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5 giugno 1946

Le indagini ordinate da Henry Tasca sull’articolo del 28 aprile apparso su "l’Unità", che riportava la notizia di una riunione a casa della vedova Feltrinelli, a Roma, di esponenti filo monarchici concludono che l’informatore del quotidiano comunista è "il figlio diciottenne di uno dei partecipanti alla riunione, cioè Giangiacomo Feltrinelli". Stati Uniti- Italia. P.C.I.

5-6 giugno 1946

A Napoli, si svolgono riunioni fra elementi monarchici che progettano di opporsi militarmente all’instaurazione della repubblica. E’ segnalata la partecipazione del generale Giovanni Messe, del generale Falanga, dell’avvocato Gaetano Contursi. Ma infine si decide che non ci sono le condizioni per l’insurrezione.

6 giugno 1946

A Napoli, una folla di monarchici tenta di assaltare la caserma dei carabinieri di Capodimonte per impadronirsi delle armi. Nel corso degli scontri, gli agenti uccidono con una raffica di mitra, Carlo Russo: aveva solo 14 anni. Per effetto dell’esplosione di una bomba, muore Ciro Martino e altre 6 persone rimangono ferite. Repressione armata- caduti

6 giugno 1946

S'imbarca a Napoli , con i familiari, la regina Maria José, come disposto da Umberto II che ne ha concordato la partenza con Alcide De Gasperi, sull'incrociatore Duca degli Abruzzi.

6 giugno 1946

A Catania, su "La voce dell’Isola", nell’articolo intitolato "Il Nord impone la Repubblica del risentimento", si scrive: "Nel 1919, il Settentrione impose il fascismo, il Mezzogiorno lo subì. Nel 1940, il Settentrione impose la guerra, il Mezzogiorno la subì. Nel 1945, il settentrione si immerse nel bagno di sangue, il Mezzogiorno se ne astenne inorridito. Ora il Settentrione impone la Repubblica: il Mezzogiorno non ne ha colpa".

6 giugno 1946

Pietro Nenni annota nel suo diario: "Ho stamani parlato a lungo con De Gasperi. Inutile proporsi di relegarlo nella nicchia della presidenza della repubblica. Ha il potere e non lo abbandonerà, come è nelle regole del gioco". P.S.I. D.C.

6 giugno 1946

In un articolo apparso sul quotidiano comunista "L’Unità", Palmiro Togliatti denuncia la "seminagione di discordie cui attendono troppi ministri del culto cattolico", concludendo che non sarebbero riusciti a spezzare l’unità delle forze lavoratrici. P.C.I. Vaticano

7 giugno 1946

"L’Osservatore romano", in risposta all’articolo scritto da Palmiro Togliatti e apparso su "L’Unità" il giorno precedente, scrive: "Se vi è un sistema errato nei confronti dei cattolici e soprattutto dei lavoratori cattolici, è quello di volerli scindere, metterli in urto con la Chiesa e con la sua gerarchia. Perché l’unità dei lavoratori nella difesa dei loro legittimi interessi è stata autorevolmente e ripetutamente approvata, ma se si volesse impostarla su temi politici e ideologici, troverebbe i lavoratori cattolici compatti nella difesa dei loro sentimenti religiosi e della loro libertà di coscienza contro chiunque. E sarebbe questo insano tentativo una vera, deleteria opera di scissione della classe lavoratrice e di tradimento del patto di unità sindacale". Vaticano. P.C.I.

7 giugno 1946

A Roma, Palmiro Togliatti scrive a Vittorio Emanuele Orlando: "…la collaborazione di tutti i buoni italiani, schiettamente antifascisti e democratici, deve essere ora la legge suprema, allo scopo di dare il massimo di forza e di prestigio alle istituzioni volute dal Popolo, ed incominciare sul serio a lavorare…". Orlando gli risponde lo stesso giorno: "Fo mio il voto, da lei espresso, della collaborazione di tutti i buoni italiani verso i problemi che urgono sul nostro desolato Paese e che, in un certo senso, possono considerarsi al di sopra anche degli stessi contrasti politici". P.C.I.

7 giugno 1946

A Napoli, l’Unione monarchica italiana si costituisce in partito politico sotto la direzione del generale Falanga e del notaio Angrisani.

7 giugno 1946

A Napoli, giunge Andrea Finocchiaro Aprile che s’incontra col maggiore delle armi navali Enrico Salomone, con il tenente Domenico Ciccarelli, con l’ingegnere Valenzuola e con l’ex ‘sciarpa littorio’ Franceschini per verificare la possibilità di concordare un’azione con i separatisti siciliani a favore della monarchia. Separatismo- Sicilia

7 giugno 1946

A Padova, un gruppo di docenti universitari presenta alla magistratura un ricorso contro i risultati del referendum adducendo che, sulla base di quanto stabilito dal decreto del 16 marzo 1946 con il quale era stato indetto il referendum, bisogna riferirsi alla "maggioranza degli elettori votanti" e non solo ai voti validi, sul cui computo esclusivo il ministro degli Interni Giuseppe Romita aveva basato i suoi calcoli.

7 giugno 1946

Sono trasmessi alla Procura militare di Torino gli atti relativi alla fucilazione, avvenuta a Chiusa Pesio (Cuneo) il 19 dicembre 1944 ad opera di militari germanici, del magistrato Carlo Alberto Ferrero, in servizio nella Rsi. Ferrero aveva definito giuridicamente infondate le rappresaglie contro i familiari dei renitenti alla leva. La magistratura della Rsi aveva aperto, anch’essa, un procedimento a carico di responsabili dell’uccisione del magistrato. L’odierno procedimento sarà comunque archiviato il 14 gennaio 1960. Occupazione tedesca. R.S.I.

7 giugno 1946

Il generale William Arnold, vice capo di S.M., testimonia alla commissione Affari esteri del Congresso che l’addestramento in corso di 50.000 soldati filippini è "essenziale per il mantenimento dell’ordine interno, e non ha alcun riferimento a difficoltà esterne". Stati Uniti

8 giugno 1946

Il ministro di Grazia e giustizia Palmiro Togliatti presenta al Consiglio dei ministri il progetto di legge sull’amnistia per tutti i reati commessi nel periodo bellico, con la sola esclusione di quelli relativi alle "sevizie particolarmente efferate". Amnistia Togliatti

8 giugno 1946

Un dossier raccolto dalla Questura di Napoli e passato ai servizi segreti americani rivela che "il principe Gianni Caracciolo ha organizzato un movimento apertamente separatista insieme al generale Ettore Boergstrom e l’avvocato Rubetti: tutti e tre sono filo monarchici". Riporta, inoltre, notizia che i monarchici si stanno armando e che stanno cercando di ottenere armi anche "dai carabinieri e dalla Questura". Stati Uniti- Italia

8 giugno 1946

A Napoli, nel corso di ulteriori scontri, la polizia uccide Gaetano D’Alessandro di 16 anni, che manifestava a favore della monarchia. Repressione armata- caduti

8 giugno 1946

A Bari, sono segnalate riunioni di ufficiali monarchici.

8 giugno 1946

A Roma, il segretario del Partito democratico italiano Enzo Selvaggi scrive a De Gasperi due lettere. Nella prima sostiene le tesi avanzate dai docenti universitari padovani sul quorum; nella seconda, inviata 12 ore più tardi, propone di subordinare "formazione di un eventuale governo provvisorio repubblicano ad un impegno, solennemente preso da tutti i partiti e garantito internazionalmente, di sottoporre a nuovo e regolare referendum il problema istituzionale".

8 giugno 1946

A Roma, è arrestato Concetto Pettinato, direttore della "Stampa" di Torino durante la Rsi, nonostante fosse ideologicamente liberale. Sarà scarcerato pochi giorni dopo, per effetto dell’amnistia Togliatti; nuovamente arrestato il 3 ottobre, il suo iter giudiziario si concluderà il 9 gennaio 1947, per decisione della Corte di cassazione. R.S.I. Amnistia Togliatti

9 giugno 1946

Pio Petrilli, segretario della presidenza del Consiglio, comunica alla Prefettura di Udine che "Presidente Consiglio habet disposto invio lire cinquecentomila a fondo speciale di propaganda italianità".

10 giugno 1946

A Roma, il presidente della Corte di cassazione Giuseppe Pagano comunica che i votanti per la repubblica sono 12.718.019 voti contro i 10.709.423 per la monarchia e dichiara: "La Corte, a norma dell’art.19 del d. lgt. 23 aprile 1946 nr.1219, emetterà in altra adunanza il giudizio definitivo sulle contestazioni, proteste, reclami, presentate agli uffici dalle singole sezioni, a quelle centrali e circoscrizionali e alla Corte stessa concernenti le operazioni relative al referendum: integrerà il risultato con i dati delle sezioni ancora mancanti e indicherà il numero complessivo degli elettori votanti, dei voti nulli e dei voti attribuiti". Le sezioni mancanti erano 118. Non c’è ancora, dunque, la proclamazione ufficiale.

10 giugno 1946

A Roma, dopo la conclusione della seduta della Cassazione, Alcide De Gasperi si reca al Quirinale per definire egualmente con il Re la questione costituzionale. Umberto II rifiuta: "La Corte ha rinviato a un secondo tempo la proclamazione dei risultati definitivi…La proclamazione di un governo provvisorio repubblicano è un’illegalità. Preferirei, se un trapasso dovesse esserci, nominarla io stesso reggente civile. Non è possibile aderire alla sua richiesta di un trapasso di poteri e la mia conseguente partenza: in simili condizioni, essa assomiglierebbe ad una fuga". D.C.

10 giugno 1946

Il direttivo della Cgil, riunito in via straordinaria, si pronuncia a "sostegno del governo nella difesa della legalità democratica". Movimento operaio- sindacati

10 giugno 1946

E’ pubblicato sulla "Gazzetta ufficiale" il regio decreto n.133 che istituisce la regione Sicilia a statuto speciale.

11 giugno 1946

A Roma, Alcide De Gasperi incontra l’ammiraglio Ellery Stone e l’ambasciatore britannico Noel Charles che gli confermano il loro punto di vista: la pronuncia della Cassazione non chiarisce a sufficienza chi è il vincitore delle elezioni referendarie. Occupazione alleata

11 giugno 1946

Il ministro degli Interni, Giuseppe Romita, partecipa ad un comizio organizzato, in piazza del Popolo a Roma, dalla Cgil. Ai convenuti dice: "Non andate in nessun altro posto. Spero che mi abbiate capito. Non andate al Quirinale. Al Quirinale ci andremo un'altra volta e ci verrò anch'io, se vorrete, al canto della Marsigliese". Movimento operaio- sindacati

11 giugno 1946

Pietro Secchia, in un discorso ai segretari di sezione della provincia di Novara, afferma, fra l’altro:"…Il ‘ mitra ’ è spesso sulla bocca di certi compagni ed è diventato una specie di toccasana, si dice ‘ah! Quei tempi in cui col mitra si risolveva tutto’. Certi atteggiamenti di certi nostri compagni servono ad avallare le calunnie che vengono lanciate contro di noi, che noi non saremmo un partito democratico…". P.C.I.

11 giugno 1946

A Gorizia, è fondato il ‘Gruppo brigate Venezia Giulia’, composto da partigiani monarchici collegati ad ufficiali dei servizi segreti militari italiani. Nel suo statuto, fra l’altro, si legge che esso intende rappresentare "…la riunione di uomini di pura fede italiana che intendono agire in difesa del territorio della Venezia Giulia, che con il trattato di pace o con altri allegati dovrà essere posto sotto la sovranità dell’Italia su basi democratiche quale fattore indispensabile per il raggiungimento della fratellanza e della prosperità dei popoli". T.L.T. Strutture clandestine e semiclandestine

11 giugno 1946

A Milano, riapre il teatro ‘La Scala’. Alla serata inaugurale, dirige l'orchestra Arturo Toscanini, rientrato appositamente dagli Stati uniti.

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