25 aprile 1952 |
A La Spezia, Paolo Emilio Taviani, nel corso di un comizio, afferma che "oggi, un pericolo altrettanto formidabile per la libertà e la civiltà cristiana quanto il totalitarismo neo- pagano e razzista proviene dal bolscevismo, così sul piano internazionale come su quello interno". D.C. |
26 aprile 1952 |
Il "Quotidiano", organo dell’Azione cattolica, scrive: "Gli elettori, come nelle elezioni del 1948, e come in quelle dello scorso anno per i comuni del settentrione hanno il dovere di recarsi a votare, dovere grave di coscienza, al quale non possono mancare…in modo che il loro voto non vada disperso, avvantaggiando l’avversario. Non è il momento di scherzare con il fuoco, il momento dei ripicchi, dei voti ‘per dispetto’; è il momento di pensare che, anche questa volta, si può giocare il tutto per tutto e che, in politica, i pentimenti non rimettono il peccato". D.C. Vaticano |
26 aprile 1952 |
Il quotidiano comunista "L’Unità" racconta le vicissitudini di padre Alighiero Tondi, della Pontificia opera gregoriana, uscito dalla Compagnia del Gesù per abbracciare l’ideologia comunista. Qualcuno, che il quotidiano comunista insinua trovarsi nella Questura, ha convinto un parente del Tondi, iscritto all’Azione cattolica, a presentare denuncia per il ‘rapimento di padre Alighiero da parte di elementi comunisti’ ed egli è pertanto ricercato dalla polizia. Circondata la casa e portato in Questura, dopo aver dichiarato di non essere stato rapito da alcuno e dimostrato la sua sanità mentale, egli è stato infine rilasciato. P.C.I. |
27 aprile 1952 |
A Napoli, Alcide De Gasperi nel corso di un comizio afferma: "Ed è certo doloroso che il Senato non sia giunto all’approvazione degli articoli del codice penale riguardanti il sabotaggio, l’occupazione delle fabbriche e delle terre. Ma il rinvio non vuol dire che la questione sia superata: presenteremo una legge più ampia che con effetto polivalente difenda la democrazia contro gli attacchi da qualunque parte provengano e ci protegga contro nuove o rinnovate dittature. E’ nostro vivissimo desiderio che le Camere ci aiutino in quest’opera lavorando con estrema energia". D.C. |
28 aprile 1952 |
Il Giappone riacquista una formale sovranità nazionale. |
28 aprile 1952 |
A Parigi, il Consiglio atlantico tiene la sua prima riunione nella sede permanente e designa il generale americano Mattewh B. Ridgway, l’uomo della guerra in Corea, quale successore del generale Eisenhower a comandante supremo delle forze alleate in Europa. Stati Uniti |
30 aprile 1952 |
A Bologna, la Corte di assise di appello assolve il dirigente fascista torinese Piero Brandimarte. |
1 maggio 1952 |
A Roma, 2 ragazzi sono aggrediti dai poliziotti mentre si dirigevano verso piazza del Popolo per partecipare alla manifestazione. Repressione armata |
1 maggio 1952 |
A Palermo, una sfilata di carri allegorici programmata per la festa del lavoro, che ridicolizza esponenti politici ed imprenditori, è vietata dalla Questura e i celerini asportano e distruggono i carri approntati. Repressione armata |
1 maggio 1952 |
A Torre Annunziata, nella notte, 3 militanti di sinistra, Raffaele Salvi, Ercole Nardotti e Leonardo Troncato sono aggrediti da un gruppo di democristiani armati di coltelli e vanghe. Salvi è accecato con la calce viva e colpito alla testa. Violenza politica |
1 maggio 1952 |
A Serracapriola (Foggia), Arturo Fallitta, segretario della Lega edili, è aggredito da un mazziere degli agrari mentre rientra dalla manifestazione, e messo in salvo dai suoi compagni. Violenza politica |
2 maggio 1952 |
A Firenze, il direttore della Galileo Gianfranco Musco è allontanato. Secondo il quotidiano "l’Unità" la decisione è stata presa per ordine americano: il 26 aprile infatti, era stata ricevuta una delegazione con Dayton, accompagnato dal colonnello Lane, in assenza dello stesso direttore, che non sarebbe gradito agli americani. Stati Uniti- Italia. P.C.I. |
3 maggio 1952 |
La Corte d’assise di Viterbo sentenzia sull’attività della banda Giuliano in relazione alla strage di Portella delle Ginestre: condanna all’ergastolo Pisciotta Gaspare e Franco, Mannino, Badalamenti, Sciortino, Cucinella, Passatempo, i due Genovesi, Gaglio; condanna Vincenzo Pisciotta a 20 anni di reclusione; Vito Candela e Pietro Cucchiara a 6 mesi; assolve Domenico Pretti, Antonio Terranova, Remo Corrao, Giuseppe Sapienza, Giuseppe Sapienza (omonimo del precedente), Paolo Francesco Motisi, Francesco Abbate Palma, Francesco Tinervia, Vincenzo Sapienza. Manca qualunque riferimento ai mandanti dell’eccidio e le critiche riservate agli organi che hanno condotto l’inchiesta sono estremamente caute. Circa la Ps: "…l’ispettore di Ps Verdiani, malgrado non dovesse più occuparsi del bandito Giuliano, continuò ad occuparsene iniziando e mantenendo corrispondenza epistolare attraverso il capomafia Nino Miceli, nonché il capomafia di Borgello, Domenico Albano, ricevendo inoltre il memoriale che il capobanda scrisse intorno al delitto di Portella…Non esitò ad avere rapporti con il capomafia di Monreale, Ignazio Miceli, e anche con lo stesso Giuliano con cui si incontrò nella casetta campestre di un sospetto appartenente alla mafia…Non pochi erano i mandati di cattura giacenti presso l’Ispettorato di Ps della Sicilia contro Giuliano e Pisciotta. Malgrado ciò, Verdiani iniziò e mantenne i rapporti con il capo banda e con il suo luogotenente". Per quanto riguarda i carabinieri, la sentenza si occupa del colonnello Luca e del capitano Perenze, il primo dei quali fornì a Pisciotta tesserini per attraversare liberamente l’isola, portare armi automatiche, lo aiutò ad avere il cosiddetto certificato di benemerenza, mentre il secondo gli fornì un alloggio. Si rileva anche che Giuliano ebbe rapporti con il capo della Procura generale presso la Corte d’appello di Palermo, Emanuele Pili. Stragi- Portella delle ginestre |
4 maggio 1952 |
Il quotidiano milanese "Il Corriere della sera" riporta, in una sua corrispondenza dal processo di Viterbo, la frase pronunciata da Gaspare Pisciotta alla conclusione delle udienze per le strage di Portella: "Io mi considero ancora un carabiniere onorario". Stragi- Portella delle ginestre |
4 maggio 1952 |
A Potenza, Alcide De Gasperi, nel corso di un comizio, afferma: "Noi riconosciamo il valore delle energie volitive e sentimentali della gioventù, e sappiamo che in uno schieramento nazionale c’è posto per una avanguardia di ardimento e di baldanza. Non neghiamo quanto di costruttivo e di buono vi fu nel movimento fascista e giudichiamo serenamente uomini e cose del passato". D.C. |
4 maggio 1952 |
Su "La settimana del clero", mons. Musto, coadiutore di Aquino, Sora e Pontecorvo, scrive: "Per evitare disorientamento, seguire fino al giorno delle elezioni le direttive che in ogni comune daranno i Comitati civici". Vaticano |
4 maggio 1952 |
A Roma, al termine di un comizio di Giorgio Almirante a piazza Augusto Imperatore, alcune centinaia di missini formano un corteo che tenta di percorrere via del Corso, ma sono bloccati e caricati dalla polizia che opera diversi fermi e ferisce il 19enne Franco Fantozzi. Repressione armata |
4 maggio 1952 |
Sul periodico missino "Asso di bastoni", Fausto Belfiori scrive: "Lo comprenda una buona volta il Zangrandi, noi giovani del Msi non abbiamo niente a che fare con i comunisti. Non c’è niente in comune fra noi e loro, nessun punto che possa stabilire un legame di solidarietà, seppur temporaneo; nessuna piattaforma comune di lotta può crearsi tra noi, nemici coscienti della democrazia, del liberalismo e sostenitori dell’egualitarismo politico ed economico. Questo per evitare gli equivoci. Anche nei riguardi della nostra opposizione alla politica estera dell’Italia, Zangrandi dovrebbe conoscere quali sono i principi che ci spingono a combattere l’operato del governo in campo internazionale. Noi non condanniamo il Patto atlantico spinti da un sentimento pacifista: i pacifismi di qualunque tipo, sia quello borghese di un Romain Rolland sia quello proletario di un Di Vittorio, ci ripugnano. Noi crediamo con Mussolini che "la pace è la morte eterna". Il periodico "Asso di bastoni" pubblica anche un articolo che, in prossimità delle elezioni, rivela l’inconsistenza di fondo delle polemiche interne al Msi: "Fra noi –scrive – potranno correre parole, maleparole, legnate anche; ma quando è l’ora della difesa e dell’attacco facciamo il muro contro il quale gli avversari, che credevano di aver raggiunto lo scopo, si sfasciano allegramente la testa!…Dinanzi agli interessi superiori del Partito noi abbiamo sempre rinfoderato l’arma polemica e ci siamo…gettati a capofitto nella mischia convinti che il peggiore dei nostri è sempre il migliore degli avversari…Nel Msi fratture non ci saranno mai e poi mai…". In un altro articolo, dal titolo "Terrore in casa Dc", Egidio Sterpa afferma che vi fu uno scontro violentissimo fra De Gasperi e Gedda dopo la dichiarazione, via radio, del 23 aprile precedente. Destra- M.S.I. D.C. |
5 maggio 1952 |
Su "Civiltà cattolica", padre Messineo scrive lamentando che "deprecabili discriminazioni, poco avveduti provvedimenti ed errori politici alquanto vistosi abbiano esacerbato gli animi, impedendo quella larga e profonda riconciliazione tra quanti sono ansiosi delle fortune della Patria, minacciata dall’inondazione rossa e dal sollevamento delle masse ubriacate". Vaticano. D.C. Destra- M.S.I. |
5 maggio 1952 |
A Magrè all’Adige (Bolzano), sono lanciate bombe a mano contro un gruppo di carabinieri da parte di irredentisti altoatesini. Separatismo- Nord Italia. Violenza politica |
6 maggio 1952 |
A Roma, il funzionario dell’Ambasciata americana Llewellyn Thompson, nel documento "May 25 elections. Negotiations and alliances of democratic Parties", condanna l’operazione Sturzo e, in generale, i tentativi di far alleare la Democrazia cristiana con la destra missina e monarchica. Stati Uniti- Italia. D.C. Destra- M.S.I. |
7 maggio 1952 |
Il direttore del Sifar, Broccoli, accompagnato dal colonnello Felice Santini si reca a Parigi per partecipare alla riunione del Cpc. In obbedienza agli ordini ricevuti dal generale Marras, comunica ai suoi interlocutori che il servizio segreto militare italiano non entrerà a far parte del comitato, privilegiando i rapporti bilaterali con gli organismi similari americani. Piani occulti. Stati Uniti- Italia |
7 maggio 1952 |
A Villamarzana (Rovigo), una riunione indetta all’interno di una palestra per discutere la richiesta di lavori di sistemazione nelle zone disastrate, è dispersa dalla polizia che fa irruzione nel locale malmenando i presenti e fermando 11 persone, fra le quali il vice sindaco comunista Paiola e il dirigente della locale Coldiretti, Munari. Per lo spavento, muore in seguito a un attacco cardiaco Giovanni Sicchieri. Repressione armata- caduti |
7 maggio 1952 |
A Roma, i carabinieri scoprono un’organizzazione squadristica e sequestrano armi improprie, fra le quali manganelli contrassegnati con falce e martello o la scritta ‘viva Stalin’. Secondo il quotidiano "L’Unità" si tratterebbe di malavitosi, ai quali i democristiani avrebbero dato la diritta di effettuare pestaggi, attribuendoli ai comunisti. P.C.I. |
7 maggio 1952 |
Il quotidiano comunista "l’Unità" segnala che l’accordo elettorale fra clericali e missini a Pescara è avvenuto nello studio del prefetto. P.C.I. D.C. Destra- M.S.I. |
8 maggio 1952 |
Il quotidiano vaticano "L’Osservatore Romano" critica il fallimento dell’operazione che avrebbe dovuto condurre, a Roma, in occasione delle elezioni amministrative, alla formazione di un fronte unico anticomunista: "La ragione avrebbe suggerito di opporre al fronte dei comunisti e dei loro ingenui amici l’unione di tutti coloro che nella tutela del metodo democratico vedono il mezzo necessario per il progresso degli uomini e degli Stati e per difendere, nella cornice del bene comune, le diverse posizioni particolari". Vaticano. D.C. Destra- M.S.I. |
9 maggio 1952 |
A Londra, è firmato un accordo tra l’Italia e gli alleati relativo all’amministrazione della zona ‘A’. I responsabili italiani dei singoli settori amministrativi passano da 5 a 21, quelli anglo – americani scendono da 28 a 11. T.L.T. |
9 maggio 1952 |
Il quotidiano "Le Monde" pubblica un rapporto segreto dell’ammiraglio Fechteler sui piani americani nel Mediterraneo, nel quale si parla fra l’altro della "necessità di assicurare il predominio visibile degli Stati uniti" nonché "di risolvere la questione dei petroli a beneficio degli Stati uniti", di piani sulla Libia e di progetti atomici per l’Europa. Si susseguono smentite da parte del Pentagono, del Dipartimento di stato, del Foreign office, dell’Ammiragliato britannico e dello stesso Fechteler, ma il giornale conferma l’autenticità del documento. Stati Uniti |
9 maggio 1952 |
A Parigi, si svolge la seconda assemblea del Noe. Il triestino Fabio Lonciari, del Centro studi europei, porta il saluto del Msi. L’assemblea si conclude con questa affermazione: "Salutiamo e approviamo l’appello lanciato all’insieme del loro movimento dai delegati al congresso nazionale della gioventù del Msi su proposta del camerata Fabio Lonciari". Destra- M.S.I. |
10 maggio 1952 |
A Bologna, i ministri Scelba e Campilli ingiungono lo scioglimento della commissione amministratrice dell’Azienda tranviaria, che avrebbe una gestione antieconomica. D.C. |
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