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26 aprile 1945

A Modena, Alessandro Coppi e Arturo Gavalotti, rispettivamente presidente e segretario del Comitato di liberazione provinciale, lanciano un appello nel quale è fatto "assoluto divieto, se non dietro espressa autorizzazione del Clnp, di procedere ad arresti ed esecuzioni". C.L.N.

26 aprile 1945

A Genova, il Cln insedia come prefetto Errico Martino. C.L.N.

26 aprile 1945

A Roma, la direzione nazionale del Partito d’azione elogia i "fratelli del Nord" ed invita gli altri partiti a trarre dagli avvenimenti in corso tutte le ovvie conseguenze di ordine politico.

26 aprile 1945

In applicazione di un decreto legislativo, il maresciallo Rodolfo Graziani è radiato dai ruoli dell’esercito e perde il grado. Repressione fascisti

27 aprile 1945

L’esercito tedesco cessa di combattere in Italia in ottemperanza alle direttive impartitegli e concordate con gli alleati. Occupazione tedesca. Occupazione alleata

27 aprile 1945

A Musso (Como), i partigiani bloccano la colonna che trasporta Benito Mussolini, Clara Petacci e i ministri della Rsi. Repressione fascisti

27 aprile 1945

A Cadenabbia, la brigata partigiana Giustizia e Libertà blocca la colonna fascista partita da Como in direzione della ‘zona neutrale’ concordata. Nonostante la presenza del capitano di fregata Giovanni Dessy ed il salvacondotto, sono trattenuti in stato di fermo Franco Colombo, Pino Romualdi, Vanni Teodorani e lo stesso Dessy. Dopo una serie di estenuanti trattative sono infine rilasciati gli ultimi tre ai quali è consentito di rientrare a Como, mentre è fucilato sul posto il colonnello Colombo, riconosciuto come il capo della legione Ettore Muti. Repressione fascisti- caduti

27 aprile 1945

Il maresciallo Rodolfo Graziani decide di arrendersi al generale Raffaele Cadorna che, però, gli fa sapere che non può recarsi personalmente a Cernobbio per via della "esistente situazione caotica". Il capitano Daddario, americano, e il maggiore Antonio Usmiani prendono in consegna, a Milano, oltre lo stesso Graziani, Angelo Tarchi, Buffarini Guidi, il generale Sorrentino ed altri. Un Tribunale del popolo condanna a morte 1’ex ministro degli Interni della Rsi Guido Buffarini Guidi. Occupazione alleata. Repressione fascisti

27 aprile 1945

A Magenta, i partigiani uccidono Achille Selmi, componente del reparto di polizia speciale della Rsi, diretto da Pietro Koch. Repressione fascisti- caduti

27 aprile 1945

A Carate Urio (Como), è catturato Vincenzo Costa, comandante della brigata nera ‘Resega’, che viene internato nel campo concentrazionario di Coltano. Repressione fascisti

27 aprile 1945

Partigiani catturano e uccidono il redattore capo de "Il Popolo d’Italia", Sandro Giuliani, gettandone il corpo su un carretto di rifiuti. Altri componenti la redazione del giornale fascista saranno uccisi il 12 maggio. Repressione fascisti- caduti

27 aprile 1945

Il Comando regionale lombardo emette un comunicato :"Questa sera alle 17.30 proveniente dall’Oltrepò pavese è entrata nella nostra città la prima colonna di partigiani che, per tanti mesi, sui monti, lottarono e vinsero contro i nemici nazifascisti. Sono 600 combattenti delle città. L’accoglienza della popolazione milanese è stata veramente imponente." E’ presente a Milano, giunto con i partigiani dell’Oltrepò pavese, Alfredo Mordini ‘Riccardo’, comunista, espatriato nel 1930, combattente nelle Brigate internazionali durante la guerra di Spagna, poi in Francia con i maquis e, infine, nella Resistenza in Italia. Secondo una ricostruzione storica di Franco Bandini sarà lui, non Walter Audisio, insieme ad un altissimo esponente del Pci (forse lo stesso Luigi Longo) a comandare il plotone di esecuzione che fucilerà Benito Mussolini a Dongo. C.L.N.

27 aprile 1945

A Crema, presso il seminario comboniano, i partigiani arrestano don Tullio Calcagno, direttore di "Crociata italiana" e lo trasferiscono a Milano.

27 aprile 1945

A Milano, Alfredo Pizzoni è esonerato dalla carica di presidente del Clnai. Il Cln nomina sindaco della città Antonio Greppi. Il Cln regionale ammette nel suo direttivo i rappresentanti del ‘Fronte della Gioventù’ e i ‘Gruppi di difesa della donna’. C.L.N.

27 aprile 1945

A Milano, su "L’Italia libera", Leo Valiani scrive: "I tedeschi capitoleranno questa notte o domani o dopodomani…Gli eserciti liberatori sono alle porte di Milano…Li accoglie il nostro commosso benvenuto. Noi abbiamo fatto il nostro dovere di combattenti partigiani ma senza gli angloamericani e i sovietici la macchina nazista ci terrebbe sotto l’incubo. Gli angloamericani come pure i sovietici hanno diritto alla nostra entusiastica riconoscenza…Non come stranieri noi li accogliamo ma come fratelli". Occupazione alleata

27 aprile 1945

A Milano, i componenti della direzione del Pci per l’Alta Italia, Luigi Longo, Pietro Secchia, Giovanni Roveda, Giorgio Amendola, Arturo Colombi, Luigi Grassi inviano a Palmiro Togliatti un telegramma per comunicargli la vittoria, nel quale scrivono: "La linea dell’unità da te tracciata che ci ha servito di guida nella lotta insurrezionale ci condurrà alla testa di tutto il popolo, alla vittoria anche nell’ora della ricostruzione". P.C.I.

27 aprile 1945

A Torino, squadre Sap al comando di Vito D'Amico, esponente del Fronte della gioventù, conquistano dopo ore di combattimento la sede della Gil.

27 aprile 1945

A Genova, il Cln consegna la città alle truppe alleate. Occupazione alleata

27 aprile 1945

A Roma, il presidente del Consiglio Ivanoe Bonomi invia un radiomessaggio "agli italiani del settentrione" avvertendo che alla liberazione seguirà un lungo periodo di governo militare alleato. Occupazione alleata

27 aprile 1945

Palmiro Togliatti, nel discorso commemorativo della morte di Antonio Gramsci, si limita ad esprimere pacatamente l’augurio di un mutamento politico al vertice del paese e rivendica "all’Italia il posto che le spetta finalmente in mezzo ai popoli civili". P.C.I.

27 aprile 1945

A Roma, la direzione nazionale del Partito socialista afferma "l’improrogabile necessità di dare al paese un governo conforme alla volontà del popolo ed alle esigenze del momento eccezionale". P.S.I.

28 aprile 1945

Il maresciallo britannico Alexander, informato delle pretese francesi sui territori italiani, informa il comandante supremo alleato Dwight Eisenhower che l’occupazione militare dell’Italia è di esclusiva pertinenza angloamericana. Occupazione alleata

28 aprile 1945

Il feldmaresciallo Albert Kesselring è nominato comandante di tutte le armate del Sud, e come tale competente a decidere sulla resa in Italia. Occupazione tedesca

28 aprile 1945

Alle ore 13, la radio ritrasmette l’appello di Sandro Pertini alle formazioni partigiane perché provvedano alla immediata esecuzione di Benito Mussolini. P.S.I. Repressione fascisti

28 aprile 1945

A Dongo sono fucilati, senza processo, Alessandro Pavolini, Francesco Maria Barracu e gli altri componenti del governo della Rsi. Sono fucilati, insieme a loro, Ruggero Romano, ministro dei Lavori pubblici; Augusto Liverani, ministro delle Comunicazioni; Goffredo Coppola, presidente dell’Istituto di cultura fascista; Ernesto Daquanno, direttore dell’agenzia Stefani; Mario Nudi, presidente della Confederazione agricoltori; il prefetto Luigi Gatti; il capitano Pietro Calistri; il colonnello Vito Casalinuovo; Paolo Porta, ispettore federale del Pfr; Idreno Utimpergher, comandante della Brigata nera; Nicola Bombacci. I ministri fascisti muoiono sull’attenti, ordinato da Alessandro Pavolini, mentre Bombacci grida "viva il socialismo". A parte, per volontà dei dirigenti fascisti, viene poi fucilato Marcello Petacci ritenuto indegno di morire insieme a loro. Repressione fascisti- caduti

28 aprile 1945

A Giulino di Mezzegra (Como), vengono uccisi Benito Mussolini e Clara Petacci. Repressione fascisti- caduti

28 aprile 1945

A Bettole di Varese, sono fucilati Leopoldo Gagliardi, comandante della 16° Brigata nera ‘D.Gervasini’, ed Enzo Savorgnan, capo della provincia di Varese, indicato ai partigiani da Lando Dell’Amico, secondo quanto affermato successivamente da Giorgio Almirante. Repressione fascisti- caduti

28 aprile 1945

A Lecco, sono fucilati 16 militi della Brigata nera ‘Leonessa d’Italia’. Repressione fascisti- caduti

28 aprile 1945

A Vimercate, presso Milano, è fucilato dopo un processo sommario Roberto Farinacci. Repressione fascisti- caduti

28 aprile 1945

A Milano è arrestato, mentre correva in tuta ginnica per le vie del centro nel consueto allenamento mattutino, Achille Starace, ex segretario nazionale del Pnf. Repressione fascisti

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