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21 gennaio 1948

A Roma, Pietro Secchia illustra un documento relativo al tema: "Costruire un’organizzazione capace di condurre il popolo italiano alla vittoria". Nel capitolo dedicato alla "Vigilanza rivoluzionaria" , si legge: "L’attività di reclutamento dev’essere continuata accentuando in pari tempo la vigilanza rivoluzionaria. Le porte del partito devono essere aperte a tutti i lavoratori onesti, ma devono essere sbarrate agli agenti del nemico, ai disonesti, e a tutti coloro che sono indegni di appartenere al partito di avanguardia della classe operaia...". Nello stesso giorno, Luigi Longo chiede per iscritto la nomina dello stesso Secchia a vice segretario nazionale del partito, con "le funzioni che egli ha attualmente nella direzione…per i meriti personali del compagno". P.C.I.

21 gennaio 1948

A Roma, il Partito comunista avvia la pubblicazione del quotidiano "Il Paese", diretto da Tomaso Smith. P.C.I.

22 gennaio 1948

Ernest Bevin, ministro degli Esteri di Gran Bretagna, sostiene dinanzi alla Camera dei Comuni la necessità di creare un’alleanza difensiva europea contro ogni possibile aggressore.

22 gennaio 1948

In Sicilia, assume il comando dell’Ispettorato generale di polizia l’ispettore generale di Ps Ciro Verdiani, che lo dirigerà fino alla data della sua soppressione, il 26 agosto 1949.

22 gennaio 1948

A Firenze, la polizia attacca un corteo di disoccupati, provocando numerosi feriti. Repressione armata

23 gennaio 1948

A Roma, Pci e Psi costituiscono il ‘Fronte popolare’. P.C.I. P.S.I.

23 gennaio 1948

A Milano, il prefetto segnala al ministero degli Interni la costituzione di un organismo denominato ‘Commissione segreta italo- jugoslava’ che ha "carattere internazionale ed agisce secondo le direttive del Cominform". Controllo politico di Stato e informative

24 gennaio 1948

A Roma, l’ufficio politico della Questura scopre un piano per far evadere Borghese e Kappler, procedendo all’arresto di Claudio Antonini, ex ufficiale della X Mas, e di altri militanti di destra. R.S.I. Occupazione tedesca

24 gennaio 1948

A Cesena, si svolge la riunione per la costituzione del Maci in provincia di Forlì. Strutture clandestine e semiclandestine

24 gennaio 1948

Manlio Brosio annota nel suo diario: "Parlo con De Gasperi...Gli espongo il dubbio che i russi sperino sul non intervento americano in caso di rivolgimenti interni in Francia o in Italia. ‘Non credo - mi risponde - il casus belli deriva indirettamente da Trieste, che in caso di rivolgimento interno verrebbe coinvolta nella zona comunista’. Ma - gli obietto - nessuno spererà che tenendo Trieste gli americani possano effettivamente impedire l’invasione dell’Italia. A che razza di guerra pensano dunque? A quella preventiva con la bomba atomica? Mi risponde con un cenno di capo affermativo. Infine, gli accenno che una insurrezione nell’Italia del nord non è da escludere dopo le elezioni. ‘Non solo non è da escludere, mi risponde, ma la prevedo. Vi è a Belgrado un vero e proprio ufficio autonomo italo - francese e lavora sotto una sigla speciale. Io sono convinto che siano Togliatti e Terracini a convincere il Cominform della necessità di tentare ancora preventivamente la via elettorale: dopo bisogna prevedere il peggio, e per esso polizia e carabinieri sono preparati’. Il mattino Pacciardi mi aveva ragionato in senso analogo aggiungendo: ‘Quasi quasi in un certo sento non solo prevedo, ma desidero il colpo di forza comunista’...". D.C. P.C.I.

25 gennaio 1948

Manlio Brosio annota nel suo diario le sue personali considerazioni sul contenuto dei colloqui avuti con Giuseppe Saragat e Ugo La Malfa: "Essi danno in sostanza per sicura la guerra prossima e pensano non già a concorrere ad evitarla, ma ad assicurarsi il posto nel blocco occidentale, e temono di perderlo. La Malfa è sicuro che l’Italia sarà invasa, ma è altrettanto sicuro che gli Stati uniti vinceranno la guerra e che l’Italia sarà riscattata da un governo in esilio. Mi pare sbagliata la premessa, perché nessuno, credo, pensa di fare un blocco occidentale senza l’Italia; ma mi pare soprattutto sbagliata la conseguenza, perché se così fosse l’alternativa dovrebbe essere una politica di saggia neutralità e non quella di una politica di blocco occidentale a dispetto degli occidentali, diretta unicamente a condannare l’Italia alla occupazione e alla rovina pur di essere poi dalla parte del vincitore...".

25 gennaio 1948

A Messina, la Celere carica una manifestazione di lavoratori, provocando 13 feriti. Repressione armata

25 gennaio 1948

A Torino, muore Filippo Burzio, direttore de "La Nuova stampa".

26 gennaio 1948

A Roma, è compiuto un attentato dinamitardo contro la sezione del Partito socialista ‘Flaminio’. Violenza politica

27 gennaio 1948

A Londra, l’ambasciatore Gallarati Scotti invia al ministro degli Esteri Carlo Sforza una nota nella quale illustra, analizzandole, le ragioni che hanno indotto il ministro britannico Ernst Bevin a invitare l’Italia ad entrare a far parte dell’alleanza militare occidentale. Nella nota, Gallarati Scotti rileva inoltre che "una domanda è oggi su tutte le bocche (e perciò suppongo nel recondito pensiero di chi dirige la politica estera britannica): quale l’Italia che emergerà dalle elezioni del 18 aprile 1948? La convinzione generale è che questa data sia davvero una data storica non solo per gli italiani, ma per tutti gli europei in quanto segnerà il momento decisivo della posizione che il nostro paese intenderà prendere nella compagine del mondo e più particolarmente nella riorganizzazione del mondo occidentale".

28 gennaio 1948

A Roma, G. Pajetta informa un funzionario dell’Ambasciata sovietica, Boghemsky, che "se il grano sovietico cominciasse ad arrivare in Italia nella primavera del 1948, queste forniture avrebbero un’enorme importanza per i risultati delle elezioni a favore della sinistra". Ed aggiunge: "Se ci sarà una vittoria decisiva delle sinistre, le forze reazionarie italiane e americane cominceranno la lotta armata. Il Pci non potrà più trattenere la popolazione dalla resistenza armata e questo significherà la guerra civile. Questa prospettiva non ci spaventa, perché ora le forze della democrazia in Italia sono più forti e questa volta non saremo noi ad andare in montagna". P.C.I.

29 gennaio 1948

Il segretario di Stato americano George Marshall esamina le previsioni fatte dal Vaticano sulle elezioni che il Papa ritiene possano essere vinte dai comunisti, e la Dc possa attestarsi a non più del 40% a parità con le sinistre. Stati Uniti- Italia. Vaticano

29 gennaio 1948

A Mosca, il capo del dipartimento europeo del ministero degli Esteri, S. Kozyrev, in una lettera al vice ministro degli Esteri Dekanozov afferma: "Si deve spiegare al compagno Martynov /primo consigliere dell’Ambasciata a Roma, Ndr/ che noi non siamo interessati a dare materie prime all’Italia".

30 gennaio 1948

In India, a Nuova Delhi, è assassinato Gandhi, principale artefice dell’indipendenza dell’India.

30 gennaio 1948

A Buenos Aires, muore Aimone di Savoia, duca d’Aosta ed ex re di Croazia.

30 gennaio 1948

A Milano, Di Vittorio, Santi e Pastore visitano insieme gli stabilimenti industriali in crisi. Movimento operaio- sindacati

gennaio 1948

A Ferrara, si tiene il primo congresso nazionale della Confederterra che discute gli obiettivi da portare avanti: imponibile di manodopera in lavori produttivi, abolizione delle forme arcaiche di contratto. Segretario generale viene eletto Romagnoli, segretari aggiunti Cella e Pierucci. La componente comunista ottiene il 65%, la socialista il 26%, la democristiana il 6%. Movimento contadino e bracciantile

gennaio 1948

A Roma, nel corso di una riunione del comitato esecutivo della Cgil, il segretario Fernando Santi afferma: "... Io intravedo nei consigli di gestione il mezzo per consentire ai lavoratori il diretto intervento nel processo produttivo, per consentire al sindacato di svolgere la sua azione superando gli ostacoli che la complessità del fatto economico pone dinanzi...E’ necessario aprire la porta che chiude in un muro d’argento il cervello dell’azienda alla possibilità di conoscenza e d’indagine del sindacato. Lo strumento per aprire questo varco è i1 consiglio di gestione". Movimento operaio- sindacati

gennaio 1948

A Roma, la direzione generale di Ps, nella sua relazione mensile, si sofferma "sui propositi dei partiti estremisti, per la loro dimostrata inclinazione alla violenza e per la volontà più volte espressa di conquistare il potere ad ogni costo". Controllo politico di Stato e informative

1 febbraio 1948

A Roma, si svolge la prima assemblea nazionale del Fronte popolare, che lancia un appello nel quale si dichiara che "i movimenti, i gruppi, i partiti, le personalità indipendenti che ne fanno parte conservano i loro ideali, la loro piena autonomia politica e organizzativa". P.C.I. P.S.I.

1 febbraio 1948

Entrano in vigore le nuove tabelle paga per i braccianti, concordate sindacalmente. Come per altri settori (tessile) sono invariate le forti sperequazioni salariali fra uomini e donne. Movimento contadino e bracciantile

2 febbraio 1948

A Mazzarino (Caltanissetta), la polizia arresta 36 capi lega, senza mandato di cattura. Repressione armata

2 febbraio 1948

L’ambasciatore americano a Roma James Dunn e il ministro degli Esteri Carlo Sforza firmano un trattato decennale di amicizia e di commercio tra Italia e Stati uniti. Nel trattato è incluso un articolo che garantisce libertà di culto e permette ad associazioni religiose non cattoliche di svolgere attività di proselitismo in Italia. Il sostituto segretario di Stato vaticano protesta duramente affermando che l’articolo è incompatibile con il Concordato fra Stato e Chiesa. Stati Uniti- Italia. Vaticano

3 febbraio 1948

Un rapporto dei servizi segreti americani rileva che l’Ambasciata ha indotto la Dc a rispondere ad un manifesto del Fronte popolare che diceva "in Usa non c’è democrazia perché oggi 60 famiglie sono padrone di tutto", con un altro manifesto che afferma: "Volete ridurvi come i lavoratori russi? Per comprare un chilo di pane un operaio russo deve lavorare 24 ore e 34’, un italiano 14 ore e 54’, un americano 16 minuti". Stati Uniti- Italia. D.C.

3 febbraio 1948

E’ emanato il decreto legge n.23 in materia di opzioni, come stabilito dall’accordo De Gasperi-Gruber del 5 settembre 1946, che consente il reintegro della cittadinanza italiana a 201.327 altoatesini.

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