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3 marzo 1946

Inizia la pubblicazione il settimanale "Politica sociale", diretto da Achille Grandi.

4 marzo 1946

Dopo che è stato ventilato uno sciopero dei postelegrafonici, il ministro del Tesoro si impegna per un aumento di 2.300 lire mensili e per una diaria al personale viaggiante. Movimento operaio- sindacati

5 marzo 1946

A Washington, il segretario alla Difesa James Forrestal, dopo avere redatto un memoriale con il segretario particolare, Max Leva, ed averlo esaminato con il consigliere presidenziale Clarck Clifford, lo invia al presidente Harry Truman. Vi si legge: "Da molto tempo ormai, è divenuta chiara l’esistenza di una seria, immediata e straordinariamente grave minaccia alla sopravvivenza del nostro paese. Questi sono i fatti: 1) Il pericolo attuale davanti al quale si trova il Paese è grande almeno quanto quello che dovemmo fronteggiare durante la guerra con la Germania e il Giappone. Per dirla in breve, è il pericolo che il nostro Paese, tale e quale esso è attualmente, possa cessare di esistere. 2) Dal 1941 al 1945, noi abbiamo vinto una guerra con il concorso entusiastico e spontaneo di tutto il nostro popolo e l’impiego di tutte le nostre risorse. Oggi stiamo perdendo una lotta simile a quella, senza aver fatto ricorso alla forza del nostro popolo e senza aver impiegato le nostre risorse; le conseguenze della nostra sconfitta saranno le stesse che avremmo subito se avessimo perso la guerra del 1941-45. 3) Dei campi strategici della presente battaglia abbiamo già perduto la Polonia, la Jugoslavia, la Romania, la Bulgaria e un gran numero di altri Paesi; dopo la Grecia potrebbero seguire l’Italia e la Francia; e dopo la Francia e l’Italia, la Gran Bretagna, il Sud America e il nostro stesso Paese…5) Questo Paese non può permettersi il lusso ingannevole di una guerra difensiva. Come avvenne per la guerra 1941-45, la nostra vittoria e la nostra sopravvivenza dipendono esclusivamente da come e dove attaccheremo. 6) Con l’offrire al resto del mondo una guida economica di prim’ordine la nostra nazione può attaccare con successo e può quindi gettare le fondamenta di un mondo pacifico. Infatti, il solo modo di poter costruire una pace duratura è la piena ripresa dell’attività economica mondiale e del commercio internazionale…" Stati Uniti

5 marzo 1946

Wiston Churchill, parlando a Fulton, denuncia che in Europa, da Stettino a Trieste, è caduta una "cortina di ferro" destinata a dividerla fra i due blocchi comunista e occidentale.

5 marzo 1946

A Roma, nel corso di una riunione della direzione nazionale del Pci, Luigi Longo afferma: "Dobbiamo dare disposizione che la campagna elettorale venga fatta con servizio d’ordine nostro, per controllare i nostri uomini e quelli che s’intrufolano fra essi…Se la cosa la facciamo bene, potremo anche cercare di organizzare, sotto questo pretesto, una certa forza per qualsiasi eventualità". P.C.I.

5 marzo 1946

La presidenza del Fronte dell’Uomo qualunque delibera che: "1. Possono essere iscritti al Fronte dell’Uomo qualunque anche gli iscritti dei seguenti partiti: Partito liberale italiano; Partito democratico del Lavoro; Partito repubblicano italiano; Partito d’azione. 2) Possono essere iscritti al Fronte dell’Uomo qualunque anche gli iscritti al Partito socialista e al Partito comunista italiano, previo esame caso per caso della domanda d’iscrizione da farsi all’ufficio politico centrale del Fronte in via Francesco Crispi 49, Roma". Qualunquismo

5-6 marzo 1946

A Andria (Bari), una manifestazione di disoccupati si trasforma in una vera e propria insurrezione. Le forze di polizia sparano uccidendo 4 dimostranti e ferendone un centinaio, ma infine sono disarmate e tenute in ostaggio. Il giorno successivo, 6 marzo, per l’intervento di rinforzi, le forze di polizia uccidono altri 3 dimostranti. Muoiono anche l’appuntato dei carabinieri Pietro Turco e i militi Carlo Romeo e Nicola Mombella. L'insurrezione avrà termine la sera del 6 per l’arrivo di preponderanti forze militari e di polizia. Racconterà nelle sue memorie il ministro degli Interni, Romita: "Voglio i responsabili, tutti, nessuno escluso, dissi: nel volgere di poche ore furono fermate centinaia di persone…". La rivolta è condannata dal segretario della Cgil, Di Vittorio, che invita i rivoltosi a rientrare nell’ordine. Andria è l’episodio culminante di una lotta pre-insurrezionale che serpeggia in centinaia di località in tutta la Puglia: da Bari a Foggia, da Lecce a Ceglie, da Spinazzola a Bisceglie, con diversi morti e centinaia di feriti. Repressione armata- caduti

6 marzo 1946

Ad Hanoi, il rappresentante del governo francese, generale Sainteny, ed Ho Chi Minh firmano una convenzione su tre punti. Il primo contiene il riconoscimento da parte francese della Repubblica democratica del Vietnam come facente parte della Federazione indocinese e dell’Unione francese; il secondo, l’accoglimento "amichevole" delle truppe francesi in sostituzione di quelle cinesi sul territorio vietnamita; il terzo, la cessazione di ogni atto di ostilità fra le parti, come premessa indispensabile per l’avvio di negoziati.

6 marzo 1946

A Badolato (Taranto) e a Taranto, forze di polizia si scontrano con militanti di sinistra. Repressione armata

6 marzo 1946

A Milano, il presidente del Cln cittadino, Luigi Meda, minaccia la possibilità di ricorrere allo sciopero generale se sarà rinviata la data del referendum istituzionale, previsto per la primavera. C.L.N.

6 marzo 1946

A Bologna inizia le pubblicazioni, con il patrocinio del Pci, il "Progresso d’Italia". P.C.I.

7 marzo 1946

In un suo rapporto, l’ispettore di Ps Ettore Messana, ricostruendo l’organigramma dell’Evis indica in "Promotori ed organizzatori: Guglielmo Carcaci, Giuseppe Tasca, Rosario Cacopardo, Stefano La Motta, Concetto Gallo. Capi: Salvatore La Manna, Cammarata inteso Pippi, da identificare, Antonio Velis, Giovanni Li Mandri, Giuseppe Calabrò, Francesco Tornabene, Salvatore Giacomo Maria Graziano, don Ciccio da Caltagirone, da identificare, Pasquale Sciortino, Bordonaro da identificare, altro Bordonaro da identificare, Pietro Franzone…". A carico di Calogero Vizzini, capo riconosciuto della mafia, scrive che "nessuna responsabilità concreta è stata accertata a carico del Calogero Vizzini il quale, pur separatista, nulla avrebbe avuto a che fare con il Gris…". Altri denunciati: Vincenzo Di Martino, Giuseppe Samora, Antonio Bruno, Giovanni Calzetta, Carmelo Imbarrato, Gasparre Stiera, Rosario Cimò, Giacinto Fiore, Salvatore Di Bella, Giovani Bertolino, Salvatore Flenda, Rizzuto, Perret, Riccobono, Cortese, Provenzale Passantino, D’Accardo, Perricone, Aiola, Amedeo Boni, Gaspare Bonelli, Francesco Cacciatore, Angelo Pintacorona, Salvatore Massaro, Giovanni Implora, Salvatore Catalano, Ferdinando Mattaliano, Pietro Schicchi, Antonio Ragonesi, Guglielmo Ingrassia, Pietro Napoli, Umberto Siracusano, Vincenzo Modica, Antonino Penna, Giovanni Mundo, Giovanni Barbera, Antonio Titi, Giuseppe Filippone, Luigi Nicoletti, f.lli Fiore, Rosario Tetano, Pietro Pisciotta, Tommaso Di Piazza, Antonio Chiavetta, Matteo Li Valdi, Antonio Giancalò, Giacomo Di Noto, Pietro Lombardo, Salvatore Lamberto, Rosario Candela, Michelangelo Passatempo, Vito Di Lorenzo, Francesco Cucchiara, Giuseppe e Vincenzo Giuliano, Giuseppe Alfano, Francesco e Salvatore Gaglio, Tommaso Cucchiara, Gioacchino Platino, Salvatore Ferrara, Giovanni Genovese, Domenico e Giacomo Platano, Francesco Barone, Francesco Barone (omonimo, ndr), Vito Mazzola, Pietro Gaglio, Alfio e Tommaso Di Maggio, Antonino Geloso, Angelo e Giuseppe Genovese, Rosario Passalacqua, Salvatore Leonardo, Giuseppe Iacona, Giacomo Lombardo, Giuseppe Grifafi, Michele Lombardo, Francesco Mannino, Antonio Terranova, Angelo Russo, Antonio Cucinella, Francesco Randazzo, Angelo Monterosso, Andrea Abbate, Sante Mazzola, Giuseppe e Salvatore Passatempo, Salvatore e Francesco Giuliano, Filippo Ferrara, Giuseppe Di Lorenzo, Giuseppe Ferrara, Gaspare Pisciotta, Francesco Pisciotta, Gaspare Pisciotta (Chianello), Giuseppe Monticcioli, Giuseppe Spiga, Rosario Avila sr., Rosario Avila jr., Vincenzo Arcerito, Gesualdo Collura, Vincenzo Buccheri, Giacomo Romano, Angelo Bottiglieri, Salvatore Lombardo, Luigi Leonardo, Salvatore La Manna, Giovanni Li Mandri, Giuseppe Calabrò, Francesco Tornabene, Salvatore Giacomo, Graziano Maria, Pasquale Sciortino. Separatismo- Sicilia. Controllo politico di Stato e informative

8 marzo 1946

Pietro Nenni annota nel suo diario: "Riconosco di essermi sbagliato, quando col ‘vento del nord’ ho annunciato e previsto cataclismi che non ci furono. Allora io feci paura, come mi confidò Benedetto Croce, incerto se darmi il suo voto per la presidenza, e non bisogna mai fare paura, se si dispone soltanto della parola e della ragione". P.S.I.

8 marzo 1946

In una intervista a "Témoignage chrétien", Umberto di Savoia afferma: "Giannini, ecco l’uomo di domani. Il suo valore intrinseco non conta; è una forza che sale. Basta considerare il numero dei suoi fedeli e la qualità dei suoi nemici". Di Alcide De Gasperi, dice: "E’ un uomo notevole malgrado le sue deficienze fisiche". Qualunquismo

8 marzo 1946

Una delegazione di Cgil e Federterra sollecita al governo la costituzione di un collegio arbitrale interministeriale sul conflitto per i riparti dei prodotti agricoli. Movimento contadino e bracciantile

8 marzo 1946

A Roma, si riunisce la direzione dell’Istituto internazionale di agricoltura (Iia), per avviare le procedure di soppressione dell’ente, diretto dal 1938 da Giuseppe Ugo Papi.

9 marzo 1946

La Consulta nazionale approva il progetto presentato da Pietro Nenni sulle doppie elezioni per l’Assemblea costituente e per il referendum istituzionale, con 172 voti contro 50. P.S.I.

9 marzo 1946

Sul giornale economico "Il Globo", Luigi Barzini scrive: "Sia ben chiaro che noi non siamo per i bassi salari. Noi siamo per alti salari reali, per una elevata efficienza delle fabbriche, per un numero limitato di operai bene retribuiti che incidano il meno possibile sui costi di produzione".

9-11 marzo 1946

A Roma, si svolge il Convegno sindacale cristiano, nel corso del quale, a proposito dell’unità sindacale, Achille Grandi afferma: "Noi abbiamo cercato fra le due correnti (la cristiana e la marxista) i punti di contatto costituiti dalle rivendicazioni economiche e sociali...Se altri che non abbracciano la nostra fede si sono avvicinati a noi, almeno sul terreno del carattere economico e sociale, questa è la ragione fondamentale per cui siamo arrivati a realizzare, o perlomeno a sperimentare, l’unità sindacale. La divisione della classe operaia è sempre stata dannosa, e questo lo hanno capito i padroni, i quali sono sempre stati uniti al di sopra di qualunque distinzione religiosa". Movimento operaio- sindacati

10 marzo 1946

La Consulta vara la norma che stabilisce la eleggibilità de "i cittadini e le cittadine italiane che, al giorno delle elezioni, abbiano compiuto il 25° anno di età".

10 marzo 1946

Inizia la prima sessione delle elezioni amministrative, alle quali partecipano 81 partiti politici. Si concluderanno ad aprile e vedranno la Dc raggiungere la maggioranza in 2.534 comuni, mentre i socialcomunisti si affermeranno in 2.289 comuni. D.C. P.C.I. P.S.I.

10 marzo 1946

A Milano, nella relazione dei carabinieri riferita al mese di febbraio, si legge: "Le assicurazioni dei Cln sulla atmosfera di pacifica legalità stabilita per la campagna elettorale hanno in parte confortato l’opinione pubblica già in allarme; si attende di constatare quale attuazione pratica avrà l’accordo". Controllo politico di Stato e informative

10 marzo 1946

A Catania, il militante separatista Natale Turco scrive ad Andrea Finocchiaro Aprile: "..I vecchi, tutti i suoi più fidi, ci hanno tradito per vigliaccheria! Tutti si accaniscono, vieppiù, ogni giorno che passa, a seppellire vivo il Mis per tentare di acquistarsi più meriti innanzi ai diarroici personaggi di questa tarantella amara…" . Separatismo- Sicilia

10-11 marzo 1946

A Firenze, si svolge un convegno nazionale sindacale nel corso del quale Edoardo Fallaci afferma, a proposito della riduzione di orario da 48 a 40 ore, che non bisogna "esagerare nel portare gli operai allo stesso livello degli impiegati" perché "la nostra è lotta di classe di tutti i lavoratori, non lotta di classe operaistica". Movimento operaio- sindacati

11 marzo 1946

A Palermo, disoccupati e reduci di guerra tentano di assaltare la Prefettura per protestare per la mancanza di lavoro. Le forze di polizia aprono il fuoco, uccidendo Giuseppe Maltesi e un altro dimostrante e ferendo 30 persone. Negli scontri muore anche il commissario di Ps Calderone. Repressione armata- caduti

11-14 marzo 1946

A Milano, si svolge un convegno sul commercio con l’estero alla presenza del titolare dell’omonimo dicastero, Bracci.

12 marzo 1946

L’alto commissario per l’alimentazione, Mentasti, informa il governo che la campagna per il reperimento dei cereali si presenta difficile: "Da notizie peraltro raccolte i risultati non si presentano molto promettenti perché si è formata, tanto negli agricoltori che nella gran massa dei contadini, una mentalità ormai decisamente contraria agli ammassi. La causa determinante di questa mentalità va ricercata nel decreto 5 ottobre 1944 n.721 che riguarda il conferimento a percentuale dei cereali agli ammassi; difatti ogni giorno si leggono sulla stampa inviti alla piena libertà, invocata come unico rimedio alla situazione cerealicola deficitaria, mentre nessuna dichiarazione da parte del governo è venuta per richiamare alla dura realtà l’opinione pubblica e coloro che questa opinione determinano".

12 marzo 1946

La Commissione unica incaricata dei problemi della stampa, di cui fanno parte Guido Gonella, Leonardo Azzarita, Giuseppe Lupis, Silvio Negro, Felice Platone, decide di "considerare iscritti d’ufficio agli albi tutti i giornalisti per i quali pendeva l’istruttoria di epurazione, salvo quelli colpiti da sentenze passate in giudicato". Repressione fascisti

12-13 marzo 1946

A San Giovanni Persiceto (Bologna) viene ucciso nella notte, da 6 suoi compagni, l’ex partigiano Renato Seghedoni che aveva manifestato la volontà di dissociarsi dal gruppo che si stava avviando a compiere azioni di comune criminalità. Violenza politica- caduti

14 marzo 1946

A Genova, il console americano Lester Schnare invia all’Ambasciata un rapporto nel quale accusa il Pci di preparare un colpo di Stato e afferma che il Pci "è un lupo travestito da agnello, nasconde una vasta organizzazione militare clandestina". Stati Uniti- Italia

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