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7 maggio 1951

Al processo di Viterbo, Badalamenti, Motisi e Genovese negano la loro responsabilità nell’eccidio di Portella delle ginestre. Frank Mannino, però, smentisce Genovese. Stragi- Portella delle ginestre

7 maggio 1951

L’agenzia "Nuova Cina" dirama la notizia che l’esercito americano in Corea sta sperimentando armi batteriologiche su cinesi fatti prigionieri e che una nave americana attrezzata allo scopo sarebbe ancorata nel porto di Wonsan, mascherata da laboratorio per il controllo delle epidemie. Stati Uniti

8 maggio 1951

Alla Camera, inizia la discussione sul progetto di istituire un corpo di ‘difesa civile’, ufficialmente destinato alla "protezione della popolazione civile in caso di guerra e di calamità nazionale" ed avente compiti eccezionali anche in tempo di pace. Nel presentare il progetto, il ministro Scelba dichiara che fra i motivi di pericolo per la sicurezza del paese, tali da mettere in moto il meccanismo della ‘difesa civile’, sono da includere quelli dipendenti da agitazioni e scioperi politici e che essa è "intimamente legata alla difesa esterna". Scelba aggiunge che dopo lo scoppio della guerra di Corea è intervenuto qualcosa di nuovo, "che ha obbligato tutti i paesi pensosi della sicurezza all’interno e della difesa delle proprie frontiere ad organizzare anche la difesa civile…considerato il modo in cui le guerre vengono oggi combattute". D.C. Repressione armata

8 maggio 1951

La Cgil indice un altro sciopero degli statali nel tentativo di smussare l’intransigenza del governo verso le principali richieste (5.000 lire di aumento e la introduzione della scala mobile). Alcide De Gasperi definisce peraltro l’agitazione "una rivolta contro la legge.. un attentato alle istituzioni democratiche". Movimento operaio- sindacati. D.C.

9 maggio 1951

Il deputato La Rocca rileva alla Camera che il disegno di legge sulla difesa civile tende "non già a tutelare il Paese di fronte alle pubbliche calamità, ma a munire il governo di mezzi straordinari per reprimere ogni manifestazione contraria alla sua politica". Repressione armata

9 maggio 1951

E’ approvata la legge che prevede lo ‘sganciamento’ dei magistrati dalle altre carriere dello Stato. Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Battaglini, commentando la legge sul periodico "Magistratura", scrive che "da ultimo il valore ed il significato della nuova legge vanno considerati sotto il profilo dell’avviamento verso l’auspicata riforma giudiziaria…Infatti l’instaurazione di un ordine giudiziario autonomo nella sua organizzazione non è che la premessa della conseguente autonomia dal governo della magistratura quale è voluta e garantita dalla Costituzione".

9 maggio 1951

Il presidente di Confagricoltura, Marino Rodinò, scrive ad Alcide De Gasperi criticando la politica agraria del governo. Nella sua, fra l’altro, Rodinò afferma:" Ricorda caro presidente, quel che le dissi nell’occasione della legge sulla Sila? Oggi che, purtroppo, la dolorosa esperienza conferma tutte le mie previsioni di allora (errore tecnico, inganno sociale, baratro finanziario) non crede che questa sia una nuova prova dell’obiettività e dell’onestà del mio indirizzo e della mia azione?".

10 maggio 1951

Alla Camera, il comunista Leone, in un intervento che denuncia il clima repressivo all’interno delle caserme, segnala la esistenza di un misterioso ‘Centro di assistenza militare’ (Cam) con sede in Roma in via delle Botteghe oscure, diretto dall’avvocato Evaristo Matteini e a suo giudizio dipendente dalla Democrazia cristiana, i cui fiduciari regionali e provinciali avrebbero un doppio indirizzo, ufficiale ed occulto. Sulla scorta di notizie fornite dal bollettino mensile "Prospettive", legato all’Azione cattolica, Leone conclude che la Democrazia cristiana ha istituito un "servizio di controllo politico sui militari". P.C.I. D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

10 maggio 1951

A Viterbo, il componente della banda Giuliano, Antonino Terranova detto ‘Cacaova’, accenna all’esistenza di mandanti nella strage di Portella delle ginestre, che corrisponderebbero agli stessi che hanno ordinato gli attentati alle sedi del Pci. L’imputato afferma inoltre di avere avuto contezza della garanzia che, in caso di vittoria della Dc alle elezioni del 18 aprile 1948, sarebbero stati amnistiati per tutti i reati commessi, in caso contrario sarebbero stati aiutati a rifugiarsi in Brasile. Stragi- Portella delle ginestre. D.C.

11 maggio 1951

Al processo di Viterbo, la Corte pone un veto alle domande rivolte a Gaspare Pisciotta dall’avvocato di parte civile Crisafulli, tese ad accertare le responsabilità del sequestro di Bernardino Mattarella (interpretato come pressione sulla Dc per indurla a mantenere gli impegni presi), perché oggetto estraneo all’accertamento in corso. Stragi- Portella delle ginestre. D.C.

11 maggio 1951

I braccianti agricoli ottengono un accordo nazionale. Movimento contadino e bracciantile

12 maggio 1951

Su "Relazioni internazionali", in una corrispondenza dal Vaticano, sul conto dell’Azione cattolica italiana, si scrive:" Nell’Azione cattolica, in questi anni, non si sono manifestate soltanto tendenze di attività laica parallela a quella gerarchica: si sono fatte sentire anche aspirazioni a tradurre in azione politica la forza e il peso di un’organizzazione efficiente, ben distribuita nelle diverse branche, dotata di un numero notevole di pubblicazioni, con un proprio giornale, ‘il Quotidiano’ di Roma, con uomini che già occupano posti e cariche politiche al governo, in parlamento e in uffici pubblici. Di un partito cattolico si parla perciò da parecchio tempo: l’esigenza viene motivata con rimproveri mossi alla Dc di eccessiva indipendenza dall’autorità religiosa, e di debolezza nei confronti del comunismo. Si fanno i nomi di personalità della stessa Dc che provengono dalle file dell’Ac a cominciare dal dottor Gedda che coltiverebbe l’idea di un tale partito, recenti prese di contatto con rappresentanti della vita industriale e finanziaria con l’Ac hanno rafforzato queste voci, che non hanno trovato però conferma". Vaticano. D.C.

15 maggio 1951

Al processo di Viterbo, il luogotenente di Salvatore Giuliano, Gaspare Pisciotta afferma: "Nel memoriale di Giuliano che io consegnai al colonnello Luca si parlava di Scelba e Mattarella come mandanti della strage di Portella delle ginestre" ed aggiunge a questi nomi quelli di Alliata e Marchesano. Pisciotta afferma altresì che una lettera a firma di Scelba avrebbe ordinato a Giuliano di agire contro i comunisti, promettendo di fornire le prove. L’ispettore Verdiani, sostiene ancora il bandito, favorì la fuga dei responsabili. Stragi- Portella delle ginestre. D.C.

16 maggio 1951

Il Parlamento approva la legge sul riarmo delle forze armate.

18 maggio 1951

A Caltanissetta, la Celere disperde un capannello di persone che, in piazza Garibaldi, ascoltano il giornale parlato del ‘Blocco del popolo’, riguardante il processo di Viterbo e le dichiarazioni di Gaspare Pisciotta. E’ disturbato anche un comizio della comunista Nadia Spano a Siracusa. Repressione armata

18 maggio 1951

E’ arrestato a Milano Primo Borghini, componente della Volante rossa. Violenza politica. Repressione armata

19 maggio 1951

Su "Lotta politica", organo del Msi, appare un articolo "La Chiesa e il Msi", in cui si ribadiscono i contenuti di una circolare interna inviata dalla direzione nazionale a tutte le federazioni nella quale si riconferma "il pieno rispetto del Msi per la Chiesa cattolica ed i Patti lateranensi". Si chiarisce come la opposizione politica del Msi al governo della Democrazia cristiana non coinvolge l’Azione cattolica e i Comitati civici, che debbono essere considerati come forze autonome, "nei confronti delle quali il Msi non ha alcun aprioristico dissenso e con le quali pertanto confida di poter avere i più corretti rapporti". Destra- M.S.I. Vaticano

19 maggio 1951

A Trieste, una relazione del Comando dei vigili del fuoco afferma che, tra la fine di novembre del 1945 e il 23 aprile 1948, sono state riesumate nei pressi della città, tra foibe e fosse comuni o isolate 464 salme, di cui 217 di civili, mentre altri 401 corpi erano stati ritrovati nei mesi di maggio e giugno del 1945 all’interno di edifici pubblici come scuole, ospedali, caserme e uffici. T.L.T. Foibe

19 maggio 1951

Sulla rivista "Civiltà cattolica", padre Messineo afferma che la democrazia non è necessariamente la sola forma di governo che consenta di giungere alla realizzazione degli scopi della politica:" Il regime democratico – scrive – è…una forma contingente e non necessaria di organamento politico; tanto naturale e razionale quanto lo sono tutte le altre, mediante le quali è possibile conseguire i fini essenziali della vita sociale". Vaticano

20 maggio 1951

A Genova, in un discorso, Carlo Sforza chiede che Stati uniti, Francia e Inghilterra facciano una dichiarazione comune che annulli sul piano morale il Trattato di pace e ne vanifichi le conseguenze pratiche.

20 maggio 1951

A Palermo, la polizia interrompe un comizio dell’onorevole comunista Li Causi che commenta le dichiarazioni di Pisciotta a Viterbo, accusando i democristiani. Pochi giorni prima, un altro comizio di Li Causi era stato disturbato a Messina. Repressione armata

21 maggio 1951

E’ convertito, con legge n.498, il Dl che il 12 agosto 1947 aveva ricostituito la Cassa integrazione guadagni.

22 maggio 1951

A Napoli, entra nel consiglio di amministrazione del Banco di Napoli - di cui sono presidenti Ivo Vanzi Nuovo e vice presidente l’avvocato Francesco Selvaggi- l’avvocato Guido Azzone, segretario provinciale della Dc. D.C.

22 maggio 1951

E’ ventilata la chiusura delle Officine Reggiane. In diverse località dell’Emilia si svolgono agitazioni a sostegno dei lavoratori interessati. Movimento operaio- sindacati

23 maggio 1951

Il governo italiano aderisce all’embargo americano contro la Repubblica popolare cinese.

23 maggio 1951

E’ rimesso in libertà il generale Carloni, già comandante della divisione alpina ‘Monterosa’ nella Rsi. R.S.I.

23 maggio 1951

A Roma, 2 ex partigiani della brigata Gramsci di Moaro Reatino, Aldo Procoli e Iginio Blasi, sono condannati rispettivamente all’ergastolo e a 20 anni di reclusione per aver ucciso 4 persone ritenute spie. Repressione partigiani

24 maggio 1951

E’ approvata la legge n.392 che introduce la distinzione fra i magistrati, secondo le funzioni svolte (magistrati di tribunale, appello e Cassazione).

26 maggio 1951

"Paese sera" riferisce che Pietro Licari, uomo indicato da Pisciotta come uno di quelli che potrebbero confermare le sue dichiarazioni, è morto nel trasporto dal carcere all’ospedale. Stragi- Portella delle ginestre

27 maggio 1951

Al processo di Viterbo, l’avvocato di Pisciotta presenta un attestato di benemerenza concesso al suo cliente il 30 giugno 1950 dal ministero degli Interni, i tesserini del Cfrb firmati dal colonnello Luca e controfirmati dal questore Marzano, lettere di Luca e Perenze a Pisciotta e altre ancora a firma C. (che l’imputato dichiara corrispondere a Ciro Verdiani) dirette a Giuliano e al mafioso Ignazio Miceli. Dalle lettere a Giuliano si deduce che egli si apprestava a lasciare la Sicilia col beneplacito della polizia; al che, in seguito, si opposero ostacoli. Stragi- Portella delle ginestre

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