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23-25 maggio 1947

A Roma, si svolge il primo congresso nazionale dei giovani qualunquisti. Qualunquismo

24 maggio 1947

A Washington, l’ambasciatore italiano Alberto Tarchiani invia due telegrammi ad Alcide De Gasperi e a Carlo Sforza per segnalare che sono in pericolo alcune transazioni commerciali favorevoli all’Italia, a causa dell’articolo di Palmiro Togliatti. Ivan Matteo Lombardo, in missione a Washington, invia anch’egli un telegramma allo stesso presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri: "E’ mio dovere attirare l’attenzione dell’Eccellenza vostra sulle gravi ripercussioni del recente articolo di Togliatti sugli ambienti di questo governo e su quelli del Dipartimento di stato in particolare. L’articolo stesso è considerato ingiurioso per il popolo americano...è ritenuto manifestazione italiana di politica sovietica antiamericana...Richiamo l’attenzione di vostra Eccellenza sulle difficoltà per noi di chiedere agli Stati uniti finanziamenti e sempre più ampi aiuti economici, mentre segretario generale di un partito che condivide la responsabilità di governo fa nei confronti della nazione americana apprezzamenti ingiuriosi. L’attenzione di vostra Eccellenza è da me richiamata anche su impressione sfavorevole che viene da prolungarsi crisi di governo italiano mentre nostro paese attraversa grave crisi economica". Non pago, Lombardo invia un secondo telegramma: "Contegno americano nei confronti delegazione, notevolmente favorevole giorni precedenti, ora mutato in prudente riserva...Da precise informazioni che ho avuto, tali mutamenti nei nostri confronti sono dovuti esclusivamente a vasta ripercussione dell’articolo di Togliatti nell’ambiente governativo americano. Tale fatto ha annullato il vantaggio notevole ottenuto quando la missione riuscì a far iscrivere nell’agenda l’esame della situazione economica italiana, base indispensabile per il sollecito rilascio di ogni ulteriore rapido aiuto". Stati Uniti- Italia

24 maggio 1947

A Roma, il presidente della repubblica Enrico De Nicola affida ad Alcide De Gasperi l’incarico di formare il nuovo governo. D.C.

25 maggio 1947

A Palermo, si riunisce per la prima volta l’Assemblea regionale siciliana.

26 maggio 1947

A Roma, De Gasperi, nel corso del suo giro di consultazioni, incontra Togliatti al quale dice che l’esclusione del Pci è dovuta alle pressioni americane, ma lascia intravedere la possibilità di una ripresa della collaborazione a breve scadenza. Secondo quanto scrive lo stesso De Gasperi in un suo appunto, riferendosi all’articolo contro Sumner Welles, Togliatti gli dice: "Se vuoi liquidare l’incidente, eccomi qui per la dichiarazione. Se vogliono garanzie economiche e su socializzazione, siamo pronti. Se tu porti la questione in campo politico, allora si tratta di difendere l’indipendenza nazionale contro la politica di guerra, e allora passeremo all’offensiva. Non ti facciamo difficoltà per il ministero, ma non tolleriamo esclusioni, perché allora ci confesseremo fuori della nazione" .Sulle sue risposte, Alcide De Gasperi annota: "Rispondo che si tratta del pane e di un breve periodo; comunque ci ripensi e ci rivedremo". In serata, De Gasperi rilascia ai giornalisti una dichiarazione: "Ho cominciato le mie consultazioni con l’intento di raggiungere una concentrazione generale che tuttavia è andata trovando esclusive sia a destra che a sinistra: esclusive manifestatesi proprio oggi insuperabili, non certo per causa nostra o per ragioni oggettive, ma per ragioni di topografia parlamentare. Non vado ancora da De Nicola per dirgli che tutte le strade sono sbarrate, perché ritengo che ci possano essere altre soluzioni". Ancora in serata, Palmiro Togliatti invia ad Alcide De Gasperi copia di un telegramma spedito a Ivan Matteo Lombardo, a Washington, nel quale precisa che il fine del suo articolo ("Ma come sono cretini") si proponeva di non lasciare "ingiuriare da nessuno un partito come il nostro e quindi tutti i nostri operai e tutto il nostro paese", ma che in esso non vi è "nessun attacco o insulto al popolo americano" e "nemmeno la più lontana intenzione di sabotare il tuo lavoro". D.C. P.C.I.

26 maggio 1947

Giovanni Papini annota nel suo diario: "Il mondo è ormai disputato tra l'imperialismo russo (in nome del comunismo) e l'imperialismo americano (in nome della libertà). Tutti e due questi imperialismi rappresentano una concezione della vita e della storia contraria alla civiltà mediterranea ed in particolare a quella italiana. E' difficile, dunque, la scelta. Ed è strano e doloroso vedere che gli italiani (e in generale gli europei) poco di ciò si accorgono e servilmente parteggiano chi per l'uno chi per l'altro dei grossi rivali".

27 maggio 1947

Palmiro Togliatti invia ad Alcide De Gasperi una lettera "Caro De Gasperi, la questione da te sollevata nel nostro colloquio di ieri alla Consulta è stata da me sottoposta all’esame della segreteria del mio partito. Sono incaricato di ripeterti che da parte nostra, non solo non si è contrari all’aiuto finanziario da parte degli Stati uniti d’America, ma si ritiene necessario questo aiuto e si ritiene inoltre giusto che da parte americana si richiedano talune assicurazioni relative alla stabilità economica e politica e all’imparzialità nei contrasti che dividono oggi alcune delle grandi potenze. La presenza nel governo del Partito comunista italiano non soltanto non è in contrasto con talune esigenze, ma è anzi in questo senso una garanzia reale per tutti. Noi escludiamo però nel modo più reciso ogni tentativo di intervento straniero nelle cose interne del nostro paese…Subordinare un aiuto…ad una particolare composizione del nostro governo, soprattutto quando questa dovesse tradursi nella formazione di un governo non rispondente agli orientamenti democratici della maggioranza della popolazione, significa, secondo noi, dare al governo italiano una carattere coloniale…Una politica che portasse a questa conclusione sarebbe da noi avversata nel modo più deciso. La cosa ci preoccupa, inoltre, perché essa si risolve di fatto nella violazione e nell’abbandono di quelle norme che tutte le potenze democratiche alleate si sono impegnate a rispettare nei confronti dell’Italia. Non ho bisogno infatti di ricordare che nell’autunno del 1944, con la dichiarazione di Mosca, e nel corso di tutta la guerra di Liberazione fino ad oggi, tutte le potenze alleate si sono pubblicamente impegnate a favorire in Italia la creazione di un governo democratico, in cui siano rappresentate le correnti decisive dell’antifascismo. Ignoro se gli Stati uniti abbiano ufficialmente abbandonato questa posizione. Non possono però abbandonarla i partiti democratici italiani…" P.C.I. D.C.

27 maggio 1947

A Roma, Alcide De Gasperi, nel corso di un colloquio con l’ambasciatore americano Dunn, afferma che il problema più grave è controllare la situazione economica e sociale, perché se il governo fallisse e i comunisti potessero, per questa ragione, rientrare al governo la loro vittoria alle prossime elezioni politiche sarebbe certa. In giornata, De Gasperi rilascia una dichiarazione, affermando che la Democrazia cristiana dovrà assumersi "la massima responsabilità di un governo cosiddetto di colore, non rifiuterà certamente qualche qualificata collaborazione tecnica, di elementi che non possano, però, svisare in ogni senso la fisionomia politica del ministero". D.C. Stati Uniti- Italia

27 maggio 1947

Con decreto legge n.495 diventa applicabile il lodo arbitrale sulla mezzadria fatto da Alcide De Gasperi. D.C.

27 maggio 1947

A Palermo, il liberale Ettore Cipolla è eletto presidente della prima Assemblea regionale siciliana.

28 maggio 1947

A Roma, il gruppo parlamentare del Psli approva un ordine del giorno che consente agli esponenti socialdemocratici di partecipare al governo, a titolo personale. Scissione socialista

28 maggio 1947

Il quotidiano socialista "Avanti!" definisce quella di Alcide De Gasperi "un’avventura pericolosa", ed il suo "un governo da rovesciare subito". P.S.I.

28 maggio 1947

Su "Civiltà cattolica", nell’articolo intitolato "Brevi rilievi sulle forze cattoliche in Italia (Per una mobilitazione generale)", padre Lombardi scrive: "…Ai blocchi hanno da rispondere i blocchi; siccome ognuno sa che le forze del male costituiscono adesso un blocco…". Vaticano

29 maggio 1947

A Roma, la direzione del Psli respinge l’ipotesi sostenuta il giorno precedente dal gruppo parlamentare del partito di una collaborazione con il costituendo governo De Gasperi, sia pure solo a titolo personale. Scissione socialista

29 maggio 1947

In attesa dell’insediamento del governo De Gasperi, il primo senza socialisti e comunisti, il ministro degli Interni, Mario Scelba, ordina che i reparti di polizia siano rafforzati con armi pesanti e consegnati nelle caserme. Lo stato di massima allerta è imposto anche alle Forze armate. D.C.

29 maggio 1947

L’ambasciatore italiano in Italia, James Dunn, invia al Dipartimento di stato un rapporto sull’incontro avvenuto fra Henry Tasca e Alberto Simonini. Quest’ultimo ha informato Tasca che: "a) il suo partito appoggerebbe il governo De Gasperi di democristiani e tecnici; b) l’appoggio è assolutamente necessario perché il paese è sotto la pressione sia dei comunisti che dell’estrema destra; c) considera Saragat debole e spera di poterlo in qualche modo relegare in una posizione meno strategica; d) apprezza molto Lombardo ma critica la sua esitazione a raggiungere il Psli perché la sua adesione potrebbe modificare eccezionalmente il quadro politico. Ha detto che l’assenza di Lombardo dall’Italia in questo periodo è una calamità". Dunn conclude il suo rapporto affermando: "In ogni caso spero che il rientro di Lombardo in Italia non venga ritardato troppo a lungo, dato che la sua presenza qui avrebbe una forte influenza nel rinsanguare i socialisti contro il predominio dei comunisti". Stati Uniti- Italia. Scissione socialista

30 maggio 1947

Sul quotidiano "L’Unità", Palmiro Togliatti scrive: "Siamo gente troppo seria e troppo consapevole della nostra responsabilità, e troppo strettamente legata a quelle conquiste democratiche per cui abbiamo combattuto per tutta la nostra esistenza di singoli e di partito per farneticare di ricorsi alla violenza". P.C.I.

30 maggio 1947

Pietro Nenni annota nel suo diario: "...avremo domani un governo con l'avallo del Vaticano e dell'America. Il fatto mi sembra di una gravità senza precedenti". P.S.I.

30 maggio 1947

E’ siglato a Roma un nuovo concordato interconfederale per il rinnovo della tregua salariale fra la Confederazione generale dell’industria e la Cgil, rappresentate rispettivamente dal presidente Costa e da Giuseppe Di Vittorio, Oreste Lizzadri e Giulio Pastore, nel comune intento di "facilitare la ripresa, l’aumento della produzione, la riduzione dei costi anche attraverso il miglioramento della produttività". Come contropartita è offerto il trasferimento di una parte della contingenza in paga base e un aumento degli assegni familiari per i lavoratori dell’industria. Circa i licenziamenti di cui al precedente accordo (cfr. 16 gennaio) è stabilito che, quando un’azienda vuole procedere a riduzioni di personale, deve comunicarlo preventivamente alla commissione interna e che le parti "esamineranno con spirito di mutua comprensione i motivi e le possibilità concrete ed attuali di evitare /la misura/ senza costituire un carico improduttivo per l’azienda". Collaborazione anche per i licenziamenti individuali per ‘scarso rendimento’ o ‘motivi disciplinari’, casi nei quali è previsto che sia la stessa commissione interna a richiamare il lavoratore; mentre, in caso di disaccordo, la questione sarà deferita ad un apposito collegio arbitrale. Movimento operaio- sindacati

30 maggio 1947

A Milano, mentre in Prefettura si svolge la riunione per decidere l’assegnazione al confino di Giorgio Pini, esplode dinanzi all’edificio una bomba ad alto potenziale che produce notevoli danni. Repressione fascisti

30 maggio 1947

Esce il primo numero della rivista "Cronache sociali" alla quale collaborano Dossetti, Lazzati, Fanfani, La Pira, Ardigò, Moro, Gui, Glisenti, Malfatti e sulla quale scriveranno successivamente anche Barbi, Dal Falco e Ciccardini. D.C.

31 maggio 1947

A Roma, è costituito il governo presieduto da Alcide De Gasperi – un monocolore Dc – che segna la definitiva estromissione del Pci dalla maggioranza di governo. D.C.

31 maggio 1947

In un editoriale non firmato, il quotidiano comunista "L’Unità" scrive che, "isolato dalla democrazia e applaudito dai plutocrati, De Gasperi vara oggi il suo cancellierato" P.C.I.

31 maggio 1947

A Roma, la direzione del Pci emette un comunicato nel quale smentisce le voci "diffuse fra le forze di polizia e nei quadri dell’esercito...circa pretesi e assurdi propositi di ricorso alla violenza e a forme di lotta insurrezionali che esisterebbero nel Pci in seguito alla soluzione antidemocratica data alla crisi di governo…" P.C.I.

31 maggio 1947

Il quotidiano "L’Umanità", organo del Psli, definisce il governo De Gasperi "papalino".

31 maggio 1947

Il colonnello D’Ambrosio che, come Pm militare, aveva impugnato la sentenza del Tribunale militare di Taranto che proscioglieva per amnistia i responsabili della strage del 19 ottobre 1944, rinuncia al ricorso senza alcuna motivazione. Il 4 giugno, la sentenza passa in giudicato. Repressione armata- caduti

31 maggio 1947

William Clayton, in un memorandum, rileva che "se l’America latina perde i propri mercati in Europa occidentale, noi perdiamo i nostri mercati in America latina". Stati Uniti

31 maggio 1947

A Budapest (Ungheria), cade il governo di coalizione pluripartitica guidato da Ferenc Nagy.

maggio 1947

Il generale Hoyt Vandenberg è promosso capo di Stato maggiore generale dell’aeronautica americana. Stati Uniti

1 giugno 1947

Alla Camera dei deputati, il parlamentare comunista Cerreti accusa il ministro degli Interni Mario Scelba di avere bloccato un’inchiesta sul mercato nero a Padova, perché nel traffico sarebbero coinvolte organizzazioni ecclesiastiche. P.C.I. D.C.

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