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28 giugno 1950

A Viterbo, nel secondo memoriale inviato alla Corte di assise, Salvatore Giuliano, dopo aver lamentato che tra gli imputati risultavano assenti i mandanti, conferma di aver compiuto la strage di Portella delle Ginestre per difendersi "dalla strategia di quegli uomini che, per raggiungere quella meta- comando, hanno suscitato a fare di un popolo la sferza dei suoi fratelli disonorando così l’Italia e tutti". Infine, Giuliano scagiona il ministro degli Interni Mario Scelba dall’accusa di essere tra i mandanti della strage. Stragi- Portella delle ginestre. D.C.

29 giugno 1950

A Trieste, è fondato l’Istituto storico della resistenza nelle tre Venezie. Resistenza

29 giugno 1950

A Washington, l’ambasciatore italiano Alberto Tarchiani informa il ministero degli Esteri che la Corea non ha rilevanza strategica per gli Stati uniti ma un grande valore simbolico perché "l’eventuale conquista di questa da parte delle forze comuniste comporterebbe una perdita di prestigio tale da scuotere, non solo in Estremo Oriente, ma anche in Europa, la fiducia dei popoli liberi sull’appoggio degli Stati uniti". Stati Uniti

30 giugno 1950

E’ scarcerato Massimo Sangalli, che era stato condannato per aver determinato l’internamento nel campo di concentramento di Fossoli di Carlo Del Grande, fucilato il 12 luglio 1944.

30 giugno 1950

A Roma, il Consiglio dei ministri emette un comunicato nel quale esprime solidarietà agli Stati uniti per gli eventi coreani. Stati Uniti- Italia

30 giugno 1950

A Pistoia, il Tribunale condanna Licio Gelli per ricettazione di strumenti ottici, reato successivamente modificato in appello in ‘incauto acquisto’.

30 giugno 1950

Sono definitivamente ritirate dalla circolazione le Am-lire (Allied military lire) che erano state introdotte dagli alleati nel 1943. Occupazione alleata

giugno 1950

A Berlino ovest, si svolge il convegno costitutivo della Associazione per la libertà della cultura, sotto il patrocinio di Benedetto Croce, John Dewey, Karl Jaspers, Jacques Maritain, Bertrand Russel. La rappresentanza italiana è composta da Franco Lombardi, Guido Piovene, Ignazio Silone, Altiero Spinelli, Bonaventura Tecchi.

giugno 1950

A Figino Serenza (Como), una decina di lavoratori fra i quali 2 dirigenti sindacali, Libero Fumagalli e Bruno Spreafico, sono denunciati per ‘occupazione di stabilimento’ in relazione al presidio dello stabilimento metallurgico Taglietti. Saranno assolti soltanto nel gennaio 1955. Repressione

1 luglio 1950

L’aviazione americana bombarda la Corea del nord. Stati Uniti

2 luglio 1950

A Varallo Sesia, Alcide De Gasperi in un intervento denuncia il pericolo rappresentato da una "quinta colonna" inserita all’interno delle Forze armate italiane. D.C.

2 luglio 1950

In un intervento sul conflitto che sta scoppiando in Corea, pubblicato l’indomani da "L’Unità", Palmiro Togliatti afferma: "Qual è il delitto vero commesso dai coreani del nord? Aver tolto la terra ai feudali, aver dato la terra ai contadini, aver nazionalizzato le fabbriche, voler vivere liberi senza intervento e senza dominio stranieri. Questo è un delitto contro il modo di vita americano: abbia dunque MacArthur mano libera per fare a pezzi questo popolo e questo paese, per radere al suolo le sue città …Siamo dunque già arrivati alla terza guerra mondiale? – si chiede il leader comunista - Se così fosse, ci sarebbe veramente da disperare /ma/ alla testa del più forte paese del mondo, che è l’Unione sovietica, vi sono uomini che hanno senso profondo di umanità…Per fortuna i dirigenti dell’Unione sovietica, fermi nella loro lotta contro l’imperialismo e per la pace, non perdono la calma /e questo/ è la garanzia di pace e di vita per tutti i popoli del mondo". P.C.I.

2 luglio 1950

Anticipando l’articolo di Togliatti che sarà pubblicato da "L’Unità" il giorno seguente, il "Corriere della sera" titola "Tentativi dei socialcomunisti per rompere il proprio isolamento. Un articolo di Togliatti riconferma che Mosca vuole evitare l’allargamento del conflitto". P.C.I.

3 luglio 1950

Paolo Emilio Taviani, commentando i fatti di Corea, sostiene che questi "confermano che la neutralità è suicidio, mentre la pace è sinonimo di sicurezza…La Dc, prima ancora che si ponesse la stipulazione del Patto atlantico, ha lanciato la formula ‘Europa unita nell’ambito della solidarietà occidentale’, respingendo la tesi dell’equidistanza". D.C.

3 luglio 1950

Il comitato centrale del Msi approva una mozione nella quale sostiene che "di fronte all’eventualità di una terza guerra mondiale, si confermano i principi programmatici di una politica continentale di concreta solidarietà fra tutte le Nazioni europee, che sola potrà restituire all’Europa la sua storica missione di mediatrice di pace nel deprecato contrasto fra i due blocchi dell’est e dell’ovest…". La mozione conclude affermando che "l’attuale coalizione di governo non possiede i titoli morali per svolgere una politica estera che interpreti l’ansia dell’anima nazionale verso l’immediata reintegrazione delle frontiere dello Stato, la liberazione delle terre tornate irredente, la restituzione dell’Africa all’espansione del lavoro italiano". Destra- M.S.I.

3 luglio 1950

Sul periodico "Asso di bastoni", Giorgio Almirante scrive che l’attuale "classe dominante" è composta da "profittatori della sconfitta", dai "servi dei vincitori" e dagli "autori del tradimento". Destra- M.S.I.

4 luglio 1950

L’ispettore generale di Ps Ciro Verdiani, per il tramite del mafioso Giuseppe Marotta, fa pervenire a Salvatore Giuliano un biglietto con il quale lo informa del tradimento di Gaspare Pisciotta che ora collabora con il colonnello dei carabinieri Ugo Luca. Stragi- Portella delle ginestre

4 luglio 1950

A Roma, un gruppo di giovani, guidati da Mario Tedeschi, aggredisce il parlamentare missino Russo Perez, sospeso dal partito e dal comitato centrale per "incoerenza politica", essendo fautore di una politica di compromesso con la Dc. Destra- M.S.I.

5 luglio 1950

Il governo italiano firma un accordo con quello brasiliano, relativo all’emigrazione italiana in quel paese.

5 luglio 1950

E’ ucciso a Castelvetrano (Trapani), da ignoti, Salvatore Giuliano. A Giuliano sono attribuiti 430 morti, 149 dei quali in azioni alle quali egli prese personalmente parte. Degli uccisi, 42 erano civili, 81 carabinieri (di cui 3 ufficiali, 4 sottufficiali), 27 poliziotti (3 funzionari, 4 sottufficiali, 21 agenti) e 5 militari (1 ufficiale e 4 soldati). Gli sono attribuiti inoltre 172 tentati omicidi, dei quali 142 ai danni di militari, carabinieri e poliziotti, 30 di civili, oltre alla scomparsa di una sessantina di persone. Il maggiore dei carabinieri Arturo Latronico invia al ministero degli Interni il seguente dispaccio: "Da Castelvetrano, col. Luca segnala che ore 3.30 oggi, dopo inseguimento centro quell’abitato et conflitto sostenuto da squadriglia Cfrb rimaneva ucciso bandito Salvatore Giuliano. Nessuna perdita parte nostra. Cadavere piantonato disposizione autorità giudiziaria. Riserva particolari. F.to: maggiore Latronico". Stragi- Portella delle ginestre

5 luglio 1950

Il ministro degli Interni Mario Scelba invia al colonnello Ugo Luca un telegramma di plauso per la uccisione del latitante Salvatore Giuliano: "Azione notte scorsa chiude capitolo banditismo siciliano triste eredità guerra. A Lei che con tanta intelligenza decisione et sprezzo personale pericolo ha saputo condurre at termine dura lotta restituendo sicurezza isola desidero far pervenire le più calorose felicitazioni et ringraziamento mio et Governo cui associasi sicuramente intero Paese. PregoLa estendere felicitazioni et elogio ufficiali sottufficiali carabinieri et guardie Pubblica sicurezza dipendenti Comando forze repressione banditismo cui spirito unità et sacrificio ha contribuito successo". D.C. Stragi- Portella delle ginestre

6 luglio 1950

A Mosca, l’ambasciatore italiano Manlio Brosio esclude, in una comunicazione al ministero degli Esteri, la possibilità di una guerra generale perché, in caso contrario –osserva- i sovietici non avrebbero lanciato "l’allarme con la minor sorpresa coreana".

6 luglio 1950

Alla Camera, il democristiano Concetti, riprendendo l’intervento di De Gasperi, chiede "misure concrete contro le quinte colonne". D.C.

6 luglio 1950

La "Voce repubblicana" scrive: "Occorre dare chiara la sensazione al Paese che si vigila e si predispone perché la quinta colonna (che, se non ci vogliamo prendere in giro, dobbiamo dichiarare esistente o almeno potenzialmente esistente) sia controllata da vicino, con metodi efficaci e moderni…e poi, se del caso, decisamente eliminata"; chiede il potenziamento delle forze di polizia "soprattutto i carabinieri" , specie "in quelle regioni in cui le forze cominformiste costituiscono ancora oggi delle cittadelle".

7 luglio 1950

A New York, il Consiglio di sicurezza dell’Onu approva la nomina del generale MacArthur a comandante supremo del contingente internazionale in Corea. Stati Uniti

7 luglio 1950

Il "Corriere della sera" scrive che "le sinistre cercano di speculare, oggi, sul fatto che Giuliano è stato ucciso anziché preso vivo, perché in questo caso –essi dicono- avrebbe potuto fare i nomi dei suoi mandanti…Si ricorda che già altra volta il senatore Li Causi invitò il ministro Scelba a far prendere Giuliano vivo perché – egli disse- il bandito poteva rivelare cose che non solo avrebbero rovinato la carriera politica di Scelba ma la sua stessa vita di uomo…" Stragi- Portella delle ginestre. D.C. P.C.I.

8 luglio 1950

A Washington, il presidente Harry Truman approva la designazione del generale Douglas MacArthur come comandante in capo delle truppe americane in Corea. Stati Uniti

9 luglio 1950

Il capitano dei carabinieri Perenze inoltra il rapporto sulla morte di Salvatore Giuliano, ucciso secondo lui nel corso di uno scontro a fuoco al quale hanno partecipato anche i carabinieri Pietro Giuffrida e Roberto Renzi. Controllo politico di Stato e informative. Stragi- Portella delle ginestre

9 luglio 1950

A Milano, "Il Corriere della sera" commentando la condanna di alcuni direttori di giornali, invita la Federazione nazionale della stampa (Fnsi) a pretendere dal governo una direttiva che "liberi tutti i giornali da una così assurda schiavitù, che solo la tirannide fascista poteva formulare e uno Stato democratico avrebbe già dovuto affrettarsi a cancellare". Repressione

10 luglio 1950

Alcide De Gasperi scrive a don Luigi Sturzo: "Se nel 1922 avessimo previsto il totalitarismo fascista non credi che saremmo stati più cauti nell’attaccare lo Stato liberale?". D.C.

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