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25 febbraio 1945

A Venezia, parlando sul tema "L’unità della Chiesa e della Patria", don Tullio Calcagno afferma: "Oggi coloro che sono alleati degli acattolici e dei senza Dio accusano di eresia noi, che abbiamo sempre considerato e consideriamo la fedeltà alla Chiesa come il sacro dovere di tutti gli italiani…"

26 febbraio 1945

Il capitano britannico Tucker è passato alle forze di sicurezza germaniche. R.S.I.

26 febbraio 1945

Alessandro Pavolini informa Benito Mussolini del colloquio avuto con Guido Buffarini Guidi, che si è recato da lui per la visita di congedo. Pavolini scrive che lo ha invitato ad adoperarsi per frenare le negative reazioni tedesche alla sua sostituzione, cosa che Buffarini Guidi si è impegnato a fare sottolineando di essere divenuto l’uomo di fiducia dei tedeschi, spronato a ciò dallo stesso Mussolini. Benito Mussolini scrive all’ambasciatore giapponese Hidaka: "Vi prego di trattenervi a Salò ancora per qualche giorno finché la crisi Buffarini non si è risolta. Conto sul vostro spirito di amicizia di cui ho avuto numerose prove". R.S.I.

26 febbraio 1945

In un promemoria redatto per l’alto commissario, il comando militare territoriale di Palermo dei carabinieri scrive che gli effettivi disponibili in Sicilia dalla fine del 1944 sono composti da "circa 8.367 uomini appartenenti alle divisioni Aosta, Sabauda e da circa 7.800 carabinieri, oltre 672 alpini", ma, prosegue il documento, "in totale su 16.819 uomini soltanto 4.294" sono disponibili per l’impiego in ordine pubblico. Regno del Sud

27 febbraio 1945

A Milano, nel corso della seduta del Clnai, si esamina la possibilità di una eventuale sostituzione del generale Cadorna da comandante del Cvl, ma si giunge alla conclusione che, anche per ragioni di immagine dinanzi agli alleati, il dissidio deve essere composto all’interno del movimento, venendo incontro alle esigenze prospettate dallo stesso Cadorna. Resistenza- C.L.N.

27 febbraio 1945

Gruppi partigiani assaltano il presidio di Monte Penice. Nella stessa giornata, una trentina di garibaldini della Strisciante Musati catturano 8 militi della Gnr a Serravalle Sesia, che sono scambiati, dopo una trattativa, con altri prigionieri. Nella notte, i tedeschi passano al contrattacco e rioccupano Andorno, pagando la conquista al prezzo di 17 uccisi e una ventina di feriti; marciano poi su San Giuseppe di Casto, Callabiana, Mosso Santa Maria e Camandona, dove proseguono gli scontri con numerosi altri morti e feriti da entrambi i lati. Fra i partigiani, muoiono Loris Ramella Pralungo (‘Frera’), Irmo Barbi (‘Buronzo’), Giulio Lesca (‘Pugno’), Bruno Destefanis (‘Turin’) e Adamo Vietti (‘Lancia’); 23 morti riportano i nazifascisti. Resistenza- lotta armata. Resistenza- caduti

27 febbraio 1945

Luigi Russo, nel corso di una conversazione radiofonica, critica l’ex ministro fascista della Pubblica istruzione Giuseppe Bottai: "Il ministro Bottai, che ha distribuito sorrisi e strette di mano e ha preso sottobraccio tutti i professori delle università italiane, è stato il più raffinato corruttore delle università italiane, perché aveva un qualche ingegno e una qualche astuzia che gli altri non riuscivano ad avere".

27 febbraio 1945

A Roma, sono sospesi dall’esercizio della professione giornalistica Guglielmo Giannini, Pettinato, Spampanato, Bottai, Federzoni, Scorza e Vittorio Mussolini. Repressione fascisti. Qualunquismo

27 febbraio 1945

A Bucarest (Romania), il vice ministro degli Esteri sovietico Vishinski obbliga re Michele a sostituire il capo del governo generale Radescu con Petru Groza, ritenuto un moderato.

28 febbraio 1945

Sono ristabilite le relazioni diplomatiche fra i governi italiano e francese. Regno del Sud

28 febbraio 1945

Il Pwb stila un elenco di giornalisti fascisti passati alla stampa democratica, il 22 febbraio, che l’ambasciatore americano Alexander Kirk trasmette a Washington annotando che è incompleta perché, ad esempio, mancherebbero i nomi di Curzio Malaparte e di Luigi Barzini. Occupazione alleata

28 febbraio 1945

Secondo i dati pubblicati dal quotidiano comunista "L’Unità", il processo di epurazione fra i dipendenti statali ha visto, fino a questa data, 23.762 deferimenti e 1.050 dispensati dal servizio. Repressione fascisti

28 febbraio 1945

Sul quotidiano romano "Il Tempo", nell’articolo titolato "Impiegati", Renato Angiolillo scrive: "Eppure questa sventurata e malpagata burocrazia ha fatto quasi sempre il suo dovere, è ora di dirlo forte specie a coloro che per essere stati tanti anni lontano dal Paese, al confino o in galera, ignorano che cosa sia successo nel Ventennio, che la burocrazia non ha approfittato del fascismo. L’ha subito, l’ha resistito fino a quando ha potuto e poi ha messo il distintivo all’occhiello proprio ‘Per Necessità familiari’ e ha disprezzato il gerarca che, di colpo, diventava capo divisione, direttore generale o ministro. Ha cercato la burocrazia di attutire il rigore delle leggi fasciste, di raddrizzare le innumerevoli illegalità, di salvare il salvabile, nell’immane naufragio del diritto e della giustizia". Regno del Sud

28 febbraio 1945

A Roma, nel nono ed ultimo numero de "L’Uomo qualunque" prima della sospensione, Guglielmo Giannini, nell’articolo intitolato "Squadrismo da tavolino", scrive: "E’ la nazione intera che, con Giannini, è sotto epurazione: è la stragrande maggioranza delle gente perbene, degli onesti, dei lavoratori, che è sul banco degli accusati col giornalista che primo e solo ha osato sfidare il comunfascismo, e dire alto e forte ch’esso non deve più rompere le scatole a nessuno in Italia…Ma l’ingiustizia sperimentata contro di lui non è la sola e non è la prima nell’Italia caduta dalla padella fascista nella brace antifascista. Il ‘caso Giannini’ è rumoroso e appassionante: ma il paese ormai è pieno di simili ‘casi’, molti dei quali hanno cagionato scompigli, rovine, disordini familiari e sociali.. Milioni di uomini non lavorano, non osano mostrarsi per non attirarsi guai da parte d’invidiosi cialtroni: milioni di altri individui si dedicano ad attività ignobili ma lucrose e al sicuro dall’epurazione politica. L’Italia langue, stremata dall’impotenza dei suoi figli migliori tenuti in catene da poche centinaia di profittatori politici, di esaltati, di vittime vere o false del fascismo, che vogliono vendicarsi su tutti gli italiani del loro infortunio, di cui oggi si può fare – e purtroppo da molti si fa- sfruttamento e mercimonio". Qualunquismo

28 febbraio 1945

A Torino, per l’azione congiunta di Morandi e Amendola, è firmato un patto di collaborazione tra le locali federazioni di Pci, Psiup e Dc. P.C.I. P.S.I. D.C.

28 febbraio 1945

La federazione comunista di Udine invia un rapporto alla direzione nazionale del Pci nel quale scrive che i "compagni affermano che molti uomini della Natisone hanno la tendenza a lasciare la brigata per degli atti di scorrettezza nei loro confronti da parte della popolazione slovena, la quale non fa abbastanza distinzione fra i fascisti e il popolo italiano, ed a più riprese si dovette intervenire presso i compagni di quel partito. Il fatto di porre il problema dell’annessione ha creato uno spirito antislavo nella popolazione del Basso Friuli, popolazione che è e vuole rimanere italiana. I nostri compagni dell’organizzazione subiscono anch’essi quest’influenza". P.C.I. T.L.T.

28 febbraio 1945

A Milano, il generale Raffaele Cadorna redige il testo, concordato con i rappresentanti liberali, sulle sue funzioni che viene accettato anche da democristiani ed azionisti, revocando quindi le sue dimissioni da comandante del Cvl. Il testo concordato dice: "Il generale Valenti conferma che la sua autorità di comandante del Cvl discende dal Clnai che, quale delegato dal Governo italiano per la lotta contro i nazifascisti nell’Italia occupata, lo ha richiesto al Governo stesso, conferendogli il titolo e le funzioni di comandante". Resistenza

28 febbraio 1945

A Trarego, sopra il lago Maggiore, un gruppo di partigiani è sopraffatto da una brigata nera, che offre ai 7 sopravvissuti la vita se passano dalla sua parte. Rifiutano, e sono trucidati, Corrado Ferrari, Luigi Leschiera, Pietro Agrati, Ivo Borella, Ermanno Giardini, Luigi Velati, Gastone Maccarinelli. Resistenza- caduti

28 febbraio 1945

A Desenzano sul Garda, nel quartiere generale germanico s’incontrano il generale Wolff, Guido Zimmer e il barone Luigi Parrilli, intermediario con gli alleati in Svizzera, i cui rappresentanti aveva incontrato a Lucerna. Poi si era recato, insieme a Zimmer, aiutante di Wolff, a Verona dal capo della polizia tedesca, generale Harster che aveva informato lo stesso giorno, telefonicamente, il suo superiore gerarchico a Berlino Ernst Kaltenbrunner. Occupazione tedesca

febbraio 1945

Ai primi del mese, il generale Charles De Gaulle scrive al generale De Lattre de Tassigny: "I successi russi e la loro ripercussione sull’esercito tedesco hanno richiamato la mia attenzione sulla possibilità di un crollo sul fronte delle Alpi. Ora la Francia ha degli interessi importanti alla frontiera francese; dobbiamo dunque avere delle forze organizzate e sufficienti per investire rapidamente e tenere solidamente in Italia una zona che oltrepassi largamente la frontiera".

febbraio 1945

Joseph Goebbels afferma che se il popolo tedesco deponesse le armi, l’accordo fra Roosevelt, Churchill e Stalin "consentirebbe ai sovietici di occupare tutta l’Europa orientale e meridionale, oltre a una parte notevole del Reich. Una cortina di ferro scenderebbe di colpo su quest’area che, inclusa l’Unione sovietica, avrebbe enormi dimensioni".

febbraio 1945

A Como, il capitano Rossi della divisione X informa il marò Elio Cucchiara che, dopo la fine della guerra era concreto il pericolo che i reduci privi di lavoro "se non fossero stati presi per mano, sarebbero stati fortemente attirati dal movimento comunista. Per evitare una tale eventualità era necessario creare un’organizzazione che potesse unire e guidare questo personale ex militare…La X Mas doveva così creare una centralizzata e organizzata organizzazione in tutta Italia con lo scopo primario di combattere il comunismo in particolare, e il fascismo, e di sostenere un partito politico del centro e della destra. L’organizzazione non doveva costituire di per sé un partito…Il movimento si doveva organizzare durante l’occupazione degli alleati, ma non doveva iniziare la sua attività fino alla partenza degli alleati…". Le dichiarazioni dell’ufficiale furono rese da Elio Cucchiara direttamente agli alleati. R.S.I.

febbraio 1945

E’ abolita l'approvazione preventiva alleata sugli atti compiuti dal governo italiano. Regno del Sud Occupazione alleata

febbraio 1945

A Roma, la Sottocommissione alleata di controllo per l’esercito italiano dichiara che i richiamati non saranno inviati ai reparti combattenti. Occupazione alleata

febbraio 1945

In una relazione che sintetizza quella compiuta dalle regie prefetture sugli avvenimenti del mese, si legge: "Il partito democristiano verso cui generalmente simpatizzano tutti coloro che amano l’ordine, cerca di attuare una vera penetrazione nelle masse e in tale sua opera viene indirettamente appoggiato dal Clero che, pur attenendosi alla sua missione squisitamente spirituale, non trascura una certa propaganda a favore di detto partito". D.C. Vaticano

1 marzo 1945

A Palermo, si svolge la prima riunione della Consulta siciliana. Regno del Sud

1 marzo 1945

A Catania, Concetto Gallo scrive ad Andrea Finocchiaro Aprile:"...Ho oggi una insofferenza tanto grande da coprire e far sparire tutte le altre: soffro per la lunga attesa, soffro quando sento parlare di federazioni e di contatti presenti o futuri con lo stivale! Se Ella mi vuole veramente bene, dunque, cerchi di far presto l’indipendenza, mi parli solo della Sicilia e tutte le mie secondarie sofferenze scompariranno e non sarò vissuto solo per vegetare!!". Separatismo- Sicilia

1 marzo 1945

Benito Mussolini invia, tramite il figlio Vittorio, al cardinale di Milano Idelfonso Schuster la risposta alla lettera del 13 febbraio precedente per rassicurarlo che non a Milano ma in Valtellina sarà predisposta l'estrema difesa della Rsi. Chiedeva, a sua volta, al cardinale di avanzare una proposta di resa condizionata al Comando supremo alleato in Europa, tramite il Santo Padre, limitato alle forze armate della Rsi. Schuster invita però Vittorio Mussolini a riferire al padre che la proposta deve essere messa per iscritto, non potendo in caso contrario essere inoltrata alla segreteria di Stato vaticana. R.S.I. Vaticano

1 marzo 1945

Il ministro del Lavoro della Rsi, Augusto Spinelli, dopo una ispezione a Torino, invia a Mussolini un rapporto nel quale scrive: "Sono…fortemente preoccupato per quanto riguarda la socializzazione della Fiat. Non potevo d’altra parte illudermi, con le mie prese di contatto, di rovesciare in poche ore una situazione che ha messo da tempo radici profonde e nella quale le masse operaie, secondo il solito, non sono che gli strumenti degli interessi della conservazione capitalistica che è dovunque per corrompere e manovrare i caporioni dei partiti cosiddetti di sinistra…" R.S.I.

1 marzo 1945

A Milano, su "Il Corriere della Sera", il segretario del Pfr, Alessandro Pavolini, scrive in un articolo che il direttore de "La Stampa" di Tornino, Concetto Pettinato, è stato deferito alla commissione di disciplina "specialmente in riferimento al suo atteggiamento e alle sue affermazioni con cui tende a porsi al di sopra dei partiti e ad appellarsi a una ipotetica concordia tra gli italiani al disopra delle baionette straniere". R.S.I.

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