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26 marzo 1945

In località Garella presso Buronzo, in Piemonte, avviene un aspro combattimento tra forze partigiane e fasciste. Resistenza- lotta armata

26 marzo 1945

A Milano, Luigi Longo scrive a Palmiro Togliatti, riferendosi alla riunione del 12-13 marzo precedente: "Abbiamo discusso tra noi sulle opportunità e maturità di una immediata fusione col Partito socialista…La fusione dell’insieme dei militanti non presenterà difficoltà…la fusione tra l’insieme dei quadri comunisti e l’insieme dei quadri socialisti non sarà cosa tanto semplice…Non sappiamo quale potrà essere il nome del nuovo partito. Crediamo che non potrà essere quello del nostro, non ci piacerebbe nemmeno fosse quello del Partito socialista. Preferiremmo un nome che comprendesse i due: socialcomunista suona male, potrebbe essere Partito dell’unità socialista e comunista". P.C.I.

27 marzo 1945

A Roma, è arrestato l’avvocato Bruno Cassinelli, ex confidente dell’Ovra. Repressione fascisti

27 marzo 1945

A Marina di Carrara, i tedeschi arrestano Antonio Marceglia, già ufficiale della X Mas, sbarcato da un sommergibile americano per prendere contatto con Junio Valerio Borghese. Occupazione tedesca

28 marzo 1945

A Milano, entrano in sciopero gli operai delle fabbriche, con rivendicazioni anche politiche contro le requisizioni tedesche. R.S.I. Movimento operaio

28 marzo 1945

Dieci partigiani sono sorpresi da una pattuglia fascista in un bosco presso Invorio, in Piemonte, ed uccisi. Sono Ugo Ballerini, Mario Bertone, Carlo Gazzoglio, Giacomo Godio, Filippo Leggeri, Amleto Livi, Edmondo Negri, Carlo Pedrini, Angelo Piantanida, Pietro Quirini. Resistenza- caduti

28 marzo 1945

Esce nelle edicole il giornale "L’Italia del popolo" diretto da Edmondo Cione che ha ottenuto il consenso di Benito Mussolini. R.S.I.

28 marzo 1945

A Corleone, è ucciso Angelo Comajanni che, il 2 agosto 1944, aveva collaborato all’arresto di Luciano Liggio, responsabile di un furto di covoni di grano. Regno del Sud

29 marzo 1945

Le armate sovietiche entrano in territorio austriaco.

29 marzo 1945

A Milano, il Clnai costituisce un Comitato esecutivo insurrezionale composto da Luigi Longo, per il Pci, Sandro Pertini, per il Psiup, e Leo Valiani, per il Partito d’azione; supplenti, Emilio Sereni, per il Pci; Egidio Liberti, per il Partito d’azione. Resistenza- C.L.N.

29 marzo 1945

A Milano, i rappresentanti del Clnai incontrano Medici Tornaquinci, sottosegretario per l’Italia occupata, con il quale concordano il testo di un accordo relativo ai provvedimenti da adottare, in collaborazione con il governo italiano, dopo la liberazione. Nel testo dell’accordo si stabilisce, fra l’altro, che il Clnai e i Cln regionali avrebbero provveduto "ad amministrare saggiamente attraverso i Cln provinciali e comunali i comuni dell’Alta Italia, secondo e conforme le leggi dello Stato – e in particolare la legge provinciale e comunale del 1915 – dal momento in cui l’insurrezione armata verrà decretata e fino a quando non possa essere esercitata l’autorità del governo di Roma, oppure fino a quando non venga instaurato un governo militare alleato (Amg) che richieda per sé i poteri esercitati dal Cln" Resistenza- C.L.N.

29 marzo 1945

A Biella, 15 garibaldini penetrano nell’ospedale dove sono ricoverati diversi feriti fascisti e si impadroniscono delle loro armi. Nel frattempo, una squadra della Servadei appostata sulla strada Novara- Arona, blocca un autocarro della X Mas, cattura 7 marò e le armi. Resistenza- lotta armata

29 marzo 1945

Il maggiore dell’Oss William Suhling invia un rapporto segreto per sconsigliare di adottare una linea repressiva contro le formazioni partigiane e i Cln: "Da qualche tempo è evidente che la politica del Quartiere generale alleato è motivata dall’esperienza britannica in Grecia, e che si teme una qualche forma di rivoluzione armata subito dopo la fine dei combattimenti…Ci viene riferito che la Commissione alleata di controllo negherebbe la sua approvazione ai comunisti nominati dal Cln ai posti di prefetto e di questore…Ogni tentativo di sconfessare la nomina di membri di uno specifico partito provocherebbe con tutta evidenza una reazione terribile…Sono assolutamente convinto – conclude Suhling – che la linea proposta dalla Commissione di controllo sia sbagliata e vi raccomando di farlo presente ai commissari americani". Occupazione alleata

30 marzo 1945

Un promemoria del Quartiere generale alleato, in relazione al comportamento da mantenere con i militari della Rsi, afferma: "La decisione finale circa il trattamento da riservare ai prigionieri fascisti deve essere rimessa nelle mani del governo italiano. Questa scelta potrà ridurre al minimo le rappresaglie dei partigiani contro i prigionieri che sarebbero invece molto dure se noi volessimo trattarli come nostri prigionieri di guerra". Occupazione alleata

30 marzo 1945

A Foggia, reduci e disoccupati assaltano il treno Bologna- Bari, scontrandosi con contrabbandieri e corsari neri. Un morto e 18 feriti sono i bilancio degli scontri. Regno del Sud

30 marzo 1945

A Gragnasco, in Piemonte, squadre partigiane della Osella e della Eugenio Curiel attaccano una colonna tedesca con esplosivi; ne segue un aspro combattimento che è, per i giovanissimi partigiani della Curiel, il battesimo di fuoco. Perdite da entrambe le parti; i tedeschi riportano 20 caduti, mentre fra i partigiani muoiono Lino Sagliaschi, ‘Quintino’ e ‘Graiet’. Resistenza- lotta armata. Resistenza- caduti

30 marzo 1945

A Casalino (Novara), un centinaio di repubblicani della Muti compiono un’azione di rastrellamento alla ricerca degli antifascisti e incendiano diverse abitazioni, fronteggiati da 9 garibaldini della Volante Loss: solo 2 di essi riescono a salvarsi, gli altri sono uccisi e i loro corpi straziati. Sono Severino Comelli, Francesco De Stefano, Domenico Gatta, Francesco Lazzarone, Giuseppe Mamenti, Giovanni Poletti, Enzo Roncaglione. Resistenza- caduti

31 marzo 1945

In una scheda dedicata a Palmiro Togliatti, la sezione R & A dell’Oss lo descrive come "un uomo riservato, imperscrutabile, affabilissimo, terrorizzante". Occupazione alleata

31 marzo 1945

Don Luigi Sturzo, scrivendo a Giulio Rodinò, traccia una visione pessimistica dell'Europa sotto una egemonia sovietica. D.C.

31 marzo 1945

E’ scarcerato a Roma il generale Giovanni Romagna, già consigliere nazionale del Pnf e luogotenente generale della Mvsn. Regno del Sud

31 marzo 1945

In occasione del 663° anniversario del Vespro siciliano, il Mis invia un appello alle potenze alleate riunite a San Francisco. Separatismo- Sicilia

31 marzo 1945

A Catania, nell’articolo intitolato "Situazione", pubblicato nel foglio "Sicilia alla riscossa", stampato clandestinamente dalla Lega giovanile separatista, Salvatore Aldisio è definito "l’espressione più genuina dello spirito di reazione, antidemocratico, antiliberale, falso mentitore, reincarnazione dei peggiori proconsoli del tempo antico". Separatismo- Sicilia

31 marzo 1945

Benito Mussolini, alla presenza di Filippo Anfuso, protesta energicamente per lo stato in cui versano le relazioni italo- tedesche. R.S.I.

31 marzo 1945

Da Milano, Alfredo Pizzoni si reca al Sud per concordare con gli alleati il problema della distribuzione degli aiuti la cui competenza deve essere riconosciuta esclusivamente al Clnai. Resistenza- C.L.N.

marzo 1945

James Jesus Angleton è nominato capo dell’X2 per l’intero territorio italiano. Occupazione alleata

marzo 1945

A Roma, alla fine del mese, 136 alti funzionari (il 9% del totale) sono stati rimossi, e 283 (il 18%) collocati a riposo o indotti a dimettersi, nel quadro della campagna di epurazione. Repressione fascisti

marzo 1945

Il consiglio nazionale della Dc in una delle mozioni sulla "fondazione dello Stato democratico" non si sbilancia sulla politica internazionale limitandosi a richiedere "una politica estera veramente responsabile". D.C.

marzo 1945

Giangiacomo Feltrinelli s’iscrive al Pci. P.C.I.

marzo 1945

A Roma, Giulio Trevisani fonda il "Calendario del popolo". Regno del Sud

1 aprile 1945

A Roma, il segretario nazionale del Pci Palmiro Togliatti conferisce con l’ambasciatore sovietico Kostylev e questi riferisce che il leader comunista "ha iniziato a pensare all’allontanamento del luogotenente e alla liquidazione della monarchia come sistema odiato dalle masse, le quali direttamente equiparano la monarchia italiana e il fascismo. Ercoli considera, però, che questo obiettivo -scrive Kostylev- può essere raggiunto concretamente solo dopo la liberazione del nord, perché a suo tempo era stata decisa una tregua istituzionale" P.C.I.

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