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15 gennaio 1945

A Due Fiumare, Edoardo Emilio Cangemi scrive ad Andrea Finocchiaro Aprile: "Siamo in un momento molto critico…la nostra apparente apatia ci aliena molte simpatie specialmente di coloro che vorrebbero…realizzare prontamente, ma io penso che convenga attendere mantenendo i nervi saldi". Separatismo- Sicilia

15 gennaio 1945

I volontari in addestramento nel campo di Cesano inviano al sottosegretario alla Guerra, il comunista Mario Palermo, una lettera nella quale, fra l’altro, affermano: "Cesano doveva essere un centro di addestramento per volontari e partigiani (gen. Berardi).Sono giunti invece 1500 renitenti di leva. Sono giunti uomini, ma non sono giunte divise, scarpe, viveri, non sono state adattate le caserme. Agli effetti di questi risulta una sola cosa, grave, ma che non esitiamo a firmare: sabotaggio. Sabotaggio del nostro esercito, del nostro sforzo di guerra. Accogliendo così gli uomini, noi prepariamo non dei combattenti bensì dei disertori..." Regno del Sud

15 gennaio 1945

A Milano, il capo della polizia Renzo Montagna revoca a Pietro Koch la carica di questore ausiliario. R.S.I.

15 gennaio 1945

A Milano, Alfredo Pizzoni, presidente del Clnai, invia a Gian Carlo Pajetta (‘Mare’) nuove direttive: "E’ desiderio del Clnai che, prima di concludere i termini dell’accordo ‘tripartito’, tu ottenga il preventivo benestare del rappresentante socialista e che alla conclusione delle trattative intervengano dei rappresentanti romani del Cln, di cui tu assumerai il ruolo di capo". Resistenza- C.L.N.

15 gennaio 1945

A Firenze, l’organo di stampa del Cln toscano, "La Nazione de1 popolo", sul problema dell’epurazione scrive: "Mille e mille sottocommissioni di epurazione sono all’opera e centinaia di migliaia di schede personali o di questionari si riempiono di chiare domande e di non chiare risposte. A barche si accumulano le istruttorie, i fascicoli personali, i memoriali, gli attestati di buona condotta, le copie notarili dei certificati di patriota...Bisogna smetterla di prendersela quasi con predilezione con i manovali delle ferrovie, con i cantonieri stradali, con gli impiegatucci del ministero: il numero vastissimo dei sospesi dal lavoro non ci soddisfa, né chiediamo di ampliarlo. Non è il numero delle vittime che chiediamo, ma la qualità di esse. Non dateci trecentomila disoccupati in più: dateci tremila punizioni esemplari....Colpire inesorabilmente in alto, indulgere in basso". Resistenza- C.L.N.

15 gennaio 1945

Il generale Raffaele Cadorna scrive al ministro della Guerra, Alessandro Casati, una lettera in cui esprime il suo scetticismo sulla possibilità di giungere all’unificazione dell’esercito partigiano: "Io non ritengo che si potrà giungere ad una sicura unificazione e relativo sganciamento delle formazioni dai partiti che le hanno generate e sostenute; non ritengo neppure che il Comando generale potrà funzionare militarmente in ogni circostanza perché il Pc lascia chiaramente comprendere che al momento voluto proclamerà l’insurrezione generale da solo se gli altri non vorranno marciare con lui. Ed in tal caso, solo la minaccia di argomenti persuasivi da parte degli Alleati lo sconsiglieranno ad intraprendere simili iniziative". Resistenza

15 gennaio 1945

In un editoriale, il periodico clandestino "Voci d’officina", definito "organo sindacale del Partito d’azione", scrive che l’unità sindacale "deve attuarsi come espressione delle categorie lavoratrici e non come organo di un gruppo più o meno importante di partiti politici".

15 gennaio 1945

Inizia le pubblicazioni la rivista "Politica d’oggi", portavoce di un gruppo democristiano di orientamento sociale che fa capo a Domenico Ravaioli. D.C.

16 gennaio 1945

Ellery Stone scrive al Comando supremo alleato che le esperienze fatte in Belgio, Francia e Grecia con le formazioni partigiane comuniste "hanno evidenziato i mortali pericoli che minacciano ogni governo militare o civile che deve fare i conti, nelle fasi iniziali della liberazione, con la presenza di gruppi di uomini armati i quali, ormai da tempo avvezzi a vivere facendo leva sulla forza delle armi, si lasciano facilmente inquadrare e guidare da organizzazioni politiche che mirano ad usurpare il potere del governo legittimo e ad insediare un loro governo con la forza e non attraverso libere elezioni".

16 gennaio 1945

Un bombardamento alleato a Carrara provoca 300 morti. Occupazione alleata

16 gennaio 1945

In un suo rapporto l’Oss commenta, dopo la fine del controllo sulla stampa da parte del Pwb: "Questa libertà dal controllo alleato è reale, non è solo una formalità. Nessun funzionario alleato saprà più che tipo di notizia verrà data da un determinato quotidiano se non dopo che esso è stato stampato ed è in vendita nelle edicole…Ma certo gli alleati conservano la possibilità di influenzare la stampa con una pressione non ufficiale, ma non per questo meno recisa su quel giornale che non aderisse alla linea concordata". Occupazione alleata

16 gennaio 1945

A Sampierdarena (Genova), i fascisti uccidono Giuseppe Spataro, militante del Fronte della gioventù. Resistenza- caduti

16 gennaio 1945

A Bellinzago, una squadra partigiana attacca con successo una colonna tedesca. Resistenza- lotta armata

16 gennaio 1945

A Roma, viene ucciso con un colpo alla nuca Giuseppe Albano, noto come ‘il Gobbo del Quarticciolo’, dinanzi alla sede dell’Unione proletaria. Regno del Sud

16 gennaio 1945

A Roma, il ministero di Grazia e giustizia emana una circolare relativa ai "procedimenti per reati commessi in danno della Ff.aa., in ordine ai quali la emissione del mandato di cattura sia soltanto facoltativo, ai sensi dell’art.5 del ddl 10 agosto 1944 n.194, l’Autorità giudiziaria non abbia fatto uso di tale facoltà. Le attuali contingenze, viceversa, che mettono in rilievo la necessità di potenziare in tutti i modi possibili lo sforzo bellico contro il comune nemico, impongono –rileva- che i reati suddetti siano perseguiti con il massimo rigore consentito dalla legge. Sarebbe quindi opportuno che l’Autorità giudiziaria, nell’esercizio della sua facoltà di emettere in tali casi il mandato di cattura, sia guidata da questo criterio di rigore, consigliato dalla attuale situazione politica". Regno del Sud

16 gennaio 1945

Su un documento relativo ai volontari e richiamati di Roma dove è scritto: "I volontari che si presentano o accettano l’assegnazione alle unità ausiliarie o sono rinviati a casa", un ufficiale annota in calce: "La Mmia, a quanto risulta, ha disposto che non vengano ulteriormente accettati volontari per i gruppi di combattimento". Regno del Sud

16 gennaio 1945

A Napoli, in una lettera inviata alla Education subcommission, Omodeo scrive: "Dopo più di un anno di lavoro, sarebbe urgentissimo che il problema dell’epurazione, per quanto riguarda l’università di Napoli, fosse definitivamente chiuso". Ma la sua richiesta non sarà accolta dagli alleati. Repressione fascisti

16 gennaio 1945

A Milano, il quotidiano "Il Corriere della Sera" accusa Piero Calamandrei di aver collaborato alla stesura del codice di procedura civile con il guardasigilli Dino Grandi, percependo un compenso di 50 mila lire. R.S.I.

17 gennaio 1945

James Clement Dunn, assistente segretario di Stato (e futuro ambasciatore a Roma) , illustra a Carmel Offie, consigliere politico al quartiere generale alleato a Napoli, le ragioni della dichiarazione di non ingerenza negli affari interni italiani rilasciata dal ministro degli Esteri Edward Stettinius il 15 dicembre 1944: "Gli inglesi, in ultima analisi, considerano il governo e il popolo (italiani) come una nazione nemica, ex alleata dei nazisti, sconfitta e arresasi senza condizioni. Essi hanno sempre in mente i termini di quella resa senza condizioni. Noi invece abbiamo preso la cobelligeranza dell’Italia sul serio…Gli Stati uniti non avrebbero mai firmato l’armistizio lungo e lo fecero solo dopo considerevoli insistenze della Gran Bretagna. Le clausole così punitive dell’armistizio lungo non potevano applicarsi a un cobelligerante…ed inoltre molte al momento della firma erano già diventate obsolete. Dal punto di vista militare l’armistizio corto del 3 settembre era più che sufficiente…" Occupazione alleata

17 gennaio 1945

Vittorio Emanuele III scrive ad Acquarone:" Caro Acquarone, mille grazie per la sua lettera del 9, che ho ricevuto ieri sera, e letta con vivissimo interesse. Le sono molto riconoscente per la difesa del mio operato. Ho appreso con molto piacere il contegno tenuto alla Commissione dal bravo generale Amantea. Io non ho la memoria che ha Lei, e nemmeno quella che avevo una volta, ma ricordo bene che Badoglio non mi ha mostrato le clausole dell’armistizio malgrado ne avessi fatto più volte richiesta. Se mi rammento bene, le clausole vennero comunicate all’ammiraglio De Courten solo la sera dell’8 settembre; Badoglio avrebbe detto all’ammiraglio che io avevo approvato che si facesse l’armistizio (e ciò era vero) ma non disse che io ne ignoravo le clausole. Non mi ricordo i numerosi memoriali che avrebbe dato il generale Ambrosio: egli me ne rimise uno solo per dimostrare che non si poteva continuare a fare la guerra; non saprei precisare la data di questo memoriale" Regno del Sud

17 gennaio 1945

Lo Stato maggiore dell’esercito in un suo documento sulla chiamata alle armi, afferma: "Per poter costruire l’invocata Armata nazionale, oltre il consenso degli Alleati, occorre che questi consentano la formazione di un nuovo programma e lo rendano attuabile in ogni campo... Per quanto concerne il nostro apporto diretto...esso potrebbe essere fornito, in relazione all’Armata che ci venisse consentita: a) dall’incorporazione dei patrioti nell’esercito; b) dal recupero degli sbandati nelle varie regioni (sono circa 200.000); c) dal pieno e pronto sfruttamento della chiamata reclute: gettito previsto circa 150.000; d) dalla restituzione di un adeguato numero di prigionieri; specie quadri inferiori e militari specializzati; e) da reclutamento delle regioni via via liberate; f) dallo svincolo di un adeguato numero di militari lavoratori ora impiegati dagli alleati (sono circa 150.000)". Regno del Sud

17 gennaio 1945

Alberto Berio, incaricato d’affari del governo italiano a Berna, risponde in modo generico e sostanzialmente elusivo dei problemi al comando partigiano della Valsesia che si era interessato dei partigiani internati al Lago Nero, assicurando il suo personale interessamento e quello delle autorità elvetiche. Regno del Sud

17 gennaio 1945

A Roma, monsignor Ronca scrive a Ruini: "…Vorrei sollecitare un altro incontro. Questa seconda preghiera si ricollega all’idea già da me ventilata di poterci riunire qui a colazione o a pranzo con S.E. Palmiro Togliatti e il conte Dalla Torre. Concretare tale incontro tra due uomini che stanno, per loro diverse concezioni politico- sociali, pressocché agli antipodi sarebbe un vero successo e chissà forse che non sia fecondo di ulteriori sviluppi proficui per una più tranquilla convivenza umana, e per una più concorde opera di ricostruzione materiale e morale del Paese?" Inoltre, Ronca risponde a Ruini di considerare la proposta da costui fattagli di "entrare a far parte del consiglio superiore del ministero dei Lavori pubblici" Vaticano

17 gennaio 1945

A Milano, il Clnai in una delibera "conferma il proprio orientamento generale, le proprie soluzioni pratiche e le proprie designazioni alle cariche pubbliche", finalizzate alla "instaurazione di una sana e solida democrazia". Resistenza- C.L.N.

17 gennaio 1945

Sul settimanale "L’Uomo qualunque", Guglielmo Giannini risponde ad Eucardio Momigliano (vedi 12 gennaio 1945) con un feroce attacco personale: "Durante il fascismo, dopo quel monumento di significativo e operante antifascismo che fu ‘la clausola di irresponsabilità per furto nel contratto marittimo’, Eucardio dette alla luce un’altra opera spaventosamente antifascista: ’Il valore morale del settebello nello Scopone scientifico’ .Sta preparando ora un significativo volume che non poté pubblicare prima per non incorrere nei rigori del terrore fascista...L’opera getta una corrente di luce sul terribile problema dell’alimentazione mondiale, e s’intitola: ’Cinquanta maniere di cucinare il coniglio’..." Qualunquismo

18 gennaio 1945

A Roma, l’ambasciatore americano Alexander Kirk informa il Dipartimento di stato che, secondo "ambienti non comunisti", esisterebbe "un piano organico dei comunisti per promuovere lo sviluppo di un esercito che alla fine potrebbe ricadere sotto il loro controllo" e che –afferma- "hanno manovrato per consegnare il posto di sottosegretario per la Guerra a Mario Palermo e per fare assegnare a Mauro Scoccimarro l’incarico di ministro dell’Italia occupata...Il primo posto dà loro una influenza diretta sull’organizzazione delle forze armate italiane e il secondo la supervisione del movimento partigiano, dal quale i comunisti si aspettano il reclutamento di molti volontari della loro stessa specie per l’esercito". Occupazione alleata

18 gennaio 1945

Secondo le informazioni pervenute dal ministero degli Esteri italiano, l’Oss scrive in suo rapporto che le "bande comuniste potrebbero essere utili nel dopoguerra per mantenere l’ordine se il Partito comunista decidesse di collaborare, ma al loro interno ci sono estremisti e anche elementi fascisti infiltrati che tenteranno certamente di provocare il caos". Occupazione alleata

18 gennaio 1945

Un promemoria del Foreign Office delinea la politica che il governo britannico intende seguire nei confronti del movimento partigiano: "L’atteggiamento del governo di Sua Maestà britannica a questo riguardo è largamente influenzato dalle esperienze avute con l’Eam-Elas in Grecia. Ora il Clnai è un organismo composto dai sei partiti antifascisti che hanno formato la base del primo governo del signor Bonomi, ma esiste la possibilità che a un certo punto esso cerchi di estendere la propria autorità e si ponga non solo come rivale del governo centrale di Roma, ma anche come rivale dell’esercito regolare che combatte a fianco degli alleati. Questa situazione contiene tutti i fattori necessari per lo scoppio di una guerra civile nella quale le truppe alleate, una volta liberato il nord Italia, si troverebbero inevitabilmente coinvolte. Il governo di Sua Maestà perciò sente il dovere di seguire gli sviluppi della situazione con la massima attenzione ed è del parere che, se si verificassero le circostanze previste, l’accordo recentemente concluso con il Clnai dovrebbe essere senz’altro annullato". Occupazione alleata

18 gennaio 1945

Il console americano a Palermo, Alfred A.Nester, riferisce in un suo rapporto che il generale Giuseppe Castellano "è fermamente convinto che il sistema adottato al tempo della vecchia e rispettata mafia debba tornare sulla scena siciliana, perché è l’unico in grado di controllare il banditismo e la violenza generale". Regno del Sud Occupazione alleata

18 gennaio 1945

Ivanoe Bonomi e Mario Berlinguer danno le più ampie garanzie all’ammiraglio Ellery Stone, capo dell’Acc, che nessun documento pregiudizievole degli interessi alleati verrà prodotto nell’aula del processo Roatta. Regno del Sud Occupazione alleata

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