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17 aprile 1948

A Milano, Vincenzo Sangalli, segretario provinciale della Democrazia cristiana, in una lettera afferma che il partito riconosce come unica formazione militare quella diretta da Pietro Cattaneo. Strutture clandestine e semiclandestine

17 aprile 1948

E’ trasmesso tramite la "Voice of America" un messaggio del procuratore generale Tom Clark da Washington agli italiani: " Domenica, un giorno caro a tutti i cristiani, voi fratelli, sorelle, padri, madri, figli e figlie che non siete cittadini americani, insieme ai vostri amici americani, sarete seguiti con trepidazione mentre sarete chiamati a fare la vostra scelta tra democrazia e comunismo, tra Dio e senza Dio, tra ordine e caos". Stati Uniti- Italia

18 aprile 1948

In Palestina, l’organizzazione militare ebraica Hagana s’impadronisce di Tiberiade.

18 aprile 1948

A Washington, Egidio Ortona annota: "La stampa è impressionante. Ha un solo tema, nelle corrispondenze, negli articoli di fondo, nei periodici illustrati: le elezioni italiane. E’ in verità confortante sentirsi al centro di tanto interesse mondiale e soprattutto ora che le elezioni sono iniziate guardare indietro alle ultime settimane in cui si è fatto quanto umanamente si poteva. La presentazione della stampa è veramente massiccia: il corrispondente del ‘New York Times’ a Roma ha un articolo che tiene due pagine. Stewart Alsop mi dà varie interpretazioni dell’atteggiamento sovietico nei riguardi delle nostre elezioni: incapacità di percezione politica, desiderio di perdere le elezioni perché il vincerle potrebbe significare una tale provocazione negli Stati uniti da far temere una guerra…" Stati Uniti- Italia

18 aprile 1948

Si svolgono le elezioni politiche. I risultati: Democrazia cristiana, 12.741.299 voti, 48,5%, 305 seggi; Fronte democratico popolare, 8.137.047 voti, 31,0%, 183 seggi; Unità socialista, 1.858.346 voti, 7,1%, 33 seggi; Blocco nazionale, 1.004.889 voti, 3,8%, 19 seggi; Partito nazionale monarchico e Alleanza democratica nazionale del lavoro, 729.174 voti, 2,8%, 14 seggi; Partito repubblicano italiano, 652.477 voti, 2,7%, 9 seggi; Movimento sociale italiano, 526.670 voti, 2,0%, 6 seggi; Partito dei contadini d’Italia, 96.025 voti, 0,4%, 1 seggio; Partito cristiano sociale, 73.064 voti, 0,3%, nessun seggio; Movimento nazionale democrazia sociale, 56.165 voti, 0,2%, nessun seggio; Blocco popolare unionista, 36.004 voti, 0,1%, nessun seggio; Concentrazione nazionale combattenti uniti, 11.408 voti, 0,1%, nessun seggio; Partito popolare sud- tirolese, 124.385 voti, 0,5, 3 seggi; Partito sardo d’azione, 61.919 voti, 0,2%, 1 seggio. D.C. P.C.I. P.S.I. Destra- M.S.I.

18 aprile 1948

A Roma, Giorgio Almirante, su invito di Alcide De Gasperi e previo accordo con il democristiano Giorgio Tupini, invia 3 uomini in grado di manovrare una mitragliatrice Breda 37, installata nella sede della Dc in piazza del Gesù. Fra i tre vi è anche l’ex marò della San Marco, Giuseppe Pugliese, divenuto anni dopo uno dei responsabili della struttura ‘coperta’ di Ordine nuovo. Destra- M.S.I. D.C.

18 aprile 1948

I vertici del Msi ordinano ai propri iscritti di dividere i voti acquisibili dalla formazione con la Democrazia cristiana, considerato il baluardo dell’anticomunismo, secondo pregressi accordi con i vertici della stessa Dc. Nel corso della campagna elettorale, lo slogan del partito è stato: "Chi vota Dc vota bene, chi vota Msi vota meglio". Destra- M.S.I. D.C.

18 aprile 1948

Come rivelato dai pubblici ministeri romani nella loro ordinanza del 15 luglio 1996, nell’imminenza delle elezioni, a Milano, un ex ufficiale della X Mas fu "avvicinato da un capitano di polizia che con le credenziali del ministero dell’Interno a firma del ministro Scelba gli chiede quanti uomini può mobilitare in caso di vittoria dei comunisti" ed è quindi informato dal capitano di Ps che sono a loro disposizione "bracciali della polizia ausiliaria, armi, tessere di riconoscimento e altra dotazione…presso la caserma S. Ambrogio della polizia, a Milano". Strutture clandestine e semiclandestine

18 aprile 1948

A Milano, secondo le dichiarazioni rese a "Il Corriere della Sera" il 17 gennaio 1992 (comparse nell’articolo "Sui tetti di Milano aspettando i rossi") da Renato Pajetta, fra i fondatori nel 1948 dell’Unione goliardica italiana, gruppi di giovani cattolici si erano concentrati, armati, in 6 punti strategici della città per fronteggiare un eventuale colpo di mano dei comunisti. Strutture clandestine e semiclandestine

18 aprile 1948

Piero Cattaneo dichiarerà al giudice istruttore di Brescia, Giovanni Arcai: "In occasione delle elezioni del 1948 vennero formati dei gruppi di partigiani cattolici col preciso compito di opporsi ad una eventuale presa del potere da parte dei comunisti. La formazione di questi gruppi armati era non solo conosciuta ma autorizzata e favorita dalle autorità costituite di allora. Io personalmente sono stato nominato comandante generale per la provincia di Milano. Sia chiaro che le armi che avevamo in dotazione erano quelle residuate dalla guerra partigiana, così pure le munizioni". Il Cattaneo era collegato al comando dell’Arma dei carabinieri, da un lato, e al questore Vincenzo Agnesina, dall’altro, nominato da Mario Scelba, quest’ultimo, a dirigere l’apparato clandestino, costituendo l’alter ego segreto del prefetto dello Stato in Lombardia". Sempre a proposito della mobilitazione clandestina per le elezioni, l’ex ufficiale della Marina militare, Pietro Bianchi testimonierà, anch’esso dinanzi al giudice istruttore di Brescia Giovanni Arcai: "Ebbi occasione di riprendere i rapporti con l’avvocato Adamo Degli Occhi a guerra finita, attorno al 1948, quando entrambi facemmo parte del gruppo partigiani cristiani (Associazione partigiani cristiani –Apc- ndr) costituitosi allora in Lombardia e in tutta Italia, in vista delle elezioni politiche del 18 aprile 1948 sotto l’egida dello stesso Papa, dei capi della Democrazia cristiana di allora, compreso De Gasperi, Scelba, Salizzoni e in pratica tutti. Si trattava di gruppi armati in parte, e in parte avrebbero dovuto ricevere le armi al verificarsi di determinate circostanze. Capi per la Lombardia erano il ragioniere Piero Cattaneo e monsignor Bicchierai. E’ noto che non successe nulla di quanto temuto, per cui dopo le elezioni i gruppi partigiani cristiani vennero sciolti con l’ordine di consegnare le armi alle autorità". Strutture clandestine e semiclandestine

18 aprile 1948

A Cagliari, secondo dichiarazioni rese da Francesco Cossiga, sono acquistate con i soldi forniti dalla Dc "armi sul libero mercato. Confermo che fummo riforniti dai carabinieri di bombe a mano perché se, perse le elezioni, il Partito comunista avesse tentato il colpo di stato, carabinieri e polizia dovevano difendere gli obiettivi strategici, e noi le sedi dei partiti e gli uomini politici" (F. Santini, "Cossiga: io restituii le armi, il Pci no", "La Stampa" 14 gennaio 1992). Sempre Cossiga, il 6 novembre 1997, nel corso della sua audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi, affermerà: "In Sardegna noi eravamo armati...con armi corte fornite dalle forze dell’ordine e in parte acquistate sul libero mercato. Le bombe a mano ci furono fornite dall’Arma dei carabinieri. L’addestramento del gruppo, del commando di cui facevo parte venne seguito da un sottufficiale della San Marco del Sud...". D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

18 aprile 1948

A Sedegliano (Udine), elementi dell’organizzazione ‘O’ fra i quali Turco Franco Florindo, reduce della Rsi e iscritto al Msi, piazzano le mitragliatrici nelle case poste di fronte ai seggi elettorali, in collaborazione con i carabinieri locali. Strutture clandestine e semiclandestine

18 aprile 1948

A Cremona, l’ex sottotenente dell’aeronautica della Repubblica sociale italiana Tommaso Donato afferma, nel corso di una trasmissione a Telecolor che, in questa data, i carabinieri avevano fornito ai reduci della Rsi divise dell’Arma e uno "speciale tesserino contrassegnato da una lettera dell’alfabeto e da un numero in codice". Strutture clandestine e semiclandestine. R.S.I.

18 aprile 1948

A Mantova, Ottorino Mammoli, dirigente della locale Dc, in una dichiarazione riportata dal quotidiano "L’Unità" il 15 gennaio 1992, affermerà: "In occasione delle elezioni del l948, furono consegnate alla prefettura di Mantova, su mia richiesta, dal presidio militare di Verona, 400 mitra per la Dc mantovana". D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

18 aprile 1948

Ermanno Gorrieri, vice segretario della Dc, ex partigiano, rivelerà il 14 gennaio 1992 al "Corriere della sera" che, a Modena, "la nostra organizzazione armata era ancora attiva. Eravamo un centinaio". D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

18 aprile 1948

Ad Aquileia (Udine), i carabinieri organizzano squadre di civili ognuna al comando di un sottufficiale dell’Arma, armati e dislocati in punti strategici per ogni possibile intervento repressivo contro i comunisti. Strutture clandestine e semiclandestine

18 aprile 1948

Sui piani predisposti dal governo in collaborazione con gli Stati uniti, uno spiraglio parziale di luce lo getterà l’ex ministro degli Interni, Mario Scelba, ai primi degli anni Settanta, in una conversazione con il giornalista Antonio Gambino: "D’altra parte, già nei primi mesi del 1948 era stata messa a punto un’infrastruttura capace di far fronte a un tentativo insurrezionale comunista. L’intero paese era stato diviso in una serie di grosse circoscrizioni, ognuna delle quali comprendeva varie province, e alla loro testa era stato designato in maniera riservata, per un eventuale momento di emergenza, una specie di prefetto regionale, che non sempre era il prefetto più anziano o quello della città più importante, perché in alcuni casi era invece il questore o un altro uomo di sicura energia e di mia assoluta fiducia. L’entrata in vigore di queste prefetture allargate sarebbe stata automatica, nel momento in cui le comunicazioni con Roma fossero state, a causa di una sollevazione, interrotte: allora i super- prefetti da me designati avrebbero assunto gli interi poteri dello Stato sapendo esattamente, in base a un piano preordinato, che cosa fare. D’altra parte ci eravamo preoccupati anche di impedire che si potesse arrivare a un’interruzione delle comunicazioni. Pensando che la prima mossa dei promotori di un eventuale colpo di Stato sarebbe stata di impadronirsi delle centrali telefoniche e delle stazioni radio, o quanto meno di renderle inutilizzabili, avevamo organizzato un sistema di comunicazioni alternative, servendoci come punti di appoggio, di un certo numero di navi italiane e alleate presenti nel Mediterraneo". D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

18 aprile 1948

Il presidente dell'Azione cattolica, Vittorino Veronese, invia a padre Paolo Caresana, a monsignor Sergio Pignedoli, ad Amintore Fanfani, a Giuseppe Dossetti, a Giorgio La Pira e a Giuseppe Lazzati un telegramma nel quale, dopo aver rilevato che "all'indomani delle elezioni politiche si apre per il cattolicesimo italiano, anzi per la Chiesa in Italia, una nuova, decisiva, pagina di storia", chiede un incontro per compiere insieme uno "sforzo di sintesi" da attuare "tanto sul piano interno (alla Chiesa e all'Italia) che su quello internazionale". D.C. Vaticano

18 aprile 1948

A Palermo, il quotidiano "La Voce cattolica" scrive: "La Dc è il partito che sentiamo più vicino". D.C.

18 aprile 1948

Sul quotidiano "Risorgimento liberale" appare in prima pagina un comunicato dei Comitati civici.

18 aprile 1948

A Barrafranca (Enna), mafiosi locali aggrediscono, ferendolo in modo grave, il segretario provinciale della Federterra, Pino Vicari. I carabinieri, presenti, non intervengono. Violenza politica

19 aprile 1948

A Reggio Emilia, Didimo Ferrari annota nel suo diario: "Verso le dieci sono partito per Toano allo scopo di vedere sul posto cosa intendono fare i Dc, dato che da varie informazioni sembra che vogliano fare qualche provocazione. Ho poi visitato anche Villaminozzo, Castel /novo/ Monti, Felina, Casina ecc., e ho potuto constatare che a Veggia hanno una radio custodita da...come pure a Vogno, a Villa e in altre località accompagnate con armi. A Quara vi è anche un ufficiale americano che ‘osserva’. Comunque si pensa sempre che aspettino l’esito delle elezioni. E’ naturale che se dovessero avere la maggioranza difficilmente adopereranno pezzi forti per colpirci". P.C.I.

19 aprile 1948

A Roma, Palmiro Togliatti illustra all’ambasciatore sovietico Kostylev i suoi progetti nel caso di vittoria del Fronte popolare (mentre i risultati delle elezioni ancora non sono noti): "Se il Fronte democratico popolare prenderà un po’ meno del 50%, non è da escludere un blocco con Nitti e i repubblicani, ma se il Fronte e i suoi alleati riceveranno più del 51% dei voti per la Camera, sorgerà il problema della candidatura del Fronte per il presidente del Consiglio. Le masse insisteranno su Togliatti. Ma se io accetterò, si verificherà un forte sabotaggio e la resistenza di tutto l’apparato statale, della borghesia e del ceto industriale. Gli angloamericani appoggeranno questo sabotaggio. Ma se il presidente diventerà Nitti, le masse non saranno soddisfatte. Inoltre Nitti è una figura dal punto di vista politico estremamente inaffidabile". P.C.I.

19 aprile 1948

A Roma, s’iscrive al Partito comunista italiano Francesco Jovine. P.C.I.

20 aprile 1948

Il presidente degli Stati uniti Truman, in risposta ad un appello di Alcide De Gasperi, incarica l’Ambasciata americana a Roma di ribadire che "il nostro appoggio non contemplerebbe, ripeto non, l’assistenza delle forze armate degli Stati uniti". Stati Uniti- Italia

20 aprile 1948

A Reggio Emilia, Didimo Ferrari annota nel suo diario: "Rimane la febbre ‘elettorale’ perché non si sanno ancora i risultati...Questa sera, come qualche altra passata, dormo fuori casa perché si pensa che a me e a qualche altro compagno la questura e i clericofascisti vogliano farci qualche sorpresa. Fino a1 9 maggio, giorno della convocazione delle Camere, si teme qualche colpo; per questo dobbiamo rimanere in guardia. Dalle solite informazioni si sa che i fascisti si organizzano fortemente e sono capeggiati dai preti e dai Dc. Naturalmente non si poteva pensare a questo due anni fa...". P.C.I.

21 aprile 1948

Il presidente onorario dell’Afl, Matthew Woll, e il segretario esecutivo Jay Lovestone inviano un telegramma di congratulazioni per l’esito delle elezioni politiche italiane a Giulio Pastore, Giovanni Canini ed Enrico Parri: "L’Afl è in attesa di informazioni sugli effetti della disfatta comunista nelle elezioni, e sugli sviluppi della crescente opposizione, all’interno della Cgil, contro la dominazione e il controllo comunista". Stati Uniti- Italia. Scissione sindacale

21 aprile 1948

Il decreto legge n.955 istituisce la carica di capo di Stato maggiore della Difesa.

22 aprile 1948

In Palestina, l’Hagana occupa Haifa.

22 aprile 1948

Il Dipartimento di stato fa circolare un documento riservato sulle "Attività Usa durante la campagna elettorale in Italia" solo tra deputati e senatori "di comprovata fiducia" perché sostengano il governo quando si dovrà giustificare l’enorme spesa sostenuta. Stati Uniti- Italia

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