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14 marzo 1946

A Roma, nel corso della riunione della direzione nazionale del Pci, commentando i risultati della prima giornata delle elezioni amministrative, Palmiro Togliatti afferma: "Il fatto che nella prima giornata non vi siano stati incidenti non deve illuderci. I risultati della prima giornata sono favorevoli ad una maggioranza repubblicana e non è da escludere che coloro che non vogliono la repubblica cerchino di provocare incidenti che offrano il pretesto ai monarchici per interrompere il processo democratico…La possibilità di un colpo per mandarci in aria le elezioni non è esclusa". Umberto Terracini, allora, propone: "Sul colpo di testa dei reazionari, occorre studiare la possibilità di utilizzazione dei partigiani". P.C.I.

14 marzo 1946

A Ruvo di Puglia (Foggia), militanti comunisti contestano l’apertura della sede dell’Uomo qualunque. L’esponente qualunquista Giulio la Fortezza lancia tra la folla ostile una bomba a mano che provoca 2 morti e 29 feriti. Violenza politica- caduti

15 marzo 1946

Da Ponza, dove sono confinati, Andrea Finocchiaro Aprile e Antonio Varvaro indirizzano una lettera ingiuriosa a Ferruccio Parri, scrivendo fra l’altro: "…Non sapesti che offendere la libertà e disonorare la democrazia, di cui il tuo nefasto governo si diceva assertore. A tal fine avesti la tracotanza di applicare una legge che era stata implicitamente abrogata con la caduta del regime fascista e con il ritorno ai principi contro cui esso aveva sempre combattuto". Separatismo- Sicilia

15 marzo 1946

A Roma, è scarcerata Tamara Cerri, compagna di Pietro Koch, scagionata da ogni accusa.

16 marzo 1946

E’ emanato il decreto luogotenenziale n.98, in conformità con le direttive emanate dal Dipartimento di stato americano, che riconosce ai dipendenti militari e civili dello Stato piena libertà di voto nel referendum istituzionale e li impegna sul loro ‘onore’ a rispettarne e farne rispettare il risultato. Il decreto regola le norme relative alla formazione ed ai lavori dell'Assemblea costituente, stabilendo che per prima cosa si deve eleggere il capo dello Stato, che nel corso dei lavori il potere legislativo sarà delegato al governo meno per le leggi elettorali, l'approvazione dei trattati internazionali, la materia costituzionale; che, infine, l'Assemblea dovrà ritenersi sciolta di diritto il giorno in cui entrerà in vigore la Costituzione.

16-20 marzo 1946

A Bologna, si svolge il secondo congresso nazionale della Federazione anarchica italiana.

18 marzo 1946

Si apre la campagna elettorale per l’Assemblea costituente e per il referendum sull’assetto istituzionale.

19 marzo 1946

A Roma, una ventina di ex partigiani devasta la redazione del quotidiano qualunquista "Il Buonsenso". Violenza politica

19 marzo 1946

A Roma, don Alvaro de Portillo, segretario generale della Società sacerdotale della Santa Croce (Opus Dei – Ndr) scrive alla Sacra penitenziaria apostolica per richiedere il permesso per i sacerdoti affiliati di poter benedire, con il solo segno della croce, i rosari e il crocefisso concedendo le relative indulgenze. Vaticano

19 marzo 1946

A Bologna, Giovanni Gronchi afferma: "Le masse sono entrate nel nuovo ordine di idee che non si può rovesciare la classe dirigente dell’industria, ma adeguarsi a collaborare insieme ad essa su un piano di parità". D.C.

19 marzo 1946

A Montelepre, è revocato il coprifuoco che era stato decretato il 23 gennaio 1946. (Vedi nota)

21 marzo 1946

A Messina, nel corso di una manifestazione di protesta contro la disoccupazione e l’assenteismo del governo, le forze di polizia sparano uccidendo il soldato di leva Salvatore Caramanna ed un bambino, e ferendo altri 24 dimostranti. Repressione armata- caduti

21 marzo 1946

A Eboli, reduci croati sotto la protezione delle autorità italiane uccidono Vincenzo Giroetta, militante comunista. Violenza politica- caduti

23 marzo 1946

E’ promulgato il decreto luogotenenziale che indice il referendum e fissa la data per il suo svolgimento il 2 giugno 1946.

23 marzo 1946

Il Consiglio dei ministri approva un decreto legge preparato dal ministro del Commercio estero, l’azionista Mario Bracci, che liberalizza parzialmente la compravendita di valuta estera. Il provvedimento facilita soprattutto la ripresa dell’industria tessile.

23 marzo 1946

Il presidente della Commissione incaricata dal ministero per la Costituzione di svolgere un’inchiesta sull’economia italiana, interroga l’industriale Gaetano Marzotto: "Per ripristinare il capitale circolante che prima proveniva dall’estero ci sono due vie: il finanziamento privato, oppure quello attraverso lo Stato. Quale delle due vie è la migliore o la possibile?". Marzotto: "Lo Stato è il più disperato di tutti e non deve fare niente di tutto questo. Lo Stato è incapace di fare qualsiasi cosa del genere; è l’elemento più inetto. Io non ammetto che lo Stato faccia cose che non sono strettamente necessarie: non sa fare neanche quello che gli compete naturalmente". De Maria: "Se domani lo Stato dovesse programmare e disciplinare dall’alto il settore dell’industria laniera, ritiene che molte forze imprenditrici di questo settore abbandonerebbero la loro attività per trasferirsi all’estero?". Marzotto: "Prima di abbandonare la propria industria si cercherebbe di realizzare perché nessuno abbandona, per regalarla agli altri, la propria impresa. Difenderemo i nostri giusti interessi, ci opporremo a sistemi cervellotici. Non riuscendo, io personalmente cercherò di realizzare e me ne andrò." De Maria: "Ritiene che se lo Stato a priori stabilisse quali sono le quantità e il tipo di beni che debbono essere prodotti commetterebbe un grave errore?". Marzotto: "Questo è bolscevismo russo! Possono i burocrati statali fare qualcosa di più di chi sa il proprio mestiere?".

23 marzo 1946

Su "Il Corriere di informazione", Roberto Tremelloni scrive, a difesa del Ciai: "E’ in malafede chi vede nei nuovi organismi che hanno adottato criteri rivoluzionari un residuo del corporativismo".

24 marzo 1946

Da Milano, informano il servizio segreto dell’Ambasciata a Roma che il giorno prima "è arrivato il generale Roberto Bencivenga, che ha contattato i massoni dell’Antico rito scozzese. Era presente anche Edoardo Costa, mandato da Roma come plenipotenziario del Luogotenente generale. A sua volta Costa ha preso contatto coi movimenti anarchici e coi gruppi comunisti dissidenti. Un delegato ha riferito che il presidente Truman ha inviato una lettera ai maestri massonici invitandoli a intensificare i loro sforzi e a non permettere l’infiltrazione di elementi comunisti che sono al servizio del materialismo". Stati Uniti- Italia

26 marzo 1946

Con Dllt n.134, sono varate le "norme integrative in materia di profitti di regime". Repressione fascisti

26 marzo 1946

Alcide De Gasperi, in un comizio a Torino, afferma: "Ma se l'America sta accumulando le sue bombe atomiche e la Russia, nel recente rapporto al Soviet supremo si preoccupa soprattutto di avere una forte marina da guerra e di rifare l'industria pesante, cosa c'entriamo noi, povera nazione spogliata?". D.C.

26 marzo 1946

A Roma, nel corso di un colloquio con l’ambasciatore sovietico Kostylev, Luigi Longo afferma che in certe zone, come a Novara, il Pci ha perso voti perché i "metodi partigiani di lavoro di Moscatelli e la corruzione che caratterizza alcuni elementi ex partigiani ha influenzato l’esito delle elezioni", cosa che non è accaduta dove gli ex partigiani "hanno lasciato buona memoria tra la popolazione e non si sono corrotti". P.C.I.

27 marzo 1946

L’ambasciatore britannico in Italia, Noel Charles, propone a De Gasperi il rinvio di un eventuale processo a Badoglio per "non interferire nella questione istituzionale". Regno del Sud

27 marzo 1946

Sono rimessi in libertà ed autorizzati a rientrare dal confino nell’isola di Ponza, Giuseppe Restuccia, Andrea Finocchiaro Aprile e Antonio Varvaro. Separatismo- Sicilia

28 marzo 1946

Sono scelti i simboli da apporre sulle schede referendarie: la corona per la monarchia, una testa di donna con fronde di quercia per la repubblica.

28 marzo 1946

A Roma, il comitato direttivo del Fronte dell’Uomo qualunque integra la giunta esecutiva nella quale entrano a far parte Gino Nisi e Gennaro Patricolo. I due si aggiungono ai già nominati Armando Freda, Vincenzo Tieri, Ludovico Festa, Antonio Capua, Edoardo Stolfi e Renato Aprà. Segretario generale del Fronte è nominato Armando Freda. Qualunquismo

28 marzo 1946

Si svolge a S.Ignazio una messa in ricordo dei caduti fascisti del nord Italia.

28 marzo 1946

A Montelepre, componenti della banda Giuliano uccidono il carabiniere Francesco Sassano.

28 marzo 1946

A Berlino, è reso pubblico un accordo che prevede la possibilità per le industrie tedesche di produrre 7,5 milioni di tonnellate di acciaio, delle quali 5,8 milioni per uso interno e le restanti per rimesse in conto riparazioni di guerra.

29 marzo 1946

L’ammiraglio Ellery Stone informa il Comando generale alleato di aver "ricevuto dal palazzo l’indicazione non ufficiale che il Re sta pensando di abdicare prima del referendum"; e fa notare che, in questo caso, "i partiti favorevoli alla repubblica potrebbero sostenere che questa mossa reca un vantaggio imprevisto alla corona alla vigilia del referendum e costituisce pertanto una violazione degli accordi su cui è fondata la tregua", chiedendo come dovrà regolarsi. Occupazione alleata

29 marzo 1946

Il governo approva, accogliendo in parte la proposta della Cgil, lo schema di un decreto che trasferisce parte delle trattenute previdenziali sui datori di lavoro. Movimento operaio- sindacati

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