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3 febbraio 1944

A Pizzoferrato, si accende la battaglia fra nazifascisti e la brigata partigiana Maiella. Resistenza- lotta armata

3-10 febbraio 1944

In questo periodo, secondo un’informazione avuta dal sottosegretario agli Interni Reale che allerta le prefetture di Brindisi, Bari, Lecce e Taranto, avrebbe dovuto avere luogo un complotto contro il Re organizzato da tale tenente Jacovic, jugoslavo, agente dei servizi segreti sovietici. Regno del Sud

4 febbraio 1944

A Roma, agenti di polizia in forza alla Questura, al reparto speciale diretto dal tenente Pietro Koch, e gli uomini della squadra di Giuseppe Bernasconi fanno irruzione nella basilica di San Paolo procedendo all’arresto di 67 persone, fra le quali il generale Adriano Monti, vestito in abito talare, altri ufficiali, sottufficiali, 2 funzionari di polizia, e 9 ebrei. Monsignor Tardini scrive in proposito nelle sue note che l’operazione fa pensare a "un ballon d’essai per procedere…a colpi più grossi". R.S.I. Vaticano

4 febbraio 1944

Un componente del Cln di Trieste, Flora, invia a Carlo Sforza un messaggio: "Urge vostro contatto con Alleati e capi responsabili jugoslavi per realizzare intesa su Trieste, onde rendere possibile maggiormente sviluppare locale collaborazione italo- jugoslava, rendendola sempre più efficace e duratura. Proponiamo soluzione che partendo da premessa sovranità italiana Trieste conforme diritto autodecisione, trasformi porto in ‘corpus separatum’ internazionale con retroterra zona doganale franca. Corpus separatum sarebbe amministrato da Giunta di tutti gli Stati interessati. Analoga soluzione per Fiume. Manteniamo, cerchiamo, sviluppiamo contatti diretti con partigiani slavi e parallelamente combattiamo contro tedeschi; gradiremmo vostra risposta al più presto". Dal messaggio si dissociano Felluga e Miani che, con Flora, compongono la direzione del Partito d’azione nel capoluogo giuliano. T.L.T. Resistenza- C.L.N.

5 febbraio 1944

A Roma, nel carcere di Regina Coeli muore, a seguito delle torture subite, Leone Ginzburg. Resistenza- caduti

5 febbraio 1944

A Roma, l’agenzia Stefani emette un comunicato sull’operazione condotta dalla polizia all’interno della basilica di San Paolo: "La Polizia repubblicana ha compiuto una importante operazione nel Collegio San Paolo. Circondato l’edificio, gli agenti sono penetrati dentro e vi hanno trovato nascosti il generale dell’aviazione Monti, 4 alti ufficiali, 9 ebrei, 2 funzionari della Ps e 48 giovani renitenti alla leva. Tutti sono stati tratti in arresto. Sono stati trovati e recuperati 4 autocarri, 800 copertoni di automobili e 6000 litri di benzina." R.S.I. Vaticano

5 febbraio 1944

In un documento a firma di monsignor Domenico Tardini, si da atto che tramite la Nunziatura cattolica di Berna, è stato dato incarico a don Giustino Pancino di protestare formalmente con Benito Mussolini per la violazione dell’extraterritorialità della basilica di San Paolo, a Roma, da parte di "reparti delle guardie armate qualificatisi come forze di polizia repubblicana", e di far presente quanto prima a S.E. Mussolini la gravità dell’accaduto e la necessità che non si ripetano più simili inconvenienti…". Sul conto di don Pancino, in una postilla al documento si riferisce che costui "venne a Roma il 2 febbraio mandato alla segreteria di Stato da Mussolini. Questi voleva sapere l’indirizzo di Edda Mussolini in Svizzera allo scopo di mandare in Svizzera lo stesso sacerdote: il quale deve dire a Edda che Mussolini non ha colpa nella morte di Galeazzo Ciano: la colpa è dei tedeschi (i quali –scrive Tardini- a quanto ho capito hanno impedito che giungesse la grazia). Risposi al sacerdote che la Santa Sede già si era interessata ai bambini di Ciano; che non si sa l’indirizzo di Edda: ma che andasse pure in Svizzera dal Nunzio. E gli feci un bigliettino di presentazione". Vaticano

6 febbraio 1944

A Roma, alcuni istituti ecclesiastici, fra i quali il Pontificio collegio dei sacerdoti per l’emigrazione italiana e il Seminario romano, obbligano gli antifascisti che vi hanno trovato ricovero ad andarsene con "una timida promessa di potervi ritornare", come annota monsignor Ronca, rettore del Seminario romano. Vaticano

6 febbraio 1944

Il quotidiano democristiano "Il Popolo" riporta il comunicato firmato dagli esponenti sindacali Domenico Colasanto, democristiano, Nicola Di Bartolomeo, socialista, e Antonio Armino, azionista, polemico nei confronti del congresso di Bari dove sono state assunte "decisioni contraddittorie con le intese raggiunte e con l’unità sindacale". Movimento operaio- sindacati

6 febbraio 1944

A commento dei risultati del congresso di Bari, l’azionista Franco Venturi scrive che "in particolare, la formula dell’abdicazione è assolutamente insufficiente e noi non potremmo prospettarla neanche come minimo indispensabile".

6 febbraio 1944

Leo Valiani scrive a Riccardo Bauer: "Quello che voi farete a Roma nei primi giorni della liberazione sarà perciò d’importanza decisiva per la sorte del Pda nell’Italia occupata…A torto o a ragione l’esperienza di Roma sarà considerata l’esperienza specifica del Pda – e ciò perché la capitale sarà occupata dagli inglesi, cioè da stati democratici e non dai russi".

6 febbraio 1944

A Milano, è nominato segretario del Sindacato nazionale giornalisti Giulio Benedetti. R.S.I.

7 febbraio 1944

Gli alleati fissano a 300.000 le razioni giornaliere da consegnare alle forze armate italiane del Regno del sud, al posto delle 430.000 richieste come misura minima. Occupazione alleata

7 febbraio 1944

A Milano, si costituisce ufficialmente, su delega del Ccln di Roma, il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia. Il Clnai firma una mozione con la quale "conferma ai popoli sloveno e croato la già dichiarata volontà del popolo italiano di lottare insieme con essi per la cacciata degli oppressori tedeschi e fascisti, allo scopo comune di raggiungere l’unità e la libertà nazionali sulla base del principio democratico di autodecisione dei popoli di disporre di se stessi..." Resistenza- C.L.N.

7 febbraio 1944

Cino Moscatelli invia a Filippo Beltrami una lettera nella quale smentisce le insinuazioni avanzate sulla propria lealtà nei suoi confronti e gli conferma la stima e la volontà di collaborare con lui nella comune lotta. Resistenza

7 febbraio 1944

Il quotidiano socialista "Avanti!" ribadisce l’incompatibilità fra il Re e la nuova democrazia italiana, scrivendo inoltre: "Se non che a noi sembra che il Congresso di Bari non abbia saputo, o voluto, o potuto trarre dalla giusta premessa morale e politica di cui sopra tutte le necessarie conseguenze". P.S.I.

7 febbraio 1944

A Palermo, l’economista siciliano Giuseppe Frisella Vella, direttore della rivista "Problemi siciliani", scrive ad Andrea Finocchiaro Aprile: "Orbene, oggi è giusto che la Sicilia, libera dal nazionalismo italiano, agisca in armonia con l’economia europea e mondiale. Saremo ben lieti di aver contatti con l’Italia, ma non più da colonia, bensì da Stato libero, eguale. La federazione potrebbe dare una certa garanzia; però una federazione intelligente che non sia del tipo di quella tedesca sboccata nel dominio della Prussia". Separatismo- Sicilia

8 febbraio 1944

Il quotidiano "Regime fascista", che aveva invitato i religiosi a non dare appoggio e rifugio a quanti fossero ricercati dalla polizia fascista, commentando l’operazione svoltasi a Roma il 4 febbraio, nell’articolo "Che disgusto", scrive che "neppure il Pontefice riesce con la somma autorità ad arginare l’opera nettamente antitaliana che svolge una parte del clero, il quale persiste nella sua ribellione ad ogni ordine ecclesiastico e civile". R.S.I. Vaticano

9 febbraio 1944

Pio XII convoca i cardinali componenti del Sacro collegio e li informa che, in caso di violazione della neutralità vaticana da parte dei tedeschi, li esonera dal restare accanto a lui. Vaticano

9 febbraio 1944

L’organo del Vaticano "l’Osservatore romano", nel fare seguito ad un precedente articolo sull’irruzione della polizia fascista all’interno della basilica di San Paolo a Roma, dopo varie precisazioni e puntualizzazioni, conclude: "Non è paradossale…e tanto meno assurdo che la Chiesa e gli uomini della Chiesa, siano per tutti e per nessuno". Vaticano

9 febbraio 1944

La Giunta esecutiva, composta dai rappresentanti dei partiti antifascisti, notifica a Vittorio Emanuele III la richiesta della sua abdicazione. Regno del Sud

9 febbraio 1944

Il Partito socialista invia al Cln una mozione nella quale subordina la sua partecipazione futura ad una collaborazione con il governo del sud all’esclusione, in forma definitiva, della monarchia. P.S.I.

9 febbraio 1944

L’ex rettore dell’Università di Padova, Concetto Marchesi, si rifugia in territorio elvetico. P.C.I.

9 febbraio 1944

Benito Mussolini scrive a Renato Ricci, comandante della Gnr: "…Dalle segnalazioni della Gnr appare ormai che il fenomeno cosiddetto ribellistico assume nell’Italia centrale un aspetto molto più inquietante che nelle valli alpine. Qui il fenomeno è periferico; nell’Italia centrale è a tergo immediato del fronte e può tagliare le comunicazioni fra nord e sud, fra la valle del Po e Roma…E’ necessario predisporre un piano d’azione e le forze mobili sono necessarie…Ogni ulteriore ritardo aggrava la situazione". R.S.I.

10 febbraio 1944

A Castel Gandolfo, la residenza estiva del Papa, gli alleati provocano 500 morti nel corso di un bombardamento aereo. Occupazione alleata

10 febbraio 1944

In Vaticano, i cardinali riuniti per commemorare l’anniversario della morte di Pio XI esprimono disaccordo sull’ordine impartito da Pio XII di allontanare gli antifascisti dagli appartamenti nei quali erano ospitati dai canonici di san Pietro. L’ordine era stato dato, per la sua esecuzione, alla Pontificia commissione per lo stato della Città del Vaticano. I cardinali chiedono, viceversa, che si dia agli antifascisti la possibilità di andarsene di loro volontà. Vaticano

10 febbraio 1944

Il ministro dell’Economia corporativa, Angelo Tarchi, s’incontra con l’ambasciatore tedesco Rudolf Rahn al quale illustra la legge sulla socializzazione, il cui varo è previsto per il 12 febbraio con l’approvazione del Consiglio dei ministri. Rahn scrive a Berlino per informare che Mussolini, impegnato a varare la legge sulla socializzazione delle imprese, gli ha detto: "Sino ad oggi sono stato sempre estremamente cauto in materia economica e sono stato dell’opinione che mentre i metodi chirurgici possono spesso essere applicati in politica, quando si tratta di economia si devono applicare metodi medici o addirittura omeopatici. Se da tempo avessimo raggiunto un diretto controllo statale sull’intera industria bellica italiana, non ci troveremmo ora di fronte a una situazione nella quale gli industriali segretamente nascondono alla Germania materie prime essenziali alla guerra e manufatti bellici per averli a portata di mano quando la guerra sarà finita. Naturalmente intendo agire nella più stretta armonia possibile con la Germania ma vi chiedo di dare ai miei progetti il vostro appoggio". Rahn, da parte sua, chiede a Berlino: "Debbono i progetti del Duce incontrare una decisa opposizione da parte nostra o al contrario gli dobbiamo permettere di portare avanti il suo esperimento sotto la nostra guida e controllo? Naturalmente quest’ultima ipotesi si pone solo nel caso che la produzione militare e degli armamenti non venga ostacolata. Se questa decisione non può essere ottenuta rapidamente, io continuerò, data l’autonomia amministrativa accordata al Duce dal Fuhrer, ad adottare un atteggiamento non impegnativo nei riguardi di qualsiasi decisione che il Consiglio dei ministri prenderà. In ogni caso continuerò a fare del mio meglio per impedire tutti quegli sviluppi che possano essere giudicati tendenti verso il marxismo". R.S.I.

10 febbraio 1944

E’ destituito dall’incarico di sottosegretario alla marina della Rsi Mario Ferrini, a seguito della posizione rigida assunta nei confronti della Decima Mas. R.S.I.

10 febbraio 1944

Il Comitato segreto di agitazione del Piemonte, della Lombardia e della Liguria diffonde un manifesto che elenca una serie di rivendicazioni sindacali, e conclude: "Dobbiamo rifiutarci di continuare a produrre per la guerra fascista". Resistenza

10 febbraio 1944

A Firenze, esce il primo numero della "Giovine Italia", organo del Fronte giovanile per la liberazione nazionale.

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