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2-13 settembre 1946

A Copenaghen, si svolge la 2° conferenza della Fao, a cui l’Italia chiede di aderire. Partecipano i rappresentanti italiani Vincenzo Rivera, Luigi Renato Sansone, Enzo Rubino, Paolo Albertario, Lionello Cozzi.

3 settembre 1946

All’Assemblea costituente, durante la seduta della 2° sottocommissione, Costantino Mortati nel suo intervento si pronuncia a favore dell’inserimento nella Costituzione dell’istituto del referendum, che ha la capacità "di influire sui partiti, di costringerli ad un maggior contatto col popolo per problemi concreti, con un temperamento di quella che si chiama l’onnipotenza dei partiti".

4 settembre 1946

Con ddl si fa divieto di emettere mandati di cattura contro "partigiani e patrioti per fatti compiuti durante l’occupazione salvo che risulti, in modo certo, che i fatti suddetti costituiscano reati comuni".

5 settembre 1946

A Parigi, è firmato l’accordo De Gasperi-Gruber, per la definizione del problema altoatesino, che prevede la concessione di un’ampia autonomia amministrativa all’Alto Adige.

6 settembre 1946

A Stoccarda, in risposta alle dichiarazioni rese da Molotov il 10 luglio, il segretario di Stato americano Byrnes, in un discorso agli amministratori tedeschi afferma: "E’ venuto il momento di smantellare le bardature del regime di occupazione, di restituire ai tedeschi la gestione dei loro affari e di lasciare loro la libertà di guadagnarsi da vivere…Alla Germania va offerta la possibilità di esportare e di importare al fine di rendersi autosufficiente. La Germania è parte dell’Europa e la ripresa dell’Europa, e in particolare dei paesi vicini alla Germania, sarebbe lenta e difficoltosa se la Germania con le sue riserve di ferro e di carbone venisse trasformata in un ospizio…Il popolo americano vuole restituire il governo della Germania ai tedeschi…Il popolo americano desidera aiutare i tedeschi a recuperare un posto onorevole tra le nazioni libere e pacifiche". Stati Uniti

6 settembre 1946

E’ emanato il decreto legge che equipara i partigiani "a tutti gli effetti" ai volontari combattenti nelle forze armate.

6 settembre 1946

Gli impiegati statali dell’alta Italia scendono, compatti, in sciopero nonostante le perplessità della Cgil. Movimento operaio- sindacati

7 settembre 1946

Un ispettore generale di Ps, inviato in Emilia Romagna per esaminare la situazione del cosiddetto ‘triangolo della morte’ fra Reggio Emilia, Modena e Bologna, invia al capo della polizia la sua relazione: "L’uccisione del sindaco di Casalgrande, avvenuta la sera del 26 agosto u.s. è l’ultimo in ordine di tempo di altri delitti del genere perpetrati in comuni diversi della provincia di Reggio Emilia. Le circostanze che accompagnano questi delitti si assomigliano: sono sempre consumati di sera, quando l’oscurità e l’illuminazione pubblica molto ridotta consentono agli autori di non essere ravvisati; il numero di essi è quasi sempre lo stesso (tre o quattro); identico il mezzo adoperato (mitra o rivoltella); uguale la scelta del luogo ove la vittima è colpita (nelle immediate vicinanze dell’abitazione o all’interno di essa); identico il travisamento degli assassini, quando essi hanno il timore di poter essere riconosciuti dalle vittime (maschera rossa o nera che ricopre tutto il volto). Le popolazioni, specie di piccoli centri rurali, sono rimaste vivamente impressionate dai delitti in parola ed è molto diffuso in esse un senso di paura che rende quanto mai difficile l’azione della polizia diretta alla identificazione degli autori, in quanto chi potrebbe fornire qualche notizia, qualche indicazione utile a questo fine, tace nel timore di compromettersi e di incorrere nella vendetta…La cornice nella quale si inquadrano questi delitti è data dalla situazione politica della provincia, che del resto non è diversa né peggiore delle altre province finitime. La lotta partigiana è stata nell’Emilia particolarmente cruenta: molte sono state le vittime della ferocia nazifascista e l’odio e lo spirito di vendetta di tutti coloro – e non sono pochi – che avevano relazioni di parentela, di amicizia o affinità di idee politiche con le vittime stesse sono tutt’altro che sopiti…". Controllo politico di Stato e informative. Violenza politica- caduti

7-9 settembre 1946

A Milano, si svolge il congresso della Federazione libertaria italiana, che avrà vita breve perché gran parte dei suoi dirigenti entrerà a far parte del Partito socialista dei lavoratori italiani di Giuseppe Saragat.

8 settembre 1946

Il governo ritiene di non porre limiti al libero mercato, rifiutando di conseguenza di porre un calmiere a livello nazionale.

8 settembre 1946

Epicarmo Corbino chiede che siano le Prefetture, e non le ragionerie delle Intendenze di finanza, ad occuparsi dei rendiconti dei Comitati di liberazione provinciali, "data la natura politica dei Comitati medesimi". C.L.N.

8 settembre 1946

Sul quotidiano "L’Unità", Palmiro Togliatti apre la sottoscrizione per il giornale con un articolo nel quale scrive: "Grossi errori sono stati commessi dai nostri passati governi…I circoli reazionari stavano intorno a Bonomi ed influenzavano perfino Arpesani, la cui azione sorniona è stata esiziale…Bisogna reagire…preparare una seria legge sulla stampa che imponga ai magistrati la difesa dell’onore dei cittadini e della dignità delle istituzioni repubblicane…bisogna riaprire il capitolo dei pescecani e dei profittatori che riprendono a dominare il giornalismo, sancendo la loro indegnità a possedere e a controllare dei giornali ed espropriandoli delle loro aziende". P.C.I.

8 settembre 1946

A Scandolara Ravara (Cremona), l’agrario Mario Morandi uccide con una fucilata alla schiena Olimpio Puerari, militante sindacale che, con altri lavoratori, si era recato in delegazione dal Morandi per chiedergli conto delle violenze praticate ad un altro lavoratore. Violenza politica- caduti

8-10 settembre 1946

A Firenze, si svolge il congresso dei partigiani, senza che si registrino incidenti di sorta. Resistenza

9 settembre 1946

A Washington, Dunn e Mathews chiedono spiegazioni a Tarchiani sulle conseguenze che le dimissioni di Corbino da ministro del Tesoro potranno avere ed assicurazioni sul suo successore. Stati Uniti- Italia

9 settembre 1946

Il liberale Epicarmo Corbino, in contatto con mons. Montini, rivela a Henry Tasca che si sta pensando di estromettere dal governo i comunisti e, se i socialisti non saranno d’accordo, di estromettere pure loro. Il problema vero è rappresentato dalla paura di De Gasperi della reazione del Pci, sostenuto dall’Urss e dalla Jugoslavia. "Alcide De Gasperi – conclude Corbino – deciderà per un governo senza estreme sinistre solo se sarà garantito che gli angloamericani non consentiranno un intervento dell’Est". Stati Uniti- Italia

9 settembre 1946

La direzione socialista ed il gruppo parlamentare decidono di intensificare la campagna contro Epicarmo Corbino "dichiarando guerra alla fame e agli affamatori del popolo". P.S.I.

9 settembre 1946

Su "Rinascita" appare un articolo, che riproduce una risoluzione del comitato centrale del Pci, dal titolo "Nuovo corso", nel quale è scritto: "La sola via d’uscita dalla grave situazione presente sta nell’imprimere all’economia nazionale un ‘nuovo corso’, nel quale sia lasciata ampia libertà d’iniziativa privata, ma lo Stato intervenga per impedire con ogni mezzo la speculazione che tende a provocare il crollo della moneta e affamare il popolo, e in pari tempo eserciti una funzione di guida di tutta la ripresa economica nell’interesse nazionale. Rientrano quindi in questo campo tanto un’energica politica fiscale per colpire le classi abbienti, quanto la azione pianificatrice esercitata dagli appositi organi di governo al centro e alla periferia, il controllo della produzione esercitato dai consigli di gestione, un efficace controllo sui prezzi e l’aumento delle razioni alimentari, la nazionalizzazione delle imprese monopolistiche, l’inizio della riforma agraria a favore dei contadini senza terra". P.C.I.

9 settembre 1946

A Napoli, parlando ai dirigenti locali del Pci, Palmiro Togliatti dice: "il nostro partito a Napoli decade perché non riusciamo ad avere un movimento sindacale sano; a Napoli nelle sezioni sindacali, nelle Commissioni interne, attorno alla Camera del lavoro ed alle fabbriche pullulano i profittatori, i ricattatori e i delinquenti comuni. Ed il popolo napoletano che guardava con grande aspettativa al nuovo movimento sindacale adesso non ha più fiducia perché lo considera un altro tipo di camorra. Bisogna che a Napoli riusciamo a liberarci di tutto questo canagliume espellendo la gente del partito. Anche la Federazione dei marittimi e quella dei pastai sono un covo di banditi". P.C.I. Movimento operaio- sindacati

9 settembre 1946

A Canepina (Viterbo), nel corso di un assalto alle sedi dei partiti comunista e socialista da parte di militanti di destra e qualunquisti, si verificano 3 feriti per armi bianche. Violenza politica

9 settembre 1946

A Cremona, l’ex presidente della delegazione provinciale per l’epurazione scrive al presidente del consiglio Alcide De Gasperi che "molte amministrazioni e specie le socialcomuniste…non vogliono riprendere in servizio i fascisti discriminati e ricorrono pertanto a tutti i mezzi ed a tutti i pretesti, dando prova di quella grave faziosità fascista che si voleva riscontrare negli impiegati deferiti alla commissione di epurazione…". Repressione fascisti

10 settembre 1946

L’ufficio di coordinamento dei servizi segreti americani in Italia, in un suo rapporto afferma che "i comunisti hanno la sola prospettiva della presa violenta del potere, ma la cosa è altamente improbabile". Stati Uniti- Italia

10 settembre 1946

A Pola, la commissione militare britannica, a conclusione delle sue indagini, afferma in un comunicato che l’esplosione delle mine marittime nelle acque antistanti la pineta di Vergarolla (vedi nota del 18 agosto 1946) non è stata fortuita. T.L.T.

10-11 settembre 1946

Al direttivo della Cgil, è approvata la richiesta della imposta straordinaria sul patrimonio, la avocazione dei profitti e la lotta alla speculazione. Movimento operaio- sindacati

11 settembre 1946

A Mestre, repressione e seguenti scontri in occasione di una manifestazione operaia dinanzi la Questura; 20 lavoratori rimangono feriti nelle cariche effettuate dalle autoblinde dei carabinieri. Repressione armata

11 settembre 1946

Si dimette dall'Assemblea costituente Alfeo Corassori. Lo sostituisce, il giorno successivo, Olinto Cremaschi. Rassegna le sue dimissioni anche Francesco Ponticelli, sostituito da Reginaldo Monticelli.

11 settembre 1946

A Monreale, i contadini occupano il feudo Agrifoglio. Movimento contadino e bracciantile

12 settembre 1946

L’Ambasciata americana a Roma invia a Washington un rapporto sul conto di Arnoldo Mondadori, rilevando che "dopo aver servito i fascisti, ora non ha scrupoli a servire democristiani, socialisti e comunisti…adesso professa simpatie socialiste e ha annunciato un progetto per dividere i profitti con gli operai…personalmente è scaltro, senza scrupoli quando vi sono di mezzo i quattrini e politicamente instabile essendo interamente governato dall’opportunismo". Stati Uniti- Italia

12 settembre 1946

A Roma, Palmiro Togliatti spiega all’ambasciatore sovietico Kostylev che un accordo suo con Tito su Trieste "avrebbe significato il crollo di tutta la politica estera di De Gasperi, perché erano i comunisti e Togliatti personalmente che avevano sempre sostenuto il riavvicinamento tra l’Italia e la Jugoslavia e la necessità di arrivare ad un accordo". P.C.I. T.L.T.

13 settembre 1946

A Roma, Alcide De Gasperi, nel corso di una conversazione con Henry Tasca, rappresentante del Tesoro americano presso l’Ambasciata, afferma come una rottura con i comunisti non fosse possibile in quel momento "a causa della conferenza di pace e degli effetti che una esclusione violenta dei comunisti dal governo potrebbe avere sulla Russia, per quanto riguarda le condizioni finali della pace da imporre all’Italia". Ma "una volta firmata la pace /avrebbe dovuto/ invece esservi una resa dei conti, da cui si sarebbe sviluppata una crisi generale, il cui scopo principale avrebbe dovuto essere di sconfiggere definitivamente i comunisti /dato/ che in Italia non c’era nessuna possibilità di raggiungere un qualsiasi serio accordo a lunga scadenza con il Pci". D.C. Stati Uniti- Italia

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