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12 marzo 1950

A Buenos Aires (Argentina), giungono i docenti universitari spagnoli Francesco Fonz Piedrafita e Ismael Sanchez Bella, affiliati all’Opus Dei, per svolgervi alcune conferenze. Decideranno di restare nel paese dopo aver ottenuto il consenso di don Escrivà de Balaguer. Vaticano

13 marzo 1950

A Madrid, don Escrivà de Balaguer scrive a Rodriguez Vidal, affiliato all’Opus Dei, che si è trasferito in Cile, una lettera di congratulazioni per quanto sta facendo a favore dell’organizzazione. Vaticano

13 marzo 1950

A Monreale, Francesco Mannino, componente della banda Giuliano, si reca dai mafiosi Nino e Ignazio Miceli in cerca di aiuto. Gli viene dato un appuntamento per il 15 marzo.

14 marzo 1950

A Montelepre, su indicazione dei mafiosi Ignazio e Nino Miceli, i carabinieri intercettano e uccidono Rosario Candela, componente della banda Giuliano.

14 marzo 1950

A Porto Marghera (Mestre), nel corso di una manifestazione di protesta contro i licenziamenti degli operai della Breda, le forze di polizia aprono il fuoco uccidendo Nerone Piccolo di 25 anni e Virgilio Scala di 33 e ferendo altri 5 lavoratori. I lavoratori di Venezia organizzano una manifestazione di protesta aperta dai parenti delle vittime che recano gli indumenti degli operai uccisi, insanguinati e forati dalle pallottole. Rinvenuti sul luogo della sparatoria 1 Kg. di bossoli di armi automatiche di grosso calibro. Repressione armata- caduti

14 marzo 1950

In provincia di Nuoro, le forze di polizia operano 295 arresti di contadini e braccianti in agitazione. Repressione armata

15 marzo 1950

In un’intervista, Alcide De Gasperi preannuncia la presentazione di un disegno di legge ‘stralcio’ sulla legge di riforma agraria generale. E’ annunciato anche un programma decennale di investimenti, prevalentemente in opere pubbliche e di bonifica nelle aree depresse, per 1.200 miliardi di lire, reperiti in gran parte mediante l’aumento della imposizione indiretta su zucchero, caffè, cacao, prodotti petroliferi e tabacco. D.C.

15 marzo 1950

Compare nelle edicole la rivista "Il Borghese" diretta da Leo Longanesi.

15 marzo 1950

Si svolge a Marghera uno sciopero di protesta per i fatti del giorno precedente. Repressione armata

15 marzo 1950

A Torre dei Passeri (Pe), l'inizio non autorizzato di lavori stradali da parte di gruppi di disoccupati scatena la reazione delle forze di polizia, che operano 131 arresti e provocano numerosi feriti. Analogamente a Palmi (Reggio Calabria), nel corso di una manifestazione di braccianti e contadini, l’intervento della polizia provoca incidenti che si concludono con numerosi feriti ed arresti. Si verificano tensione e incidenti anche nel Polesine, in specie a Cunaro, Fiesso Umbertiano e Adria. Repressione armata

15 marzo 1950

A Monreale, i mafiosi Ignazio e Nino Miceli consegnano ai carabinieri Francesco Mannino, componente della banda Giuliano (vedi 13 marzo 1950).

15-30 marzo 1950

Su "Il pensiero nazionale", Stanis Ruinas introduce un articolo del ‘Fronte Laico’, scrivendo: "Come i lettori sanno, noi siamo stati i primi e i soli a lanciare l’idea di un fronte laico, quale antemuraglia all’invasione democristiana clericale e vaticana. Abbiamo cominciato, pur non essendo massoni, a ospitare articoli sulla massoneria e la nostra azione chiarificatrice in proposito è valsa a creare una Costituente massonica con a capo il sen. Arturo Labriola. In seguito, vedendo che le logge massoniche di rito scozzese erano o in lotta sorda fra loro o asservite per quattro paoli alla Dc, abbiamo ospitato gli articoli del prof. Libero Giusti per un fronte laico, articoli che hanno avuto larga eco in tutto il Paese. Fra i numerosi scritti pervenuti alla direzione, ce ne sono di alti magistrati e di liberi professionisti. Per ora, scegliendo nel mezzo, pubblichiamo volentieri questo notevole articolo dell’amico Augusto Castaldo, avvocato di largo nome e cassazionista di fama".

16 marzo 1950

Durante la riunione del gruppo parlamentare democristiano, rivolgendosi agli esponenti della sinistra interna, Alcide De Gasperi afferma: "Anch’io nel periodo cospirativo ho avuto l’illusione che si potesse collaborare con i comunisti: illusione che ho proseguito durante il tripartito. Ma vi dico che oggi sarebbe grave peccato pensare che il pericolo comunista possa essere allontanato soltanto dando soluzione ai problemi economico- sociali…/Occorre anche / esercitare il nostro legittimo diritto di imporre la legge quando ciò si rende necessario". D.C. P.C.I.

16 marzo 1950

In provincia di Cagliari, le forze di polizia procedono all'arresto di 300 contadini che avevano iniziato a lavorare sulle terre incolte. Repressione armata

16 marzo 1950

A Treviso, si svolgono manifestazioni contro i raduni organizzati dal Msi, duramente represse dalle forze di polizia; lo stesso a Vignanello (Viterbo) e a Bari. Repressione armata

16 marzo 1950

A Torino, nel corso della notte attivisti del Msi aggrediscono, in via S.Francesco d’Assisi, alcuni passanti che li avevano rimproverati per le scritte nostalgiche che stavano facendo sui muri. La polizia, intervenuta, arresta un missino e 3 cittadini. Violenza politica

16 marzo 1950

In Francia, il generale Charles De Gaulle, nel corso di una conferenza stampa, afferma: "Il cancelliere Adenauer è da parte sua propenso ad un’intesa e forse anche, un giorno, a un’unione fra i nostri due popoli…Dopotutto perché il Reno non potrebbe essere un giorno una via nella quale gli europei s’incontreranno e non più un fossato sui bordi del quale continueranno a combattersi? Io non trovo nulla nella storia di alcun popolo né di alcuna coalizione, una vittoria comparabile alla vittoria dei campi Catalaunici dove i franchi, i galli, i germani e persino i romani misero Attila in fuga".

16 marzo 1950

Il governo cecoslovacco espelle il rappresentante vaticano, mons. Ottavio De Liva, per "interferenze negli affari interni del paese". Vaticano

17 marzo 1950

A Torino, nel corso di una manifestazione antifascista, la polizia carica i partecipanti che hanno assediato la sede del Msi, uccidendo il pensionato Camillo Corino, 51 anni. Sono operati 39 fermi, 27 dei quali tramutati in arresto. Repressione armata- caduti

17 marzo 1950

A Roma, il Consiglio dei ministri si riunisce d’urgenza in seduta straordinaria dopo i gravissimi incidenti di Torino e delibera la creazione di un Comitato di salute pubblica guidato dal ministro degli Interni Mario Scelba, coadiuvato dai ministri della Difesa e della Giustizia. Diffonde, poi, al termine, un comunicato : "Circa il deplorevole episodio di Torino, il Consiglio ha preso atto dell’energica azione svolta dalle autorità di Ps nell’ambito dei suoi poteri, per la repressione delle manifestazioni di neofascismo e di apologia del fascismo, e della denunzia per ricostituzione del Pf sporta contro il Msi dalla Questura di Roma sin dal giorno 5 febbraio u.s., nonché delle rinnovate disposizioni perché siano evitate pubbliche manifestazioni del movimento medesimo. Nello stesso tempo il Consiglio ha riconosciuto che – in attesa che l’autorità giudiziaria competente per legge della Repubblica decida sul carattere del movimento – siano assolutamente inammissibili le pretese di farsi giustizia da sé da parte di altri movimenti con azioni che ripetono i deprecati metodi fascisti; e che perciò debbano essere rigorosamente represse le violenze contro chiunque e da qualunque parte provengano". A seguito inoltre delle sempre più frequenti occupazioni di terre incolte nel sud, il Consiglio dei ministri ordina di procedere con il massimo rigore contro gli occupanti. I prefetti, infine, sono autorizzati a proibire fino a 3 mesi ogni manifestazione giudicata potenzialmente rischiosa per l’ordine pubblico. D.C. Destra- M.S.I. Repressione

17 marzo 1950

A Nicastro (Cz), una folla di 500 contadini che, con mogli e figli, tentano di occupare terre incolte, è caricata dai carabinieri che provocano 9 feriti gravi e procedono a numerosi arresti, fra i quali quello del segretario provinciale della Federterra. Repressione armata

17 marzo 1950

Anche a Ferrara interviene la polizia per sciogliere gli assembramenti in occasione dell’agitazione indetta dalla Camera del lavoro sui patti agrari, arrestando Pasquina Fenatti e Gaetano Nagliati. Repressione armata

17 marzo 1950

Il disegno di legge stralcio sulla riforma agraria generale, preannunciato da Alcide De Gasperi, è presentato alla Camera dei deputati. D.C.

18 marzo 1950

A Montagnana (Padova), la polizia carica i braccianti che avevano iniziato lo sciopero alla rovescia, ferendone 10; anche un agente resta contuso. Repressione armata

18 marzo 1950

A Torino, alcune migliaia di scioperanti manifestano reclamando il rilascio degli arrestati. Repressione armata

18 marzo 1950

Sulla stampa sovietica appare la risposta "al mentitore Acheson, lacchè pagato dai guerrafondai, che per spudoratezza ha superato Ribbentrop". Acheson aveva proposto un piano in 7 punti, consistenti in concessioni territoriali senza contropartita per dimostrare la "sincerità" delle profferte di pace dei russi, affermando: "Gli Stati uniti vogliono la pace, ma non la pace a qualsiasi costo": Stati Uniti

19 marzo 1950

A Torino, la Dc fa affiggere un manifesto nel quale afferma che la città è stata "teatro di disordini dolorosi in cui si sono trovati di fronte gli aderenti a un partito finanziariamente sostenuto dai nostalgici e i comunisti che tentano di scavalcare gli organi legali preposti alla custodia della Costituzione", e conclude invitando la popolazione a "stringersi attorno alla bandiera della Patria, per plaudire alle forze dell’ordine che sono le uniche tutrici della legalità democratica". D.C. Destra- M.S.I. P.C.I.

20 marzo 1950

A Terni, una provocazione tentata da militanti di destra genera uno sciopero spontaneo negli stabilimenti industriali e alcuni incidenti nelle strade. Scontri e manifestazioni contro la destra si verificano anche a Petrignano Lago, Morano, Forlì, Pisa, Genova, La Spezia e Piacenza.

20 marzo 1950

A San Benedetto dei Marsi (L’Aquila), il militante di destra Ernesto Silvestri riduce in fin di vita, a coltellate, il comunista Mario Liberale. Segue un assedio alla caserma dei carabinieri, dove il feritore è stato condotto in stato di arresto, da parte di attivisti di sinistra, che si conclude solo a notte inoltrata dopo che i militari hanno sparato in aria raffiche di mitra. Violenza politica

20 marzo 1950

A Perugia, si conclude il processo contro i componenti della brigata nera di Carrara, imputati fra l’altro della partecipazione all’eccidio di Bergiola (vedi nota 16 settembre 1944), con la condanna all’ergastolo per 11 imputati e, per gli altri, a 30 anni di reclusione; condanne commutate, per effetto dell’amnistia e del condono, rispettivamente, a 19 e 9 anni. Repressione fascisti

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