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13 febbraio 1950

Il ministero degli Esteri annuncia la conclusione di un accordo con l’Urss per il rimpatrio di 15 militari, nonché dei rappresentanti diplomatici del governo di Salò a Sofia e Bucarest.

13-14 febbraio 1950

In Cecoslovacchia, nel corso della notte, il governo comunista fa chiudere 247 monasteri.

14 febbraio 1950

E’ firmato un trattato di amicizia fra Urss e Cina popolare.

14 febbraio 1950

A conclusione del dibattito sul programma di governo, la Camera vota la fiducia al governo De Gasperi con 314 voti favorevoli, mentre 189 sono contrari e 12 si sono astenuti. Nel corso del dibattito, si è verificato un parapiglia quando il deputato comunista Di Mauro, mentre De Gasperi parlava dei fatti di Modena, ha cercato di infilarsi nel corridoio che porta dietro il banco del governo; circondato dai deputati democristiani e dalle guardie, secondo i resoconti avrebbe morsicato a una mano il ministro Marazza. D.C. P.C.I.

14 febbraio 1950

A Seclì (Lecce), nel corso di una manifestazione di braccianti in sciopero, la polizia apre il fuoco, uccidendo Antonio Micali. Repressione armata- caduti

15 febbraio 1950

Al Senato, nel corso del dibattito sulla fiducia al governo, Francesco Saverio Nitti si esprime contro la riforma regionale definendola "una enorme sciocchezza". "Dove la Regione è stata fatta – dice- essa non ha dato un senso di unione. Le regioni portano fatalmente alla decomposizione dell’Italia".

16 febbraio 1950

Rientra in Italia Francesco Freddi, dopo una immotivata detenzione di cinque anni nei carceri jugoslavi di Lubiana, Maribor e Lepoglava.

17 febbraio 1950

E’ nominato sottosegretario al ministero dell’Industria e commercio, Eduardo Di Giovanni. Si dimetterà il 5 aprile 1951.

17 febbraio 1950

La Camera dei deputati vota il calendario di discussione che comprende, fra l’altro, la ‘legge Segni’ che all’art.10 fissa la quota di riparto per il mezzadro al 53%, elevabile al 60% per i terreni a bassa produttività e l’economia montana; ed i criteri per l’equo canone, che non può superare il 4% netto del valore commerciale del fondo. I deputati socialisti e comunisti, ritenendo il progetto inadeguato, si allontanano dall’aula facendo mancare il numero legale. D.C. P.S.I. P.C.I.

18 febbraio 1950

Il quotidiano democristiano "Il Popolo" rilancia il presunto pericolo comunista, sottolineando particolarmente l’agitazione dei portuali aderenti alla Cgil contro lo sbarco nei porti italiani di materiali americani. Esalta per contro la iniziativa della Lcgil, che ha promosso una raccolta di firme presso i lavoratori, per ottenere il loro impegno a scaricare i materiali, contro le indicazioni della Cgil. D.C. Stati Uniti- Italia. Scissione sindacale

18 febbraio 1950

Su "Civiltà cattolica", padre Messineo, nell’articolo intitolato "L’obiezione di coscienza", scrive che bene hanno fatto i giudici a condannare Pinna (vedi nota del gennaio 1950) e che il Parlamento ha il dovere di respingere ogni proposta intesa a legalizzare l’obiezione di coscienza, concludendo:" La pericolosità del soggettivismo si può già vedere in atto nel rifiuto degli operai di qualche industria bellica di lavorare alla produzione delle armi e nel minacciato sciopero dei portuali per non scaricare le armi inviate dall’America ai paesi occidentali aderenti al Patto atlantico. Ecco un’altra obiezione di coscienza, non più individuale come quella del Pinna, ma collettiva la quale sarebbe perfettamente legittima, se fosse legittima l’altra di cui abbiamo fatto fin qui parola". Vaticano. Stati Uniti- Italia

18 febbraio 1950

"Lotta politica", organo del Msi, annuncia una campagna di "intensificata propaganda in tutti i centri operai". Destra- M.S.I.

18 febbraio 1950

A Milano, gli agrari lombardi riuniti a convegno invocano la riorganizzazione di squadre private per difendere le terre dai lavoratori, la riduzione dei salari e delle elargizioni mutualistiche, il ritorno alle 10 ore giornaliere nei mesi estivi e la chiusura definitiva del discorso della regolamentazione delle disdette per i salariati. Il convegno si chiude con un elogio ai prefetti della regione che hanno usato la mano pesante, inviando la forza pubblica contro i lavoratori. Repressione armata

19 febbraio 1950

Pio XII, in un discorso ai giornalisti cattolici, s’intrattiene sul dovere dei magistrati di non applicare leggi ritenute ingiuste dalla Chiesa cattolica. Vaticano

21 febbraio 1950

Il ministero dell’Interno chiede al Sifar un parere relativo alla proroga di soggiorno in Italia del maggiore Karl Hass. Il servizio militare risponde che non ha nulla da obiettare. Occupazione tedesca

21 febbraio 1950

Il "Corriere della sera" titola "A Mogadiscio è riapparso il tricolore. Con una vecchia tromba un somalo ha suonato l’attenti. Commozione degli Italiani".

22 febbraio 1950

A Roma, nel corso di un convegno nazionale, la Cgil presenta il ‘Piano del lavoro’, così da porre fine a rivendicazioni sindacali spicciole da farsi giorno per giorno ed impostare, viceversa, un programma generale di rivendicazione di investimenti produttivi e di occupazione. Movimento operaio- sindacati

22 febbraio 1950

A Roma, la polizia arresta Giovanni Fedeli, già militante del Pci, che dopo la sua cattura avvenuta il 2 maggio 1944, era passato al servizio del reparto di polizia speciale della Rsi diretto da Pietro Koch e, dopo il suo scioglimento, a quello delle Ss. Condannato a 30 anni di reclusione dalla Corte di assise straordinaria, il 26 agosto 1946, la pena gli è stata ridotta a 3 anni nel 1949. Nel 1953, la riduzione della pena a 2 anni ne consentirà la scarcerazione. P.C.I. R.S.I.

22 febbraio 1950

A Roma, nel corso di un comizio al teatro Adriano, il segretario nazionale del Msi, Augusto De Marsanich, avanza, per la prima volta pubblicamente, la proposta di un’intesa con i gruppi monarchici con i quali i dirigenti del partito stanno, in realtà, trattando da mesi in assoluta segretezza. Destra- M.S.I.

23 febbraio 1950

A Londra, le elezioni attribuiscono la vittoria ai laburisti di Attlee che si aggiudicano 25 seggi, contro i 14 dei conservatori.

23 febbraio 1950

A Roma, inizia dinanzi al Tribunale militare il processo a carico del maresciallo Rodolfo Graziani. R.S.I.

24 febbraio 1950

Al Senato, il comunista Li Causi afferma, a proposito della situazione siciliana, che la destra –monarchici, missini ed una parte del clero- patteggiano per rimettere il re sul trono, con il compiacente assenso degli alleati. Afferma inoltre che Augusta è già una base militare americana. P.C.I. Stati Uniti- Italia

25 febbraio 1950

A Roma, al processo intentato dalla Sacra Rota contro l’ex direttore responsabile del quotidiano "L’Unità", Pietro Ingrao (vedi nota dell’11 maggio 1949), il Tribunale accogliendo un’istanza di quest’ultimo nega che il querelante abbia la personalità giuridica che sostiene la legittimazione a stare in giudizio.

26 febbraio 1950

A Milano, è assolto ‘perché il fatto non costituisce reato’ il giornalista de "l’Unità" Davide Lajolo. Lajolo era stato incriminato per aver documentato in un’inchiesta le persecuzioni subite dai partigiani nel modenese. La assoluzione è richiesta dallo stesso pm Mazzanti, che ha dure parole contro i metodi della polizia. Repressione

26 febbraio 1950

A Roma, alla divisione Affari riservati del ministero degli Interni, perviene una nota "riservatissima", in forma anonima, concernente "Direttive generali a carattere politico- militare emanate dalla direzione del Pci agli organismi regionali e provinciali", che comprendono, fra l’altro, la prescrizione di "individuare l’ubicazione dei depositi di armi e di munizioni e dei magazzini viveri preparando dettagliati piani d’occupazione". Controllo politico di Stato e informative

27 febbraio 1950

Alcide De Gasperi si reca a Caserta per salutare le truppe italiane in partenza per la Somalia. D.C.

28 febbraio 1950

Il Sifar compila un dossier di 137 pagine sull’apparato paramilitare del Pci, a capo del quale ci sarebbero 4 uomini: Luigi Longo per il Pci, Sandro Pertini per il Psi, Emilio Lussu per gli azionisti e l’ex prefetto di Milano Ettore Troilo. Per gli aspetti più marcatamente militari, i responsabili sarebbero entrambi comunisti: Arrigo Boldrini, presidente dell’Anpi ed Elio Barontini, affiancati da Gisella Floreanini, Fausto Nitti e dal generale della riserva Mario Roveda. L’apparato sarebbe suddiviso in due livelli, uno palese che conterebbe su 50.000 uomini e uno occulto che ne disporrebbe 77.000. Come capi regionali, il dossier del Sifar indica Celeste Negarville in Piemonte; Francesco Scotti e Giancarlo Pajetta in Lombardia; Ilio Barontini in Toscana; Giacomo Pellegrini in Veneto. Al dossier è allegato un rapporto a firma del maggiore Giancarlo Carboni, capo dell’ufficio ‘D’ (sicurezza interna) del Sifar, che scrive: "L’apparato oggi deve essere considerato alla stregua di una organizzazione militare nemica occulta permanentemente dislocata nello Stato italiano (quinta colonna) e pertanto nei suoi riguardi debbono essere sviluppate le attività di carattere informativo, offensivo e difensivo che sono normalmente esercitate in tempo di guerra contro le formazioni militari avversarie" . Controllo politico di Stato e informative. P.C.I.

28 febbraio 1950

Al Senato, nel corso del dibattito sulla fiducia, il comunista Mauro Scoccimarro accusa la politica repressiva del governo: "Non c’era l’inevitabilità dell’impiego della forza a Melissa, a Montescaglioso, a Modena. Eppure voi vi siete vantati di non aver rimosso nemmeno un funzionario…". De Gasperi replica: "Voi volete essere lo Stato, come i fascisti. Avete un parlamento dove potete venire a protestare e denunziare. La legge non spetta a voi farla applicare". P.C.I. D.C. Repressione armata- caduti

28 febbraio 1950

Nel corso del dibattito sulla fiducia, nel suo intervento, il leader socialista Nenni riassume in cinque punti il suo ‘piano per la pace’: "Primo, simultanea riduzione dei bilanci di guerra ed effettivi militari. Secondo, interdizione della bomba atomica, della bomba all’idrogeno e delle armi di distruzione di massa. Terzo, rinuncia alla guerra fredda e patto fra le grandi potenze in ambito Onu. Quarto, fine degli interventi militari in Indocina e Vietnam, ed ovunque i popoli lottino per la propria liberazione. Quinto, divieto di repressione contro i movimenti nazionali e popolari per la pace". P.S.I.

28 febbraio 1950

"L’Osservatore romano" pubblica un’istruzione del Santo Uffizio rivolta ai vescovi, autorizzati d’ora in avanti a permettere riunioni fra cattolici ed altri cristiani, anche di carattere teologale, al fine di favorire chiarimenti, pur ribadendo l’infallibilità della Chiesa e ponendo una serie di limitazioni e dettagliate istruzioni. Vaticano

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