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5 febbraio 1946

Si svolge a San Marcellino una messa in ricordo dei caduti fascisti nel nord Italia.

6 febbraio 1946

Giuseppe Stalin, in un discorso al teatro Bolscioj di Mosca, afferma che l’Urss si sente sotto la minaccia di un attacco nucleare.

6 febbraio 1946

Il Consiglio dei ministri approva modifiche migliorative per le assicurazioni sociali in agricoltura.

6 febbraio 1946

A Milano, gli uomini della Volante rossa uccidono Enrico Meneghini, ritenuto un aderente alle Sam. Violenza politica- caduti

6 febbraio 1946

Vittorio Valletta ritorna ufficialmente alla guida della Fiat, riassumendo l’incarico di amministratore delegato.

6 febbraio 1946

Guglielmo Giannini, su "L’Uomo qualunque", racconta che "un grande industriale del nord" ha dato al suo movimento "un assegno per l’importo di qualche migliaio di lire" e "una settimana dopo abbiamo saputo che il grande industriale aveva dato ben cinquanta milioni a un partito di sinistra in Alta Italia: per essere lasciato tranquillo. Cinquanta milioni, e non sono favole. Il nome di questo gran borghese, indignato per le prepotenze di sinistra, incomincia con B". E ne conclude che "la borghesia agricola, industriale eccetera si merita, in fondo, le pedate nel sedere che prende". Qualunquismo

7 febbraio 1946

L'ambasciatore italiano a Londra, Niccolò Carandini, scrive ad Alcide De Gasperi che solo una politica "di stretta e chiara neutralità" può fare uscire l'Italia dalla situazione precaria nella quale si trova, "che se poi il mondo- conclude- Dio non voglia, si spezzerà in due, vedremo se e come la nostra neutralità dovrà essere salvaguardata".

7 febbraio 1946

A Palermo, il console americano Nester segnala in un suo rapporto che, dopo aver raggiunto nel mese di gennaio un accordo tra la mafia e l’alto commissario per la Sicilia, Salvatore Aldisio, per indurre Giuliano a cedere le armi, le forze armate hanno compiuto un’azione di rastrellamento a Montelepre, Borgetto e Partinico tentando di arrestare anche Calogero Vizzini. Dinanzi alla reazione mafiosa, Aldisio si è giustificato asserendo di essere stato obbligato a ordinare l’operazione di rastrellamento dietro pressioni superiori, soprattutto delle sinistre. Il console Nester conclude: "So per certo che l’Evis, Giuliano, la maffia (sic), tutti furono informati dell’inganno in anticipo dai loro uomini infiltrati nelle forze armate". Stati Uniti- Italia

7 febbraio 1946

Ferruccio Parri invia una lettera a Alberto Cianca, presidente del Partito d’azione, nella quale gli scrive che gli dispiace separarsi dai suoi compagni, ma che su di lui "incombono responsabilità maggiori…che non quelle del partito".

7 febbraio 1946

All’ambasciatore sovietico Kostylev, che lo riferisce al Cremlino, Palmiro Togliatti esprime un duro giudizio sul conto di Emilio Lussu: "Lussu come rivoluzionario è un personaggio strano. Non è da escludere che sia legato con i servizi segreti americani". P.C.I.

7 febbraio 1946

A Genova, il prefetto chiede che siano assunti alla Siac 250 reduci di guerra, suscitando le proteste di Oscar Sinigaglia, consulente della Finsider.

8 febbraio 1946

Il governo procede allo scioglimento dell’alto Commissariato per l’epurazione, delegandone i poteri alla magistratura ordinaria e, in parte, alla presidenza del Consiglio. Repressione fascisti

8 febbraio 1946

Il ministro di Grazia e giustizia Togliatti emette la circolare nr.3149 nella quale dopo aver rilevato, con riferimento ai fatti verificatisi in Sicilia, che le norme penali straordinarie emanate con ddl 10 maggio 1945 n.234 non sono applicate con la necessaria energia dai magistrati, invita questi ultimi a procedere contro gli imputati "con la massima sollecitudine e con estremo rigore", e conclude: "Nel muovere tale raccomandazione, questo Ministero prega le SS.LL. di voler impartire ai dipendenti uffici giudiziari le disposizioni del caso, eccitandoli ad eseguire le istruttorie con la maggiore rapidità possibile, onde evitare la scarcerazione degli imputati per scadenza dei termini ed assicurare una pronta e rigorosa repressione che costituisca remora ed esempio per tutti…Le SS.LL. Ill. vorranno inoltre segnalare a questo Ministero quei magistrati che daranno prova di diligenza, zelo ed energia, come pure coloro che si dimostreranno privi di questa qualità". P.C.I.

8 febbraio 1946

Sul quotidiano comunista "l’Unità", nell’articolo intitolato "Tra Lussu e La Malfa", Palmiro Togliatti commenta la scissione del Partito d’azione: "L’opinione di chi scrive queste righe è da un pezzo formata in proposito, ed è che il Partito d’azione non ha preso fin dall’inizio la sua strada, perché si è intestato a prendere la strada altrui. Si volle fare di esso un ‘partito socialista’ dimenticando che, se si prescinde da quel tanto di socialismo che è oggi nei programmi di tutti i partiti progressivi, un partito socialista esiste perché storicamente determinato, né basta che Rosselli abbia scritto un libro di ideologici arabeschi perché la storia cambi il suo corso. Chi si sente socialista, e lo è, sa dove rivolgersi. Ma dove andranno quei sinceri liberali e democratici che non vogliono essere schiavi di forze retrive e che vogliono un paese libero e con ordinamenti avanzati, ma socialisti non sono e non vorranno forse esserlo mai?…Occorre trattare queste questioni con grande senso di realtà e responsabilità. La politica, arte di dirigere le masse di uomini, popoli, stati, è cosa seria e complicata e si raccomanda, come direbbe un amico napoletano, di non darla in mano alle ‘creature’ ". P.C.I.

8 febbraio 1946

A Montelepre (Palermo), gli uomini della banda Giuliano feriscono il vicebrigadiere di Ps Tuzzeo.

9 febbraio 1946

A Milano, scioperano e manifestano migliaia di lavoratori tessili per lo sviluppo del settore e l’occupazione. Movimento operaio- sindacati

9 febbraio 1946

A Roma, Emilio Patrissi, Roberto Bencivenga e Guglielmo Giannini firmano un ‘Patto della ricostruzione’ che però è sconfessato dalla direzione del Centro democratico di cui fanno parte, il suo fondatore Alberto Bergamini e Alfredo Covelli. Qualunquismo

10 febbraio 1946

Nasce il Movimento democratico repubblicano diretto da Ferruccio Parri che, in un’intervista al "Nuovo corriere della sera" definisce il Partito d’azione inadatto "ad orientare e a raccogliere quella massa socialmente differenziata di lavoratori di tutti i ceti, che se ne sta in una posizione di diffidente attesa, o di scetticismo, o di indifferenza", ed aggiunge: "E’ gente che, per una ragione o per l’altra, non aderisce né a legami confessionali in politica né a concezioni di economia collettivistica e classista. Questa è la posizione democratica che bisognava e bisogna organizzare, non solo in vista della Costituente ma per tutta l’opera futura di risanamento e di trasformazione dello stato e della società italiana. Non è certo per organizzare un partito elettoralistico che ci mettiamo a questo lavoro".

10 febbraio 1946

Pietro Secchia, nel corso di un comizio a Biella, afferma: "…dell’epurazione sarebbe meglio forse non parlarne, tanta è l’indignazione che ci prende quando assistiamo a tutti gli sforzi per assolvere i veri responsabili della nostra catastrofe. Qualcuno obietta: ma non ci siete anche voi socialisti e comunisti al governo, non siete voi comunisti e socialisti al ministero Giustizia e all’epurazione? Precisiamo: noi siamo al governo, socialisti e comunisti, ma non siamo soli, facciamo tutto quello che ci è possibile, ma ci urtiamo ogni giorno con la resistenza attiva e passiva delle altre forze…" P.C.I.

10 febbraio 1946

A Napoli, nel corso di un comizio, Arturo Labriola dichiara che il gruppo di ‘Alleanza democratica’ è "confluente" nel Fronte dell’Uomo qualunque. Qualunquismo

10 febbraio 1946

A Napoli, il marò della divisione X, Vincenzo Sessa, in forza al battaglione Vega, dichiara ai carabinieri che "il comandante Rossi" aveva loro ordinato di frantumarsi in piccoli raggruppamenti il cui fine "era di generare un movimento che in un modo qualsiasi avrebbe dovuto mantenere in vita la X Mas". Gli ordini erano stati impartiti ai primi del mese di aprile del 1945. (Vedi note del 31 ottobre 1945 e 1 luglio 1945). R.S.I.

10 febbraio 1946

A New York, Lucky Luciano si imbarca sulla motonave "Laura Keene", con destinazione Genova.

11 febbraio 1946

Su richiesta dell’ambasciatore americano in Italia, Alexander Kirk, il Dipartimento di stato interviene proibendo a James Jesus Angleton di diffondere notizie relative a mons. Montini e al Vaticano. Stati Uniti- Italia. Vaticano

11 febbraio 1946

Il ministero della Guerra invita la Procura militare del regno a procedere a carico del capitano Heinrich Schubert e di altri 3 ufficiali, Schlemer, Klingemann e Gherardt in forza alla 34° divisione della Wehrmacht per l’eccidio di 14 cittadini italiani compiuto a Chiusa Pesio (Cuneo) il 19 dicembre 1944. L’inchiesta sarà archiviata, senza alcuna motivazione, nel 1960. Occupazione tedesca

11 febbraio 1946

In una lettera aperta, Ferruccio Parri motiva la sua uscita dal Partito d’azione affermando "Annullatasi per me ogni possibilità di mediazione, la mia posizione nel partito si rendeva senz’altro insostenibile…potevo fare lo spettatore passivo o la suocera fastidiosa".

13 febbraio 1946

Guglielmo Giannini sull’ "Uomo qualunque" scrive: "Da cento parti onestamente cattoliche, dai sacerdoti più sereni, dalle Autorità ecclesiastiche meno facili all’elogio, ci giungono voti e plausi e incoraggiamenti…nella stessa Dc e in tutti i suoi ranghi, contiamo amici. I Gronchiaconi /Giovanni Gronchi/ e i Lolonchi /Natale Lojacono, sindaco di Bari/ sono dunque in contrasto con la maggioranza del partito". Qualunquismo

14 febbraio 1946

Guglielmo Giannini, presidente del ‘Fronte dell’Uomo qualunque’ e Vincenzo Selvaggi, esponente del Partito democratico italiano (Pdi) annunciano di aver siglato un patto di alleanza "per la ricostruzione della Patria". Qualunquismo

14 febbraio 1946

A Milano, nel corso del suo intervento alla riunione del locale direttivo comunista, Giancarlo Pajetta afferma: "Una cosa che mi preoccupa è che a causa della situazione economica si fanno sempre più frequenti le agitazioni spontanee…Noi pensiamo che si debba intervenire con una grande manifestazione, ma dall’altra parte…adunare una massa di 2/300.000 operai per le vie di Milano può dar motivo alla reazione di provocare degli incidenti le cui conseguenze potrebbero nuocerci; inoltre una massa così imponente di operai potrebbe essere prospettata come la prova generale dei comunisti per la rivoluzione o il colpo di mano". P.C.I.

14-18 febbraio 1946

A Roma, nel corso della riunione della direzione del Pci, si dibatte sull’opportunità di far svolgere le elezioni amministrative prima delle politiche o viceversa. Favorevole alla seconda soluzione (elezioni politiche prima, amministrative dopo) si dichiara Roveda, responsabile della federazione di Torino, che motiva la propria preferenza con la propaganda sempre più intensa svolta dai preti: "Molti religiosi – dice – vanno a controllare le liste elettorali. Essi poi hanno fatto una vera e propria scuola del voto soprattutto per le donne, che vanno nei circoli cattolici ad imparare come si vota". Sulla stessa linea, si attestano Edoardo D’Onofrio, responsabile a Roma, e Velio Spano, dirigente della Sardegna. D’Onofrio segnala che "la Democrazia cristiana in questi ultimi tempi ha accentuato una controtendenza anticomunista, ma quello che spinge di più questo partito ad una presa di posizione anticomunista è la sfrenata propaganda che viene fatta dal pulpito contro il nostro partito. La formula più generale di questa propaganda è: attenti alle liste, perché in esse vi è la mano del diavolo, non votate la lista dove c’è il diavolo comunista…". Anche Velio Spano afferma: "…mentre tutti gli altri partiti rinculano, la Democrazia cristiana va avanti per opera della chiesa…La Democrazia cristiana si è attaccata all’arma spirituale e scatena una guerra religiosa alla quale noi non possiamo rispondere". P.C.I.

15 febbraio 1946

La Consulta nazionale approva, con 179 voti favorevoli contro 156 contrari, il voto obbligatorio con sanzioni penali per i trasgressori. Hanno votato a favore democristiani, liberali, demolaburisti e qualunquisti. Contro, i partiti di sinistra.

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