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1 gennaio 1953

Il quotidiano comunista "L’Unità" pubblica il saluto di Palmiro Togliatti a Stalin: "Auguriamo lunga vita e felicità al compagno Stalin, Guida di tutta l’umanità che vuole verso il socialismo e la pace progredire". P.C.I.

2 gennaio 1953

A Parigi, l’ambasciatore italiano Pietro Quaroni sottolinea, in una lettera indirizzata ad Alcide De Gasperi, che gli italiani sono "i primi della classe…nei riguardi dei desiderata americani". Stati Uniti- Italia

3 gennaio 1953

A Mosca, la "Pravda", organo ufficiale del Pcus, annuncia la scoperta di un complotto, con l’arresto di numerose persone accusate di aver assassinato "un certo numero di dirigenti sovietici, tra i quali Zdanov".

3 gennaio 1953

La Confederterra invia un memoriale al governo nel quale rileva che il blocco delle aliquote dei contributi unificati ha prodotto la perdita di 6 miliardi di fondi previdenziali dei lavoratori e che, se rinnovato per l’anno nuovo, cagionerebbe una perdita di 18 miliardi. I deputati comunisti, anche su questa base, presentano nei prossimi giorni una proposta di legge per il minimo salariale ai braccianti. Movimento contadino e bracciantile

3 gennaio 1953

A Venezia, lo scoppio di un vagone carico di granate a mano all’isola Certosa – vera polveriera militare – provoca la morte di 7 operai.

3 gennaio 1953

A Orgosolo (Nuoro), 50 capifamiglia giurano sul crocifisso, dinanzi al vescovo di Nuoro, di rinunciare ad ogni faida e di cooperare alla pacificazione del paese. Un mese più tardi, ignoti uccideranno un carabiniere.

6 gennaio 1953

Da Washington, l’agenzia "A.P." afferma che "funzionari americani bene informati hanno dichiarato oggi all’Associated Press che il governo degli Stati uniti ha senz’altro la possibilità di inibire l’ingresso in territorio americano agli emigranti di quelle nazioni, le quali rifiutino di accettare il rimpatrio dei loro ex cittadini espulsi dagli Stati uniti e che il governo americano desideri deportare nella patria di origine". Sull’esempio di quanto è stato fatto con Lucky Luciano si tratterebbe ora, secondo il quotidiano "l’Unità", del luogotenente di Luciano, Lucchese, detto ‘Brown dalle tre dita’, del sicario Anastasia e di Costello, capo di uno dei più potenti gruppi gangsteristici italiani. Stati Uniti- Italia

7 gennaio 1953

Inizia alla Camera dei deputati la discussione sul disegno di legge per la riforma elettorale presentata dal governo. Le opposizioni presentano 1.700 emendamenti.

8-11 gennaio 1953

A Milano, si svolge il 30° congresso del Psi. E’ proposta la politica della ‘alternativa socialista’ e confermato il neutralismo in campo internazionale. Pietro Nenni è riconfermato segretario nazionale e Rodolfo Morandi vice segretario. P.S.I.

8-12 gennaio 1953

Il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, si reca in visita ufficiale ad Atene, dove incontra il generale Papagos. D.C.

9 gennaio 1953

A Livorno, si svolge nel centro città una manifestazione comunista contro la ‘legge truffa’. La manifestazione è caricata dalle forze di polizia con caroselli e manganellamenti, nei quali incappa anche un fotoreporter. Repressione armata

10 gennaio 1953

A Roma, alcuni spezzoni di un’altra nutrita manifestazione contro la legge elettorale sono aggrediti dalla polizia in piazza della Marranella e piazza Belli, con contusi e diversi fermati. Altri fermi sono operati in zona Trionfale. In serata, la polizia praticamente sequestra una delegazione di 60 lavoratori, prevalentemente donne, mentre transitano in galleria Colonna: 35 sono tradotti a San Vitale, mentre gli altri riescono a fuggire. Repressione armata

10 gennaio 1953

A Roma, il Tribunale penale assolve il professor Mariotti, docente universitario denunciato dalla polizia per ‘pubblicazioni oscene’ in merito ad un volume che trattava, fra l’altro, dell’amore fra adolescenti. E’ da ricordare che recentemente, la magistratura ha assolto gli editori Einaudi e Mondadori, incriminati rispettivamente per la pubblicazione di "Il muro" di Sartre e di "L’amante di lady Chatterley" di Lawrence. Repressione

11 gennaio 1953

A Roma, il Comando generale dei carabinieri, riferendosi alla legge di riforma elettorale nota come ‘legge truffa’, in una sua relazione scrive che la parte "sana" della pubblica opinione "prevede una vittoria del Governo, nonostante i reiterati tentativi dell’opposizione per far naufragare il progetto". Controllo politico di Stato e informative

11 gennaio 1953

Alla conclusione della riunione del comitato centrale del Msi è approvato, con soli 4 voti contrari il seguente ordine del giorno: "Il comitato centrale, riunito mentre il Msi è impegnato nella battaglia per impedire che una maggioranza intollerante – non più rispondente alla reale fisionomia politica del popolo italiano – instauri un regime nel quale l’unica opposizione riconosciuta e legittima sarebbe quella socialcomunista; udita la relazione del Segretario; considerato che il problema politico di fondo su cui dovrà pronunziarsi il popolo italiano consiste nell’esigenza chiaramente espressa nelle passate elezioni amministrative, cioè nella necessità di potenziare una forza nazionale e sociale che superando la rigida alternativa, Dc o comunista, liberi gli italiani dal ricatto e dalla paura; preso atto della recente deliberazione della giunta nazionale del Pnm e delle successive dichiarazioni del presidente del Pnm; delibera di definire la posizione del Msi nel quadro della prossima competizione elettorale in base alle decisioni del Congresso dell’Aquila, allorquando saranno definiti l’epoca e il sistema delle elezioni politiche; conferma il solenne impegno contratto con autonoma idea a rappresentare il punto d’incontro di tutti gli italiani che non sono disposti né a cedere alla minaccia socialcomunista né all’arbitrio governativo; dichiara che la opposizione nazionale esercitata dal Msi, al di sopra di ogni odio e rancore di parte, mira a chiudere la disgregatrice fase ciellenistica della storia italiana, ponendo le basi di una effettiva rinascita morale e materiale della Nazione". Destra- M.S.I.

12 gennaio 1953

A Velletri, si riapre il processo contro gli 11 partigiani trevigiani, accusati di avere ucciso 126 fascisti catturati nei giorni che precedettero la insurrezione di Oderzo (vedine i precedenti sub 25 gennaio, marzo e 16 giugno 1952). Repressione fascisti. Repressione partigiani

12 gennaio 1953

A Roma, una nuova manifestazione contro la legge truffa, che blocca il traffico sulla via Tiburtina, è caricata dalla Celere. Questa volta i manifestanti rispondono, impegnando la polizia in una battaglia sul campo. Altre cariche avvengono in via Arenula contro un corteo studentesco, armato solo di pennelli, fischietti e sacchi di bitume. Repressione armata

12 gennaio 1953

In Vaticano, sono ordinati cardinali 24 vescovi, tra i quali Giuseppe Siri, di Genova; Giacomo Lercaro, di Ravenna; Francesco Borgongini Duca; Angelo Giuseppe Roncalli; Ottaviani; il polacco Stephan Wyszynski; il croato Stepinac. Vaticano

13 gennaio 1953

E’ proclamato dai sindacati uno sciopero nazionale dei ferrovieri. Ma, dopo l’appello lanciato da Alcide De Gasperi che preme per la revoca, la Cisl ritira la sua adesione. Movimento operaio- sindacati

13 gennaio 1953

In un rapporto dei carabinieri del Lazio si commenta che "la sospensione della validità dei passaporti per l’Austria ha prodotto una sgradita sorpresa negli ambienti di estrema sinistra. Di contro la parte sana della popolazione ha giudicato il provvedimento giusto ed opportuno". (Vedi nota del dicembre 1952). Repressione

13 gennaio 1953

A Guardavalle (Catanzaro), la polizia carica una manifestazione contro la legge elettorale maggioritaria, provocando diversi contusi. Repressione armata

13 gennaio 1953

A Centuripe (Catania), la polizia carica un’altra manifestazione contro la legge truffa, provocando il ferimento di 5 operai; anche un agente rimane ferito. Repressione armata

13-14 gennaio 1953

Al Senato, inizia il dibattito sulla costituzione dell’Ente nazionale idrocarburi (Eni). (Vedi note dell’8-9 luglio e del 12 luglio 1952).

14 gennaio 1953

Alcide De Gasperi pone la questione di fiducia per imporre l’approvazione della legge elettorale, presentandola con questo annuncio: "Onorevoli colleghi, ho il dovere di comunicare alla Camera che l’odierno Consiglio dei ministri ha preso in esame l’andamento della discussione parlamentare sul disegno di legge di riforma elettorale. Considerata l’importanza politica attribuita al disegno di legge stesso e il dovere del governo di assumere tutte le responsabilità; considerato che l’opposizione ha, non solo accentuato la portata politica del provvedimento, ma ne ha posto in dubbio la legittimità costituzionale; considerato che la Camera dei deputati ha discusso con la massima ampiezza sul disegno di legge, ne ha riconosciuto la costituzionalità e l’opportunità politica, ed è passata all’esame dell’articolo unico; considerata l’assoluta necessità di rendere l’azione del governo rispondente in ogni momento all’orientamento politico del Parlamento, manifestato e attuato in un’azione sempre più efficiente per lo svolgimento della funzione cui è destinato, tenuto conto altresì che dall’ampia discussione e dall’esame di tutti gli emendamenti proposti è risultata l’opportunità di alcune modifiche al disegno di legge presentato, il Consiglio mi ha autorizzato a porre, come pongo, la questione di fiducia sull’accettazione, da parte della Camera…". D.C.

14 gennaio 1953

A Brindisi, una manifestazione contro la legge elettorale maggioritaria è caricata dalla polizia; sono colpiti anche il direttore di un settimanale liberale e un consigliere comunale. Repressione armata

14 gennaio 1953

Roma è posta praticamente in stato d’assedio per impedire nuove manifestazioni contro la legge elettorale. Un folto gruppo di manifestanti si riunisce però presso Montecitorio e continua la protesta. Sono fermate oltre 150 persone. Repressione armata

15 gennaio 1953

A Sesto fiorentino, la polizia attacca i manifestanti contro la legge Scelba, provocando contusi e il ferimento di Lucia Chiari, colpita da un candelotto lacrimogeno mentre transitava in bicicletta nei pressi della manifestazione. Repressione armata

15 gennaio 1953

A Empoli, una manifestazione contro la legge truffa è aggredita dalle forze di polizia, con diversi feriti e contusi. Repressione armata

15 gennaio 1953

A Irsinia, in Lucania, la polizia carica analoga manifestazione, dapprima con lacrimogeni e poi, dopo la reazione dei manifestanti, con colpi d’arma da fuoco (400 colpi, secondo il quotidiano "l’Unità"). Repressione armata

15 gennaio 1953

A Parigi, il presidente della repubblica Vincent Auriol impone, com’è tradizione, il berretto cardinalizio al nunzio apostolico Angelo Roncalli. Vaticano

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