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2 maggio 1950

Si svolge, in tutto il territorio nazionale, uno sciopero di protesta per l’eccidio di Celano. Repressione armata- caduti

3 maggio 1950

A Roma, il governo decide di destinare un secondo edificio alla sede della Fao, dato che uno solo è considerato insufficiente.

3 maggio 1950

Il governo italiano invia alla commissione Onu per l’Eritrea una nota di protesta contro l’amministrazione britannica ritenuta inerte nei confronti del ‘terrorismo’ – anche ieri due cittadini italiani sono state vittime di un’aggressione degli ‘sciftà’- e chiede il controllo diretto dell’Onu.

5 maggio 1950

L’ambasciatore americano in Italia, James Dunn, invia alla segreteria di Stato un dispaccio per segnalare un "diffuso scoraggiamento" negli ambienti governativi italiani che potrebbero preludere al risorgere di tentazioni neutralistiche "che sebbene al momento dormienti hanno autorevoli ed eminenti sostenitori, come Gronchi, Orlando e Nitti, sostenuti dai nazionalisti neofascisti e naturalmente dalla linea ufficiale dei comunisti". Nello stesso giorno, il governo italiano sottopone all’attenzione dell’ambasciatore un memorandum con il quale propone la creazione di un "esercito integrato europeo", con la partecipazione della Germania, l’avvio di un programma multilaterale per la produzione degli armamenti nell’Europa occidentale e l’impegno da parte degli Stati Uniti di acquistare in Italia quantitativi predeterminati di materiali. La proposta sarà ignorata dal governo americano. Stati Uniti- Italia

5 maggio 1950

In Senato, il ministro Gonella, dopo aver rilevato l’aumento degli iscritti alla scuola elementare, a proposito delle linee di riforma della scuola media (si discute se debba essere unificata o meno) afferma che essa "sarà unica e plurima insieme, che consenta accostamenti, scambi e integrazioni". D.C.

6 maggio 1950

Rispondendo alle interrogazioni dei parlamentari comunisti, il sottosegretario agli Interni Bubbio afferma che a Lesina (Foggia) la carica dei carabinieri che disciolse un comizio fu necessitata "e non vi fu da parte dei carabinieri la intenzione di colpire gli onorevoli Adele Bei e Rolfi". Circa il decesso nelle carceri di Parma di un operaio, Luciano Filippelli, arrestato durante incidenti avvenuti il 21 marzo, si dovrebbe al fatto che egli era "malato di diabete, ebbe dai sanitari del carcere tutte le cure possibili e la sua morte non si dovette e maltrattamenti". L’interrogante, il comunista Ferrari, contesta sostenendo che il ristretto non ricevette alcuna cura e neppure la somministrazione dell’insulina. Repressione armata- caduti

7 maggio 1950

Sul settimanale "La via", sotto il titolo "Difendersi dal comunismo", don Sturzo esorta a che "anche nelle situazioni spicciole, non si tenda la mano ai comunisti, non si collabori con essi ma li si mantenga nell’isolamento che meritano per la loro mancanza di lealtà e di spirito di cooperazione". Essi sono una minoranza – afferma- e quindi devono avere i diritti attribuiti alle minoranze, non però "il diritto a partecipare all’amministrazione dello Stato, degli organi ed enti di Stato". D.C.

8 maggio 1950

A Parigi, il segretario di Stato americano, Dean Acheson, dichiara: "…Il governo degli Stati Uniti, convinto che non vi possono essere ne’ indipendenza nazionale né evoluzione democratica in regioni sottomesse all’imperialismo sovietico , ritiene che la situazione è tale da esigere un aiuto economico e militare per gli Stati associati della Indocina e per la Francia in modo da permettere loro di assicurare la stabilità in questa regione e, a quegli Stati, di svilupparsi nella pace e nella democrazia…" Stati Uniti

8 maggio 1950

A Catania, la Celere carica gli operai comunisti che, ai funerali dei loro compagni morti nell’esplosione di un deposito a Pantano d’Arci, protestano contro la decisione di fare entrare nella chiesa la sola bandiera nazionale, e non la bandiera rossa, e fuori dal tempio inalberano cartelli contro Scelba. Sono effettuati anche alcuni fermi. Repressione armata

8-17 maggio 1950

A Roma, si svolge la nona sessione del consiglio della Fao, che tratta i problemi relativi all’insediamento nella capitale italiana.

9 maggio 1950

A Roma, nel corso di una riunione del Consiglio dei ministri, riferendosi ai timori di tentativi annessionistici jugoslavi del Territorio libero di Trieste, Piccioni ipotizza la denuncia del Trattato di pace, mentre Alcide De Gasperi afferma: "Se lo potessimo fare, dovremmo denunciare il Patto atlantico, non il Trattato di pace…Possiamo dire che questa vicenda intacca la nostra posizione atlantica". D.C. T.L.T.

9 maggio 1950

A Roma, Mario Socrate annuncia le dimissioni dall’incarico di critico teatrale del quotidiano comunista "L’Unità", "a causa della mole di lavoro che lo impegna nella sua qualità di membro della commissione culturale della direzione del Pci". (Vedi nota dell’11 marzo 1950). P.C.I.

9 maggio 1950

Sono imposte, con testo unico, alcune modifiche alla legge sull’imposta patrimoniale che consentono la rateizzazione del pagamento entro 6 od 8 anni, secondo la natura mobiliare o immobiliare del patrimonio.

9 maggio 1950

Il governo francese propone la creazione di un ente unico incaricato di controllare la produzione del carbone e dell’acciaio in Francia e in Germania, aperto all’accesso di altri paesi (piano Schuman).

10 maggio 1950

A Roma, il ministro degli Esteri Carlo Sforza, a commento della proposta di Schuman, afferma che l’Italia è pronta a collaborare.

10 maggio 1950

Sul "Corriere della sera", commentando il piano Schuman, Alfio Russo scrive che lo scopo è progredire verso l’unità europea, inserendovi la Germania "ma poiché la Germania, diventando domani o dopo più forte economicamente della Francia, potrebbe usare a suo piacimento il suo carbone e il suo acciaio, e potrebbe venderli a prezzi rovinosi per i concorrenti, valendosi di particolari situazioni sociali e di un’organizzazione più razionale, la Francia tenta di imporle limiti e di assicurarsi il condominio europeo del carbone e dell’acciaio, senza dire che potrà controllare da vicino, e consensualmente, le fabbriche di armi tedesche".

11 maggio 1950

Ancora sul "Corriere della sera", sotto il titolo "Rivelazioni americane sui retroscena della proposta Schuman", Ugo Stille riporta le preoccupazioni di Paul Hoffman, amministratore dell’Eca, e degli inglesi sulla concorrenza del carbone della Ruhr e in genere degli enti industriali europei, favorevoli ai gruppi siderurgici francesi e tedeschi. Dal canto loro gli Usa, scrive Stille, vedono "la possibilità di una marcia economica tedesca sotto controllo…la creazione di un organismo internazionale industriale toglie al riarmo tedesco tutto il suo veleno politico"; al tempo stesso sono attenti ad un altro elemento, la "possibile apertura a tutti i paesi europei, inclusi quelli dell’Europa orientale".

11 maggio 1950

Il Senato approva con 133 voti contro 83 le modifiche all’art.72 c.c. concernenti il potere di impugnativa del p.m. nelle cause matrimoniali. Con questa innovazione –ha affermato il ministro della Giustizia- "si pone un freno all’andazzo crescente degli scioglimenti di matrimonio". E’ stato respinto un odg del liberale Lucifero, firmato da rappresentanti degli altri partiti laici, che chiedeva il non passaggio all’esame degli articoli. D.C. Vaticano

12 maggio 1950

E’ varata la legge n. 230 che affida all’Opera per la valorizzazione della Sila, istituita con la legge 30 dicembre n. 1629, il compito di provvedere alla ridistribuzione della proprietà terriera e alla sua conseguente trasformazione, con lo scopo di ricavare terreni da concedersi in proprietà ai contadini. Successivamente, la legge sarà estesa a Puglie, Basilicata, Fucino, Maremma e Delta Padano.

13 maggio 1950

Il Consiglio dei ministri nomina comandante dell’Arma dei carabinieri il generale di corpo d’armata Alberto Mannerini in sostituzione di De Giorgis che ha raggiunto i limiti di età.

13 maggio 1950

Il socialista Targetti denuncia in Parlamento l’atteggiamento del questore di Milano che ha indetto una conferenza stampa per protestare contro il rinvio a giudizio di un commissario della squadra mobile e di 4 agenti, accusati di lesioni aggravate e continuate a danno di un arrestato, peraltro assolto poi con formula piena dalla magistratura. L’atteggiamento del questore ha provocato anche una nota di protesta della sezione milanese dell’Anm. P.S.I. Sevizie di Stato

15 maggio 1950

A Torino, si apre il convegno dell’Associazione industriali sui costi di produzione con una relazione dell’economista Pasquale Jannaccone che ribadisce la tesi del circolo vizioso costituito da costo del denaro e costo del lavoro; per uscire dal quale occorrerebbe "guardare il problema non dal punto di vista dei costi, bensì da quello dei ricavi, cioè dell’efficienza del congegno produttivo di una collettività economica nel suo complesso". Occorre guardarsi –afferma- dalla crescita dei salari, che non devono salire più rapidamente degli altri fattori della produzione. Diversamente bisogna "diminuirli, per far crescere la somma dei risparmi e degli investimenti, espandere la produzione e riassorbire una parte dei disoccupati". Presenzia ai lavori il presidente Luigi Einaudi, maestro e amico di Jannaccone.

15 maggio 1950

Nel numero in edicola de "Il pensiero nazionale", Stanis Ruinas si rivolge al ministro degli Interni Mario Scelba: "Voi, signor ministro, sapevate che un nostro accordo con la sinistra del Msi avrebbe portato fatalmente alla disintegrazione di quel Movimento sociale monarchico e capitalista che voi avete alimentato quale avanguardia offensiva della peggiore reazione. E ciò avrebbe annullato completamente tutti i vostri sforzi tesi a modellare ‘il neofascismo organizzato’ con lo scalpello democratico cristiano". Destra- M.S.I. D.C.

15-18 maggio 1950

A Londra, il Consiglio atlantico svolge la sua quarta sessione. Il comunicato conclusivo fa riferimento ad una "forza armata collettiva" comprendente le forze militari dei diversi Stati.

16 maggio 1950

A Bancole (Mantova), nel corso di uno sciopero in località Porto mantovano, l’agrario Paolo Grazioli ed un suo collaboratore, Vittorio Gasparini, verso la mezzanotte conducono un gruppo di crumiri a lavorare nella tenuta Schiavino. Avvicinati da tre scioperanti, i due aprono il fuoco con le pistole uccidendo il bracciante Vittorio Veronesi e ferendone gravemente un secondo, Nerino Balduini. Violenza politica- caduti

17 maggio 1950

Rispondendo a una interpellanza del socialista Dugoni sui fatti di Bancole, il sottosegretario agli Interni Bubbio afferma che "due liberi lavoratori venivano assaliti da sconosciuti mascherati e armati di bastoni mentre si recavano al lavoro di mungitura. I due lavoratori reagivano sparando con una rivoltella che portavano con regolare permesso e ferivano due degli assalitori"; e conclude esortando "a non drammatizzare i fatti…non è con gli scioperi che si possono risolvere le situazioni". Violenza politica- caduti. D.C.

17 maggio 1950

A San Pietro in Casale (Bologna), nel corso di una manifestazione di protesta per i fatti di Bancole del giorno precedente, i carabinieri intervengono per interrompere il comiziante e disperdere i convenuti: sono circondati a loro volta dai dimostranti e nel parapiglia restano contuse diverse persone, fra cui un carabiniere. La Cisl ha scelto di sostenere la versione della polizia, pur con cautele, condannando "il ricorso a ogni forma di violenza nelle lotte sindacali". Repressione armata

18-21 maggio 1950

A Livorno, si svolge il 22° congresso nazionale del Partito repubblicano italiano.

20 maggio 1950

"Civiltà Cattolica" in un articolo, "Cronaca contemporanea", riferendosi al problema di Trieste ed al comportamento negativo nei confronti delle esigenze italiane da parte degli alleati, scrive: "E poiché questo gioco di bussolotti è stato fatto nel primo anniversario della firma del famoso Patto atlantico (4 aprile 1949) bisogna pur ammettere che non abbiano tutti i torti alcuni nemici di questo patto, quando lo danno fin d’ora come inoperante nelle eventualità che gli interessi anglo franco americani non combaciassero con quelli dell’umile Italia". T.L.T.

20-21 maggio 1950

E’ costituito il Fronte universitario nazionale, il Fuan. La mozione conclusiva, approvata per acclamazione, impegna i giovani del Fuan ad "impedire l’accesso nelle Università italiane a quanti vivono protetti dall’art.16 del Trattato di pace". Destra- M.S.I.

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