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15 agosto 1943

A Roma, è costituito il Comitato interconfederale dei sindacati con presidente Bruno Buozzi e segretario Oreste Lizzadri. Movimento operaio- sindacati

15 agosto 1943

Il quindicinale del Partito d’azione, "Giustizia e Libertà", scrive:"...I compagni del Partito d’azione sono invitati a non accettare nessuna carica di carattere pubblico, sindacale o altro, che possa importare una qualsiasi collaborazione sia diretta che indiretta con l’attuale governo."

15 agosto 1943

A Roma, giunge Emilio Lussu.

15 agosto 1943

L’organo di stampa del Partito comunista francese "L’Humanité" propugna per la prima volta la formazione di ‘milizie operaie’, nuova denominazione per i gruppi armati che dirige. In seguito, adotterà il termine di ‘milizie operaie patriottiche’ e, infine, di ‘milizie patriottiche’.

15-16 agosto 1943

L’aviazione alleata, nel corso della notte, bombarda Milano con 405 bombardieri ‘Lancaster’ e ‘Halifax’ che sganciano sulla città 1.534 tonnellate di bombe. Occupazione alleata

16 agosto 1943

A Washington, il segretario di Stato Cordell Hull riceve Carlo Sforza e gli fa comprendere esplicitamente che presto giungerà il suo momento di rientrare in Italia, per occuparvi un posto di prestigio. Occupazione alleata

16 agosto 1943

Harold MacMillan scrive nel suo diario: "Per dirla in termini generali, la divergenza è la seguente. Gli americani sono propensi a costituire un governo militare alleato dell’Italia (Amgot) anche se (e quando) tutto il territorio italiano o gran parte di esso cadrà sotto il nostro controllo. Invece noi, con maggiore realismo preferiremmo passare, non appena la cosa sia fattibile, da un governo diretto ad un controllo indiretto, proprio come abbiamo fatto qui (ad Algeri) quando abbiamo riconosciuto prima l’autorità di Darlan e poi quella di Giraud. In un primo tempo- soprattutto finché sono ancora in atto le operazioni militari- ci deve essere un governo diretto ma poi, secondo me, non appena la maggior parte del territorio italiano sarà sotto il nostro controllo, dovremmo mettere in piedi una qualche forma di governo centrale italiano che segua le nostre direttive e sia sotto la nostra supervisione, ma possa anche sollevarci dal compito pressocché impossibile dell’amministrazione diretta luogo per luogo. Anche solo pensando al problema del personale, non credo che si riesca a reclutare tra di noi (americani e inglesi) un corpo di responsabili amministrativi quale la realtà lo potrebbe richiedere o lo richiede di fatto". Occupazione alleata

16 agosto 1943

Il re Vittorio Emanuele III scrive al maresciallo Pietro Badoglio, capo del governo, per indurlo a bloccare il processo di epurazione: "L’eliminazione, presa come massima, di tutti gli ex appartenenti al Partito fascista da ogni attività pubblica deve recisamente cessare…Ove il sistema perdurasse, si arriverebbe all’assurdo di implicitamente giudicare e condannare l’opera stessa del Re". Repressione fascisti

16 agosto 1943

A Torino, in un rapporto, il comunista Remo Scappini, riferendosi al Partito d’azione, scrive che i suoi dirigenti "si rendono conto che l’inquadramento sindacale degli operai e l’attività che il sindacato può svolgere in ultima istanza non può non indebolire la posizione di un partito come il loro". P.C.I.

16 agosto 1943

A Milano, "L’ Italia degli studenti", "organo liberale aderente al Partito d’azione", pubblica un volantino allegato al nr.1, formulando la proposta di creare una ‘legione antinazista’. Il volantino è firmato dal ‘Comitato studentesco liberale milanese’.

16-17 agosto 1943

L’aviazione alleata, nel corso della notte, bombarda Torino. Occupazione alleata

17 agosto 1943

Le truppe alleate completano l’invasione della Sicilia, occupando Messina. Il maresciallo britannico Alexander comunica al primo ministro Winston Churchill: "Sicilia invasa il 10 luglio. Entrati a Messina il 16 agosto. Isola occupata in 38 giorni…Si può presumere che tutte le forze italiane presenti nell’isola siano state distrutte, anche se possono essere fuggite sulla terraferma poche unità ridotte in cattivo stato. E’ impossibile ora valutare il bottino e il materiale bellico catturato. Cannoni, carri armati, fucili e mitragliatrici giacciono disseminati per tutta l’isola". Nel corso dei combattimenti sono caduti 4.678 italiani, 4.325 tedeschi, 2.376 britannici, 2.811 americani e 490 canadesi. In concomitanza con l’ingresso in città delle truppe alleate, è pubblicato il foglio "Movimento di Sicilia libera". Occupazione alleata

17 agosto 1943

A Torino, l'esercito spara sugli operai che tentano di uscire dalla fabbrica della Fiat - Grandi motori, provocando 2 morti e 7 feriti. La città risponde con lo sciopero generale. All’ordine di sparare sui lavoratori, impartito dal gen. Adami Rossi, gli alpini rifiutano. Repressione armata- caduti

17 agosto 1943

L’ambasciatore britannico in Vaticano, D’Arcy Osborne, invia al Foreign Office un telegramma per informare di aver avuto una dichiarazione firmata dal maresciallo Badoglio, che attesta come il generale Castellano sia autorizzato a parlare in suo nome. Armistizio

17 agosto 1943

A Tangeri, il console generale britannico Gascoigne informa Alberto Berio che gli alleati vogliono che egli sia ufficialmente accreditato dal governo di Roma per ricevere le condizioni di resa. Il ministro degli Esteri, Guariglia, risponde che Berio è autorizzato a trattare la resa solo a condizione che l’Italia sia considerata paese alleato. La trattativa si interrompe. Armistizio

17 agosto 1943

A Il Cairo (Egitto), in obbedienza alle direttive impartite da Mosca, l’Eam (il Fronte antifascista diretto dai comunisti) propone un patto di unità d’azione alle altre forze politiche della resistenza greca.

17-19 agosto 1943

Come a Torino, entrano in agitazione, ovunque repressi, i lavoratori di diverse fabbriche a Milano e Bologna e in altre città del nord per chiedere la fine della guerra, la liberazione dei detenuti politici e il riconoscimento delle commissioni interne. Repressione

17-24 agosto 1943

A Quebec (Canada), si svolge una Conferenza tra le potenze alleate. Il generale Dwight Eisenhower si dichiara favorevole a mantenere una ‘pressione implacabile’ sull’Italia. Stati uniti, Gran Bretagna e Canada firmano il ‘patto di Quebec’ sull’uso dell’energia nucleare, senza darne comunicazione alla Russia alleata. Occupazione alleata

18 agosto 1943

Ad Algeri, al generale americano Eisenhower giunge un telegramma dei capi di Sm riuniti che gli impone di inviare due ufficiali del suo Sm per prendere contatto con il generale Giuseppe Castellano e di aprire un canale di comunicazione con lo Sm generale italiano. Eisenhower decide di inviare a Lisbona il generale Walter Bedell Smith e il capo dell’ufficio informazioni, brigadiere generale Strong, che partono alle 14.00. Armistizio

18 agosto 1943

Il generale Cesare Amè è esonerato dall’incarico di direttore del Sim, per ordine del maresciallo Pietro Badoglio. Al suo posto, è nominato con funzioni di commissario il generale Giacomo Carboni.

18 agosto 1943

A Palermo, il generale Lord Francis Rennel of Rodd, governatore alleato in Sicilia, in un suo rapporto scrive: "Come ho già riferito, una delle mie massime preoccupazioni è la recrudescenza della mafia. Notizie di varie fonti e del mio Scao (Senior civil affair Officer – Ndr) mi inducono a pensare che essa sia stata provocata dal disarmo e dalla conseguente perdita di prestigio dei carabinieri. E’ stato uno sbaglio, vi stiamo rimediando. Ma la popolazione rurale ne ha tratto la conclusione che i carabinieri e il fascismo, i due grandi nemici della mafia, sarebbero scomparsi in fretta e insieme…Nell’ansia di destituire i podestà e i funzionari comunali fascisti, i miei ufficiali talvolta nominano al loro posto boss mafiosi o persone manovrate dalla mafia…I parroci non ci avvertono quando scegliamo dei mafiosi, non ci segnalano i loro soprusi, né testimoniano a loro carico…" Occupazione alleata

18 agosto 1943

In un’intervista a "Il Giornale d’Italia", Giacinto Bosco rivela la sua collaborazione alla redazione della dichiarazione di ‘Roma città aperta’, notificata dal governo Badoglio ai belligeranti il 14 agosto.

19 agosto 1943

Il generale Castellano si incontra a Lisbona con il generale americano Walter Bedell Smith che gli sottopone il testo dell’armistizio in 12 punti, redatto dal generale Eisenhower, comandante supremo delle forze alleate in Europa. Sono presenti all’incontro l’ambasciatore britannico Ronald Campbell e il brigadiere generale Kenneth Strong. Armistizio

19 agosto 1943

L’aviazione alleata bombarda Salerno. Occupazione alleata

19 agosto 1943

Il maresciallo Pietro Badoglio fa pervenire a Benito Mussolini l’opera in 22 volumi di Nietzsche regalatagli da Adolf Hitler in occasione del suo compleanno.

19 agosto 1943

In varie città del nord è proclamato uno sciopero generale. A Torino, l’adesione degli operai è totale. Movimento operaio- sindacati

20 agosto 1943

A La Coruna (Spagna), l’ambasciatore britannico Hoare s’incontra nel massimo segreto con il generale Francisco Franco.

20 agosto 1943

Ad Algeri, fanno rientro i generali Walter Bedell Smith e Kenneth Strong, dopo aver trattato tutta la notte con il generale Giuseppe Castellano nella sede dell’ambasciata britannica di Lisbona. Secondo quanto riferiscono, Castellano ha subito premesso che il governo italiano accetta la resa incondizionata: "Ma a quel momento- scrive MacMillan- si è capito (come del resto era stato chiarito già a sir Samuel Hoare a Madrid) che agli italiani non interessavano tanto i termini precisi dell’armistizio, quanto ottenere la massima assistenza possibile degli alleati per cacciare i tedeschi fuori dell’Italia. In realtà, non desideravano di meglio che affiancarsi a noi come alleati, proprio in vista del suddetto obiettivo". Armistizio

20 agosto 1943

A Mosca, Palmiro Togliatti è collocato a capo di un ufficio riservato nelle vicinanze di Rostokino, nella sede dell’ex Komintern. P.C.I.

20 agosto 1943

I vescovi della Sardegna rendono pubblica una lettera nella quale invitano alla vigilanza nei confronti delle ‘forze del male’ e proseguono: "Sarebbe una colpa nostra gravissima se noi sacerdoti restassimo indifferenti o peggio non dessimo la nostra cooperazione a quanti con generosità si preparano a lavorare per un domani che sarà di chi avrà saputo organizzarsi. Noi non ci occupiamo della organizzazione politica: ma è nostro dovere dare agli uomini e ai giovani quella formazione indispensabile perché essi sentano tutta la responsabilità di lavorare per il bene della patria". Vaticano

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