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19 maggio 1944

Sul Passo del Turchino, in Liguria, le truppe tedesche passano per le armi 59 persone, prelevate dal carcere di Genova. Occupazione tedesca. Resistenza- caduti

19 maggio 1944

La Questura di Pesaro segnala in un suo rapporto: "Il giorno 19 maggio nella zona montana dell’Apicchio veniva effettuata un’azione di rastrellamento da parte di reparti della polizia e Ss italiane e tedesche, con esito negativo data la forte reazione a mezzo di mortai di assalto e armi automatiche da parte avversaria. Ciò nonostante venivano catturati 3 partigiani, i quali, a iniziativa del comandante dei reparti germanici, venivano passati per le armi sul posto". R.S.I. Resistenza- caduti

19 maggio 1944

La commissione dell’esercito di Salò per la selezione ed epurazione degli ufficiali non ritenuti idonei a prestare servizio nelle Forze armate ha espresso, fino a questa data, parere negativo limitatamente al 15,2% dei 9.000 ufficiali esaminati fino a questo momento. R.S.I.

19 maggio 1944

A Catania, il comitato provinciale della Democrazia cristiana emette un comunicato nel quale "fa voti: a) che il governo nazionale riveda urgentemente, con serenità e comprensione del grave momento che attraversa la Nazione e l’Isola in particolare, i prezzi già stabiliti per il prossimo raccolto e li adegui al vero costo di produzione...maggiorato per la Sicilia nella accertata proporzione del maggior costo; b) che venga immediatamente fissata e resa nota la misura della nuova razione giornaliera di pane e pasta, non inferiore complessivamente a grammi 400. Ove, poi, il Governo nazionale non ritenesse di ritornare sulle proprie decisioni, domanda alla direzione generale del Partito di invitare i propri rappresentanti nel Governo a scindere la propria responsabilità da una politica agraria non conforme agli interessi dei popolo, e conseguentemente a dimettersi". D.C.

19 maggio 1944

Ad Agrigento, in un rapporto all’alto commissario, il questore rileva che, se gli agricoltori dovranno "conferire il loro prodotto all’ammasso di £.1.000", si determinerà "una gravissima crisi agricola, con immancabili ripercussioni sull’economia generale della provincia. Il questore di Catania segnala, a sua volta, che "la certezza che i produttori useranno tutti i mezzi per non conferire il prodotto e la convinzione che il ‘granaio del popolo’ non potrà assolvere il compito per cui fu istituito, sono cause che porteranno certamente ad un perturbamento dell’ordine pubblico". Regno del Sud

20 maggio 1944

Benito Mussolini scrive all’ambasciatore tedesco Rahn: "Caro ambasciatore, vi mando qui acclusa la formula che considero migliore circa il richiamo delle classi per i programmi di Goring e Sauckel. Desidererei che non fossero introdotte altre variazioni, il cui risultato sarebbe di ritardare l’inizio dell’esecuzione, che considero urgente... a) propongo che tutte le classi, dal 1900 compreso al 1921 compreso, siano a completa disposizione dei programmi di Sauckel e Goring.; b) solo per le classi 1912, 13, 15, 19, 20 e 21 sarà ammessa una presentazione globale di 6.000 volontari; c) la classe 1926 resta come riserva delle Forze armate italiane, perché deve sostituire i carabinieri (che andranno in Germania), deve dare le riserve per le divisioni e dal punto di vista del lavoro non può dare un rendimento considerevole; d) approvo tutte le altre misure proposte, e propongo il richiamo immediato e totalitario delle classi più giovani e cioè 1921,1920 e1919". R.S.I.

20 maggio 1944

Una circolare del comando generale delle brigate Garibaldi afferma che è d’accordo per l’unificazione di tutte le formazioni partigiane e la costituzione di un comando unificato. Resistenza

20 maggio 1944

Su "L’Azione", nell’articolo intitolato "La leva dei morti", Guido Dorso si scaglia contro il trasformismo che opera in meridione, simboleggiato nel "solito deputato meridionale, senza idee e senza dignità, che ha formato per tanti decenni la salsa indispensabile di tutti i ministeri e che votava indifferentemente la fiducia a Giolitti e a Salandra, a Nitti e a Mussolini, e che non sarebbe alieno oggi dal votare la fiducia anche a Togliatti, se i comunisti fossero veramente disposti a lasciargli nelle mani il governo della provincia d’origine". Regno del Sud

20 maggio 1944

"Italia libera", organo del Partito d’azione, denuncia l’ambiguità delle ‘Camicie verdi’ guidate da Gabriele Cruyllas- D’Annunzio.

20 maggio 1944

A Milano, l’esecutivo Alta Italia del Partito d’azione si pronuncia contro "l’aiuto statale alla gestione normale di certe branche di attività" e annuncia battaglia "al vecchio sindacalismo e protezionismo operaio che aspetta dallo Stato la risoluzione dei suoi problemi".

21 maggio 1944

Il ministro dell’Educazione nazionale della Rsi, Carlo Alberto Biggini, protesta contro la pubblicazione sulla "Gazzetta ufficiale" delle liste dei beni sequestrati agli ebrei, perché "controproducenti" dato che, fra gli altri, "si legge, ad esempio, che all’ebreo X sono state confiscate a favore dello Stato ‘2 paia di calze usate’ " R.S.I.

21 maggio 1944

A Castelletto Cervo, nel biellese, una pattuglia partigiana penetra di sorpresa nel paese occupato dai tedeschi, distruggendone le installazioni militari, causando ai tedeschi 20 morti e 56 feriti. Resistenza- lotta armata

21 maggio 1944

Il periodico "Azione sociale", organo di stampa del Partito cristiano sociale, denuncia che "il Partito democratico cristiano conduce un’intensa campagna contro uomini dell’Azione cattolica che non gli aggiogano le organizzazioni da essi dirette". D.C.

22 maggio 1944

A Berna, monsignor Burzio, uditore presso la Nunziatura apostolica, invia al cardinale Maglione il cosiddetto "Protocollo di Auschwitz", un rapporto preparato da due giovani ebrei slovacchi fuggiti dal campo di concentramento che illustra compiutamente quanto avviene al suo interno. Vaticano

22 maggio 1944

Si svolge a Barcelonnette un convegno fra esponenti delle forze di resistenza italiani e francesi per concordare una reciproca collaborazione nella comune lotta contro i tedeschi. Resistenza

22 maggio 1944

A Sassari, si svolge l’assemblea congressuale del Partito d’azione, preparatoria del congresso nazionale. Regno del Sud

22 maggio 1944

Il maresciallo Giovanni Messe invia al ministro della Guerra e al capo di Stato maggiore dell’esercito un rapporto sull’abbandono del posto di comando da parte dei generali Mario Arisio, comandante della 7° armata, e Pelligra, capo del suo Stato maggiore, il 9 settembre 1943 (vedi nota). In conclusione, Messe scrive: "Il trasferimento precipitoso e disordinato, non trovando giustificazione tecnica, lascia adito al sospetto che esso sia stato suggerito da altre preoccupazioni che non possono certo andare ad onore di un soldato". Regno del Sud

23 maggio 1944

Il Comando supremo alleato in Italia ordina l’attacco verso Roma. Occupazione alleata

23 maggio 1944

A Salerno, nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, il generale Taddeo Orlando, ministro della Guerra, relaziona sui risultati conseguiti dalla commissione d’inchiesta istituita nel dicembre 1943 per valutare il comportamento mantenuto dagli ufficiali al momento e dopo la proclamazione dell’armistizio: 253 ufficiali sono stati giudicati esenti da ogni responsabilità; su 7 deve essere ancora espresso il giudizio definitivo; su 51 il giudizio della commissione è stato negativo. Di questi ultimi, due generali di divisione, collocati in congedo assoluto; un generale di brigata ricollocato in congedo; un secondo generale di brigata posto fuori servizio; sul conto di 10 ufficiali sono stati assunti o sono in corso provvedimenti di stato; 37 sono stati denunciati ai tribunali di guerra; altri 63 ufficiali sono in attesa di una decisione e 433 sono ancora sotto esame. Orlando dichiara inoltre che non si può procedere all’esame dei comportamenti degli ufficiali componenti il Comando supremo e lo Stato maggiore dell’esercito perché sono assenti "i principali attori delle attività dei due comandi e le relative documentazioni". Regno del Sud

23 maggio 1944

In un discorso radiofonico, Palmiro Togliatti afferma: "Siamo da appena quattro settimane al governo e qualche cosa abbiamo incominciato a fare. Tra l’altro, io considero come un primo grande risultato della nostra azione il fatto di aver finalmente formulato e approvato una legge la quale prevede nel modo più severo la punizione dei delitti del fascismo". P.C.I.

23 maggio 1944

A Roma, in una lettera inviata al cardinale Maglione, non firmata ma conservata tra le carte di monsignor Ronca, si rileva il tentativo di stabilire un rapporto fra Chiesa e massoneria: "Le ultime circostanze…non mi hanno permesso di mettere al corrente l’E. V. di quanto fui incaricato di comunicare alla Segreteria di Stato di S. S. circa il nuovo atteggiamento che uno dei più alti esponenti della M.(assoneria) italiana avrebbe deciso di assumere nei riguardi della Chiesa e della Religione. Il latore della presente, messo da me al corrente di quanto sopra e da me incoraggiato a prendere contatti con altri dirigenti, è oggi in condizione di poter riferire all’E. V. sulle loro reali intenzioni quali ci vengono esposte". Vaticano

24 maggio 1944

Alla Camera dei comuni, Winston Churchill, in un discorso a porte chiuse sulla politica estera, elogia la Spagna di Franco che ritiene sarà "un potente fattore di pace nel Mediterraneo dopo la guerra" e riafferma la non ingerenza inglese nei suoi affari interni. Parlando del contributo militare italiano alla guerra, Churchill cita l’esercito, la marina e l’aviazione ma non le formazioni partigiane. Occupazione alleata

24 maggio 1944

La Commissione alleata di controllo (Acc) emana una direttiva relativa all’epurazione con la quale si impone che gli impiegati rimasti nelle zone controllate dagli alleati "dovranno essere rimossi automaticamente e rimpiazzati da personale antifascista", mentre per i funzionari di grado elevato si dovrà procedere con l’internamento. Repressione fascisti. Occupazione alleata

24 maggio 1944

Sbarca a Levanto la missione alleata composta dal guardiamarina Carlo Milan e dal radiotelegrafista Bruno Bartoli che prenderà poi contatto con l’organizzazione ‘Franchi’.

24 maggio 1944

A Roma, a Forte Bravetta sono fucilati 5 partigiani. Resistenza- caduti

24 maggio 1944

Sono fucilati, dopo essere stati condannati a morte per ‘alto tradimento’ da un tribunale militare della Rsi, gli ammiragli Inigo Campioni e Luigi Mascherpa, rispettivamente comandanti del presidio militare di Rodi e di Lero, che si erano rifiutati di passare dalla parte dei tedeschi. R.S.I. Resistenza- caduti

24 maggio 1944

A Milano, l’esecutivo Alta Italia del Partito d’azione vota una mozione di fiducia all’esecutivo nazionale a Roma, al quale affida il "mandato ufficiale di proporre in Roma liberata il problema del governo".

25 maggio 1944

Le armate alleate bloccate ad Anzio iniziano l’offensiva che consentirà il congiungimento col 2° corpo d’armata americano, che avanza dal sud. Occupazione alleata

25 maggio 1944

"Bandiera rossa", giornale dell’omonimo gruppo, in un editoriale dal titolo "Rivoluzione o collaborazione" afferma: "Quello che noi prevedevamo quando iniziammo su questo foglio la nostra battaglia contro la politica dei Fronte nazionale dei partiti proletari, si è verificato: il Partito comunista ha deciso la ‘svolta collaborazionistica’, cioè la partecipazione al governo del re e di Badoglio...Ma errerebbe chi accusasse per questo il Partito comunista di aver mutato radicalmente rotta. Se mai fu l’antibadoglismo dei mesi scorsi una deviazione da questa strada, che appariva già tracciata fin da prima del 25 luglio, fin da quando Grieco da Mosca lanciava appelli ai ‘fratelli in camicia nera’ o l’Unità invocava l’alleanza coi ‘fascisti in buona fede’, o fin da quando alle riunioni preparatorie del Fronte nazionale convocato dai comunisti circa un anno fa trovammo, su sei persone intervenute in rappresentanza di sei diversi raggruppamenti politici, due ex membri del governo Mussolini...Il Partito comunista, oggi come ieri, ha agito in piena obbedienza a Mosca e ne è la riprova il fatto che la svolta è stata decisa e proclamata da Togliatti, appena giunto da Mosca, non solo senza aver consultato gli altri partiti, ma senza aver interpellato gli altri dirigenti comunisti in Italia, i quali fino al giorno prima avevano battagliato contro Badoglio e la monarchia e proprio in questi giorni avevano pubblicato un attacco rovente su l’Unità, che fu dovuta ritirare dalla circolazione...V’è certamente del coraggio nella consequenzialità che spinge Togliatti, già vice segretario del Cominform, a giurare fedeltà a Vittorio Emanuele III. Diciamo anzi che è l’unico atteggiamento logico di chi accetti determinati presupposti: identificato l’interesse della rivoluzione con l’interesse dell’Urss, tradotta la lotta di classe in una lotta diplomatica fra Mosca e le capitali anglosassoni, ogni altra preoccupazione passa in seconda linea di fronte alla necessità di assicurare le migliori posizioni per il gioco diplomatico sovietico e, poiché è chiaro che questo non può essere diretto che da Mosca, logica appunto ne discende la conseguenza che il Partito comunista debba trasformarsi in un docile strumento della volontà russa…" P.C.I.

25 maggio 1944

Il segretario generale del ministero degli Esteri scrive, a nome del maresciallo Pietro Badoglio, al vescovo di Andria, Di Donna: "Sono lieto di comunicarle di aver portato a conoscenza di Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale Segretario di Stato, per il tramite del R. Incaricato d’Affari presso la Santa Sede, l’assicurazione di S. E. Omodeo che nulla è stato innovato, né si intende innovare, all’insegnamento religioso nelle scuole pubbliche". Vaticano. Regno del Sud

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