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28 aprile 1945

A Milano, giungono in serata distaccamenti partigiani delle valli piemontesi guidati da Vincenzo Moscatelli, che hanno sostenuto scontri con le forze tedesche attestate fra Torino e Milano. Occupazione tedesca

28 aprile 1945

A Milano, nel corso della notte e alla luce dei fari delle automobili, all’ippodromo di San Siro sono fucilati Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, Filiberto Filippini ed altri ad opera dei partigiani della divisione Pasubio di ‘Vero’ Maronzin. Repressione fascisti- caduti

28 aprile 1945

A Milano, il sindaco Antonio Greppi si reca alla riunione del Cln cittadino al quale chiede il permesso di recarsi dal cardinale Idelfonso Schuster "per ringraziarlo dell’opera compiuta negli ultimi tempi di lotta clandestina". Il Cln cittadino concede il consenso imponendo, però, che il ringraziamento sia "esplicitamente rivolto per l’attività svolta negli ultimi tempi ed esclusivamente per l’opera assistenziale". Vaticano. C.L.N.

28 aprile 1945

A Milano, sono insediati i Cln rionali che collaboreranno con il Cln cittadino. C.L.N.

28 aprile 1945

A Torino, è arrestato il federale fascista Giuseppe Solaro. Repressione fascisti

28 aprile 1945

A Torino, in una relazione inviata al comando della 42^ divisione garibaldina ‘Deo’, il comandante della 1^ brigata operante nella zona nord della città segnala: "I due terzi dei prigionieri catturati, dopo regolare processo, sono stati passati per le armi, perché colpevoli di aver partecipato a più rastrellamenti, e in uno di questi uccisero il comandante di brigata Deo (Amedeo Tonani), il vice comandante Puci (Sergio Rapuzzi) e parecchi altri patrioti. Prova del fatto, erano ancora in possesso delle armi di questi caduti, riconoscibili facilmente perché portavano ancora i nomi e i segni particolari da loro fatti". Repressione fascisti- caduti

28 aprile 1945

Ad Alessandria, il generale tedesco Hildebrandt e il generale Amilcare Farina firmano la resa con il locale Cln, rispettivamente per conto del presidio tedesco e della divisione di fanteria di Marina ‘San Marco’. Occupazione tedesca. C.L.N.

28 aprile 1945

In Piemonte, i tedeschi in ritirata, avuta notizia delle fucilazioni, investono Cigliano contrastati dai partigiani che subiscono perdite fra cui Elia Arnoldi (‘Barba’) ed Emiliano Bollea (‘Zio’). I tedeschi dilagano poi nella pianura raggiungendo Salussola e Santhià. Occupazione tedesca. Resistenza- caduti

28 aprile 1945

A Genova, gli alleati vietano la pubblicazione dei giornali, consentendo solo quella del "Corriere alleato" edito a loro cura. La decisione rientrerà dopo la minaccia del Cln di far stampare gli altri clandestinamente, come durante l’occupazione tedesca. Occupazione alleata

28 aprile 1945

A Venezia, fanno il loro ingresso le truppe alleate. Il maresciallo Alexander ordina la costituzione del governo militare alleato per la Venezia Giulia. Occupazione alleata

28 aprile 1945

A Venezia, è rilasciato un tesserino di riconoscimento al tenente della Guardia di finanza Michelangelo Digilio, a firma del comandante AB della brigata partigiana Biancotto, portante nel retro la scritta del Pwb (Psychological warfare board) dove si attesta che il titolare è impegnato nella sezione notizie dello stesso Pwb. Occupazione alleata

28 aprile 1945

A Trieste, il capo della provincia Bruno Coceani trasmette i poteri al presidente del Cln Antonio De Berti, nel corso di una riunione nella sede della Prefettura. R.S.I. C.L.N.

28 aprile 1945

A Roma, il Ccln al termine di una riunione approva il seguente ordine del giorno: "Il Ccln fa presente al governo e alla Commissione alleata la necessità in cui esso si trova di prendere immediatamente contatto con il Clnai. Deciso a sollecitare la convocazione del Congresso dei Comitati regionali di liberazione, nomina a questo fine una commissione di organizzazione". C.L.N.

28 aprile 1945

A Roma, Palmiro Togliatti in un discorso radiofonico afferma, dopo aver esaltato la vittoriosa insurrezione nel nord Italia: "Lungi da noi il proposito di voler trarre da questo, che oggi è un fatto, conseguenze affrettate, le quali possono turbare la necessaria unità delle forze antifasciste nazionali e internazionali, ma da questo, che è un fatto, determinate conseguenze dovranno pure essere tratte". P.C.I.

28 aprile 1945

A Roma, la direzione nazionale della Dc approva un ordine del giorno in cui chiede un governo "forte e rappresentativo", del quale facciano parte i rappresentanti dei sei partiti che compongono il Cln. D.C.

28 aprile 1945

A Niscemi, si iscrive alla locale sezione separatista Rosario Avila junior. Separatismo- Sicilia

28 aprile 1945

Enrico Mattei, su proposta di Cesare Merzagora, consigliere economico del Clnai, è nominato commissario dell’Agip. C.L.N.

29 aprile 1945

Due plenipotenziari tedeschi firmano, a Caserta, la resa delle armate tedesche in Italia che, però, deve essere ratificata dal feldmaresciallo Albert Kesselring. Occupazione tedesca

29 aprile 1945

Si arrende, con le sue truppe riunite sul Po, il generale tedesco Iahn. Occupazione tedesca

29 aprile 1945

Entrano a Milano le truppe alleate. Giunge in città anche il governatore alleato Charles Poletti. Occupazione alleata

29 aprile 1945

A piazzale Loreto, sono appesi i corpi di Benito Mussolini e Clara Petacci. Dinanzi alle loro salme, è fucilato Achille Starace, che muore facendo il saluto romano e gridando ‘viva il Duce’. Alle ore 14.00, i corpi sono staccati per porre fine all’orrendo spettacolo. Il Clnai fa affiggere un manifesto nel quale rivendica la responsabilità della fucilazione di Benito Mussolini e dei componenti del governo della Rsi, e in relazione a quanto accaduto a piazzale Loreto afferma: "Dell’esplosione di odio popolare che è trascesa in questa unica occasione a eccessi comprensibili soltanto nel clima voluto e creato da Mussolini, il fascismo stesso è l’unico responsabile". Repressione fascisti- caduti. C.L.N.

29 aprile 1945

A Milano, in piazzale Susa, è fucilato don Tullio Calcagno. In piazza Sicilia, è fucilata Edvige Pagani, informatrice del reparto di polizia speciale diretto da Pietro Koch; altri appartenenti al reparto, Vito Videtta e la sua compagna Gianna Valenti, sono uccisi in altra parte della città. Repressione fascisti- caduti

29 aprile 1945

A Torino, la Giunta regionale di governo emette il decreto legislativo n.5: "Ritenuta l’assoluta necessità che la esecuzione capitale dei maggiori responsabili dei crimini nefandi che più profondamente hanno commosso la coscienza popolare durante il regime di occupazione, avvenga in forma solenne ed esprima e consacri alla presenza del popolo l’indignazione della sua anima, decreta: in deroga alle vigenti disposizioni, l’esecuzione capitale di Giuseppe Solaro e Giovanni Cabras, condannati a morte da tribunali di guerra per atrocità di guerra, avverrà mediante capestro". L’esecuzione di Cabras, comandante della Gnr di Torino, sarà poi rinviata. Repressione fascisti

29 aprile 1945

Su "l'Unità" di Torino, Giorgio Amendola scrive: "Pietà l'è morta. E' la parola d'ordine del momento. I nostri morti devono essere vendicati, tutti. I criminali devono essere eliminati. La peste fascista deve essere annientata. Con risolutezza giacobina,il coltello deve essere affondato nella piaga, tutto il marcio deve essere tagliato. P.C.I. Repressione fascisti

29 aprile 1945

A Castello di Godego (Treviso), le truppe tedesche in ritirata uccidono 75 persone. Occupazione tedesca. Resistenza- caduti

29 aprile 1945

In Friuli, si arrende ai partigiani della Osoppo il reggimento Tagliamento, comandato dal colonnello Ermacora Zuliani che rimane, con il consenso angloamericano, di presidio in funzione antislava nelle valli del Natisone, a San Pietro, Stupizza, Pulfero, Azzida, Tarcetta. R.S.I. Occupazione alleata. T.L.T.

29 aprile 1945

A Gorizia, i carabinieri al comando dal tenente Tonnarelli e i partigiani affrontano i cetnici che intendono sottrarsi alle armate titine aprendosi un varco in Friuli Venezia Giulia. Gli scontri durano tre giorni, poi i cetnici si dirigono verso Palmanova dove inizieranno le trattative di resa con gli alleati per non essere consegnati ai partigiani titini. Al termine, gli inglesi acconsentiranno ad evitare agli uomini del generale Draza Mihajlovic la morte certa per mano titina, e li trasferiranno in un campo di concentramento presso Forlì, lasciandoli liberi dopo circa un anno di prigionia. T.L.T.

29 aprile 1945

Il comitato centrale del Partito comunista sloveno invia al comitato direttivo del partito per il litorale sloveno un dispaccio: "…Tutte le unità tedesche e l’intero apparato di polizia e di amministrazione di Trieste vanno considerati nemici e occupatori. Impedite che si proclami qualsiasi potere che si definisce antitedesco. Tutti gli elementi italiani di questo tipo possono soltanto consegnarsi e capitolare all’armata jugoslava di liberazione. Tutto ciò che agisca contro di essa è esercito di occupazione. Considerate ogni insurrezione che non si fondi sul ruolo guida della Jugoslavia di Tito come un sostegno all’occupatore e un inizio di guerra civile". P.C.I. T.L.T.

29 aprile 1945

A Roma, Pio XII in un discorso ad una delegazione della Azione cattolica, riferendosi ai cattolici comunisti sia pure in modo implicito, afferma: "Noi non ignoriamo che la Chiesa è stata, talvolta fin tra le file dei cattolici, erroneamente sospettata di avere con la sua dottrina sociale favorito o aperto la via ai sistemi sovversivi" e, prosegue, "voi comprendete… la Santa Sede deve intervenire e interviene, ogni qualvolta sorgono, anche fra coloro che si dicono cattolici, idee sociali erronee o tendenze perniciose". Vaticano

29 aprile 1945

A Napoli, in un discorso al teatro San Carlo, Palmiro Togliatti afferma che il pensiero di Antonio Gramsci è stato "in pari tempo socialista, e quindi internazionalista, ma profondamente concreto, nazionale". Pone così il pensiero di Gramsci alla base della sua politica rivolta alla costruzione di una "via italiana al socialismo". P.C.I.

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