzione di unità consentiranno tra qualche mese di prendere parte attiva alle operazioni belliche, come il comando e le truppe italiane desiderano; ma anche se ciò non sarà possibile, i provvedimenti sono indispensabili per la tutela dell’ordine pubblico a pace conclusa, quando il governo nazionale avrà molto bisogno di formazioni armate per stroncare decisamente e sul nascere movimenti antinazionali". Regno del Sud

26 settembre 1943

A Firenze, il comitato militare azionista invia una circolare ai militanti, nella quale ricorda che "il Pda non ha partecipato e non deve partecipare ad alcuno dei patti di pacificazione proposti dagli avversari. Deve anzi denunciarne il tortuoso ed equivoco carattere…"

26 settembre 1943

Il senatore Luigi Einaudi, con la moglie Ida, si rifugia in Svizzera.

26 settembre 1943

Harold MacMillan annota nel suo diario: "Alle sette e mezzo di sera sono venuti nella mia villa due professori italiani (Pazzi e Agnino) che si dice rappresentino la coalizione dei cinque partiti antifascisti. Hanno parlato senza interruzione fino alle nove, quando li ho congedati". Occupazione alleata

26-27 settembre 1943

A Napoli, il Comando tedesco ordina la fucilazione dei renitenti e il rastrellamento per individuarli. Sono prelevate nei quartieri migliaia di persone. La sera del 27, un gruppo di giovani a Porta grande di Capodimonte inizia spontaneamente la resistenza, facendo prigionieri 6 tedeschi e 6 fascisti. Anche in via Nazionale e nel rione Vasto, sparsasi la notizia, gruppi di persone si armano, senza alcuna direzione, ed ingaggiano i primi combattimenti coi tedeschi. Resistenza- lotta armata

27 settembre 1943

A Zara, le truppe tedesche riescono a vincere la resistenza opposta dai partigiani slavi e dai militari italiani della divisione Bergamo, e a riconquistare la città. Per rappresaglia, fucilano i generali Alfonso Cigala Fulgosi, Salvatore Pelligra e Raffaele Policardi, insieme a 46 ufficiali. Occupazione tedesca. Resistenza- caduti

27 settembre 1943

A Spalato, fanno il loro ingresso le truppe tedesche. Occupazione tedesca

27 settembre 1943

Il ministro degli Esteri tedesco, Joachim von Ribbentrop, informa Rudolf Rahn che il feldmaresciallo Rommel intende recarsi nell’Italia del nord per compiere "i passi necessari al trasferimento in Germania, il più presto possibile, dei membri delle ex forze armate italiane a scopo di lavoro". Occupazione tedesca

27 settembre 1943

Si riunisce per la prima volta il Consiglio dei ministri della Rsi. Fra le sue decisioni spicca quella relativa alla ricostituzione della forze armate: "Nella riorganizzazione in atto nelle Forze armate, le forze terrestri, marittime e aeree vengono rispettivamente inquadrate nella Milizia, nella Marina e nell’Aeronautica dello Stato fascista repubblicano. Il reclutamento avviene per volontariato e per coscrizione. Per gli ufficiali e i sottufficiali, mentre sono rispettati i diritti acquisiti, il trattamento morale ed economico viene adeguato all’alto compito di un moderno organismo militare ed alle nuove esigenze della vita sociale". Mussolini afferma: "Non sono in progetto, salvo i casi accertati di violenza, repressioni generiche contro tutti coloro che, in un momento di incosciente aberrazione infantile, credettero che un governo militare fosse il più adatto a realizzare il regime della più sconfinata libertà. Né saranno oggetto di particolari misure coloro i quali, avendo fatto costante professione di antifascismo più o meno attivo, tali si dichiararono nelle giornate del 26 luglio e seguenti". Al termine della riunione, un comunicato stampa informa che "come risultato della dichiarazione di Roma città aperta, il governo fisserà la sua sede in un’altra località vicina al Quartier generale delle forze armate". R.S.I.

27 settembre 1943

A Roma, il colonnello Menotti Chieli, rappresentante della Rsi, protesta contro il generale tedesco Stahel per aver fatto transitare un convoglio di internati per le vie della città. R.S.I.

27 settembre 1943

Il maresciallo Enrico Caviglia annota nel suo diario: "…a che serve un governo fascista di Mussolini se non ottiene da Hitler che cessi l’occupazione tedesca, la quale non ha più ragione di essere? Se non ottiene questo, il governo fascista è inutile e al suo posto può funzionare il governo militare tedesco". R.S.I.

27 settembre 1943

A Brindisi, giungono i generali Walter Bedell Smith e Frank Mason MacFarlane, accompagnati da Robert Murphy e Harold Macmillian, che s’incontrano con il maresciallo Pietro Badoglio al quale consegnano la copia dell’armistizio ‘lungo’ in vista della firma che avverrà a Malta il 29 settembre. Armistizio

27 settembre 1943

A Palermo, si svolge la cerimonia ufficiale di insediamento del sindaco, nominato dagli alleati, Lucio Tasca e della giunta comunale composta da Guido Napoli, Filippo Sanfilippo, Roberto Indovina, Luigi Buffa, Bernardo Mattarella, Rocco Gullo, Antonino Varvaro, Antonio Ramirez, Nicolò Maggio, Antonio Calderone, Giuseppe Paladino, Francesco Paolo Tumminello, Fabrizio Alliata di Pietratagliata, Alberto Samonà, alla presenza di Charles Poletti e del prefetto Francesco Musotto. Occupazione alleata

28 settembre 1943

Il generale Julius Holmes scrive al generale J.H.Hildring, capo degli affari civili del Quartiere generale alleato di Algeri: "Convenimmo di non proclamare il governo militare sulle 4 province meridionali della Puglia. Ci parve sconveniente infatti rendere pubblica la notizia del nostro controllo del diritto di sovranità italiana proprio sotto il naso del piccolo re e del vecchio maresciallo". Occupazione alleata

28 settembre 1943

Harold MacMillan annota nel suo diario: "Alle dieci e mezzo ho avuto un altro colloquio con Badoglio e i suoi allegri compari…" Occupazione alleata

28 settembre 1943

A Londra, Winston Churchill scrive al presidente americano Franklin Delano Roosevelt: "Sono molto contento di Sforza. Badoglio sarebbe uno sciocco a non abbracciarlo dopo la sua lettera generosa. Un matrimonio dovrà essere combinato, con la lupara se necessario". Occupazione alleata

28 settembre 1943

A Napoli, in modo spontaneo, sorgono comitati di resistenza armata. Sono i giovani renitenti a guidare la rivolta che si estende a macchia d’olio, con combattimenti nel quartiere del Vomero, nella vecchia via Foria, a Porta San Gennaro, via Roma e via Pessina, nei rioni popolari di San Ferdinando e Chiaia, Vasto e Capodimonte. I tedeschi sono bloccati ovunque: presso Capodimonte, un gruppo guidato da una ex guardia marina si impadronisce di una batteria contraerea e distrugge 8 carri armati e autoblinde tedesche; in via Foria e via Salvator Rosa, sono insorti appiedati a fare massa e bloccare i mezzi tedeschi. Il rione Vasto è tenuto per tutta la giornata, nonostante la reazione degli occupanti che uccidono 6 persone; al Vomero, gli insorti scacciano i nazisti da via Luca Giordano, costringendoli a trincerarsi al campo sportivo; alla caserma Cuoco, attaccata dagli insorti, i tedeschi si arrendono. Resistenza- lotta armata. Resistenza- caduti

28 settembre 1943

E’ firmato un patto di unità d’azione, circoscritto alla lotta antifascista, tra il Pci e il Psiup, rappresentati il primo da Mauro Scoccimarro e Giorgio Amendola, il secondo da Sandro Pertini, Giuseppe Saragat e Pietro Nenni. P.C.I. P.S.I.

28 settembre 1943

A Roma, i dirigenti della comunità ebraica consegnano a Kappler i 50 chili d’oro che aveva preteso in cambio di 200 ostaggi. Occupazione tedesca

28 settembre 1943

L’ammiraglio Emilio Ferreri, dopo aver aderito alla Rsi si rifugia al sud. Diverrà capo di Stato maggiore della marina militare dal 1948 al 1955.

28 settembre 1943

Il principe Junio Valerio Borghese si reca in Germania per conferire personalmente con l’ammiraglio Doenitz ed esporgli la situazione italiana.

29 settembre 1943

A Malta, il maresciallo Pietro Badoglio firma l’armistizio, nel suo testo integrale, dinanzi al generale americano Dwight Eisenhower. Armistizio

29 settembre 1943

A Berlino, Joseph Goebbels annota nel suo diario: "Il Furher è felicissimo di poter ancora incontrarsi presto col Duce. Parlando col Gauleiter Hofer e Rainer ha detto, tuttavia, che la nostra politica nei confronti dell’Italia non deve essere mutata. Ne sono lietissimo. Avevo già temuto che la ricomparsa del Duce potesse mutare le cose. Sembra invece che il Fuhrer sia determinato a persistere nella durezza". Occupazione tedesca

29 settembre 1943

L’ambasciatore tedesco a Roma, Rudolf Rahn, invia al ministero degli Esteri un telegramma in cui riferisce il contenuto di una conversazione con Benito Mussolini: "I provvedimenti militari tedeschi – gli ha detto quest’ultimo- negli affari politici e amministrativi stanno distruggendo ogni possibilità di uno sforzo comune coordinato. L’opera di distruzione già compiuta e quella che, secondo le sue informazioni, deve ancora essere effettuata ha provocato in molte zone un pericoloso aumento della resistenza clandestina alla Germania e all’indebolimento di ogni traccia dell’autorità del nuovo governo italiano…" R.S.I.

29 settembre 1943

A Napoli, si costituisce un comando della rivolta al Vomero, formato da 2 civili, Giovanni Abbate e il professor Antonino Tarsia, e dal capitano Enzo Stimolo; un secondo comitato si forma in via Salvator Rosa, guidato dal direttore del carcere minorile, un terzo in via dei Tribunali. Alla fine della seconda giornata, gli insorti hanno scacciato i tedeschi dalla città bassa, il terzo giorno dal Vomero, il quarto giorno vincono l’ultima resistenza delle truppe occupanti a Capodimonte, da dove esse bombardano la città. Resistenza- lotta armata

29 settembre 1943

A Roma, si svolge un riunione di esponenti socialisti e comunisti che concordano sulla necessità di creare un sindacato unitario e di parlarne ufficialmente con i rappresentanti della Democrazia cristiana. P.C.I. P.S.I.

29 settembre 1943

A Venezia, l’azionista Giuseppe Linassi ed altri esponenti antifascisti s’incontrano con il podestà ed il federale che garantiscono l’incolumità degli antifascisti "purché si astengano da manifestazioni antitedesche".

29 settembre 1943

Il quotidiano comunista "L’Unità" scrive: "Per noi l’unità degli italiani si realizza solo intorno al Comitato di liberazione nazionale: che non è solo cosa possibile, ma una realtà esistente di fatto. L’unità intorno a Badoglio e al re è invece non solo inesistente, ma anche di impossibile realizzazione". P.C.I.

29 settembre 1943

A Milano, Luigi Longo scrive: "Una posizione che respingesse ogni possibilità di collaborazione con le forze badogliane…ci precluderebbe ogni possibilità di lavoro su molte formazioni militari, che starebbero lontane da noi e cadrebbero sotto l’esclusiva influenza degli industriali che ne farebbero la propria guardia del corpo…" P.C.I.

29 settembre 1943

Mario Delle Piane scrive, riferendosi alla Democrazia cristiana: "Non si vuole svalutare quel partito che, indubbiamente, ha in alcune regioni tanto seguito da porsi come partito di massa. Solamente si vuole constatare che si ritiene non potere esso accettare la radicale e violenta riforma sociale e liberale che si reputa indispensabile per ricostruire durevolmente l’Italia, e si vuol mettere in guardia contro le pressioni conservatrici e reazionarie che prima o dopo, si eserciteranno su di esso per la sua natura confessionale".

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