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22 febbraio 1945

In Val Camonica, le forze nazifasciste impegnate nei rastrellamenti sono coinvolte in duri scontri con i gruppi partigiani e si ritirano: perdite si registrano da entrambe le parti. Altri scontri si accendono nei giorni successivi nel Monferrato. Resistenza- lotta armata

22 febbraio 1945

In Piemonte, una pattuglia partigiana guidata da ‘Artigliere’ assale il presidio fascista alla Piaggio di Pavignano, cattura 6 prigionieri e il materiale bellico pronto per la spedizione. Una squadra della Servadei si impadronisce di un treno alla stazione di Arona e lo lancia a tutto vapore contro un treno merci in partenza per la Germania. Altro scontro si verifica a Pianezze: anche in questo caso i partigiani hanno la meglio e costringono i fascisti alla ritirata. Resistenza- lotta armata

22 febbraio 1945

La radio svizzera annuncia che vi è una diversità di pareri fra le potenze alleate sulla "questione siciliana", relativamente ai porti dell’isola che Stati uniti e Russia vorrebbero internazionalizzare, mentre la Gran Bretagna sarebbe "contraria a tale progetto". Occupazione alleata

22 febbraio 1945

Un rapporto Oss riporta il giudizio di Frank Gigliotti su Alberto Tarchiani, espresso a James Dunn: "..capace di vendere chiunque per i propri interessi". Occupazione alleata

22 febbraio 1945

Il segretario del Tesoro americano convoca una riunione con funzionari britannici e americani, fra i quali Henry Tasca, ‘osservatore’ del dipartimento del Tesoro, per denunciare la politica britannica in Italia, impegnata nella esclusiva tutela dei propri interessi a scapito di quelli americani. Occupazione alleata

23 febbraio 1945

Le truppe americane entrano a Manila, nelle Filippine. Stati Uniti

23 febbraio 1945

Ad Ankara, il governo turco dichiara guerra alla Germania.

23 febbraio 1945

Il Pwb, citando un rapporto dell’Oss, scrive che Eugenio Reale sarebbe un agente dei servizi segreti sovietici, e lui e Velio Spano sono considerati "funzionari di partito che portano avanti ciecamente gli ordini ricevuti da Mosca". Occupazione alleata

23 febbraio 1945

In un suo rapporto, l’Oss scrive che il Partito socialista rivoluzionario (Psri) apparso a Napoli nel 1944 "ha l’aria di aver origine straniera e probabilmente britannica". Occupazione alleata

23 febbraio 1945

Un documento dell’Oss rivela che il comitato sindacale del Partito socialista, a mezzo di Oreste Lizzadri, ha deciso di chiedere aiuti finanziari all’Italian american labour Council e all’American federation of Labour, inviando un preventivo di spese a Luigi Antonini il quale, a sua volta, ha espresso il desiderio di "aiutare gli elementi democratici del sindacato in Italia". Occupazione alleata

23 febbraio 1945

In occasione dell’anniversario della fondazione dell’Armata rossa sovietica, in molte fabbriche del nord Italia sono issate bandiere rosse. Movimento operaio

23 febbraio 1945

A Milano, muore il sottosegretario agli Esteri Serafino Mazzolini. Gli subentra nell’incarico Filippo Anfuso, ambasciatore a Berlino. R.S.I.

23 febbraio 1945

A Milano, nel corso della seduta del Clnai, si stabilisce che Alfredo Pizzoni e Leo Valiani si rechino dal generale Raffaele Cadorna per invitarlo a presenziare alla prossima riunione. Il Clnai decreta inoltre la costituzione di un Cln per Milano e sobborghi. Resistenza- C.L.N.

23 febbraio 1945

A Borgomanero (Novara), ha un esito infausto il tentativo di una squadra partigiana di sequestrare il comandante del presidio fascista, capitano Roncarolo. Dopo un violento scontro sono feriti gravemente i garibaldini Ernesto Mora e Enzo Gibin, di 20 e 19 anni, successivamente torturati dai fascisti, i loro corpi straziati pubblicamente. Resistenza- caduti

23 febbraio 1945

A Roma, Oscar Sinigaglia trasmette a mons. Ronca i verbali delle riunioni della commissione organizzativa della Dc di cui fa parte. D.C. Vaticano

23 febbraio 1945

Rosario Midiri e Vittorio Ambrosini scrivono una lettera ad Andrea Finocchiaro Aprile nella quale gli comunicano che Randolfo Pacciardi è rimasto entusiasta del documento redatto il 18 febbraio dal ‘Comitato siciliano d’azione’, e che anche il deputato comunista Montalbano "non solo non aveva avuto nulla da obiettare al testo, ma si era dichiarato (naturalmente come persona) d’accordo coll’idea di un blocco siciliano tra tutti gli esponenti dei partiti progressisti, in primo luogo del Movimento, per la realizzazione di un programma accettato dal popolo siciliano". Separatismo- Sicilia

24 febbraio 1945

I capi di Stato maggiore alleati, in una nota conosciuta anche come ‘promemoria MacMillan’, annunciano al governo italiano la fine dei controlli alleati sulle questioni di amministrazione quotidiana, nella emanazione di decreti e norme nei territori già amministrati dal governo italiano, e lo scioglimento della sezione politica della Commissione di controllo alleata. A proposito del documento da lui stesso redatto, MacMillan annota nel suo diario: "Alle quattro e mezzo sono andato con Stone da Bonomi e da De Gasperi ai quali ho illustrato punto per punto il documento che avevo preparato, e ho dato spiegazioni puntigliose dei mutamenti proposti. Ci hanno fatto alcune domande su dei punti particolari (ad esempio: avremmo consentito loro di avere un cifrario diplomatico e valige diplomatiche? Risposta: No!)" Occupazione alleata

24 febbraio 1945

In un suo rapporto in merito al processo Roatta, l’Oss commenta: "A quanto pare quindi, contrariamente alle previsioni, né il re Vittorio Emanuele né il maresciallo Badoglio potranno essere coinvolti" Occupazione alleata. Regno del Sud

24 febbraio 1945

A Roma, il colonnello Upjohn riferisce a Giovanni Boeri, segretario generale dell’alto Commissariato per l’epurazione, che è convinzione del maggiore Palmieri "che le procedure in Francia si svolgano sollecitamente, mentre per l’Italia non si può certo dire altrettanto" Occupazione alleata. Repressione fascisti

24 febbraio 1945

Governo e sindacati raggiungono un accordo sui criteri di adeguamento delle retribuzioni su base provinciale, mentre è rinviata l’adozione di un meccanismo automatico di adeguamento. L’accordo contiene previsioni in materia di assegni familiari e malattia. Movimento operaio- sindacati

24 febbraio 1945

A Milano, i fascisti uccidono Eugenio Curiel che, bloccato su indicazione di un delatore, aveva cercato di sottrarsi alla cattura con la fuga. Resistenza- caduti

24 febbraio 1945

Le delegazioni provinciali democristiane di Modena, Reggio Emilia e Parma rilevano in un documento che "troppe delle eliminazioni compiute" dai partigiani a danno dei fascisti "non erano né lecite, né necessarie né opportune". D.C.

25 febbraio 1945

Palmiro Togliatti invia un messaggio a Luigi Longo: "Direttive per il nostro partito e movimento. Bisogna lottare per l’annientamento totale di tutte le forze tedesche in Italia. Noi dobbiamo lottare contro ogni tentativo di frenare l’insurrezione contro gli occupanti con finte trattative per la capitolazione. Ercoli". P.C.I.

25 febbraio 1945

A Milano, il centro del Partito comunista al nord invia le prime "Direttive per l’insurrezione nazionale" che indicano nelle fabbriche il luogo di raccolta e di partenza per i combattimenti. P.C.I.

25 febbraio 1945

Sul quotidiano "Avanti!", Pietro Nenni prendendo a motivo la rimozione del prefetto di Catanzaro, Soldaini, scrive, rivolto al governo: "Venti province sono in agitazione contro i prefetti. I venti restano al loro posto malgrado le proteste dei Comitati di liberazione: il prefetto di Catanzaro è rimosso proprio a causa dell’appoggio dato al Comitato di liberazione e da questo ricevuto". P.S.I. Regno del Sud

25 febbraio 1945

I partigiani attaccano il presidio fascista di Andorno, occupano il paese ed altri piccoli comuni limitrofi. Resistenza- lotta armata

25 febbraio 1945

Assume la carica di vice comandante dell’Arma dei carabinieri il generale Leonetto Taddei, che la manterrà 7 anni, fino al 5 febbraio 1952. Regno del Sud

25 febbraio 1945

A Roma, il capo della polizia invia al sottosegretario per il ministero della Stampa, turismo e spettacolo Francesco Libonati, una lettera a firma di Ivanoe Bonomi, ministro degli Interni e dell’Africa italiana, con l’intimazione di "intervenire al fine di impedire che sia documentato un episodio non rispondente a verità. Il riferimento era alla scena della fucilazione del prete nel film di Roberto Rossellini, "Roma città aperta". Il plotone di esecuzione, difatti, avrebbe dovuto rivestire le divise della Pai (Polizia Africa italiana) il che si riteneva potesse comportare "disdoro" alla polizia fomentando "motivi di rancore e di disappunto nei suoi confronti". Regno del Sud

25 febbraio 1945

A Palermo, s’insedia il primo nucleo della Consulta regionale siciliana, composto da 36 membri: Domenico Albergo, Giuseppe Alessi, Fabrizio Alliata, Camillo Ausiello Orlando, Giovanni Baviera, Giovanni Buonasera, Giovanni Cartia, Giuseppe Cascio Rocca, Gino Colajanni, Pasquale Cortese, Eugenio Di Carlo, Giovanni Battista Fanales, Giuseppe Faranda, Emanuele Giaracà, Roberto Giuffrida, Liborio Giuffrè, Giovanni Guarino Amella, Enrico La Loggia, Girolamo Li Causi, Giovanni Lo Monte, Dante Majorana, Pietro Mancuso, Francesco Manzo, Francesco Marino, Francesco Maugeri, Virgilio Nasi, Carlo Orlando, Carmelo Patanè, Vincenzo Purpura, Antonio Ramirez, Giuseppe Romano Battaglia, Attilio Salvatore, Matteo Scuderi, Cesare Sessa, Francesco Taormina e Gaetano Vigo. Regno del Sud

25 febbraio 1945

Il nunzio apostolico a Berna invia alla segreteria di Stato il rapporto n.25663: "Il reverendo Giuseppe Bicchierai di Milano mi ha pregato di trasmettere gli acclusi documenti. La sua venuta mi era stata annunziata dall’Ecc.mo sig. cardinale Schuster, che mi pregò ripetutamente di ottenergli il ‘visto’ svizzero e mi raccomandò l’iniziativa per la quale il detto sacerdote veniva a Berna. Ma il giorno stesso dell’arrivo del rev.do Bicchierai che si presentò a me e alla Legazione degli Stati uniti d’America come inviato dai tre Em.mi Arcivescovi di Torino, Milano e Genova, ricevetti una lettera con la quale il cardinale Schuster addossava al detto sacerdote tutta intera la paternità dell’iniziativa e aggiungeva di dover limitarsi a pregare per la felice riuscita della sua missione in Svizzera. Ne informai subito don Bicchierai e gli feci presente che, se parlava soltanto a nome suo, come dedurre dalla lettera del cardinale, la situazione era ben diversa e gli Alleati lo avrebbero ricevuto altrimenti. Egli mi confermò allora di essere venuto d’intesa e con l’approvazione del suo arcivescovo, e mi spiegò i timori e le apprensioni che agitano l’animo del cardinale e lo rendono esitante. Due giorni dopo, il sig. Dulles, capo dell’ufficio americano d’informazioni, venne a vedermi per chiedermi se realmente il rev.do Bicchierai parlava a nome dei tre Eminentissimi. Dovetti rispondergli che un tempo anch’io lo credevo, ma che in seguito alla lettera del card. Schuster dovevo ricredermi, fintanto che il dubbio non sarà chiarito". La data iniziale del rapporto risulta, però, essere quella del 14 dicembre 1944. Vaticano

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