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10 febbraio 1944

A Bari, il magistrato Michele Cifarelli, esponente del Partito d’azione, scrive a Vincenzo Calace: "Una via ottima per agire l’abbiamo. Far occupare i municipi dal popolo e dare i comuni ai comitati di liberazione, ma per far ciò è necessario che si agisca dovunque contemporaneamente e quindi occorre la parola d’ordine da Napoli, mandata dalla Giunta a tutti i comitati provinciali di liberazione. Un’altra strada è quella dei sindacati, ma occorre che la Giunta metta le cose a posto chiaramente tra Napoli e Bari e faccia comprendere a tutti che non è tempo di discussioni di principio ma bisogna seriamente riorganizzazione le forze del lavoro italiano. Una terza via è la pressione della nostra opinione pubblica sull’opinione pubblica delle Nazioni unite". Regno del Sud

10 febbraio 1944

L’Oss dedica un rapporto al ritorno di Palmiro Togliatti, ‘Ercoli’, in Italia: "Questo è un fatto decisivo per lo sviluppo del comunismo in Italia; più addentro di qualsiasi altro leader del Pci nelle tattiche segrete dei sovietici, uomo di assoluta fiducia del gruppo dirigente del Cremlino, può saldare l’anello mancante nella catena che lega l’Italia comunista alla Russia di Stalin. Ercoli è a conoscenza dei piani sovietici per l’Italia e deciso a realizzarli nel quadro della politica internazionale sovietica. Egli sa bene che i problemi italiani contano per il Cremlino, contrariamente a quanti pensano (tra questi i tanti ‘compagni di strada’ americani) che l’espansionismo russo si fermi prima del Mediterraneo…Il capo comunista inoltre, di ritorno dall’esilio, non confonderà l’urgenza con la fretta e affronterà soprattutto tre problemi. Primo: per la prima volta nella storia del partito cercherà di agganciare i lavoratori agricoli del Sud…Secondo: affronterà il caso dei dissidenti cercando di riassorbirli…oppure di distruggerli una volta per tutte. Terzo: porterà avanti la politica di fusione con il Partito socialista, anche se la cosa è resa difficile dalla mancanza di un interlocutore socialista all’altezza. L’unità socialcomunista è uno dei temi più importanti della futura politica italiana e faremo bene a seguirlo attentamente". Occupazione alleata. P.C.I.

11 febbraio 1944

Le truppe di occupazione alleate restituiscono all’Italia l’amministrazione dei territori a sud di Salerno, Potenza e Bari (vedi nota 19 settembre 1943). Il governo del Regno del sud si trasferisce pertanto da Brindisi a Salerno. Anche la Sicilia è riconsegnata all’amministrazione italiana. Regno del Sud. Occupazione alleata

11 febbraio 1944

Al sud, l’Ispettorato generale di Ps segnala al ministero degli Interni che "molti ufficiali non hanno compreso il dovere di astenersi dalle discussioni politiche e di tenere un contegno più serio, in modo che l’esercito riacquisti l’antica dignità". Regno del Sud

11 febbraio 1944

Filippo Beltrami risponde a Cino Moscatelli rassicurandolo sulla lealtà dei loro rapporti:"…in questi momenti difficili gli agenti provocatori e i diffusori di false notizie sono tanti che riesce difficile distinguere il vero dal falso. Ad ogni modo sono persuaso che le notizie circolanti sui nostri rapporti sono destituite da fondamento. La tua lettera ha servito a dissipare le ultime nubi di malinteso e quindi ti ringrazio di avermela spedita" Resistenza

11 febbraio 1944

A Firenze, i Gap lanciano 4 bombe incendiarie nella caserma della gendarmeria tedesca e distruggono alcuni automezzi. Resistenza- lotta armata

11 febbraio 1944

Angelo Tarchi, ministro dell’Economia corporativa, scrive a Mussolini per riferire l’esito del colloquio con l’ambasciatore tedesco Rudolf Rahn: "L’ambasciatore, pur confermando e mettendo in evidenza la sua adesione personale e politica alla socializzazione, ha sottolineato che questa, soprattutto perché non sufficientemente conosciuta nella sua vera portata, se non attraverso disparate interpretazioni di giornali, o sporadiche, arbitrarie soluzioni di carattere provinciale, non trova adesione né dai militari, né dai commissari per le zone delle Prealpi e della fascia litoranea adriatica". R.S.I.

11 febbraio 1944

Benito Mussolini scrive all’ambasciatore tedesco Rudolf Rahn, riferendosi al colloquio avuto da quest’ultimo con il ministro Angelo Tarchi: "…Il vecchio partito fascista aveva fatto continuamente promesse che non aveva mantenuto. Non si doveva ora tornare a questo punto. La nuova legge rappresenterebbe un forte colpo alle influenze comuniste e bolsceviche alle quali, molto più dei loro colleghi tedeschi, sono esposti i lavoratori italiani. La stessa Germania deve certamente avere interesse ad appoggiare il governo fascista nella sua lotta contro le forze plutocratiche e comuniste nel paese". Mussolini invia all’ambasciatore Rahn anche una nota di protesta: "Vi mando qui acclusa una comunicazione di un Comando tedesco diretta al Comando della Guardia nazionale repubblicana, nella quale è detto che ogni sovranità italiana sulle province alpine e del litorale è temporaneamente sospesa in seguito ad accordi col Duce…Voi sapete, caro Ambasciatore, che non ho mai avuto preventiva notizia, nemmeno ufficiosa, della costituzione dei due Commissariati dell’Alpenvorland e Kusterland e che, del pari, conobbi i nomi dei due Commissari dopo che essi si erano insediati ed avevano già allontanato le autorità civili italiane. Quattro giorni dopo la costituzione ufficiale del mio governo, io dirigevo una lettera al Fuhrer nella quale dicevo che ‘la nomina di un Commissario supremo a Innsbruck per le province di Bolzano, Trento, Belluno ha suscitato una penosa impressione in ogni parte d’Italia’. Tre giorni dopo questa mia lettera, entrava in funzione Reiner a Trieste, e con Reiner, ogni residuo di giurisdizione italiana è scomparso completamente…" R.S.I.

12 febbraio 1944

Il Consiglio dei ministri della Rsi approva il decreto sulla socializzazione delle imprese che, però, non è reso pubblico in attesa di conoscere meglio le reazioni alla nuova legge. R.S.I.

12 febbraio 1944

Il maresciallo Rodolfo Graziani scrive al maresciallo Kesselring: "Oggi, con la promulgazione della legge eccezionale che commina la pena di morte per la renitenza e gli allontanamenti dai reparti, entriamo in un nuovo regime disciplinare e penale che, speriamo, servirà molto a ridurre, se non a stroncare addirittura, questo triste fenomeno". R.S.I.

12 febbraio 1944

La direzione del Partito socialista prende posizione contro la decisione di Tito Zaniboni di accettare la carica di alto commissario contro il fascismo. P.S.I.

12-14 febbraio 1944

A Roma, l’aviazione alleata bombarda i rioni Salario, Tiburtino, Esquilino, Ostiense, Portuense, Monteverde e Trionfale. Occupazione alleata

13 febbraio 1944

A Oradour (Francia), le truppe tedesche massacrano i 635 abitanti del paese, per rappresaglia. Si salva soltanto una donna. Occupazione tedesca. Resistenza- caduti

13 febbraio 1944

A Megolo muoiono in combattimento contro i tedeschi, per proteggere la ritirata dei loro compagni, Filippo Beltrami, Gaspare Paietta, Antonio Di Dio, Gianni Citterio. Resistenza- lotta armata. Resistenza- caduti

13 febbraio 1944

Ad Oristano, nel corso del convegno nazionale dei partiti antifascisti, è approvato un ordine del giorno che auspica la "continuazione della collaborazione nell’ordine tecnico, amministrativo ed economico" con l’alto Commissariato istituito sull’isola dal governo Badoglio e respinto quello proposto da azionisti, socialisti e comunisti di sospendere ogni decisione "in attesa di chiarimenti definitivi da parte della Giunta esecutiva". Regno del Sud

13 febbraio 1944

Giunge in Liguria, accolta da Ottorino Balduzzi, una missione alleata comandata dal tenente Gianni Menghi, che ha collegamento diretto radiotelegrafico con il Dipartimento di stato americano e che deve "svolgere un’attività informativa a carattere prevalentemente politico". R.S.I. Occupazione alleata

13 febbraio 1944

A Palermo, nel corso di una riunione del Comitato per l’indipendenza della Sicilia, Andrea Finocchiaro Aprile chiede che come alto commissario per l’isola sia nominato Francesco Musotto; perché se, viceversa, fosse nominato un generale il Comitato proclamerebbe la disobbedienza totale agli ordini del governo Badoglio: compreso il rifiuto di presentarsi ai distretti militari in caso di mobilitazione generale e quello di pagare le tasse. Separatismo- Sicilia

13 febbraio 1944

In Vaticano, monsignor Anichini, canonico di san Pietro, in una nota a Pio XII fa osservare che l’allontanamento forzato degli antifascisti dagli istituti religiosi li espone ad un pericolo certo, da incerto qual era. Vaticano

14 febbraio 1944

Il ministro degli Esteri tedesco, Joachim von Ribbentrop, scrive all’ambasciatore a Roma Rudolf Rahn: "Il Fuhrer è del parere che i provvedimenti economico- sociali adottati dal Duce non ci interessano. Il Duce li ha discussi con lui, ed egli è stato dell’opinione che il Duce può agire in questo campo come stima più conveniente, pur non prevedendo che tali misure otterranno un gran successo…Egli ha avuto inoltre l’impressione che i provvedimenti del Duce siano diretti principalmente contro gli industriali e i proprietari di imprese che hanno la responsabilità del sabotaggio del suo programma di armamento". Quindi riporta a Rahn un rimprovero di Hitler: "Il Fuhrer pensa che si debba raccomandare all’ambasciatore Rahn di non farsi assolutamente imbrogliare dal cuore italiano e di non cadere negli stessi errori dei suoi predecessori. Era stabilito una volta per tutte che le truppe italiane non si potevano più impiegare…Il meglio che sanno fare sono tumultuose dimostrazioni che avvelenano il popolo. Una formazione da combattimento su cui veramente si possa fare affidamento non può essere costituita né da noi né dai nostri alleati. L’ambasciatore Rahn, che si fa influenzare da chi lo circonda, non deve perdere di vista questa nuda realtà…" Occupazione tedesca

14 febbraio 1944

A Udine, si riuniscono nel Tempio ossario democristiani ed azionisti per concordare la formazione della brigata partigiana Osoppo. Resistenza

14 febbraio 1944

A Milano, il Clnai proclama: "Il Comitato di liberazione nazionale per l’Alta Italia risponde con la seguente dichiarazione al bando del sedicente ministero dell’Interno, nominato dalle autorità di occupazione hitleriane, con l’incarico di perseguitare ed opprimere il popolo italiano. Tutti coloro che applicheranno il bando di fucilazione sul posto dei patrioti volontari della libertà, sorpresi in possesso di armi, saranno ritenuti colpevoli di alto tradimento verso la patria e come tali condannati a morte. I criminali che non saranno raggiunti dalla giustizia delle formazioni armate patriottiche, verranno inflessibilmente giudicati domani dai tribunali popolari". Resistenza- C.L.N.

14 febbraio 1944

L’esecutivo Alta Italia del Partito d’azione scrive, in una circolare, che "pur non corrispondendo interamente ai nostri desideri, il congresso di Bari ha tuttavia sventato gli ultimi tentativi del Re e di Badoglio di crearsi una base politica ed ha nettamente posto la candidatura del Cln al potere". Nel corso di una riunione, inoltre, l’esecutivo discute sul da farsi nel periodo dell’interregno fra la ritirata delle truppe tedesche e l’arrivo di quelle alleate, ritenuto ormai prossimo.

14-15 febbraio 1944

A Montecassino, l’aviazione alleata rade al suolo il monastero benedettino ritenendolo, a torto, sede del Comando tedesco. Occupazione alleata

15 febbraio 1944

A Bologna, i Gap fanno esplodere un ordigno presso la sede dell’alto Comando tedesco, che provoca 5 feriti. Resistenza- lotta armata

15 febbraio 1944

La direzione del Partito socialista emette un comunicato nel quale afferma l’impossibilità di collaborare con il maresciallo Pietro Badoglio e il re Vittorio Emanuele III, "fascisti fino al 26 luglio", e conclude che la scelta fatta da Tito Zaniboni "avrebbe portato come sua ineluttabile conseguenza la sua uscita dal Partito impegnato nella lotta contro la monarchia e il governo Badoglio". P.S.I.

15 febbraio 1944

A Roma, nel corso di una riunione della direzione del Pci, Giorgio Amendola afferma: "Se non stiamo attenti si formerà un blocco delle destre con Badoglio. Una linea che si affaccia nel Nord e che chiede l’unità del popolo italiano intorno al Pci non mi sembra attuale". P.C.I.

15 febbraio 1944

Il Clnai lancia un appello ai lavoratori sottoscritto da Sandro Pertini, Giuseppe Saragat, Pietro Nenni, Mauro Scoccimarro e Giorgio Amendola: "Il Cln prende un solenne impegno dinanzi al popolo e dichiara che dopo la liberazione del paese le classi popolari, distruggendo ogni paternalismo di tipo fascista che le esclude dalla vita effettiva della nazione, attraverso l'esercizio delle libertà politiche e sindacali e con la diretta partecipazione agli organi del potere, saranno realmente chiamate ad abbattere il predominio della plutocrazia finanziaria fascista e fonderanno una nuova democrazia popolare che tragga forza e autorità unicamente dal popolo". Resistenza- C.L.N.

15 febbraio 1944

Il capo della provincia di Torino invia a Mussolini un rapporto sull’incontro fra Vittorio Valletta e l’ambasciatore tedesco Rudolf Rahn, avvenuto il 10 febbraio. Valletta che aveva espresso la più grande stima per l’ambasciatore, al suo invito ad accettare senza riserve il programma della socializzazione preparato da Mussolini, aveva risposto: "La legge del Duce sulla socializzazione incontrerà l’approvazione di tutti coloro che, al di sopra di interessi privatistici, vedono nel programma sociale del fascismo non solo la salvaguardia per un’ordinata convivenza fra capitale e lavoro, ma anche la possibilità di affermare la personalità e l’iniziativa dell’individuo". R.S.I.

15 febbraio 1944

Il rappresentante personale di Martin Bormann, Unruh, gli invia un rapporto sul conto dell’ambasciatore tedesco in Italia, Rudolf Rahn: "Egli governa l’Italia sfruttando Mussolini e il governo italiano. Il suo scopo è esercitare questo potere col minimo di uomini…Si può avere l’impressione che non consideri necessario il plenipotenziario militare in Italia, ma piuttosto che si assumerebbe personalmente l’incarico, seppur su un piano più limitato, esercitando la sua pressione sul governo italiano. Per lui basterebbe uno stretto legame con i capi delle Ss e della polizia e i loro esecutori". Occupazione tedesca

15-16 febbraio 1944

Il generale MacFarlane, capo della missione alleata di controllo, comunica a Washington e a Londra che è giunto il momento di fare pressioni sul Re perché abdichi e di ammonire i sei partiti a desistere dal loro proposito di affidare le reggenza ad un governo presieduto da Benedetto Croce: "La prima possibilità – scrive – presenterebbe maggiori vantaggi e minori pericoli della seconda". Nel dispaccio a Washington, MacFarlane afferma: "I comunisti non rifiutano di collaborare a un governo straordinario sotto il principe della Corona, ma per la decisione finale preferiscono attendere il ritorno di Ercoli : la flessibilità della tattica comunista prende in seria considerazione l’ipotesi di un governo provvisorio di emergenza su cui altre forze politiche neppure vogliono discutere". Occupazione alleata

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