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8 settembre 1943

A Roma, Supermarina trasmette ai comandi dipendenti, telefonicamente, gli ordini ai quali dovranno attenersi tutti i reparti. E’ convocato l’ammiraglio Brivolesi per comunicargli che il Re potrebbe imbarcarsi sulle navi della 1° squadra, per la Maddalena. Lo Sm della marina, inoltre, lascia libero l’ammiraglio "di decidere il comportamento da tenere di fronte alle richieste tedesche di libero passaggio in Corsica". Un modo, questo, per autorizzare l’ufficiale a concederlo. Da Cagliari, il generale Basso, comandante delle forze armate Sardegna, ha chiesto difatti allo Sm di essere autorizzato a lasciare libero transito ai tedeschi diretti nell’isola. Armistizio

8 settembre 1943

Aerei alleati bombardano Frascati, provocando centinaia di morti, senza riuscire a colpire la sede dell’Alto comando tedesco in Italia. Occupazione alleata

8 settembre 1943

Un aereo da ricognizione tedesco compie una missione di rilevamento fotografico sul Gran Sasso nell’imminenza dell’operazione Eiche. Occupazione tedesca

8 settembre 1943

Il principe Umberto invia una lettera al maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani, per invitarlo a recarsi urgentemente nella capitale.

8 settembre 1943

A Roma, il capo della polizia Carmine Senise invia una circolare ai prefetti ed ai questori invitandoli a prendere contatto con le autorità tedesche allo scopo di proteggere le installazioni militari germaniche e di evitare disordini.

8 settembre 1943

A Milano, il generale Ruggero accetta la proposta dei partiti antifascisti di armare una Guardia nazionale in funzione anti-tedesca. Resistenza

8 settembre 1943

A Torino, il generale Adami Rossi rifiuta la proposta dei partiti antifascisti e dei sindacati di costituire una Guardia nazionale per resistere ai tedeschi. I leader dei partiti parlano ai cittadini in comizi affollatissimi, incitandoli a resistere senza dare tuttavia direttive concrete e si oppongono alla proposta di marciare sulle caserme per armare gli aspiranti resistenti.

8 settembre 1943

A Pistoia, si incontrano Giorgio Pisanò e Maurizio Degli Innocenti che aderiranno insieme alla Rsi.

8 settembre 1943

In Sardegna, i vescovi emanano un documento nel quale affermano essere "assolutamente necessario e urgente che tutti gli uomini di buona volontà svolgano la loro attività politico- sociale in senso cristiano, secondo la dottrina sociale della Chiesa cattolica". E questo perché nell’isola "si manifestano varie iniziative di elementi isolati e già più o meno organizzati tendenti a svolgere attività politico- sociale in senso variamente contrario". Ragion per cui raccomandano "che in Sardegna tutti gli elementi isolati o già più o meno organizzati che intendono svolgere attività politico- sociale in senso cristiano…si raccolgano in un unico movimento organizzato, con senso di concordia e di disciplina". I vescovi impartiscono infine le istruzioni concrete con la formazione di un consiglio direttivo per ogni diocesi, un comitato esecutivo e una commissione provvisoria di attuazione che sarà composta da Antonio Segni, Giuseppe Masia, Casimiro De Magistris e Pietro Fadda. Vaticano

8 settembre 1943

A Mosca, 19 metropoliti ortodossi liberati dal gulag e trasportati nella capitale eleggono come patriarca il metropolita Sergei.

8 settembre 1943

A Zagabria, Ante Pavelic dichiara guerra all’Italia ed annuncia che Hitler ha riconosciuto "allo Stato indipendente della Croazia non solo la Dalmazia ma anche le città di Fiume e Zara".

8-9 settembre 1943

Le formazioni partigiane al comando di Tito penetrano in Istria per impadronirsi delle armi e dei mezzi depositati nelle caserme dell’esercito italiano. A Spalato, il comandante della divisione Bergamo generale Emilio Bacuzzi è autorizzato dal generale Spigo, comandante del 18° corpo d’armata a trattare con i partigiani slavi per organizzare la resistenza contro i tedeschi.

8-9 settembre 1943

A Roma, nel corso della notte, secondo quanto testimonia Pietro Secchia, il generale Giacomo Carboni fa consegnare a Luigi Longo ed Antonello Trombadori 3 autocarri carichi di armi. Resistenza

8-10 settembre 1943

A Carrara, gli alpini del battaglione Val di Fassa, sostenuti da civili, combattono contro le truppe tedesche. Muore negli scontri l’anarchico Marcello Grassi. Resistenza- lotta armata. Resistenza- caduti

9 settembre 1943

Adolf Hitler convoca nel suo quartiere generale a Berlino il generale Karl Wolff per esaminare con lui l’eventuale occupazione del Vaticano ed il trasferimento del Papa e della Curia sotto la ‘protezione’ germanica. Occupazione tedesca

9 settembre 1943

Winston Churchill scrive al presidente americano Roosevelt: "La gente deve essere gradualmente portata a rendersi conto di ciò che noi e il nostro Stato maggiore abbiamo così chiaramente in testa, e cioè la conversione dell’Italia in un partner attivo nei confronti della Germania. Benché non possiamo riconoscere l’Italia come alleato nel pieno senso della parola, ci siamo trovati d’accordo nel fatto che le si debba permettere di guadagnarsi il passaggio e che un appoggio utile contro il nemico non solo sarà aiutato, ma anche ricompensato". Occupazione alleata

9 settembre 1943

Alle ore 5.00 un corteo di cinque o sei vetture con alla testa quella del Re, contrassegnata dallo stendardo reale, abbandona Roma dirigendosi verso Pescara. Insieme a Vittorio Emanuele III, fuggono esponenti della Corte ed alti gradi militari. Il transito attraverso le linee tedesche, dopo la proclamazione dell’armistizio, è reso possibile –anche se mancano documenti in proposito- da un accordo prestabilito con l’Alto comando germanico in cambio della consegna senza combattimenti di Roma.

9 settembre 1943

A Salerno, le armate alleate iniziano lo sbarco, contrastate duramente dalle truppe tedesche. Truppe angloamericane fanno il loro ingresso a Taranto. Occupazione alleata

9 settembre 1943

Un dispaccio radio, trasmesso alle ore 1,35 dallo Stato maggiore generale alle unità dipendenti prescrive di "reagire immediatamente ed energicamente et senza speciali ordini at violenza armata germanica", ma impone contemporaneamente che non deve "essere presa iniziativa atti ostili contro germanici". Alle ore 0,20 un ‘Telescritto’ del capo di S.M. generale ordina ai comandi subalterni di "dare preavviso dei movimenti ai Comandanti tedeschi" e di non compiere atti ostili contro le truppe germaniche.

9 settembre 1943

A Roma, si svolge un colloquio fra il generale Mario Roatta, capo di Sm dell’esercito, e il generale Giacomo Zanussi. All’osservazione di Roatta che i comandanti periferici avrebbero potuto "reagire di iniziativa ad atti di violenza", Zanussi risponde: "Ma lei li conosce meglio di me i nostri comandanti. E’ già dubbio che dinanzi ad un ordine perentorio uno su due obbedisca, soprattutto quando l’obbedire impegna non soltanto la propria responsabilità, ma rischia la propria testa. E, dopo di ciò, lei si illude che, lasciati liberi di optare tra un atto di forza che li compromette e un atto di rinuncia che li risparmia, essi scelgano l’atto di forza! Segnatamente poi quando si saprà qual è la scelta che abbiamo fatto noi!"

9 settembre 1943

A Roma, il generale Roatta capo di Sm dell’esercito, ordina al generale Carboni di ripiegare con tutte le sue forze su Tivoli, abbandonando Roma. Alle ore 18, Carboni comunica ai tedeschi che può esaminare la loro richiesta di cessare i combattimenti. Gli alti ufficiali rimasti creano il ‘Comando militare della città aperta di Roma’ che collaborerà con le forze armate tedesche in obbedienza a pregresse direttive.

9 settembre 1943

Ad integrazione degli ordini trasmessi telefonicamente il pomeriggio del giorno precedente, Supermarina invia, via radio, ai comandi dipendenti un ulteriore messaggio: "Truppe tedesche marciano su Roma. Fra poco Supermarina potrebbe essere nell’impossibilità di comunicare. Per ordine del Re eseguite lealmente le clausole dell’armistizio. Con questa leale esecuzione la Marina renderà un altissimo servizio al paese".

9 settembre 1943

Il comandante del dipartimento Alto Tirreno, alle ore 10.15, informa Supermarina: "Unità Bergamini, tutte partite, tutte navi minori partite…navi in condizioni di non muovere affondate…al di fuori della piazza truppe tedesche in grande quantità. Decima Flottiglia Mas distrugge materiale. Da Genova quasi nessun mercantile ha potuto partire". La corazzata Roma, al comando dell’ammiraglio Bergamini, in fase di trasferimento nel mar Tirreno insieme ad altre unità militari, è affondata da aerei germanici: nell’affondamento muoiono, insieme al comandante ammiraglio Bergamini, 1.252 uomini sui 1.849 che componevano l’equipaggio.

9 settembre 1943

Alle ore 16.00, dal porto di Taranto, salpano le navi italiane dirette a Malta per consegnarsi agli inglesi.

9 settembre 1943

I giornali italiani pubblicano il bollettino di guerra n.1201, emesso dal Comando supremo delle forze armate: "Sul fronte calabro, reparti italiani e germanici ritardano in combattimenti locali l’avanzata delle truppe britanniche".

9 settembre 1943

Il generale Gastone Gambara giunge a Fiume ma, invece di organizzare la resistenza contro i tedeschi, si schiera al loro fianco. Aderirà, successivamente, alla Rsi.

9 settembre 1943

A Potenza, alle ore 24.00, il comandante della 7° armata generale Arisio abbandona la sede del comando e si sposta in Puglia, senza informare i comandi dipendenti.

9 settembre 1943

A Roma, si forma il Comitato nazionale di Liberazione (Cnl), presieduto dall’indipendente Ivanoe Bonomi e composto dai rappresentanti dei partiti antifascisti: Alcide De Gasperi democristiano, Alessandro Casati liberale, Pietro Nenni socialista, Mauro Scoccimarro comunista, Ugo La Malfa del Partito d’azione. Ne fanno parte anche Giorgio Amendola, Giuseppe Romita, Sergio Fenoaltea, Meuccio Ruini. (Nelle sedute successive, a volte, De Gaspari, Ruini e Casati saranno sostituiti, rispettivamente, da Giovanni Gronchi, Mario Cevolotto e Niccolò Carandini. Sergio Fenoaltea svolge quasi sempre il compito di segretario). Nel corso della riunione, il comunista Mauro Scoccimarro propone che il Cln si trasformi in governo provvisorio, ma la proposta è respinta. Alle 14.30 viene approvata una mozione: "Nel momento in cui il nazismo tenta di restaurare in Roma e in Italia il suo alleato fascista, i partiti antifascisti si costituiscono in Comitato di liberazione nazionale per chiamare gli italiani alla lotta e alla resistenza e per riconquistare all’Italia il posto che le compete nel consesso delle libere nazioni". Resistenza- C.L.N.

9 settembre 1943

A Roma, per l’intervento del generale Martelli, dopo il rifiuto opposto dal comandante della piazza, Barbieri, gli uomini del Partito d’azione diretti da Vincenzo Baldazzi ottengono un modesto quantitativo di fucili che accantonano nella sede di via Leone IV dove, nel pomeriggio, la polizia provvede a sequestrarli. Resistenza

9 settembre 1943

A Roma, la Questura invia un fonogramma a quella di Alessandria e all’ufficio di Ps di Ventotene: "In relazione al telegramma ministeriale n. 49238-793-9880 del 14 u. s. si prega di comunicare se il soprascritto Luigi Longo sia stato liberato dal confino e dove rimpatriato". P.C.I.

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