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6 gennaio 1945

Nel piacentino, le forze nazifasciste rastrellano le valli alla ricerca dei partigiani e catturano alcuni prigionieri. R.S.I.

6 gennaio 1945

A Crevacuore, nel vercellese, i partigiani irrompono nelle abitazioni dei fascisti e si impadroniscono di scorte alimentari che distribuiscono poi alla popolazione. Resistenza- lotta armata

6-7 gennaio 1945

A Napoli, si svolge un incontro fra i rappresentanti della ‘Frazione di sinistra dei comunisti e socialisti italiani’, gruppi bordighiani e Carlo Andreoni.

6-9 gennaio 1945

A Monterosso Almo (Rg), Naro (Ag), Santa Margherita Belice (Ag), Canicattì (Ag) e Agrigento, si estende la rivolta dei ‘non si parte’, con violenti scontri fra la popolazione, che si oppone al richiamo alle armi deciso dal governo, e militanti comunisti schierati assieme alle forze militari e di sicurezza nella repressione della rivolta. Ma il Pci è spaccato, perché i militanti di base sono per lo più schierati coi rivoltosi. Anche a Comiso – dove il comando militare è assunto dall’avvocato Alfredo Battaglia- Vittoria e Giarratana, la popolazione si ribella al richiamo alle armi deciso dal governo, scontrandosi con le forze militari e di sicurezza impegnate, insieme a militanti del Pci, a reprimere la ribellione. Regno del Sud. Repressione armata

7 gennaio 1945

Aerei alleati bombardano il treno locale Torino- Orbassano, uccidendo 100 operai. Occupazione alleata

7 gennaio 1945

Il quotidiano comunista "L’Unità " pubblica un articolo di Corrado De Vita, dal titolo "L’uomo qualunque", nel quale si attacca duramente Guglielmo Giannini: "Quando un uomo qualunque ci dice che non crede più a niente né a nessuno, che sono la stessa cosa fascismo antifascismo e cento altre cose del genere che non possono contribuire allo sforzo di guerra, nessuno può contestarci il diritto di affermare che quest’uomo qualunque è oggettivamente un fascista e un provocatore. E nessuno può contestarci il diritto di chiedere che a questo giornale venga tolta la carta, che gli venga tolto il permesso di pubblicazione e che i suoi redattori vengano puniti per propaganda disfattista". P.C.I.

7 gennaio 1945

A Palermo, si svolge un convegno interprovinciale del Pci, nel corso del quale Girolamo Li Causi critica le simpatie che ancora esistono, all’interno del partito, nei confronti del separatismo. Li Causi, inoltre, si sofferma sul movimento dei ‘non si parte’ sul conto del quale dichiara: "…i fatti di Ragusa, Mazzarino, Alcamo, Catania, ci dimostrano che le forze reazionarie si sono coalizzate contro di noi e la nostra politica per impedire così lo sforzo bellico contro i fascisti e i tedeschi". P.C.I.

7 gennaio 1945

A Genova, un militante comunista della 5^ zona, nel corso di una riunione del comitato di zona, afferma: "Democrazia progressiva fino al giorno in cui il proletariato, sapendo di potersi autogovernare instaurerà la dittatura proletaria, unica vera arma efficace contro le manovre della borghesia". P.C.I.

7 gennaio 1945

Aurelio Staletti, responsabile del Fronte della gioventù nell'Ossola, scrive ad Eugenio Curiel per informarlo, fra le altre cose, che è riuscito a formare "un comitato composto da 7 elementi, che rappresentano le seguenti tendenze politiche: un comunista, un democratico cristiano, un socialista, un rappresentante del Partito d'azione, uno studente, una ragazza, un apolitico...". Resistenza

8 gennaio 1945

Nel vercellese, nella zona interessata agli scontri tra tedeschi e partigiani, un prete incaricato dai primi si presenta al comando della 2° brigata per far sapere che, se i partigiani non restituiranno i prigionieri catturati 3 giorni prima, saranno incendiati i villaggi. La risposta è che, alla prima rappresaglia verso i civili, i prigionieri tedeschi saranno passati per le armi. Si riaccendono gli scontri. Resistenza

8 gennaio 1945

A Milano, il Partito comunista presenta un progetto "per la trasformazione delle unità partigiane in formazioni regolari dell’esercito italiano". P.C.I.

9 gennaio 1945

L’Oss riporta le direttive impartite dal Vaticano ad Alcide De Gasperi "vicinissimo a monsignor Giovanbattista Montini, segretario di Stato, con cui dibatte ogni questione politica… 1) collaborare a tutti i costi con i partiti dell’ordine; 2) guadagnare tempo ad ogni costo con i sei partiti per evitare avventure rischiose, ma al momento opportuno troncare di netto con la sinistra". Occupazione alleata. Vaticano

9 gennaio 1945

L’Ambasciata britannica conferma che "qualche tempo prima il maresciallo Badoglio in stato di alterazione ha chiesto e ottenuto di passare una notte nell’Ambasciata stessa" a conferma delle voci che volevano imminente il suo arresto per le vicende connesse al processo Roatta. Occupazione alleata. Regno del Sud

9 gennaio 1945

Il generale Karl Wolff invia una lettera al colonnello Merico Zuccari, comandante della legione Tagliamento, nella quale scrive: "Non mi privo volentieri di una delle mie migliori unità che è tanto necessaria nella lotta contro i banditi, che devono venir messi in condizioni di non poter far rinascere le loro organizzazioni in primavera". Occupazione tedesca

9 gennaio 1945

A Gattinara, in Piemonte, una squadra della Musati attacca 15 paracadutisti della X Mas infliggendo loro alcune perdite. Resistenza- lotta armata

9 gennaio 1945

A Roma, Alcide De Gasperi invia tramite il Simni una lettera "agli amici di Milano" nella quale scrive: "…Tenete presente gli scopi fondamentali della nostra azione e procurate di intensificare con prudente costanza l’organizzazione del partito nel paese, di collaborare in seno al Clnai, i cui sforzi devono essere coordinati e non sovrapposti a quelli del governo, di accantonare la questione istituzionale e soprattutto di valorizzare il nostro movimento sul terreno attivistico". D.C.

9 gennaio 1945

Giacomo Pellegrini scrive ad Umberto Terracini: "Il compagno Togliatti personalmente ti consiglia di accettare disciplinatamente tali decisioni che ti permettono di riprendere il posto di lavoro nel Partito. Egli si riserva di parlare a lungo con te su tutte le questioni da te trattate nelle tue lettere appena le circostanze lo permetteranno". P.C.I.

9 gennaio 1945

"L’Unità", organo del Pci, dà notizia dell’insurrezione di Ragusa col titolo su tre colonne "Rigurgiti della reazione fascista. I latifondisti siciliani contro il popolo e contro l’Italia". P.C.I.

9 gennaio 1945

A Napoli, Dino Gentili rassegna le dimissioni da segretario della Federazione italiana operai tessili (Fiot). Movimento operaio- sindacati

10 gennaio 1945

A Sesto San Giovanni (Milano), un nucleo del Fronte della gioventù attacca la Casa del fascio di Rondò, causando gravi perdite agli uomini del presidio. Resistenza- lotta armata

10 gennaio 1945

A Romagnano, in Piemonte, i partigiani attaccano una pattuglia della Folgore, causandole diverse perdite. Resistenza- lotta armata

10 gennaio 1945

Dopo che gli alleati hanno obbligato Ivanoe Bonomi a fare una dichiarazione pubblica per affermare che loro non riconoscono il Clnai nemmeno come organo dei sei partiti, Gian Carlo Pajetta in una lettera commenta: "La cosa è certo stata spiacevole e non me la spiego che con l’assoluta decisione, dettata da motivi generale di politica estera, di non essere più impegnati in nessun modo con i movimenti di resistenza". Occupazione alleata. Resistenza- C.L.N.

10 gennaio 1945

Palmiro Togliatti invia a Luigi Longo un biglietto per spiegargli come non abbia potuto recarsi in Sicilia, aggiungendo :"Qui, in sostanza, chi comanda sono sempre gli alleati!". P.C.I.

10 gennaio 1945

A Roma, su "L’Uomo qualunque", nell’articolo intitolato "Questi fascismi", Guglielmo Giannini risponde alle critiche rivoltegli dal quotidiano comunista "L’Unità" il 7 gennaio, scrivendo: "Non sono fascista e non lo sono mai stato…Ma non sono nemmeno antifascista o, se lo sono stato quando esserlo apertamente era pericoloso e quindi coraggioso, non lo sono più da quando l’antifascismo è diventato, come il fascismo, una professione, una qualifica per fare carriera, un mezzo per assicurarsi impieghi, stipendi, forniture, appalti, un modo per farsi una posizione e concludere buoni affari". E sull’epurazione, afferma: "E’ un’oligarchia che va messa sotto processo, non una nazione. Sennonché i capi dell’oligarchia non si possono toccare: e allora, tanto per gradire, si perseguitano le code". Qualunquismo

10 gennaio 1945

L’Oss segnala che il ministro liberale Marcello Soleri è intervenuto a favore di una società alberghiera, creata da Pio Cardarelli, con capitale misto italo - inglese. Occupazione alleata

10 gennaio 1945

A Mosca, Stalin dice a Dimitrov: "Io consigliavo di non avventurarsi in questa lotta in Grecia. La gente dell’Elas /Armata popolare di liberazione della Grecia, Ndr/ non avrebbe dovuto uscire dal governo di Papandreu. Si sono imbarcati in un affare per il quale non hanno sufficienti forze. Probabilmente contavano sul fatto che l’Armata rossa sarebbe discesa fino al mare Egeo. Noi non possiamo farlo. Non possiamo inviare in Grecia le nostre truppe militari. I greci hanno commesso una sciocchezza".

11 gennaio 1945

In Grecia, è nominato reggente l’arcivescovo Damaskinos dopo che è stato raggiunto un armistizio fra le truppe britanniche e i partigiani comunisti dell’Etas e dell’Elas.

11 gennaio 1945

Con una breve circolare n.30170/AV di protocollo P.M. 3800, lo Stato maggiore generale dispone la soppressione a datare dal 1° gennaio della denominazione Sim. La circolare è firmata dal generale di brigata Giuseppe Mancinelli, dell’ufficio Affari vari, e per conoscenza dal maggiore capo ufficio Renzo Rocca. Regno del Sud

11 gennaio 1945

Secondo quanto rileva l’Oss in un suo rapporto, il generale Roberto Bencivenga ha creato una nuova loggia massonica nella quale sarebbero confluiti personaggi di rilievo come Vittorio Emanuele Orlando, Giovanni Porzio, Enrico De Nicola, Arturo Labriola, Luigi Einaudi e Luigi Gasparotto con il fine di mantenere occulti rapporti con gli inglesi. "La loggia- rileva difatti l’Oss – seguirà le autorità britanniche e richiederà loro aiuti politici, economici e di guida; cosa che gli aderenti non potrebbero ottenere con i rispettivi partiti, se non esponendosi al rischio di essere accusati di farsi pagare dagli inglesi". Occupazione alleata

11 gennaio 1945

A Palermo, un rapporto informativo americano segnala che il commendator Lo Presti ed altri esponenti della Dc siciliana sostengono il nuovo corso del partito favorevole all’autonomia della Sicilia piuttosto che alla sua indipendenza. Occupazione alleata

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