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18 giugno 1953

Secondo quanto scriverà "Civiltà cattolica" il 29 giugno, la giunta esecutiva del Pnm riunita in questo giorno, ha chiesto "una nuova politica, capace di interpretare le vitali esigenze spirituali, sociali, economiche della Nazione e di realizzare l’effettiva pacificazione nazionale e sociale del popolo italiano".

19 giugno 1953

In Usa, sono uccisi sulla sedia elettrica i coniugi Ethel e Julius Rosenberg, accusati di spionaggio a favore dell’Urss. A nulla sono valsi gli appelli da tutto il mondo per fermare l’esecuzione. Stati Uniti

19 giugno 1953

A Washington, il Security information Service (Sis) invia al presidente Dwight Eisenhower un documento relativo alle elezioni politiche italiane del 7 giugno, nel quale si rileva che "De Gasperi non ha perso, ma ha vinto le elezioni, ha incrementato del 4% i consensi e soprattutto ha sconfitto e evitato l’avanzata dei comunisti". E ancora: "Gran parte della stampa americana ha parlato di una sconfitta, ma ha commesso un grave errore. Dobbiamo distinguere il risultato difficoltoso e insufficiente della coalizione dal successo della Dc nella opinione pubblica italiana. Senza dubbio sono stati sconfitti sia i socialisti di Nenni che i comunisti legati all’Urss, entrambi convinti di poter capovolgere gli equilibri del paese a favore dell’Urss…Alcuni hanno sostenuto che De Gasperi sia stato danneggiato dall’essersi avvolto nella bandiera americana; noi crediamo che sia stato un grande merito del quale non possiamo oggi dimenticarci, così come non dobbiamo dimenticarci di quanto siano stati antiamericani sia i socialisti che i comunisti…". Stati Uniti- Italia

19 giugno 1953

A Roma, l’ambasciatrice americana Clara Booth Luce invia una lettera a C. D. Jackson, assistente del presidente, nella quale elenca i motivi per i quali, a suo avviso, alle elezioni politiche italiane la coalizione di centro non ha raggiunto il 50% dei voti, e conclude: "Tuttavia anche in Italia vinceremo, perché dobbiamo farlo". Stati Uniti- Italia

19 giugno 1953

Il quotidiano comunista "l’Unità", ancora sui fatti di Berlino est, parla di "una vasta organizzazione armata di tipo nazista dietro i provocatori e gli incendiari di Berlino" e di una "spontanea reazione dei lavoratori contro i rigurgiti nazisti e le spie straniere". P.C.I.

20 giugno 1953

Commozione e proteste anche in Italia, dove si sono susseguite veglie e fiaccolate, per l’assassinio a New York dei coniugi Ethel e Julius Rosenberg. Stati Uniti- Italia

20 giugno 1953

Il Sifar invia alla divisione Affari riservati del ministero degli Interni una nota informativa pesantemente critica nei confronti di ‘Paix et Liberté’: "Il Comitato Paix et Liberté è seriamente penetrato da elementi cripto comunisti e le relazioni dello stesso con l’analoga organizzazione italiana avrebbero permesso una simile penetrazione anche in Italia, dove il Comitato occulterebbe scopi ed elementi politici di dubbia fiducia". Controllo politico di Stato e informative

22 giugno 1953

"L’Unità" prosegue nel commento sui fatti di Berlino sostenendo che "un comitato segreto di Berlino ovest preparava da 14 mesi il giorno X". P.C.I.

23 giugno 1953

A Macerata, il pm Villacci richiede 20 ergastoli per gli accusati dell’eccidio della famiglia Manzoni. Nel corso del processo, intentato inizialmente contro 12 partigiani, era emersa l’autoaccusa di un altro gruppo partigiano detto ‘i sette di Voltana’, peraltro tutti latitanti, alla quale la pubblica accusa aveva mostrato di non credere. La difesa degli imputati si era basata, oltre che su elementi a carico dei sette, sulle torture che avrebbero subito i 12 accusati ad opera della polizia, allo scopo di invalidare il cosiddetto memoriale Cassani –uno degli imputati- contenente una pesante autoaccusa ma successivamente scomparso dal fascicolo processuale; nonché sulla fede fascista dei conti Giacomo e Luigi Manzoni, rispettivamente amministratore delle casse del locale Fascio e diplomatico accreditato dal regime a Berlino, e loro asserite responsabilità indirette nella persecuzione di antifascisti. L’eccidio peraltro aveva incluso fra le vittime anche una cameriera e dei bambini, con evidenza non responsabili di alcunché. Repressione fascisti. Repressione partigiani

24 giugno 1953

A San Giovanni a Teduccio (Napoli), in occasione di uno sciopero nazionale dei conservieri in difesa dell’occupazione, la Celere carica violentemente i lavoratori della Cirio, spingendoli verso l’entrata della fabbrica per costringerli a lavorare. Nella stessa località, reparti armati di polizia entrano in altre aziende conserviere, occupandole dall’alba a notte, in funzione antisciopero. Repressione armata

24 giugno 1953

Ricalcando le cronache de "l’Unità", anche il quotidiano socialista "Avanti!" a proposito dei fatti di Berlino, titola "Dietro gli incidenti del 17 l’ombra della Germania hitleriana". P.S.I.

25 giugno 1953

Sempre a proposito della rivolta di Berlino, "Avanti!" titola: "Organizzati da Dulles i disordini di Berlino est". P.S.I.

25 giugno 1953

Inizia la II legislatura. Presidente della Camera dei deputati è rieletto Giovanni Gronchi; presidente del Senato, Cesare Merzagora. D.C.

26 giugno 1953

A Mosca, è tratto in arresto il capo del Kgb, Lavrentij Pavlovic Beria.

26 giugno 1953

A Bologna, il prefetto segnala al Viminale un ex partigiano che, a suo avviso, è "da ritenersi elemento pericoloso per l’attuale ordinamento dello Stato, schedato sovversivo socialista fin dal 1923". Controllo politico di Stato e informative

26 giugno 1953

Azione antisciopero della Celere alla fabbrica tessile di Trecate (Novara), che viene presidiata dai poliziotti armati su invito del proprietario, conte Treccani. Repressione armata

27 giugno 1953

Padre Messineo su "Civiltà cattolica" ammonisce la Dc a non avvicinarsi al Partito socialista, legato "a fil doppio coi comunisti". La rivista, organo dei gesuiti, scrive sullo stesso numero che la causa della mancata vittoria elettorale è da attribuire a "laicisti e anticlericali", mentre la Dc avrebbe fatto meglio ad allearsi ai monarchici "cattolici e rispettosi della Chiesa". Vaticano

29 giugno 1953

Si dimette il governo presieduto da Alcide De Gasperi. D.C.

29 giugno 1953

A Washington, il segretario di Stato John Foster Dulles invia agli ambasciatori americani in Europa un telegramma nel quale definisce una "potenziale calamità" l’ingresso del Psi di Pietro Nenni nel governo italiano, anche perché i socialisti potrebbero "creare un canale attraverso il quale i segreti italiani, compresi quelli relativi alla Nato e alle relazioni bilaterali Stati uniti – Italia, potrebbero passare all’Unione sovietica". Stati Uniti- Italia

30 giugno 1953

Alcide De Gasperi, parlando al consiglio nazionale della Dc, afferma: "è vero che il sistema democratico permette anche ai comunisti di giungere, attraverso le forme democratiche, alla maggioranza di governo, ma il sistema democratico esige anche la difesa della Costituzione e non è possibile che ci si valga dei sistemi democratici e parlamentari per distruggerla". D.C.

giugno 1953

La rivista "Il Ponte" pubblica un manifesto democristiano rivolto ai monarchici che sono invitati a rivolgere i propri voti alla Dc: "1) I veri monarchici non votano per il partito di Lauro…2)…Perché il Re torni occorre un governo d’ordine, pacificazione e rinascita, cioè un governo di forte maggioranza. Perciò bisogna votare Dc…3) Se non voti Dc rafforzi i socialcomunisti ed impedisci così il ritorno del Re…4) Il re Umberto ha detto ‘…Il presidente De Gasperi ha fatto del suo meglio per risolvere la difficile situazione italiana’ (Cascais, 28 aprile 1953) .5) I migliori monarchici, che ragionano con la propria testa, e non fanno la sterile politica del dispetto, non sono con Lauro, ma con il Partito che garantisce l’ordine, con la Dc…" D.C.

giugno 1953

A Roma, Palmiro Togliatti confida a R. M. Grossman che Alcide De Gasperi "non può inserire un cuneo tra il Psi e i comunisti, perché se Nenni si sposta a destra io gli salto sulla testa e mi sposto ancora più a destra…De Gasperi questo lo sa benissimo dalle sue esperienze del 1944 e del 1945…". P.C.I.

giugno 1953

Giunge in Italia, per incarico del governo francese, Paul David, presidente del movimento ‘Paix et liberté’, che è ricevuto dal capo di S.M. della Difesa, dal capo della polizia e dal presidente del Consiglio De Gasperi. D.C.

1 luglio 1953

A Parigi, è firmata dai rappresentanti di 12 paesi europei la convenzione che istituisce il Consiglio europeo per le ricerche nucleari (Cern).

1 luglio 1953

A Roma, alla Rai è nominato direttore del telegiornale, in forma ufficiosa, Vittorio Veltroni (padre del futuro esponente Ds Walter).

2 luglio 1953

A Washington, il governo americano rende nota la destituzione di 531 funzionari accusati dal senatore McCarthy di essere comunisti o omosessuali. Stati Uniti

3 luglio 1953

Alcide De Gasperi è incaricato di formare il nuovo governo. D.C.

3 luglio 1953

La direzione della Sapez decide di dar corso a 300 licenziamenti nelle miniere sarde di Agruxian, Nebida, Masua e Acquaresi, seguiti da altri provvedimenti analoghi in Veneto e al Monte Amiata. I minatori coinvolti cominciano un’agitazione che si protrae per tutta l’estate. Movimento operaio

4 luglio 1953

Partono agitazioni nel settore tessile: cominciano i bresciani che protestano contro la riduzione di orario e i licenziamenti alla manifattura di Pontoglio, poi i lavoratori della De Angeli Frua e di diversi cotonifici, infine è proclamato uno sciopero nazionale il 22 luglio. Secondo fonti sindacali, sono 15.000 gli operai del settore sospesi a vario titolo dopo le elezioni del 7 giugno, mentre sarebbero stati sottratti, nel solo 1952, 35 miliardi di salari. Una delle richieste della Cgil è il ripristino degli scambi con l’Est, soprattutto con la Cina, bloccati dal governo De Gasperi. Movimento operaio- sindacati

4 luglio 1953

Padre Messineo, su "Civiltà Cattolica" scrive, a commento dei risultati elettorali del 7 giugno: "Il governo è stato fino all’ultimo restio a varare le leggi sindacali e regolatrici della sfrenata libertà di sciopero e della licenza criminosa di stampa. Inoltre non si sono troppo spesso applicate le sanzioni del codice penale contro le flagranti violazioni della legge perpetrate dai comunisti…Le leggi particolari, solennemente promesse per difendere le istituzioni democratiche, sono state insabbiate…Si è avuto così il risultato che, mentre si combattevano i movimenti di destra, si sono lasciate quasi indisturbate le sinistre". Padre Messineo suggerisce infine i punti su cui il governo dovrà ora incentrare la sua azione politica: "Azione energica di governo contro tutte le forze sovversive del paese, leggi sindacali e regolamento dello sciopero, disciplina giuridica della stampa e del pubblico costume, moralità nella gestione della cosa pubblica, riforma della burocrazia,…attenuazione invece del liberalismo politico, freno all’arrivismo dei gregari, organizzazione del partito, rinnovamento saggio e tempestivo dei quadri,…oculatezza nelle riforme sociali fuggendo l’improvvisazione e la demagogia, instaurazione ed impulso alla auspicata e sancita libertà della scuola, più rigida e scrupolosa presenza della magistratura nel paese a tutela del pubblico bene". Vaticano. D.C.

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