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20 gennaio 1952

Lando Dell’Amico, in un articolo sulla rivista "Vie Nuove", ricorda come esempio da seguire nel dialogo con i giovani di destra "un discorso ai giovani ‘repubblichini’ di Enrico Berlinguer, segretario della Fgci, lo scorso anno. Berlinguer parlò di pacificazione con una argomentazione intelligente ed umana". P.C.I. R.S.I.

21 gennaio 1952

L’Unione sovietica conferma il veto sulla ammissione dell’Italia all’Onu.

21 gennaio 1952

L’ambasciatore americano in Italia James Dunn presenta un rapporto al dipartimento di Stato sulla situazione italiana nel quale afferma fra l’altro che essa "presenta elementi di reale pericolo, e la stabilità politica in Italia, legata com’è all’opera di un uomo soltanto - De Gasperi - , non può più darsi per scontata nei nostri calcoli". Stati Uniti- Italia. D.C.

21 gennaio 1952

A Roma, il capo ufficio stampa del ministero degli Esteri, Perrone Capano, annota sul conto del giornalista americano Michael Stern, noto per i contatti mantenuti con Salvatore Giuliano, che "il delegato del ministero dell’Interno ha dichiarato di aver avuto confidenzialmente dall’ambasciata americana pressioni negative al rilascio della tessera giornalistica al signor Stern, il quale non sarebbe persona gradita a quella rappresentanza che lo ha definito tendenzialmente nocivo. Lo Stern è anche non gradito al ministero dell’Interno per i rapporti da lui avuti con la banda Giuliano e la sua opera giornalistica in tale occasione". Il funzionario della Farnesina annota però che "il Ministero è contrario ad un eventuale allontanamento dello Stern. Non vi sono né i motivi né sarebbe per noi producente. D’altra parte l’ambasciata ce lo ha accreditato: quindi se non vi sono motivi veramente gravi, lo devono rinnovare". Stati Uniti- Italia

21 gennaio 1952

Il ministro degli Interni Scelba, rispondendo a diverse interpellanze parlamentari proposte dopo la assoluzione del ‘biondino di Primavalle’, si dichiara contrario alla proposta di un’inchiesta sui metodi impiegati dalla polizia nei confronti degli arrestati. L’opposizione di sinistra cerca di far emergere, accanto al caso del ‘biondino’, il caso di San Severo che si sta dibattendo a Lucera (cfr.12 dicembre 1951). D.C. P.C.I. Sevizie di Stato

21 gennaio 1952

Il Consiglio dei ministri stanzia 250 miliardi aggiuntivi per il riarmo, suddivisi in 2 anni. Quest’anno si spenderanno pertanto 612 miliardi per gli armamenti.

22 gennaio 1952

In una conferenza stampa, De Gasperi afferma che lo stanziamento straordinario, deliberato il giorno precedente dal Consiglio dei ministri per il riarmo, "non corrisponde pienamente ai desideri e alle richieste dei nostri alleati americani…a questa politica non vi è alternativa: o l’alleanza militare con l’America, o una politica di abbandono". D.C. Stati Uniti- Italia

22 gennaio 1952

Nel ferrarese, la polizia carica alcune migliaia di ‘scioperanti alla rovescia’ che hanno occupato gli argini del Po per sollecitare i lavori di sistemazione e protezione del territorio dalle alluvioni. A Lagosanto sono incarcerate 8 persone, portate nel carcere di Comacchio; a Pomposa, si contano 3 fermati; 2 braccianti sono arrestati a Mezzogoro; a Jolanda altri 50. Due giorni prima, erano state arrestate altre 11 persone, di cui 5 rilasciate. Repressione armata

23 gennaio 1952

Luigi Gedda è nominato presidente dell’Azione cattolica.

23 gennaio 1952

Carlo Colombo e Giovanni Barbera, rispettivamente direttore e articolista de "Avanti!" sono denunciati in relazione a un articolo che critica una sentenza del pretore di Tarquinia a carico di due mezzadri, Guerrino Benedetti e Luigi Belli, per avere diffuso ‘notizie atte a turbare la tranquillità pubblica’. Repressione. P.S.I.

24 gennaio 1952

A Roma, un’azione squadrista nei confronti della sede del Pci è respinta con furia, con 2 feriti fra i dimostranti di destra, Renato Montagna e Giuseppe Ciarrapico. Gli ambienti missini e di destra sono in agitazione causa la discussione parlamentare della legge repressiva, cosiddetta legge Scelba. Violenza politica

24 gennaio 1952

A Roma, la Cgil denuncia che, in soli 2 mesi, nella città si sono avuti 9 morti e 20 feriti sul lavoro. Movimento operaio- sindacati

25 gennaio 1952

Alla Camera, il ministro degli Interni Mario Scelba, nel corso del dibattito sulla legge che vieta la ricostituzione del Pnf, afferma: "La stampa neofascista parla ancora oggi di 150 mila eroici combattenti della Rsi che languiscono nelle carceri italiane. Sapete quanti sono questi valorosi combattenti? Sono 442". Scelba ricorda quindi i provvedimenti assunti dal governo a favore dei combattenti di Spagna e di Salò, e conclude: "Che cosa vogliono di più da noi i fascisti? Che cosa pretendono con la parificazione giuridica? Essi dimenticano ad esempio che nel Belgio sono ancora detenuti 5.000 collaborazionisti, 400 dei qual condannati a morte. In realtà non si chiede la parificazione, ma il capovolgimento dei criteri. Si chiede insomma il nostro riconoscimento dell’infallibilità di Mussolini". D.C. R.S.I. Destra- M.S.I.

25 gennaio 1952

Il senatore del Pci Umberto Terracini, intervenendo nel dibattito sulla legge di repressione del neofascismo, afferma: "Io non ho affatto fiducia nel ministro dell’Interno, neanche nei confronti di questa legge…Dinanzi a certe manovre in atto nel campo politico generale del Paese…/che/ sempre più chiaramente vanno definendosi come accostamenti della Democrazia cristiana alle forze di destra; di fronte a certe sostituzioni in posti di alta responsabilità /il riferimento è alla nomina di Luigi Gedda a presidente dell’Azione cattolica – ndr/ con uomini che hanno chiaramente dichiarato le loro intenzioni di certe alleanze; e di fronte alle aperte dichiarazioni di uomini di governo favorevoli ad avvicinamenti a gruppi che, senza essere senz’altro neofascisti, sono però buoni amici dei fascisti, non si può non restare sospettosi. E questa legge incide per l’appunto sul contenuto del calderone in cui tutto ciò sta mescolandosi e bollendo…Questa legge, se affidata a un governo veramente democratico, potrebbe servire agli scopi che l’hanno dettata e per i quali il Senato, io credo, la voterà. Ma un governo veramente democratico non avrebbe avuto d’altronde bisogno di questa legge, non adotterebbe questo nuovo strumento di repressione, perché un governo veramente democratico avrebbe condotto nel Paese una tale politica per la quale le correnti di malcontento che comunque, sotto ogni governo, sorgono e si manifestano, non si sarebbero incanalate sul vecchio letto essiccato del torrente fascista…E io vorrei che il Senato, alla conclusione della discussione e dando il suo voto, chiedesse, pretendesse dal governo che presenti, e permetta di presentare, discutere e votare al Parlamento leggi destinate a incidere profondamente la struttura sociale ed economica del Paese. Assieme a queste altre, la legge attuale potrà essere utile come una pietra portata ad un grande edificio. Ma se si crede di consolidare l’edificio della democrazia italiana soltanto con una legge di repressione e di polizia, ci si sbaglia di grosso…" P.C.I. Destra- M.S.I.

25 gennaio 1952

Il Senato approva la legge di repressione del neofascismo con 231 voti favorevoli, 14 contrari ed uno astenuto. I senatori democristiani, dopo l’intervento della direzione nazionale che li aveva richiamati alla disciplina di partito, votano compatti a favore. D.C. Destra- M.S.I.

25 gennaio 1952

A Venezia, il giudice istruttore presso il Tribunale, poi il sostituto procuratore presso la Corte d’appello concludono non doversi procedere a carico di 11 partigiani, incriminati per l’uccisione di 126 fascisti catturati nei giorni precedenti l’insurrezione a Oderzo. Gli accusati, fra i quali Attilio Antoniazzi, Rino De Luca, Francesco Bellis, Giorgio Pizzoli, Adriano Veneziani, Attilio De Ros, Silvio Lorenzon, Diego Baratelli, Rino Zara hanno sostenuto che diversi fra gli uccisi –fra cui il capo della brigata nera di Oderzo Martinuzzi ed alcuni allievi ufficiali dei battaglioni Romagna e Bologna- si erano resi responsabili di rastrellamenti, arresti e sevizie nei confronti di antifascisti e, in particolare, della morte dei partigiani Furlan e Girardini. La sezione istruttoria presso la Corte d’appello deciderà diversamente, chiedendo il rinvio a giudizio per tutti gli accusati. Repressione fascisti. Repressione partigiani

25 gennaio 1952

I pubblici dipendenti ottengono un aumento minimo di 2.000 lire. Movimento operaio- sindacati

26 gennaio 1952

A Belgrado, il governo jugoslavo reitera la richiesta di avere uno sbocco sul mare nella zona di Trieste. T.L.T.

26 gennaio 1952

Emilio Lussu pubblica, sul quotidiano "Avanti!", un articolo sulla legge di repressione del neofascismo rilevando che "…il disegno di legge, elaborato dal ministro dell’Interno e discusso dal Consiglio dei ministri alla fine dell’autunno del 1950, è stato presentato al Senato il 6 dicembre dello stesso anno. Per essere discusso, ha dovuto attendere oltre un anno. I più si chiedono quanto dovrà ancora attendere prima che sia discusso alla Camera dei deputati; e se mai sarebbe stato discusso oggi senza l’approssimarsi delle elezioni comunali e provinciali di secondo turno; e quale applicazione avrà la legge se gli apparentamenti elettorali prendono un senso anziché un altro. Tutte cose che hanno contribuito a far apparire la legge in discussione oscillante e ipotetica". P.S.I. Destra- M.S.I.

26 gennaio 1952

In un articolo sul quotidiano "Il Corriere della Sera", Mario Ferrara interpreta la nomina di Luigi Gedda a presidente dell’Azione cattolica come il preludio di uno spostamento a destra della Democrazia cristiana. D.C.

26 gennaio 1952

A Noto (Siracusa), in contrada Frammeria la polizia aggredisce i braccianti intenti a risanare le zone alluvionate, nell’ambito del cosiddetto ‘sciopero alla rovescia’, operando 3 fermi. Repressione armata

27 gennaio 1952

Antonello Trombadori, in un articolo apparso sulla rivista "Vie Nuove", condanna il tentativo di aprire un dialogo con i giovani di destra, denunciando il rischio di aperture "sentimentali" che producano una falsificazione del giudizio storico sul fascismo. P.C.I. R.S.I. Destra- M.S.I.

27 gennaio 1952

Al Cairo, un colpo di mano attuato da Faruk destituisce il primo ministro walfdista Nahas Pascià e fa arrestare e uccidere centinaia di persone. Il movimento di liberazione aveva compiuto una serie di azioni ad Ismailia.

29 gennaio 1952

Il senatore Giuseppe Corsini invia una cartolina a Licio Gelli: "Caro Licio, come d’accordo ti rimetto allegato il promemoria con tutti gli estremi della pratica affinché tu possa interessarti presso il ministero (vecchie pensioni) alla più sollecita evasione ed anche, se ti è possibile, esercitare la tua influenza per raccomandare l’accoglimento della richiesta. Te ne sarò molto grato. Intanto ti ringrazio sinceramente e ti saluto con tutta cordialità. G. Corsini".

30 gennaio 1952

Il Consiglio dei sostituti, che agisce a nome del Consiglio atlantico, nomina l’ammiraglio Lynde D. McCornick (Stati uniti), comandante supremo alleato dell’Atlantico (Saclant). Stati Uniti

30 gennaio 1952

A Perugia si svolge un ‘Convegno internazionale per la non violenza’.

30 gennaio 1952

A Lanciano (Chieti), contro la lotta delle tabacchine da 8 giorni in sciopero della fame - chiedono regolari assunzioni, aumenti e sicurezza del posto di lavoro - la direzione dell’Ati chiama la polizia che fa irruzione nello stabilimento. Repressione armata

31 gennaio 1952

A Roma, la Celere carica un corteo di studenti di istituti tecnici e professionali. Repressione armata

31 gennaio 1952

Pio XII riceve in udienza gli imprenditori aderenti all’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid). Vaticano

31 gennaio 1952

La Cgil nazionale invita i lavoratori a mobilitarsi contro il piano Schuman (il cartello europeo del carbone e dell’acciaio), sottoposto alla ratifica del Parlamento italiano, affermando che esso determina di fatto il predominio dei monopoli della Ruhr e della Lorena, controllati dai gruppi finanziari americani, e una politica di crescente disoccupazione. Movimento operaio- sindacati

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