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31 agosto 1943

In una lettera indirizzata alla moglie Rachele, Benito Mussolini scrive: "…In una delle cartelle che tenevo vicino al lume sul mio tavolo a Palazzo Venezia, c’è di mio pugno un testamento –maggio 1943- che dice ‘Nato cattolico, apostolico romano, tale intendo morire. Non voglio funerali e onori funebri di nessuna specie’ ".

agosto 1943

Il governo Badoglio, mentre consente la scarcerazione dei detenuti politici antifascisti, concentra i confinati di fede anarchica nel campo di internamento di Anghiari (Arezzo). Repressione

agosto 1943

In Sicilia, i prigionieri politici fascisti ammontano a 658. Repressione fascisti

agosto 1943

A Pisa, militanti del disciolto Partito nazionale fascista discutono il programma di un ‘Movimento unitario di combattenti e lavoratori’.

agosto 1943

A Firenze, un gruppo di intellettuali comunisti affida a Zelmiro Melas, Bruno Scacheri e Alessandro Susini il compito di creare un comitato giovanile universitario antifascista.

agosto 1943

La ‘Unione autonomista Italia settentrionale’, con sede a Roma in via Cicerone, rivendica in un suo documento "il diritto ad una forte autonomia" della "regione naturale padano- veneta, con le sue 5 sottoregioni, Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia e Tre Venezie". Separatismo

1 settembre 1943

A Lisbona, nella sede della legazione italiana, Renato Prunas consegna ad un emissario degli alleati due plichi contenenti informazioni sui tedeschi in Italia e sul loro ‘ordine di battaglia’ che il generale Zanussi aveva recato con sé da Roma e gli aveva lasciato con l’ordine di consegnarli solo a chi si fosse presentato da lui con un biglietto scritto di suo pugno.

1 settembre 1943

Il generale americano Dwight Eisenhower, in due telegrammi ai capi di Sm congiunti, afferma che l’Italia a nord di Roma è "di fatto un paese occupato" e che l’invio di una divisione a Roma è l’unico modo di indurre gli italiani a firmare l’armistizio e di conquistare la capitale e il territorio a sud della città. Occupazione alleata

1 settembre 1943

E’ bombardata Napoli, per la centocinquesima volta. Dall’inizio del conflitto, Napoli ha avuto 22.000 morti e 100.000 appartamenti distrutti. Occupazione alleata

1 settembre 1943

A Tarvisio, la 162° divisione germanica varca la frontiera e penetra nel territorio italiano, giungendo fino a Udine. Occupazione tedesca

1 settembre 1943

A Milano, si svolge un convegno sindacale interregionale con i rappresentanti dei comitati regionali piemontese, ligure e lombardo che concordano, in polemica con il governo Badoglio, sulla necessità di "una rapida ed effettiva democratizzazione dei sindacati a vantaggio di tutti i lavoratori". Movimento operaio- sindacati

1 settembre 1943

A Roma, nella circolare nr.7, i dirigenti della Democrazia cristiana scrivono: "E’ superfluo raccomandare, perché in pratica questo criterio gli amici tengono presente, che a far parte dei comitati vengano chiamati vicino a quelli che rappresentano l’esperienza di ieri, i giovani nella cui collaborazione tanta fiducia è riposta per l’opera di rinnovamento che il paese attende". D.C.

1 settembre 1943

Il rettore dell’Università di Napoli, Adolfo Omodeo, lancia un proclama agli studenti per ricordare che "i loro maestri erano della generazione del Carso e del Piave e comprendevano il loro affanno".

2 settembre 1943

A Washington, il sottosegretario di Stato Adolph Berle convoca Carlo Sforza e gli comunica che sarà trasferito nell’Africa del nord. Nel resoconto scritto dell’incontro, Berle annota di avergli detto: "Vogliamo aiutare un italiano eminente a recarsi in un luogo da cui, nel momento appropriato, possa tornare in Italia ed esporre le proprie opinioni al suo popolo. Il conte Sforza è quasi esploso dalla gratitudine e con le lacrime agli occhi ha fatto un lungo discorso sull’utilità che egli potrebbe avere per noi in Italia, specialmente se il regime di Badoglio dovesse disintegrarsi e così via". Occupazione alleata

2 settembre 1943

Il generale Giuseppe Castellano, rientrato in Sicilia accompagnato dal maggiore Luigi Marchesi, segretario del generale Vittorio Ambrosio, è obbligato dagli alleati a farsi rilasciare una dichiarazione di accredito ufficiale ed esplicito da parte del governo italiano che lo autorizza a firmare la resa. Dopo una serie convulsa di trattative e radiomessaggi con Roma, Badoglio convoca una riunione per il giorno successivo per definire la questione. Armistizio

2 settembre 1943

A Palermo, in un rapporto confidenziale trasmesso al Foreign Office, lord Rennel of Rodd rileva l’imponenza del fenomeno separatista derivata dal fatto che i siciliani hanno visto nell’invasione alleata un gesto liberatorio che avrebbe comportato la "separazione della Sicilia dall’Italia". Separatismo- Sicilia

2 settembre 1943

Salvatore Giuliano, fermato con due sacchi di grano non denunciati da una pattuglia di carabinieri composta dall’appuntato Antonio Rocchi e dal milite Antonio Mancino, uccide quest’ultimo e si dà alla latitanza.

2 settembre 1943

A Roma, Giuseppe Mazzini, commissario preposto all’organizzazione degli industriali, e Bruno Buozzi per il Comitato interconfederale sindacale firmano l’accordo che riconosce la ricostituzione all’interno delle fabbriche delle commissioni interne operaie, abolite dal fascismo il 2 ottobre 1925. Movimento operaio- sindacati

3 settembre 1943

Gli alleati sbarcano in Calabria. Occupazione alleata

3 settembre 1943

Il maresciallo Pietro Badoglio riceve in udienza Rudolf Rahn e gli conferma la fedeltà italiana all’alleanza con la Germania. Gli chiede di "impedire che le autorità militari tedesche prendano misure inconsulte o addirittura provocatorie". E conclude: "Io sono il maresciallo Badoglio, uno dei tre più vecchi marescialli d’Europa. Sì, Mackensen, Pétain ed io siamo i più vecchi marescialli d’Europa. La diffidenza del governo del Reich nei riguardi della mia persona mi riesce incomprensibile. Ho dato la mia parola e la manterrò. Vi prego di avere fiducia". Armistizio

3 settembre 1943

A Roma, si svolge una riunione alla quale prendono parte il maresciallo Pietro Badoglio, il ministro della Real Casa Acquarone, della Guerra Sorice, della Marina De Courten, dell’Aeronautica Sandalli e il capo di Sm generale Ambrosio. Badoglio afferma che le trattative per l’armistizio sono in corso (invece si sono di fatto concluse con la firma a Cassibile) e che gli alleati effettueranno "piccoli sbarchi in Calabria, poi un grosso sbarco vicino a Napoli (6 divisioni), poi una divisione paracadutisti vicino a Roma dove nel frattempo saranno concentrate le 6 divisioni del Carboni e le divisioni della 4° Armata". Armistizio

3 settembre 1943

A Cassibile, il generale Giuseppe Castellano, a nome del maresciallo Pietro Badoglio, e il generale Walter Bedell Smith, a nome del generale Dwight Eisenhower, firmano l’armistizio. Secondo quanto dichiarato successivamente dagli alleati, dopo la firma ed il pranzo, il generale Walter Bedell Smith consegna al generale Castellano "una cartella contenente le clausole aggiuntive dell’armistizio lungo". Harold MacMillan scrive a Winston Churchill: "Le condizioni di armistizio sono state firmate senza emendamenti di nessun genere". Armistizio

3 settembre 1943

Il capitano Harry Butcher, aiutante di Eisenhower, scrive "Ike aveva sperato di poter trattare l’armistizio con l’Italia come una faccenda puramente militare, così come fece con l’affare Darlan, in modo che il suo obiettivo non fosse complicato dalla molteplicità delle richieste di tutti i belligeranti". A proposito dell’impegno, non mantenuto, di lanciare paracadutisti presso Roma Butcher, sempre riferendo il pensiero di ‘Ike’, scrive: " La partenza dall’Italia del Re e di Badoglio dipende dal successo della nostra divisione paracadutisti che sarà lanciata presso Roma…Gli italiani tremano di paura per la presenza nella zona di una divisione panzer tedesca". Armistizio

3 settembre 1943

A Salerno, il vescovo ordina ai sacerdoti di restare al proprio posto per vigilare sui luoghi di culto e sulle case dei parrocchiani sfollati, anche a costo della propria vita. Vaticano

3 settembre 1943

Mario Vinciguerra s’insedia nella carica di commissario del sindacato nazionale dei giornalisti.

4 settembre 1943

Il generale Castellano fornisce agli alleati le coordinate necessarie al bombardamento aereo dell’Alto comando tedesco in Italia a Frascati. Il maggiore Luigi Marchesi, per ordine di Castellano, fornisce agli alleati le coordinate per il bombardamento della linea ferroviaria del Brennero, dove affluiscono le truppe tedesche in Italia. Armistizio

4 settembre 1943

Il generale Alexander in un messaggio al Comando supremo britannico scrive: "Ho passato tutta la scorsa notte in colloqui militari con la parte italiana. Ho messo bene in chiaro con loro che al momento della proclamazione ufficiale dell’armistizio cessiamo di essere nemici ma non diventiamo, ripeto, non diventiamo alleati. Ho dato loro le specifiche indicazioni sulle operazioni da svolgere". Armistizio

4-6 settembre 1943

A Firenze, si svolge il convegno del Partito d’azione che, in seduta plenaria, approva un ordine del giorno che afferma: "L’organizzazione centrale del partito deve rispondere all’esigenza del momento attuale, che è un momento di crisi rivoluzionaria, non un momento preelettorale…Gli individui che faranno parte del comitato esecutivo dovranno avere qualità fisiche e spirituali rispondenti alle gravissime difficoltà dell’ora: essere in grado di sopportare ogni disagio ed avere mentalità rivoluzionaria, non mentalità elettoralistica. Dovranno essere messi in condizione di potersi dedicare completamente all’attività politica senza essere distratti da preoccupazioni economiche, familiari, professionali". Si stabilisce, inoltre, l’obbligo per i componenti della direzione di risiedere a Roma. Nell’esecutivo sono chiamati La Malfa, Bauer, Fancello, Rossi Doria, Oronzo Reale; alla direzione di ‘Italia libera’, Fancello, Ginzburg, Muscetta; Parri e Bauer sono nominati responsabili militari, rispettivamente, per il nord Italia ed il centro sud.

5 settembre 1943

Sono definiti fra il Comando supremo italiano e quello tedesco gli accordi per la cooperazione aerea in vista dell’attacco da sferrare contro la flotta alleata. Armistizio

5 settembre 1943

Il generale Eisenhower fa pervenire al Comando supremo italiano, tramite il maggiore Marchesi che aveva accompagnato il generale Castellano a Cassibile, copia degli ordini impartiti alla 82° divisione aerotrasportata americana perché cooperi alla difesa di Roma, e richiede che una nave italiana si rechi a Ustica a prendere due suoi inviati. Occupazione alleata

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