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2 febbraio 1947

Sul quotidiano "L’Unità", nell’articolo intitolato "Perché evacuare Pola?", Palmiro Togliatti accusa il governo di svolgere una politica che costituisce per l’italianità di Pola "un sacrificio che viene compiuto così gratuitamente, per ripicca forse, ma senza che nessuno abbia valutato la freddezza e con vero senso nazionale la portata, il significato, le conseguenze". E conclude che "fra gli italiani che lo ispirano (l’esodo - ndr) ci sono senza dubbio persone in buona fede, ma vi è senza dubbio anche gente che ha interesse a mantenere laggiù un focolaio di discordia". P.C.I. T.L.T.

2 febbraio 1947

Il quotidiano socialista "Avanti!" definisce Mario Scelba, "schietto antifascista, repubblicano e non dell’ultima ora ma conservatore, non troppo progressista". P.S.I. D.C.

4 febbraio 1947

La Corte di cassazione emette la sentenza sul ricorso Trentanove ed altri nella quale afferma che "con la dizione di ‘sevizie particolarmente efferate’ il legislatore ha inteso comprendere, oltre le torture crudeli e strazianti, universalmente riconosciute e condannate come atti di criminalità, anche tutte quelle rilevanti sofferenze fisiche e morali inflitte, al di fuori di ogni segno di umanità, al soggetto passivo, il cui potere di resistenza al dolore fisico o alla mortificazione della dignità umana venga gravemente menomato se non del tutto distrutto...". La Corte conclude che "nel caso di applicazioni elettriche fatte con comune telefono da campo con vo1taggio che variava a seconda dei giri di manovella e della rapidità dei giri stessi, che non produssero lesioni e che non furono sufficienti ad estorcere confessioni, è da ritenere che esse furono fatte soltanto a scopo intimidatorio e non per bestiale insensibilità come si sarebbe dovuto ritenere se tali applicazioni fossero avvenute a mezzo della corrente ordinaria". Amnistia Togliatti

4 febbraio 1947

A Roma, nel corso della riunione della direzione nazionale del Pci, Palmiro Togliatti afferma: "All’interno della Dc non esercitiamo alcuna influenza. Attraverso i sindacati non arriviamo all’interno della Dc…Non risulta ci sia stata una sola manifestazione di Dc che in occasione delle crisi dicesse ai dirigenti democristiani: badate che un governo senza i comunisti non è possibile. Conclusione, vi sono rapporti difettosi tra noi e i Dc nel paese, nei sindacati e in Parlamento". P.C.I. D.C.

4 febbraio 1947

Il quotidiano "Risorgimento liberale", nell’articolo non firmato "Un partito efficiente", pone il Fronte dell’Uomo qualunque tra "i partiti democratici variamente aggettivati, che o per candore o per errato calcolo politico o per complessi di inferiorità, si colludono coi partiti marxistici, esperimentando convivenze e fiancheggiamenti ora ingenui ora fraudolenti". Qualunquismo

6 febbraio 1947

E’ annullata l'elezione all'Assemblea costituente di Guglielmo Visocchi. Gli subentra Dante Veroni. Muore il deputato alla Costituente Giacomo Grisolia, sostituito da Bruno Bernabei.

7 febbraio 1947

Il Consiglio dei ministri decide di firmare il Trattato di pace senza il preventivo parere della Consulta, che sarà investita solo della ratifica. Nel corso del dibattito socialisti e comunisti si dichiarano d’accordo con De Gasperi per non rinviare la decisione, mentre le uniche obiezioni sono avanzate da Mario Scelba e Guido Gonella. Il primo dichiara che dinanzi ad una questione di così rilevante gravità non si sente vincolato nemmeno dalla disciplina di partito. Plenipotenziario per la firma è nominato l’ambasciatore Antonio Meli Lupi di Soragna. P.C.I. P.S.I. D.C.

7 febbraio 1947

Il quotidiano socialista "Avanti!" contesta la decisione di Alcide De Gasperi di far ratificare il Trattato di pace dall’Assemblea costituente, dopo averlo firmato, e rivendica all’Assemblea il diritto di firmarlo e non solo di procedere alla sua ratifica. P.S.I. D.C.

7 febbraio 1947

E’ costituito, alla Camera, il gruppo parlamentare liberale di cui è nominato presidente Epicarmo Corbino.

8 febbraio 1947

Il comunista Umberto Terracini è eletto presidente dell’Assemblea costituente. P.C.I.

8 febbraio 1947

Alcide De Gasperi parla alla Costituente per esprimere il suo pensiero sulla necessità della firma del Trattato di pace: "La nostra firma non può mutare la realtà come si è svolta e quale fu denunziata in ogni fase della conferenza. Essa non può cancellare il fatto che, nonostante la Carta atlantica e la stessa recente Costituzione francese, il trattato dispone dei popoli senza consultarli, e neppure può eliminare il fatto, purtroppo incontrovertibile, che la nostra economia da sola, nonostante ogni buon volere, non può sopportare il peso di cui il trattato la grava. Non rifiutare la firma richiesta vuol dire che il governo italiano non intende pregiudizialmente fare atto di resistenza contro l’esecuzione del trattato: significa che l’Italia vuol dare prova di buona volontà e di ogni sforzo ragionevole e possibile per liquidare la guerra; vuole dire che l’Italia, nonostante il contenuto del trattato, non dispera, non vuole disperare per l’avvenire". D.C.

8 febbraio 1947

A Roma, l’ambasciatore sovietico Kostylev informa il ministro degli Esteri Molotov che, secondo quanto riferitogli da Palmiro Togliatti, Alcide De Gasperi ha deciso di includere comunisti e socialisti nel suo governo contro il parere dei dirigenti democristiani. P.C.I. D.C.

9 febbraio 1947

Mario Scelba invia ad Alcide De Gasperi due lettere, una ufficiale l’altra riservata, annunciando le sue dimissioni dal governo per sottolineare il suo dissenso dalla firma del Trattato di pace. De Gasperi si reca dal presidente della repubblica, Enrico De Nicola, che gli fa presente che, se confermate, le dimissioni di Scelba faranno venire meno la solidarietà governativa e, di conseguenza, il governo non potrà mantenere la delega per firmare il Trattato. De Gasperi, a questo punto, incontra separatamente Scelba e lo informa dei contenuti del colloquio con De Nicola, inducendolo a ritirare le sue dimissioni. D.C.

9 febbraio 1947

La direzione nazionale del Pci emette un comunicato nel quale afferma: "La soluzione della crisi è un innegabile successo del Partito comunista, poiché tutti i tentativi di isolare i comunisti sul terreno parlamentare e governativo sono falliti.. .Raggiunto questo obiettivo politico fondamentale...il Partito comunista non poteva dare carattere ultimativo ad ognuna delle sue rivendicazioni". P.C.I.

10 febbraio 1947

A Parigi, il plenipotenziario italiano, ambasciatore Meli Lupi di Soragna, firma il Trattato di pace a nome dell’Italia, "con riserva di ratifica da parte dell’Assemblea costituente".

10 febbraio 1947

A Pola, avviene il passaggio di consegne fra le autorità alleate e quelle jugoslave. T.L.T.

10 febbraio 1947

Maria Pasquinelli che, nel periodo 1943-1945 aveva tenuto i contatti tra la X Mas e il governo del Sud per salvaguardare l’italianità dell’Istria e della Dalmazia, uccide per protesta il generale britannico Robert W.De Winton, governatore di Pola. T.L.T.

10-15 febbraio 1947

A Milano, il procuratore generale militare, gen. Leone Zingales fa eseguire numerosi arresti fra i dirigenti e i militanti comunisti sospettati di aver svolto un ruolo di primo piano nella sparizione del cosiddetto ‘oro di Dongo’, denaro e lingotti in possesso di Mussolini e dei ministri della Rsi arrestati a Dongo, insieme a documenti segretissimi anch’essi scomparsi. Fra gli arrestati, Renzo Mentasti e Dante Gorreri. R.S.I. P.C.I.

11 febbraio 1947

John Clark Adams invia un rapporto su un incontro con Giuseppe Saragat, appena rientrato dagli Stati uniti. Il leader socialdemocratico gli è apparso "stanco e depresso" e gli ha confidato che in Emilia, e in particolare a Bologna, "i comunisti hanno portato la popolazione a uno stato di terrore permanente che rasenta la psicopatologia". Conclude dicendogli: "Non siamo al penultimo stadio, ma all’ultimo". Stati Uniti- Italia

11 febbraio 1947

A Messina, il prefetto Longo invia al ministero degli Interni un rapporto relativo alla costituzione, da parte di Antonino Varvaro, Anselmo Crisafulli ed altri dissidenti del Mis, del Movimento per 1’indipendenza della Sicilia democratico - repubblicano (Misdr). Separatismo- Sicilia

11 febbraio 1947

A Roma, in via delle Botteghe oscure, sede della direzione nazionale del Pci, s’incontrano Luigi Longo, Fausto Brunelli, Orfeo Sellani, Giorgio Pini e Stanis Ruinas. P.C.I. R.S.I.

12 febbraio 1947

Il quotidiano "Avanti!", nell’articolo intitolato "L’Italia protesta e chiede la revisione" critica il Trattato di pace imposto dagli alleati. P.S.I.

12 febbraio 1947

La Corte di cassazione stabilisce che per usufruire dell’amnistia Togliatti non basta "aver militato nelle formazioni partigiane" e occorre invece "una attiva partecipazione a fatti specifici di lotta contro i tedeschi". Amnistia Togliatti

12 febbraio 1947

La Corte di assise, nel processo Falanga, applica l’amnistia perché l’imputato ha ucciso un partigiano che doveva essere considerato "un morituro senza speranza di salvarsi…un essere innocuo per il nemico. E pertanto la sua uccisione potrà costituire espressione di feroce odio politico, ma mai atto vantaggioso alle operazioni militari del nemico". Amnistia Togliatti

12 febbraio 1947

A Catanzaro, nel corso della notte è compiuto un attentato, con una bomba da mortaio da 81 mm, contro 1a sede della federazione locale del Pci. L’ordigno provoca gravissimi danni alle strutture dell’edificio ma fortunosamente nessun ferito. Per l’attentato saranno arrestati, dopo pochi giorni, 4 studenti di destra. Violenza politica

13 febbraio 1947

A Roma, si presentano a Paolo Emilio Taviani, vicesegretario nazionale della Dc, su invito del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Cappa, due ufficiali in pensione dell’Arma dei carabinieri che offrono il sostegno del Grande Oriente d’Italia a favore dell’Arma, offrendosi contestualmente di iscriversi alla Dc. Il segretario nazionale della Dc Attilio Piccioni, consultato da Taviani, risponderà che l’iscrizione è possibile, benché massoni, purché si impegnino a rispettare il programma del partito. D.C.

13 febbraio 1947

In una intervista rilasciata all’agenzia di stampa statunitense "United Press", Emilio Patrissi, esponente del Fronte dell’Uomo qualunque, afferma che lui e "un numero considerevole del partito" si trovano in contrasto con Guglielmo Giannini sulla questione comunista e che, il 1° marzo, avrebbero iniziato a pubblicare un giornale dissidente, "L’Ora d’Italia", per rimarcare la "scissione definitiva". Qualunquismo. P.C.I.

14 febbraio 1947

A Londra, il governo britannico presieduto da Bevin affida all’Onu il compito di definire il problema palestinese, declinando ogni ulteriore responsabilità.

14 febbraio 1947

In un suo intervento all’Assemblea costituente, che durerà 3 giorni, Andrea Finocchiaro Aprile denuncia il malcostume politico democristiano, affermando fra l’altro: "Gli onorevoli deputati democristiani vanno in cerca affannosa di tutti i posti più largamente retribuiti. Io confido di poter presentare prossimamente all’Assemblea costituente l’elenco dei deputati democratico - cristiani i quali sono direttori di banca, presidenti di istituti, consiglieri di amministrazione di società e via dicendo, e che hanno numerose e lautissime prebende. Questa è un’indecenza". Finocchiaro Aprile elenca poi, nel prosieguo del suo intervento, una lista di parlamentari democristiani che ricoprono molteplici incarichi, fra i quali spiccano: Paolo Bonomi, Pio Raffaele Petrilli, Giuseppe Arcaini, Pietro Campilli, che accusa di aver favorito speculazioni in borsa dopo essere stato nominato ministro del Tesoro il 2 febbraio; Giovanni Gronchi, Ezio Vanoni. Separatismo- Sicilia. D.C.

14 febbraio 1947

A Roma, Eugenio Reale dice all’ambasciatore sovietico Kostylev che "l’ambasciatore Brosio vuole nominare addetto culturale italiano a Mosca un certo Franco Venturi, figlio del noto storico d’arte Lionello Venturi, membro del Partito d’azione, ma che lui /Reale, ndr/ blocca la nomina di Venturi figlio perché è un anticomunista e antisovietico fervente". P.C.I.

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