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16 marzo 1953

In una nota del Sifar si rileva che il commissario di Ps Gesualdo Barletta ha fornito a Karl Hass "un passaporto con falsa identità Rodolfo Giustini". Controllo politico di Stato e informative. Occupazione tedesca

16 marzo 1953

Si svolge uno sciopero nazionale di protesta per la disapplicazione delle leggi e degli accordi sul bracciantato. Fonti sindacali stimano che gli agrari abbiano sottratto ai braccianti, in via di fatto, 100 miliardi di sussidi, 12 di assegni familiari e 40 di indennità per caropane. Movimento contadino e bracciantile

17 marzo 1953

In sostituzione del dimissionario Antonio Alberti, è eletto vice presidente del Senato Umberto Tupini.

17 marzo 1953

A Pavia, la massiccia presenza di celerini impedisce lo svolgimento, a piazza del Carmine, di una manifestazione di solidarietà con gli operai della Necchi in lotta contro i licenziamenti. Repressione armata

19-22 marzo 1953

A Civitavecchia, si svolge il 5° congresso della Fai (federazione anarchica italiana). Non sono ammessi i ‘Gruppi anarchici di azione proletaria’.

20 marzo 1953

Il quotidiano "L’Unità", organo del Pci, rivela la esistenza di un accordo fra Churchill e Stalin per la spartizione del Territorio libero di Trieste. P.C.I.

21 marzo 1953

A Caposotto di Sermide (Mantova), carabinieri e polizia intervengono pesantemente, operando la perquisizione del cascinale Corte vecchia di Porcara e 12 fermi, per contrastare la lotta delle lavoratrici contro l’agrario Negrini. Le 12 lavoratrici saranno scarcerate, a seguito di manifestazioni di solidarietà, il 7 aprile. Repressione armata

22 marzo 1953

Il Pci avanza, per la seconda volta, la richiesta di un referendum popolare sulla riforma della legge elettorale. P.C.I.

23 marzo 1953

Lo scontro in Senato sulla legge Scelba, fra democristiani e sinistra, induce il presidente Paratore a rassegnare le dimissioni, in un clima molto teso. Contro la ‘legge truffa’, oggi la Cgil ha indetto scioperi a Venezia e Napoli. D.C. P.C.I. P.S.I.

24 marzo 1953

Dopo le dimissioni di Giuseppe Paratore, è nominato presidente del Senato, Gasparotto.

24 marzo 1953

Scioperi contro la legge elettorale si svolgono a Bologna, Modena, Forlì, Piacenza, Cremona e Sesto San Giovanni. Movimento operaio- sindacati

25 marzo 1953

Gli Stati uniti schierano sul territorio della Germania federale i primi cannoni a lunga gittata da 280 mm, con testate nucleari da 10 Kilotoni. Stati Uniti

25 marzo 1953

Il neoeletto presidente del Senato, Gasparotto, rinuncia all’incarico, e al suo posto è candidato Meuccio Ruini, eletto con 169 voti favorevoli su 301. Ruini nel discorso di insediamento afferma: "Sento l’enorme responsabilità del mio ufficio; e sento anche il dovere – qualcuno doveva pure assumerlo – di dirigere i lavori dell’Assemblea secondo le norme del Regolamento e delle esigenze della funzionalità parlamentare. Cercherò di avere il consenso dei gruppi; in ogni modo farò il mio dovere. Affronto quest’opera con la stessa fermezza con la quale andai, con i capelli già grigi, sul Carso. Il pericolo oggi è in tutto ciò che può distruggere nel popolo la fede nel Parlamento e nella democrazia; è questa fede che dovrebbe farci trovare la via per risparmiare le lacerazioni civili; e vorrei che per un momento – domani mi tratterete come vorrete – ci unissimo tutti nella invocazione della Patria nostra, l’Italia".

25 marzo 1953

Al Senato, è approvata la proposta di proroga, avanzata dall’indipendente di sinistra Nasi, della ineleggibilità degli ex dirigenti del Pnf, con 259 voti a favore e 243 contrari. Repressione fascisti

25 marzo 1953

A Roma, al processo in Corte d’assise che vede incriminati artisti ed operatori dell’informazione, il pubblico ministero ritira le accuse contro i pittori Guttuso, Vespignani, Ricci e Penelope, che avevano partecipato alla ‘Mostra dell’arte contro la barbarie’, e conferma viceversa l’accusa di ‘vilipendio al governo’ per i giornalisti Scuteri, Cialente, Jannizzotto, D’Abbiero de "l’Unità" , per aver pubblicato articoli, oltre che sulla mostra incriminata, sugli eccidi dei lavoratori da parte della polizia nonché sulle installazioni militari nel porto di Augusta e del Monte Conero; per questi ultimi, si aggiunge l’accusa di ‘violazione del segreto militare’. Scuteri, all’epoca vice direttore del giornale, è incriminato anche per ‘vilipendio al Pontefice’, per avere egli definito ‘di carattere elettorale’ un discorso del Papa. Repressione

25 marzo 1953

A Casteldario (Mantova), sono tratti in arresto 2 braccianti, Ruggero Meratelli e Vaifro Varotti, per aver contrastato le disdette dal lavoro, lavorando i campi all’inizio dei lavori primaverili. Repressione armata

26 marzo 1953

La Camera dei deputati approva la legge che riconosce il diritto alla pensione per gli appartenenti alla Milizia volontaria per la sicurezza nazionale(Mvsn). Nel corso delle dichiarazioni di voto, il sottosegretario Giulio Andreotti aveva preannunciato il voto favorevole del governo affermando: "Il provvedimento è un gesto di solidarietà e comprensione umana. Del resto, durante il periodo fascista vi furono per la Milizia più frasi retoriche che benefici concreti, e mai le venne accordato un trattamento di quiescenza come l’attuale. E in due situazioni critiche, il 25 luglio e l’8 settembre 1943, la Milizia mostrò di considerarsi una forza al solo servizio dello Stato". D.C.

26 marzo 1953

La Commissione parlamentare d’inchiesta sulla disoccupazione trasmette al presidente della Camera dei deputati la relazione conclusiva sui lavori svolti.

26 marzo 1953

Egidio Ortona annota nel suo diario, in relazione alla questione di Trieste, che Alberto Tarchiani ha dato "l’impressione di aver imposto la sua tesi: accontentiamoci del progetto americano che ci dà oltre Trieste, Capodistria e altre 2 importanti località della zona B, e lasciamo perdere la cosiddetta soluzione provvisoria che ci darebbe in via permanente solo la zona A". Stati Uniti- Italia. T.L.T.

26 marzo 1953

Scioperi contro la legge elettorale si svolgono a Bergamo e Napoli. Uno sciopero di 24 ore si svolge invece in Maremma nelle miniere della Montecatini, per protestare contro l’arresto di 43 minatori che, per contrastare i progetti di smobilitazione, si erano recati a lavorare nella miniera di Ribolla. Movimento operaio- sindacati. Repressione armata

27 marzo 1953

Egidio Ortona registra nel suo diario: "Tarchiani ha realmente svolto il massimo sforzo per indurre De Gasperi ad accettare la soluzione americana. Naturalmente questa è solo per ora americana, poi dovrà diventare tripartita e poi dovrà essere ‘venduta’ a Tito…". Stati Uniti- Italia. T.L.T.

27 marzo 1953

Il capo di Stato maggiore generale Collin, in una riunione congiunta tra il Dipartimento di stato e i capi di Sm, fa notare che ad un attacco atomico americano in Corea, i sovietici potrebbero rispondere in eguale maniera colpendo la baia di Fusan, dove ha sede la più grande base navale americana. Stati Uniti

28 marzo 1953

Alcide De Gasperi pone l’ultimatum di 48 ore per strappare al Senato l’approvazione della ‘legge truffa’. Intanto, alla Camera, i deputati comunisti sbandierano i risultati della commissione d’inchiesta sul passato dell’on. Tesauro, attualmente relatore di maggioranza della legge Scelba, nei cui confronti era stata archiviata una denuncia di collaborazionismo coi nazifascisti. D.C. P.C.I.

28 marzo 1953

L’organo di stampa dell’Azione cattolica, "Il Quotidiano", suggerisce che si facciano intervenire i carabinieri a Palazzo Madama per porre fine all’ostruzionismo dei senatori di opposizione contro la legge di riforma elettorale.

28 marzo 1953

"Momento Sera" informa che il generale Luca, comandante della legione carabinieri di Roma ha visitato Palazzo Madama, scrivendo testualmente che "colui che ebbe a sgominare in Sicilia la banda Giuliano, ha visitato (anche) i locali in cui le forze dell’ordine precauzionalmente risiedono".

28 marzo 1953

A Firenze, il prefetto invia una relazione al ministero degli Interni: "La lotta contro la ‘legge truffa’, collegata com’è noto a tutto il ‘lavoro preelettorale di massa’ si è sviluppata con l’organizzazione dell’Assemblea nazionale degli eletti del popolo tenutasi a Roma, e la successiva presentazione al Senato della ‘petizione contro la legge elettorale’ consegnata al presidente Paratore da una delegazione degli ‘Eletti del popolo’. Questa iniziativa ha contemporaneamente servito ad estendere l’attività di mobilitazione degli ‘indipendenti di sinistra’ il cui coordinamento organizzativo, dietro suggerimento e appoggio dei principali esponenti socialcomunisti, ha condotto alla recente formazione di vari raggruppamenti, fra i quali: il ‘Movimento Giustizia e Libertà’ costituito da ex azionisti; la ‘Alleanza democratica nazionale’, costituita prevalentemente da ‘indipendenti’ capeggiati da Epicarmo Corbino, Giuseppe Nitti, Raffaele Terranova, e dal gruppo del ‘Rinnovamento d’Italia’ che comprende Italo Sinforiani, Mario Roveda, Gustavo Ingrossi, Mario Montesi, Mario Cevolotto, Finocchiaro Aprile; il ‘Movimento di Autonomia socialista’, costituitosi dalla sinistra staccatasi dal Psdi, guidata da Francesco Zanardi, Tristano Codignola e Greppi". Controllo politico di Stato e informative

29 marzo 1953

Prima di entrare nell’aula del Senato, dove sta per iniziare la seduta decisiva per le sorti della riforma elettorale, Pietro Secchia suggerisce a Palmiro Togliatti di restare fuori fino alla cacciata di Meuccio Ruini dalla presidenza, ma il segretario comunista gli risponde, "ma allora è la guerra civile" ed alle sue insistenze gli spiega: "Siamo un regime parlamentare, se noi ci rifiutiamo di entrare in Parlamento ciò significa portare la lotta su di un altro terreno". P.C.I.

29 marzo 1953

Al Senato, alle 14,35 si conclude la votazione sulle norme di tutela delle mondariso e dei loro bambini, dopo 3 sedute notturne. Subito dopo, il presidente Ruini annuncia che non saranno ammesse dichiarazioni per fatto personale ma solo quelle di voto sul disegno di legge per la riforma elettorale. Violente, quanto inutili, sono le proteste delle opposizioni. In mezzo ai tumulti e a violenti corpo a corpo fra senatori e commessi che proteggono i banchi della presidenza; dopo che il pubblico è stato allontanato con la forza, e che Emilio Lussu è riuscito a schiaffeggiare Ugo La Malfa; in mezzo ad un bolgia incredibile, Meuccio Ruini, alle ore 15,15, annuncia che "in base a regolare votazione la legge è approvata. La seduta è tolta". D.C. P.C.I. P.S.I.

29 marzo 1953

Subito dopo l’annuncio della votazione al Senato, la Cgil indice uno sciopero generale di protesta contro l’approvazione della ‘legge truffa’. Movimento operaio- sindacati

30 marzo 1953

La Uil lancia un appello ai lavoratori ad uscire dalla Cgil in concomitanza con lo sciopero da questa indetto contro l’approvazione della legge di riforma elettorale. Movimento operaio- sindacati

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