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5 agosto 1946

A Favara (Agrigento), nel corso di una manifestazione operaia, la polizia apre il fuoco provocando il ferimento di numerosi dimostranti. Repressione armata

5 agosto 1946

Pietro Secchia, in un articolo pubblicato sul quotidiano "L’Unità" dal titolo "Mitra e bastone", rileva che "in un regime repubblicano non dev’essere tollerato che degli onesti lavoratori diventino nelle caserme i materassi dei questurini e dei carabinieri…e non deve essere tollerato che in Italia, in qualsiasi angolo, si risponda con l’arresto e con i colpi di frusta ai contadini e ai lavoratori che chiedono il soddisfacimento dei loro elementari bisogni". P.C.I. Repressione armata

5-6 agosto 1946

A Caccamo (Palermo), a causa della requisizione del grano esplode il risentimento dei contadini affrontati, armi alla mano, dalle forze di polizia. Il bilancio degli scontri che ne seguono è di 18 morti e un centinaio di feriti fra i contadini, e di 4 morti e 15 feriti fra le forze di polizia. Repressione armata- caduti

6 agosto 1946

A Bari, si arriva allo scontro tra lavoratori in sciopero e forze di polizia che aprono il fuoco, ferendo numerosi dimostranti. Repressione armata

6 agosto 1946

Il capo della polizia trasmette al ministro degli Interni una nota pervenutagli da Milano il 1 agosto in forma anonima: "Com’è noto, col 31 luglio u.s. tutti i Cln dell’Alta Italia hanno cessato la loro attività. Sta di fatto però che i Cln rionali di Milano non intendono affatto adeguarsi alla nuova realtà democratica, e sono ricorsi ad un abile trucco per sopravvivere sotto la veste di ‘comitati di collaborazione’ per assicurare il regolare funzionamento di talune attività benefiche". Controllo politico di Stato e informative. C.L.N.

6 agosto 1946

A Milano, Mario Borsa annuncia la sua estromissione dalla direzione del "Nuovo corriere della sera", senza note polemiche benché sia stato allontanato perché considerato di sinistra. La nuova direzione è assunta da Guglielmo Emanuel.

6 agosto 1946

Mons. Giuseppe Paupini, segretario della Nunziatura apostolica, interviene presso Alcide De Gasperi perché sia riesaminato il caso del governatore della Banca d’Italia, Vincenzo Azzolini. Vaticano. D.C.

7 agosto 1946

A Parigi, alla riunione della delegazione italiana alla conferenza dei Ventuno, Alcide De Gasperi insiste sulla natura di diktat del Trattato di pace affermando: "Le conclusioni fissate nello schema del trattato sono state raggiunte dagli alleati in un ambiente ermetico senza nostra consultazione ed il più delle volte senza neppure darcene informazione. Si tratta di un vero e proprio diktat nella forma e nella sostanza… L'Italia torna alle condizioni di prima del Risorgimento: le sue frontiere restano completamente aperte: suoi territori nazionali le vengono strappati; le clausole economiche sono gravissime...Quella che hanno preparato gli Alleati è in realtà una pace provvisoria, un accomodamento. E' un accantonamento di varie questioni e non una pace costruttiva...un espediente per evitare un male peggiore..." Egli richiede pertanto un’attenuazione delle clausole del Trattato di pace, senza ottenerla. D.C.

7 agosto 1946

A Roma, una nota informativa del ministero degli Interni rileva che, negli ambienti vaticani, serpeggia ostilità verso il legame troppo stretto fra mons. Montini e Alcide De Gasperi. Nella nota si indicano anche i nomi dei cardinali ostili all’intesa fra i due: Canali, Tardini, Baldelli, Pizzardo, e si specifica che comunque la loro opposizione non incrina l’accordo fra Montini e De Gasperi. Controllo politico di Stato e informative. Vaticano. D.C.

8 agosto 1946

Su "Rivolta ideale", nell’articolo non firmato dal titolo "L’inventore del cavallo", è scritto: "La formula basilare del ‘qualunquismo’ –come è noto- è ‘non ci rompete i…’. L’insegna del ‘dolce far niente’. Gli eroi del qualunquismo sono Pulcinella e Sciosciamocca. La parola d’ordine, il ‘chi t’o fa ffà?’, è quella dell’atavico agnosticismo imbelle ed anarcoide, insofferente di ogni disciplina, che discende dai servili ‘qualunquisti’ del Medioevo che invocavano ‘Franza o Allemagna purché se magna’ ".

8 agosto 1946

Sul quotidiano "Il Buonsenso", Guglielmo Giannini nell’articolo intitolato "Vendonsi voti ed altro in borsa nera", scrive: "Gli ex fascisti venuti all’Uomo qualunque in buona fede sanno che tra fascismo e qualunquismo non v’è la minima analogia, che la concezione fascista è in netta, diametrale opposizione con la concezione qualunquista…D’altra parte noi, e con noi gli Amici e le Amiche che ci hanno eletti a rappresentarli nel Fronte e alla Costituente, non possiamo ammettere l’esistenza di un patto segreto mediante il quale si sia fatto finta di aderire al programma politico dell’Uomo qualunque con l’intesa, però, di ricostituire il fascismo, il gerarchismo, il totalitarismo, lo squadrismo e tutto quant’altro abbiamo avversato ed avversiamo". Qualunquismo

9 agosto 1946

A Parigi, gli undici deputati mussulmani depositano presso l’ufficio di presidenza dell’Assemblea nazionale un progetto di Costituzione della Repubblica algerina, che deve però restare nell’ambito dell’Unione francese.

10 agosto 1946

A Parigi, De Gasperi parla a nome dell’Italia. D.C.

10 agosto 1946

Pietro Nenni annota nel suo diario: "Dal rapporto di stamani risulta che andiamo verso un aggravamento dell’ordine pubblico…Il direttore della Ps riconosce che così le cose non possono durare. Si temono gravi movimenti in Puglia e in Calabria dove la disoccupazione infierisce e la miseria è grande. A complicare le cose Morandi mi ha annunciato il fallimento delle trattative fra la Confederazione generale italiana del lavoro e Confindustria sullo sblocco dei licenziamenti. Una grossa battaglia sociale in vista". P.S.I. Movimento operaio- sindacati

10 agosto 1946

Si svolge una giornata di lotta del pubblico impiego per aumenti e tredicesima mensilità. Movimento operaio- sindacati

10 agosto 1946

A Milano, la Corte d’assise straordinaria pronuncia la sentenza contro i componenti del reparto di polizia speciale diretto da Pietro Koch: 7 sono condannati a morte, 14 a 30 anni di reclusione, 13 sono amnistiati ed uno assolto. Ad altri era stata applicata l’amnistia nel corso del dibattimento. Tutti saranno scarcerati nell’arco di pochi anni. Repressione fascisti. Amnistia Togliatti

11 agosto 1946

Il quotidiano comunista "L’Unità" riporta le dichiarazioni rese dal ministro degli Esteri americano sulle conseguenze della penuria di carbone in Europa: "Non è troppo affermare che questa penuria di carbone rischia di distruggere tutte le apparenze di ordine pubblico in certi paesi europei". Stati Uniti

12 agosto 1946

A Parigi, in una seconda riunione presso l’Ambasciata con la delegazione italiana alla conferenza per il Trattato di pace, De Gasperi afferma: "Se la delegazione italiana tornasse in Italia con il trattato quale è…l’Assemblea costituente non voterà favorevolmente all’accettazione del trattato. Una reazione sentimentale e nazionale si determinerà…In tale ipotesi gli alleati hanno detto che provvederanno ad occupare militarmente l’Italia. Se vogliono anche il governo avranno anche l’esperienza del suo peso". Occupazione alleata. D.C.

12 agosto 1946

Dopo l’intervento di Alcide De Gasperi presso Pio XII e per interessamento di quest’ultimo, padre Alberto Parini accompagna il questore di Milano, Agnesina, e il capo dell’ufficio politico, Ancillotti, alla Certosa di Pavia per riprendere il corpo di Benito Mussolini che era stato affidato alla custodia di padre Lamberto, priore della Certosa. E’ intanto identificato anche il quinto partecipante all’operazione di trafugamento, Franco De Matteis, che aveva svolto funzioni di autista. Vaticano

12 agosto 1946

Guido Gonella, parlando ai funzionari del ministero degli Esteri, pone l'accento sulla "lotta...fra l'Europa e l'Anti-Europa" identificata nella Russia che, a suo parere, tenta "di riversare, con pericolosa e pesante manovra, l'Asia nell'Europa", ragion per cui è necessario avvicinarsi ai regimi "democratici" occidentali. D.C.

14 agosto 1946

A Parigi, il ministro degli Esteri sovietico Molotov, nel corso di un colloquio con Alcide De Gasperi, critica duramente la politica interna del governo italiano.

14 agosto 1946

A Milano, ha luogo l’operazione di riconoscimento della salma di Mussolini, presso l’obitorio.

15 agosto 1946

Il governo rinuncia ad impiegare l’esercito regolare nel mantenimento dell’ordine pubblico in Sicilia, sciogliendo le 3 divisioni di sicurezza interna. Repressione armata

18 agosto 1946

A Pola, nei pressi della pineta di Vergarolla, nella zona ancora sotto amministrazione britannica, sono fatte esplodere in mezzo ai bagnanti 28 mine marine, che provocano la morte di 65 persone e il ferimento di altre 54. T.L.T.

18 agosto 1946

Il capo della polizia, Luigi Ferrari, conferma a Mario Scelba "l’esistenza di un piano insurrezionale preparato e diretto da un organismo che ha ben chiara la visione degli obiettivi che deve perseguire"; e consiglia la "revisione ad imis" della questione dei rapporti tra forze di polizia e militari per ottenere "nei casi di emergenza un solido e agile organismo di tutte le forze della Ps, carabinieri, finanza ed esercito". Controllo politico di Stato e informative

18 agosto 1946

Ad Agrigento, i militanti separatisti Adamo, Carreca, Alletto e Lumia scrivono a Andrea Finocchiaro Aprile: "Vogliamo avere da fare con veri Indipendentisti, con gente di cuore, coraggiosa e decisa e che sappia in una parola comprendere l’attimo e quindi assumerne rispettivamente le responsabilità. Dal 2 giugno ad oggi nella Sicilia occidentale, il Movimento anziché guadagnare ha perduto molto terreno, tanto che molti lo considerano una cosa sorpassata: in provincia di Caltanissetta non se ne parla affatto e Palermo non è mai intervenuta! Palermo non è stata sempre la stessa: non ha visto e non vede mai al di là dei propri monti". Separatismo- Sicilia

19 agosto 1946

A Ginosa e Crispiano (Taranto), e a Grumo Appula (Bari), si svolgono manifestazioni di disoccupati, sui quali le forze di polizia aprono il fuoco ferendone diversi. Repressione armata

19 agosto 1946

A Palermo, il comitato comunale del Mis approva un odg firmato da Frisella Vella, Siro Rossi, Giuseppe Filippone, Silvestro Galeoto, Ignazio Griffo, Francesco Pantaleone, Antonino Zito nel quale si biasima l’operato di Antonino Varvaro. Separatismo- Sicilia

19 agosto 1946

Il questore di Udine informa il capo della polizia Luigi Ferrari che i capi della divisione partigiana Osoppo- Friuli, "con l’acquiescenza dei comandi alleati hanno provveduto alla organizzazione dell’associazione Fratelli d’Italia nonché alla creazione, in seno ad essa, di squadre armate con il compito precipuo di impedire o perlomeno di ostacolare le continue infiltrazioni in questa provincia di emissari e di armati slavi". Strutture clandestine e semiclandestine

20 agosto 1946

Ad Aosta, i partigiani sfilano in corteo chiedendo la scarcerazione di due loro compagni, arrestati su mandato di cattura della Procura generale di Torino. A sera, non avendo ottenuto quanto richiesto, assaltano il locale carcere e liberano 20 ex partigiani detenuti. Repressione partigiani. Violenza politica

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