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21 gennaio 1944

Il feldmaresciallo Albert Kesselring informa il maresciallo Rodolfo Graziani, nel corso di un incontro, che a suo parere "il centro di gravità della guerra sta passando dal Mediterraneo all’Atlantico". Occupazione tedesca

21 gennaio 1944

A Santa Maria Capua Vetere (Caserta), sono fucilati Mario Bertoli e Gino Cancellieri, sabotatori della Rsi. In tempi successivi, saranno fucilati come agenti della Rsi, Enrico Catelli, Marino Menicocci, Giorgio Tapoli, Vincenzo Tedesco, Francesco Aschieri, Italo Palesse, Paolo Poletti, Alfredo Calligaro, Domenico Donnini, Giulio Sebastianelli, Virgilio Serpellini, Filippo Di Landro, Ruy Blas Biagi, Franco Berselli, Luigi Piras, Nicola Abate, Paolo Trivulzio, Masin, tutti giovanissimi. Repressione fascisti- caduti

21 gennaio 1944

A Bari, Pietro Badoglio in un’intervista a Cecil Sprigge dichiara: "La base della mia politica è proprio questa: cacciare i tedeschi dall’Italia, dare il massimo aiuto agli alleati, e allora tutte le questioni interne passano in secondo piano…Non farò mai passare la mia persona davanti agli interessi del paese. Sono pronto a ritirarmi quando si farà avanti qualcuno più adatto di me al governo". Regno del Sud

21 gennaio 1944

A Cagliari, la polizia apre il fuoco sulla popolazione che manifesta contro il richiamo alle armi disposto dal governo, ferendo diversi dimostranti. Negli scontri, muore un agente di Ps ed è assaltata la redazione del giornale filo comunista "L’unione sarda", che svolge opera di propaganda a favore del governo per la chiamata alle armi. Repressione armata- caduti

21 gennaio 1944

A Roma, i gappisti assaltano con bombe a mano un’autorimessa tedesca in via san Nicolò da Tolentino. Resistenza- lotta armata

21 gennaio 1944

A Torino, il Comitato regionale piemontese emana una disposizione relativa alla composizione dei quadri dirigenti del movimento partigiano, suggerendo che "nella scelta degli elementi direttivi, tenuto conto che le personalità più in vista del passato, attinte in genere dall’ambiente professionale sono le più compromesse e le più controllate dalla polizia, bisogna fare audacemente capo a uomini nuovi, di sicuro orientamento politico, dei ceti più modesti e popolari; artigiani, impiegati, operai, bottegai, commercianti, rurali, che garantiscono maggior dinamismo e sensibilità rivoluzionaria". Resistenza

22 gennaio 1944

Ad Anzio, inizia lo sbarco delle truppe angloamericane che, però, vengono inchiodate sulle spiagge dalla reazione germanica. Occupazione alleata. Occupazione tedesca

22 gennaio 1944

Un rapporto dell’Oss parla di intimidazioni da parte fascista nei confronti di grandi industriali del nord Italia (Falck, Valletta, Parodi) .E fornisce un elenco delle bande partigiane ‘aziendali’ : "La Edison ha 7.000 partigiani nelle Alpi tra Torino e Como- Lecco, la Bombrini-Parodi-Delfino 1.500 nella zona a sud di Segni (Roma) , le industrie della Venezia Giulia mantengono bande nelle Prealpi dolomitiche, mentre i lavoratori di Sulmona, L’Aquila e Bussi alimentano le squadre partigiane degli Abruzzi. Alliata, proprietario delle Acciaierie di Omegna, è un fervente antinazista e mantiene larghi gruppi di combattenti sulle montagne" . Occupazione alleata. Resistenza- lotta armata

22 gennaio 1944

Il governo Badoglio epura le liste dei senatori nominati durante il Ventennio, revoca le onorificenze fasciste, abolisce i titoli nobiliari concessi agli esponenti del regime fascista e l’Accademia d’Italia. Repressione fascisti

22 gennaio 1944

A Catania, Santi Rindone scrive ad Andrea Finocchiaro Aprile per informarlo della campagna di propaganda in corso contro il congresso dei partiti antifascisti, fissato per il 28 gennaio a Bari. Separatismo- Sicilia

23 gennaio 1944

Tito Zaniboni accetta l’incarico di Alto commissario per l’epurazione affidatogli dal governo Badoglio dichiarando di volerlo assolvere "in condizioni di assoluta indipendenza". Ma sarà espulso dal Partito socialista per aver violato la direttiva di astenersi da ogni collaborazione con il governo Badoglio, per essere poi riammesso 4 settimane più tardi. Repressione fascisti. P.S.I.

23 gennaio 1944

Il comando del Raggruppamento motorizzato è affidato al generale Umberto Utili, che sostituisce il generale Vincenzo Dapino. Regno del Sud

23 gennaio 1944

A Catania, l’avvocato Gaetano Romeo Perrotta informa, con una lettera, Andrea Finocchiaro Aprile che "studenti universitari qui presenti attendono ansiosi i giorni di battaglia confidando in lei". Separatismo- Sicilia

23 gennaio 1944

A Roma, sono eseguiti numerosi arresti fra gli ufficiali che collaborano con il colonnello Montezemolo, fra i quali il colonnello Frignani. R.S.I. Resistenza

23 gennaio 1944

Parte da Roma, diretto a Bari, Oreste Lizzadri, sotto il falso nome di Oreste Longobardi. P.S.I.

23 gennaio 1944

Il giornale di Roberto Farinacci "Il regime fascista" attacca i docenti restii a prestare giuramento di fedeltà alla Rsi: "I professori – scrive – nella loro maggioranza sono stati dei traditori, non solo del Fascismo, ma della Patria". R.S.I.

23 gennaio 1944

In un articolo su "Il Popolo", Alcide De Gasperi scrive: "La questione dell’aconfessionalità intesa come tendenza a non impegnare in rivendicazioni di politica concreta l’autorità ecclesiastica, non ha più risonanza dopo che i nuovi statuti di Pio XII circoscrivono esattamente la sfera di attività dell’Ac e i Trattati lateranensi, riconoscendo in pieno l’Italia unificata, hanno tolto per sempre ogni riserva richiesta in passato dal mancato accordo fra l’Italia e la Santa Sede". D.C.

24 gennaio 1944

Il generale britannico Harold Alexander, già military governator nell’Italia occupata dagli alleati, diviene il rappresentante del Comando supremo alleato in seno alla Acc. Occupazione alleata

24 gennaio 1944

A Mosca, Dimitrov prepara con Palmiro Togliatti un documento dal titolo "Bozza di risposta ai compagni italiani", nel quale si suggerisce che i comunisti non entrino in un governo presieduto dal maresciallo Pietro Badoglio ma favoriscano la creazione di un governo diverso, espressione del fronte antifascista, e che chiedano l’immediata abdicazione di Vittorio Emanuele III. P.C.I.

24 gennaio 1944

In Vaticano, il vescovo Alberto Di Jorio assume la presidenza dell’Istituto per le opere di religione (Ior). Vaticano

24 gennaio 1944

A Napoli, Domenico Colasanto promuove il patto di unità sindacale fra democristiani, comunisti e socialisti basato sul principio di indipendenza del sindacato dai partiti e su quello della "libertà di associarsi in gruppi sindacali in seno alle organizzazioni professionali". Movimento operaio- sindacati

24 gennaio 1944

"Radio Bari" riferisce che Ercoli, dopo aver vissuto per molti anni in Russia, ha chiesto di poter rientrare in Italia per partecipare alla guerra di Liberazione. Il governo, informa "Radio Bari", ha dato istruzioni all’Ambasciata italiana di Ankara (Turchia) di notificare ad Ercoli che il permesso gli è stato accordato. Regno del Sud. P.C.I.

24 gennaio 1944

Il ministro delle Finanze della Rsi, Giampietro Pellegrini, s’incontra a Moltrasio con il vice presidente della Reichbank, Puhl, ottenendo il suo consenso al trasferimento di 23 tonnellate di oro italiano a Chiasso. R.S.I.

25 gennaio 1944

A Roma, è arrestato il colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, responsabile del Fronte militare clandestino di resistenza e depositario dei segreti della resa dell’8 settembre. Morirà alle Fosse ardeatine il 24 marzo. Resistenza- caduti

25 gennaio 1944

A Roma, sono rimessi in libertà con un falso ordine di scarcerazione Sandro Pertini, Giuseppe Saragat, Luigi Andreoni e due socialisti di Piombino, Lunedei e Allori. Resistenza

25 gennaio 1944

A Milano, il bollettino del Clnai "Liberazione" pubblica un ordine del giorno nel quale è scritto: "Del governo di domani il Comitato di liberazione nazionale è oggi una prefigurazione…Nel governo di domani – anche questo è ben certo – operai, contadini, artigiani, tutte le classi popolari avranno un peso determinante. E un posto adeguato a questo peso vi avranno i partiti che le rappresentano. Tra essi il Partito comunista che fa parte del Comitato di liberazione nazionale su un piano di perfetta parità con gli altri partiti, con pari pienezza di autorità oggi e di potere domani, quando il patto di liberazione nazionale sarà realizzato. Questa realtà va nettamente riaffermata oggi di fronte all’affiorare di propositi anticomunisti, al delinearsi di posizioni anticomuniste ed antioperaie fuori di noi, attorno a noi, ed anche in seno ad ambienti che pretenderebbero di operare sul piano d’azione del Comitato di liberazione nazionale. Sopra le posizioni ed i propositi partigiani dobbiamo riaffermare l’unità del patto di riscossa e di rinnovamento democratico che lega i cinque partiti. Chi opera contro uno di essi, opera contro il patto…" Resistenza- C.L.N.

25 gennaio 1944

A Taranto, si svolge il congresso degli ex combattenti delle federazioni di Bari, Taranto, Brindisi, Lecce, Benevento e Avellino. Intervengono il generale Giacchi, i sottosegretari Reale e De Caro, mentre Badoglio e Messe inviano messaggi di adesione. Al termine, Giacchi è nominato commissario dell’Associazione nazionale combattenti. Regno del Sud

25 gennaio 1944

A Milano, il cardinale Schuster scrive al vescovo di Cremona, Giovanni Cazzani, che "ogni buon sacerdote e tutti i fedeli sono tenuti a seguire codesto insegnamento apostolico e non già a criticarlo come osa fare la ‘Crociata italica’. Sono gli apostoli che per disposizione divina nel dì del giudizio siederanno con Cristo a giudicare le dodici Tribù d’Israele, e non viceversa Farinacci, don Calcagno e compagnia". Vaticano

25 gennaio 1944

Benito Mussolini invia all’ambasciatore tedesco, Rudolf Rahn, una circolare che il Comando militare tedesco aveva inviato in alcune province italiane "senza, fra l’altro, averne data una qualsiasi comunicazione a me preventivamente o al ministro dell’Interno", proseguendo: "Sono sicuro che voi ignorate un’iniziativa che, per il suo carattere e per la sua vastità, esorbita dalle funzioni e responsabilità di un comando militare, mentre costituisce una diminuzione grave dell’autorità del Governo fascista repubblicano e del suo prestigio. Non si deve dare al popolo italiano l’impressione che vi sono due ministeri in ogni ramo dell’amministrazione e quindi due governi". R.S.I.

25 gennaio 1944

Il principe Junio Valerio Borghese, comandante della divisione di fanteria di marina Decima, arrestato per ordine personale di Benito Mussolini, è rimesso in libertà e reintegrato nelle sue funzioni, anche per la ribellione dei reparti della Decima che avevano minacciato di marciare su Gargnano. R.S.I.

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