Precedente 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 ..Successive

12 giugno 1946

A Napoli, una folla di monarchici si accalca dinanzi la federazione del Pci in via Medina, dopo che dall’interno della sede avevano sparato contro Mario Fioretti, che tentava di togliere la bandiera rossa, uccidendolo. La polizia spara a sua volta contro i dimostranti, uccidendo Michele Pappalardo, Felice Chirico, Guido Beninanto, Vincenzo di Guida, Francesco d’Azzo e Ida Cavalieri. Giorgio Amendola, presente all’interno della federazione, è arrestato dagli alleati, ma rilasciato a seguito dell’intervento della Questura. Violenza politica- caduti. Repressione armata- caduti.

12 giugno 1946

A Roma, Umberto II fa pervenire a De Gasperi una comunicazione: "Signor presidente, ritengo opportuno confermarle ancora una volta la mia decisa volontà di rispettare il responso del popolo italiano espresso dagli elettori votanti, quale risulterà dagli accertamenti e dal giudizio definitivo della Suprema corte di cassazione, chiamata per legge a consacrarlo". D.C.

12 giugno 1946

A Roma, alle 21.00 il Consiglio dei ministri presieduto da Alcide De Gasperi stila un documento: "Il Consiglio dei ministri riafferma che la proclamazione dei risultati del referendum…ha portato automaticamente all’instaurazione di un regime transitorio durante il quale…l’esercizio delle funzioni del capo dello Stato spetta ope legis al presidente del Consiglio in carica". D.C.

12 giugno 1946

Dopo le 22.00, il "Giornale della sera" esce in edizione straordinaria, pubblicando il documento integrale nel quale Umberto II accusa il governo De Gasperi di avere "in spregio alle leggi e al potere indipendente e sovrano della magistratura…compiuto un gesto rivoluzionario, assumendo con atto unilaterale e arbitrario poteri che non gli spettano". D.C.

12 giugno 1946

A Roma, nel corso della riunione per la fondazione del Centro democratico cristiano per gli studi politici, Stefano Jacini sostiene che, per evitare accuse di collusione con il Pci, la Dc deve uscire dal governo e dalla Cgil. Ma è accusato di indisciplina da De Gasperi e Attilio Piccioni. D.C.

12 giugno 1946

L’ambasciatore britannico a Roma, Noel Charles, informa Londra che Alcide De Gasperi "appare singolarmente non disturbato dalla cocciuta permanenza in Italia di Umberto". D.C.

12-13 giugno 1946

A Roma, nel corso della notte molti politici preferiscono dormire in casa di amici. Palmiro Togliatti è ospitato nell’Ambasciata sovietica. P.C.I.

13 giugno 1946

Umberto II abbandona l’Italia a bordo di un aereo Marchetti, al comando del capitano Lizzani, che decolla da Ciampino in direzione di Oporto (Portogallo). Nel suo messaggio alla nazione, Umberto II afferma, fra l'altro, che "non volendo opporre la forza al sopruso, né rendermi complice dell'illegalità che il governo ha commesso, io lascio il suolo del mio paese, nella speranza di scongiurare agli italiani nuovi lutti e nuovi dolori".

13 giugno 1946

Lo statunitense Bernard Baruch presenta alle Nazioni unite il progetto per il controllo delle armi nucleari e dell’energia atomica, denominato ‘piano B’. Stati Uniti.

14 giugno 1946

A Lecce, 50 allievi ufficiali dell’Accademia militare di Modena, provvisoriamente installata in quella città, si dividono i pezzi della bandiera sabauda, come si usa per non far cadere lo stendardo in mano al nemico.

15 giugno 1946

Su "La civiltà cattolica", appare un articolo intitolato "Per un'Italia migliore", critico verso le ventilate condizioni che saranno imposte all'Italia nel trattato di pace: "I confini sacri ci vengono contesi tanto ad Oriente quanto ad Occidente, sulle colonie si affissano mire espansionistiche di imperialismi insaziati; sulla nostra economia si pretende di prelevare riparazioni che getterebbero il popolo nella miseria; sulla nostra indipendenza e libertà grava la minaccia di tutele offensive della nostra dignità...".

15 giugno 1946

A Londra "L’Economist" commenta la ripresa dell’industria tessile mondiale con il fatto che "l’Inghilterra ha un largo surplus di lana e l’America di cotone /e/ c’è un forte incentivo in entrambi i paesi ad assistere alla ripresa dell’industria tessile in tutte le nazioni, sia ex nemiche che non".

16 giugno 1946

Ferruccio Parri, riferendosi alla possibile elezione di Enrico De Nicola alla Presidenza della repubblica, dichiara al quotidiano "La voce repubblicana": "Noi repubblicani ci opporremo energicamente a che un monarchico vada alla Presidenza della repubblica".

18 giugno 1946

A Roma, la Corte di cassazione proclama ufficialmente la Repubblica dopo aver respinto il ricorso presentato da Enzo Selvaggi sul quorum avanzato da docenti padovani, nonostante che il procuratore generale Massimo Pilotti ne avesse richiesto, nella sua requisitoria, l’accoglimento.

18 giugno 1946

Muore il deputato alla Costituente Amedeo Filippo. Gli subentra, il 28 giugno successivo, Luigi Zappelli.

18 giugno 1946

Il Vaticano concede alla Società sacerdotale della Santa Croce una serie di indulgenze che potranno essere ottenute nel corso di festività religiose puntigliosamente elencate. Vaticano

18 giugno 1946

E’ siglato l’accordo per gli edili che ottengono fra l’altro il riconoscimento delle ferie. Movimento operaio- sindacati

18 giugno 1946

A San Martino Piccolo di Correggio (Reggio Emilia), nel corso di una ispezione ordinata da Aldo Magnani, dirigente Pci di Reggio Emilia, nella canonica per verificare la fondatezza della notizia che riferiva la presenza di armi ivi occultate, per un incidente il militante comunista William Gaiti uccide don Umberto Pessina. Violenza politica- caduti

19 giugno 1946

A Mosca, Michail Suslov incontra il dirigente del Partito comunista francese e responsabile della Cgt Benoit Frachon, al quale chiede di fornire informazioni sull’insediamento del Pcf nel ministero degli Esteri francese e nelle forze armate.

19 giugno 1946

A Parigi, Eugenio Reale, come componente della delegazione italiana alla Conferenza di pace, chiede al ministro degli Esteri sovietico Molotov, su incarico di Palmiro Togliatti, di mantenere un "atteggiamento a noi più favorevole sulla questione di Trieste e di concentrare la loro attenzione e l’attenzione di tutto il popolo italiano sulla questione dell’indipendenza nazionale". P.C.I. T.L.T.

19 giugno 1946

Il Consiglio dei ministri esamina il testo del provvedimento di amnistia predisposto dal ministro di Grazia e giustizia Palmiro Togliatti, che ha previsto la concessione del beneficio solo "per reati puniti fino a cinque anni", per quelli commessi dopo l’8 settembre 1943 al Sud e dopo l’inizio dell’occupazione militare alleata al Centro e al Nord. Dall’amnistia resterebbero così esclusi i fascisti, come lo stesso Togliatti sottolinea, scrivendo che i "reati previsti dalle leggi per le sanzioni contro i fascisti" sono "del tutto esclusi". Alcide De Gasperi fa notare però "che la misura di clemenza per i delitti politici non poteva trascurare i fascisti perché questo era il più grave dei problemi". Dinanzi all’opposizione degli altri componenti del governo, Palmiro Togliatti chiede indicazioni per predisporre un altro testo. Amnistia Togliatti

20 giugno 1946

In un rapporto, i servizi segreti americani rilevano che la partenza di Umberto II da Roma ha contribuito a "disinnescare un colpo di stato monarchico in avanzata fase di realizzazione". Stati Uniti- Italia

21 giugno 1946

George Bidault ventila per la prima volta l'ipotesi dell'internazionalizzazione di Trieste che verrebbe, così, definitivamente distaccata dall'Italia. T.L.T.

21 giugno 1946

Il testo del provvedimento di amnistia, predisposto dal guardasigilli Palmiro Togliatti sulla base delle indicazioni scaturite dalla discussione del 19 giugno (vedi nota), è esaminato ed infine approvato dal Consiglio dei ministri. Amnistia Togliatti

21 giugno 1946

A Milano, si svolge un convegno con i rappresentanti del Clnai, dei Cln regionali dell’Alta Italia, del Cln di Bolzano e di Novara. Ai partecipanti giunge un telegramma del presidente del Clnai, Rodolfo Morandi: "Ritengo necessario dichiarare cessazione ogni funzione politica dei comitati, rivolgendo saluto Repubblica et Costituente stop. Regionali trasformarsi Uffici stralcio ridottissimo organico procedendo entro mese luglio smobilitazione integrale". C.L.N.

21 giugno 1946

A Varese, nel processo a carico di Ampello Mori, dirigente della Falck, quando il pubblico ministero chiede la sua assoluzione per insufficienza di prove, il pubblico travolge il cordone di polizia e bastona avvocati e imputato. Violenza politica

21 giugno 1946

Pietro Secchia, nel corso della riunione della direzione nazionale del Pci, a commento dei risultati elettorali rivelatisi deludenti per il partito, afferma:"…Che cosa ha avuto in questo primo anno di pace la classe operaia? E’ stata sulla difensiva. Ha avuto salari di fame. Si è ottenuto il blocco dei licenziamenti, ma anche questo è una pura opera difensiva e gli operai vivono sempre sotto la minaccia dei licenziamenti. I consigli di gestione non sono stati riconosciuti, la funzione e il potere dei comitati di liberazione sono andati via via esaurendosi…". Sui rapporti con la Chiesa egli dichiara: "Siamo per la libertà di religione, sì, ma anche per la libertà di coscienza, siamo e dobbiamo essere per uno stato laico. E dobbiamo soprattutto tenere duro su questo: che i preti non possono e non debbono servirsi della religione per fare della politica. E vorrei dire anche qualcosa di più: che allo stesso modo che siamo per la libertà di propaganda religiosa, non so perché dovremmo essere contrari alla propaganda di principi filosofici materialisti". P.C.I.

21-23 giugno 1946

Il consiglio nazionale della Dc approva una mozione che richiede "un giusto trattato di pace con l'Italia", concludendo: "L'Italia non può accettare, come ha più volte ribadito il ministro degli Esteri, il trattamento che le viene minacciato, pena il crollo della sua appena risorta democrazia". D.C.

21-26 giugno 1946

Nel corso del consiglio nazionale del Partito d’azione, il primo dopo la scissione, Bruno Visentini afferma l’esigenza di una confluenza nel Partito repubblicano, mentre Manlio Rossi Doria la propone nel Partito socialista.

22 giugno 1946

E’ varato il decreto presidenziale n.4, recante disposizioni in materia di "Amnistia e indulto per reati comuni, politici e militari", da tutti auspicate per favorire la pacificazione. Il ministro della Giustizia Togliatti emanerà peraltro, il 2 luglio, la circolare n.9796/110, raccomandando interpretazioni restrittive nella concessione del beneficio. Amnistia Togliatti

Precedente 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 ..Successive