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13 luglio 1946

Dopo che Alcide De Gasperi ha offerto, in cambio dell’aumento del 10% dei salari, un "premio della Repubblica" ai lavoratori, operai ed impiegati, di 1.500 lire per gli scapoli e 3.000 lire per i coniugati, in due rate, Mario Alicata annuncia il consenso del Pci e della Cgil e invita "le masse lavoratrici a sospendere le agitazioni parziali in corso". Movimento operaio- sindacati

13 luglio 1946

La Corte di cassazione motiva l’applicazione dell’amnistia a Vito Mussolini: "Il direttore di un grande quotidiano politico come il ‘Popolo d’Italia’ (tale era Mussolini) è da ritenersi rivestito di alte funzioni politiche, ma egli non è escluso dall’amnistia concessa con il Dp 22 luglio 1946 per il reato di atti rilevanti, giacché l’esclusione soggettiva dall’amnistia determinata dalla elevatezza delle funzioni rivestite non riguarda i colpevoli di atti rilevanti, altrimenti si metterebbe a carico di costoro due volte lo stesso elemento, uno per sussistenza del fatto reato, l’altro per escluderli dall’amnistia, quando invece il fatto reato da loro commesso viene esplicitamente dal legislatore dichiarato estinto". Amnistia Togliatti

14 luglio 1946

A Noci e Andria (Bari) si arriva allo scontro nel corso di manifestazioni di disoccupati. Le forze di polizia sparano ferendo diversi dimostranti. Repressione armata

14 luglio 1946

A Milano, il direttore del "Nuovo corriere della sera", Mario Borsa, a commento della reazione clericale all’affermazione delle sinistre nelle elezioni del 2 giugno, scrive: Tutto questo rigurgito di acque poco limpide ha un doppio fondo reazionario fatto di paurosi interessi e interessate nostalgie".

15 luglio 1946

L’Assemblea costituente concede la fiducia al governo presieduto da Alcide De Gasperi con 389 voti favorevoli e 53 contrari.

15 luglio 1946

All’Assemblea costituente, Calamandrei a nome del Partito d’azione solleva il problema della delega, riconosciuta dall’art.3 dll 16 marzo 1946 n.98, del potere legislativo al governo, non più valida a suo parere ora che l’Assemblea costituente è stata eletta ed è pienamente operante. Dopo un’accanita discussione, il problema è accantonato per l’opposizione congiunta di Dc, Pli, Pci e Psi. L’Assemblea delega il presidente, Giuseppe Saragat, ad istituire una commissione di 75 componenti, in rappresentanza di tutti i gruppi parlamentari, per la stesura di un progetto di Costituzione.

15 luglio 1946

A Roma, nel corso dei lavori del direttivo della Cgil, Giuseppe Di Vittorio afferma: "A mio giudizio la questione dei consigli di gestione non deve assumere nessun carattere rivoluzionario, perché nessuno oggi ha in Italia all’ordine del giorno il problema rivoluzionario di carattere classista. Noi in Italia siamo tutti d’accordo di dover costruire un solido regime democratico che assicuri la libertà a tutti i cittadini, che assicuri l’iniziativa privata nell’ambito degli interessi generale della Nazione. Errano quindi quei compagni che fanno il paragone fra i consigli di gestione di oggi e i consigli di fabbrica dell’immediato dopoguerra, i quali avevano alcune esigenze di carattere strettamente rivoluzionario, classista". Aggiunge inoltre: "Dobbiamo tenere conto dello stato d’animo delle masse che tendono a sfuggire dalle mani stesse delle nostre organizzazioni. Abbiamo avuto degli esempi gravi, deplorevoli: a Brescia da tre mesi si svolgono trattative per risolvere alcuni problemi; la Camera del lavoro, per l’ostruzionismo degli industriali, non riesce a risolvere tutti questi problemi; essa non ha avuto abbastanza spirito di iniziativa, non ha svolto un’attività molto concreta, per cui si è trovata in queste condizioni: che le masse hanno fatto lo sciopero generale senza la Camera del lavoro ed hanno degenerato in violenze". Il direttivo, che si protrae fino al 19, vede una divisione sul modo di contrastare il carovita e la disoccupazione, con la presentazione di due diverse mozioni. I rappresentanti democristiani presentano una mozione nella quale affermano che "nelle discussioni in seno agli organi sindacali ciascun membro e ciascuna corrente debbono sentirsi pienamente liberi da ogni obbligo di conformismo verso la maggioranza". Pastore dirà, successivamente, che questa mozione rappresentò "il primo atto di netto dissenso" all’interno della Cgil. Movimento operaio- sindacati

15 luglio 1946

Edoardo Milio Cangemi scrive ad Andrea Finocchiaro Aprile: "Ho ricevuto una interessantissima lettera dall’Inghilterra della quale le riassumo qualche punto. Sembra che il Vaticano diffidasse del nostro Movimento perché temeva che volessimo rivendicare il diritto all’autonomia del clero siciliano. Oggi su ciò è tranquillo e di fronte all’atteggiamento filo comunista del nord vede con simpatia il nostro Movimento. Gli consigliano di fare approcci per avere aiuti concreti…" Separatismo- Sicilia

16 luglio 1946

Si dimette da deputato all'Assemblea costituente, Niccolò Carandini. Gli subentra, il giorno successivo, Renato Morelli.

16 luglio 1946

Alcide De Gasperi invia a Luigi Sturzo un telegramma: "In previsione conferenza Ventuno, Governo italiano vuole fare ogni sforzo per guadagnare, oltre che per vie normali anche per quelle straordinarie opinione pubblica e governi. Penso di mandare Sforza in America latina. Stop. Ritieni tu di poter fare qualcosa costì o in caso che la tua salute e la già decisa tua partenza non lo permetta, credi tu che altri costì o da qui inviato possa esercitare utile intervento? Governo grato tuo prezioso concorso. Attendo cortese risposta. De Gasperi". D.C.

16 luglio 1946

A Roma, per la prima volta, don Escrivà de Balaguer è ricevuto in udienza privata da Pio XII. Vaticano

16-20 luglio 1946

In Piemonte, si svolge negli stabilimenti industriali uno sciopero che interessa anche gli operatori del credito e i dipendenti del pubblico impiego. Movimento operaio- sindacati

17 luglio 1946

Il marò della divisione X, Piero Calamai, confessa di aver preso parte a un gruppo di 10 sabotatori, inviato a Modena in attesa del transito delle truppe alleate, camuffato sotto la copertura di ‘Movimento giovanile italiano repubblicano’ che doveva svolgere anche opera di propaganda nel sud dell’Italia. R.S.I.

18 luglio 1946

E’ scarcerato per effetto dell’amnistia Togliatti Vito Mussolini, nipote del Duce, condannato a 14 anni di reclusione nel dicembre 1945. In base all’amnistia, è anche scarcerato Concetto Pettinato. Amnistia Togliatti

18 luglio 1946

All’Assemblea costituente, il deputato qualunquista Russo Perez afferma che la Sicilia "si è vista regalare dal Nord – Italia i moti sovversivi del 1919-22…Si è vista regalare Mussolini e il fascismo nel 1922; si è vista regalare la repubblica nel 1946 senza che i suoi sentimenti fossero indagati né presi in considerazione". Qualunquismo

18 luglio 1946

Pietro Nenni annota nel suo diario: "Si aggravano le agitazioni operaie. Sciopero bianco a Torino, scioperi e tumulti a San Severo, sciopero nelle industrie petrolifere a Genova…orami l’agitazione per gli aumenti salariali diventa irresistibile". P.S.I. Movimento operaio- sindacati

18-20 luglio 1946

I Comitati di liberazione nazionale si autosciolgono, ritenendo concluso il loro compito. C.L.N.

19 luglio 1946

E’ nominata dal presidente dell’Assemblea costituente la Commissione dei 75, incaricata di preparare il progetto di Costituzione da presentare, poi, alla stessa assemblea. Entrano a farne parte, fra gli altri, Vittorio Emanuele Orlando e Francesco Saverio Nitti.

19 luglio 1946

Nel suo primo discorso all’Assemblea costituente, Andrea Finocchiaro Aprile denuncia "sevizie e torture" inflitte ai giovani indipendentisti dalle "polizie militari e civili dislocate in Sicilia" e duramente critica la Democrazia cristiana e accusa di "intrallazzo" Aldisio e Mattarella; indicando nel Partito comunista il solo proteso al bene del Paese, così che invita Palmiro Togliatti a "prendere il potere" perché se "le forze comuniste fossero scese in piazza ad esse non avrebbero potuto certamente opporsi le donnicole democristiane". Conclude rivendicando al Mis i tratti di un gruppo politico "a maggioranza socialcomunista". Nel suo intervento Finocchiaro Aprile aggiunge inoltre: "…il nostro movimento, fin dal primo momento, cioè non soltanto dopo l’occupazione alleata, ma anche da prima, in lettere dirette ai Capi di Stato alleati aveva nettamente affermato che il suo proposito era di addivenire in Italia ad una Confederazione di Stati, solo mezzo per superare il conflitto esistente tra la Sicilia e l’Italia…". Separatismo- Sicilia. Sevizie di Stato

19 luglio 1946

Una risoluzione della direzione nazionale del Pci ammette: "Ci proponevamo di ottenere, tra il nostro partito e il partito socialista, una somma di voti che ci permettesse di contare le metà dei deputati dell’Assemblea costituente. Questo obiettivo non è stato raggiunto. Ci proponevamo, inoltre, di affermarci per il numero dei voti come il partito più forte della classe operaia e come il secondo partito del paese. Anche questo obiettivo non è stato raggiunto". P.C.I.

20 luglio 1946

Antonino Varvaro invia una lettera a Andrea Finocchiaro Aprile nella quale afferma di non condividere il discorso da lui tenuto alla Costituente "che mi dimostra –scrive- che la frattura fra il nostro punto di vista è inevitabile e ormai insanabile; e questo mi impone il dovere di rassegnare, come faccio con questa lettera, le mie dimissioni da segretario generale del Mis". Separatismo- Sicilia

21 luglio 1946

Sul quotidiano comunista "l’Unità" Giuseppe Di Vittorio, riferendosi alle trattative intercorse fra la Cgil ed il governo sul costo della vita, scrive che "per la prima volta nella vita della Confederazione unitaria le tre correnti sindacali principali si sono affermate su proprie mozioni separate. La corrente Dc è stata la prima a volersi affermare separatamente, seguita da quella socialista…Faticosamente è stato possibile fondere le due risoluzioni, comunista e socialista, con l’adesione delle altre correnti minori, eccettuata la sola corrente Dc". Movimento operaio- sindacati

21 luglio 1946

A Roma, parlando ai dirigenti della federazione del Pci, Palmiro Togliatti afferma di aver firmato, mentre era ministro della Giustizia, circa 90 condanne a morte, ma che i magistrati, "quando hanno visto che le condanne a morte che mi venivano presentate erano da me firmate, avevano smesso di presentarmele, avanzando come spiegazione dei cavilli giuridici". P.C.I.

21 luglio 1946

Ad Agrigento, il comitato provinciale e comunale del Mis approva un odg firmato da Giuseppe Adamo che esprime solidarietà a Andrea Finocchiaro Aprile e bolla Antonino Varvaro come "fifone". Separatismo- Sicilia

22 luglio 1946

In un discorso in Parlamento, Achille Grandi prende posizione contro l’art.9 dello statuto della Cgil, che prevede il ricorso a scioperi politici in quanto, afferma, "la repubblica si difende in Parlamento". Movimento operaio- sindacati

22 luglio 1946

Sandro Pertini rivolge un’interrogazione al ministro di Grazia e giustizia Palmiro Togliatti, per sapere se è suo intendimento o meno assumere "urgenti provvedimenti onde impedire che il recente decreto di amnistia, emanato il 22 giugno 1946, il quale per la sua assurda larghezza non ha precedenti nella storia né del nostro né degli altri paesi, sia dai competenti organi della magistratura interpretato in modo così lato da rimettere in libertà e da reintegrare nei beni già confiscati anche i veri responsabili della presente tragica situazione in cui versa il nostro paese, offendendo in tal modo la sensibilità di quanti per la guerra e per il fascismo hanno tanto sofferto e suscitando, quindi, sdegni e risentimenti che non varranno a portare nel nostro popolo quella pacificazione che dovrebbe essere lo scopo primo dell’amnistia in parola". P.S.I.

22 luglio 1946

A Milano, migliaia di disoccupati sfilano in corteo ed entrano in Prefettura dove ottengono la promessa di 1.000 nuovi posti di lavoro. Movimento operaio

22 luglio 1946

E’ assolto con formula ampia ‘perché il fatto non costituisce reato’ il capo della provincia di Trieste durante la Rsi, Bruno Coceani. R.S.I.

22 luglio 1946

Su "Il Quotidiano", organo di stampa dell’Azione cattolica, nell’articolo intitolato "Epurazione e pacificazione", Igino Giordani scrive: "E’ ora di piantarla, perché tutta questa massa di defenestrati, di disoccupati, di umiliati diventa una piaga sociale più pericolosa e più infetta di quella che si è voluta curare". Vaticano. Repressione fascisti

22 luglio 1946

A Gerusalemme, gli uomini di Menachem Begin collocano contenitori di latte pieni di esplosivo nei sotterranei dell’hotel King David, dove sono ospitati il quartiere generale militare e civile della Gran Bretagna. Il bilancio dell’esplosione, che demolisce un’intera ala dell’edificio, è di 91 morti, in maggioranza civili.

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