Precedente 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 ..Successive

2 giugno 1953

A Pescara, la Dc rifiuta di associarsi ad un ordine del giorno, sottoscritto dagli altri partiti antifascisti, di protesta per un comizio di Junio Valerio Borghese. D.C. Destra- M.S.I.

2 giugno 1953

Giornata elettorale carica di tensione a Crotone. Al termine di un comizio socialista, protrattosi oltre il tempo preventivato perché l’oratore è arrivato in ritardo, l’onorevole democristiano Foderaro, previsto per un successivo comizio, sale sul palco ed inveisce contro il rivale e la folla che si allontana. Sono sparati 5 colpi di pistola. La notizia, riportata da "l’Unità" che attribuisce gli spari all’oratore democristiano "ad altezza d’uomo", è smentita dai carabinieri che si addossano la responsabilità dell’accaduto, sostenendo di aver sparato in aria per agevolare il deflusso della folla e l’inizio del secondo comizio. D.C. P.S.I. P.C.I.

3 giugno 1953

Egidio Ortona annota nel suo diario che John Foster Dulles non intende stilare una dichiarazione ‘preelettorale’ sulla questione di Trieste per favorire il governo De Gasperi sostenendone le tesi. Stati Uniti- Italia. T.L.T.

3 giugno 1953

"Il Quotidiano", organo dell’Azione cattolica, scrive: "Tra chi pensa a una democrazia fondata su principi cristiani e questa riesumazione di un passato che ci ha condotti alla tragedia del 1943-’45, non è possibile nessuna intesa, nessuna collaborazione, nemmeno sul piano dell’anticomunismo". D.C. Destra- M.S.I.

3 giugno 1953

Il quotidiano vaticano "L’Osservatore Romano", nell’articolo intitolato "Unità, libertà e vita" scrive, riferendosi alle elezioni: "I termini estremi del duello e del dilemma vitale e mortale sono Iddio o l’Antidio, Cristo o l’Anticristo". Vaticano

3 giugno 1953

A Rovigo, il prefetto, su richiesta delle associazioni partigiane e dei partiti antifascisti, vieta un comizio di Junio Valerio Borghese. Ne seguono incidenti e scontri fra missini e forze di polizia. Destra- M.S.I. Repressione armata

3 giugno 1953

Il prefetto di Ferrara vieta una mostra di Renato Guttuso, già allestita, che sarebbe stata inaugurata la sera stessa al Castello estense. Repressione

4 giugno 1953

A Napoli, Alcide De Gasperi, nel corso di un comizio, attacca Achille Lauro: "Io sì, ho il diritto di accusarlo di pericolose ambizioni. Era sindaco, aveva Napoli, problema immenso; il governo era pronto a collaborare per risolverlo, come ha già fatto con la legge su Napoli. Ma il ‘comandante’ vuole andare al largo. Buona fortuna, comandante’!". De Gasperi afferma inoltre che potrebbe "fare i conti delle tasse che Lauro deve pagare, e non ha pagato…" D.C.

4 giugno 1953

A Napoli, una manifestazione di protesta è stroncata dalla polizia il cui intervento repressivo provoca 8 feriti. Repressione armata

4 giugno 1953

Il quotidiano "Il Tempo" descrive in un articolo, sotto il titolo "Una milizia proletaria pronta per il 7 giugno", una forza capillare articolata in ‘nuclei mobili’ e ‘comitati di difesa rivoluzionari’, che sarebbe stata organizzata dal Pci in prossimità dell’evento elettorale. P.C.I.

6 giugno 1953

Il quotidiano "Avanti!" scrive che il mafioso Lucky Luciano si era installato all’hotel Des Palmes di Palermo, dove aveva ricevuto esponenti mafiosi collegati alla Dc e ai partiti di centro ed ordinato le aggressioni a carico di candidati socialisti, missini e monarchici. P.S.I. D.C.

6 giugno 1953

Su "Il Mondo", Gaetano Salvemini, in polemica con "L’Osservatore Romano", scrive: "Chi conosce personalmente De Gasperi attesta che De Gasperi non consente col cardinale Ottaviani, e non terrà mano a nessuna manovra che tenda a trasformare la democrazia in clerocrazia. Ma il giorno in cui il prof. Gedda, o chi stia alle sue spalle, dia a De Gasperi l’ordine di ritirarsi armi e bagagli, che cosa farà De Gasperi? Obbedirà? Oppure rimarrà al suo posto finché l’ordine non gli sia dato in forma chiara e pubblica dai rappresentanti autorizzati delle ‘democrazia – democrazia – democrazia’? E fra quei rappresentanti quanti si riveleranno fedeli al prof. Gedda e non a De Gasperi? E fra i seguaci di De Gasperi chi terrà duro e chi sbanderà? Oppure De Gasperi scomparirà dalla scena come scomparì don Sturzo nel 1923, per ragioni che rimasero sempre mal conosciute?". D.C.

7 giugno 1953

A Capodistria, il sottosegretario agli Esteri jugoslavo Bebler afferma di dubitare dell’italianità del corridoio fra Trieste e Monfalcone, e perfino di quella di alcuni quartieri di Trieste. T.L.T.

7 giugno 1953

Si svolgono le elezioni politiche. Il ‘premio di maggioranza’ non scatta per soli 50 mila voti, ma avanzano Pci, Msi, Psi e monarchici. Risultati, alla Camera dei deputati: Dc, 10.863.302 voti, 40,1%, 262 seggi; Pci, 6.121.551 voti, 22,7%, 143 seggi; Psi, 3.441.388 voti, 12,7%, 75 seggi; Pnm, 1.855.807 voti, 6,9%; 40 seggi; Msi, 1.582.727 voti, 5,9%, 29 seggi; Psdi, 1.223.209 voti, 4,5%, 19 seggi; Pli, 817.404 voti, 3%, 14 seggi; Pri, 438.027 voti, 1,6%, 5 seggi; Ppst, 122.474 voti, 0,5%, 3 seggi; altri, 605.372 voti, 2,1%, nessun seggio. Risultati al Senato: Dc, 9.660.210 voti, 39,7%, 113 seggi; Pci, 4.910.077 voti, 20,2%, 51 seggi; Psi 2.891.605 voti, 11,9%, 26 seggi; Pnm, 1.581.128 voti, 6,5%, 14 seggi; Msi, 1.473.645 voti, 6,1%, 9 seggi; Psdi, 1.046.301 voti, 4,3%, 4 seggi; Pli, 695.816 voti, 2,9%, 3 seggi; Pri, 261.713 voti, 1,1%, nessun seggio. D.C. P.C.I. P.S.I. Destra- M.S.I.

7 giugno 1953

A proposito dei risultati elettorali, William Colby scriverà: "Le elezioni del giugno 1953 segnarono un sostanziale ripiegamento per tutti i partiti di centro e suscitarono a Washington e nell’Europa occidentale una viva preoccupazione per il futuro dell’Italia…C’erano validi motivi di temere che la coalizione governativa del centro democratico si sarebbe indebolita ulteriormente, mentre i voti dei socialisti e dei comunisti sarebbero aumentati sino a fare della sinistra la maggiore forza politica in Italia". Stati Uniti- Italia

10 giugno 1953

Alcide De Gasperi, in un’intervista concessa a "Il Messaggero" di Roma, afferma che "gli estremi – l’avete visto – si toccano e le deviazioni costituzionali favoriscono la sovversione. Mi riferisco specialmente al ‘deviazionismo monarchista’…abbiamo denunziato il pericolo che l’intervento del partito nazionale monarchico favorisse l’estrema sinistra". D.C.

11 giugno 1953

Ad Albano S. Alessandro (Bergamo), gli operai che chiedono la riapertura del cotonificio Grassi trovano la fabbrica serrata e in aggiunta sono caricati dalla polizia. Repressione armata

11 giugno 1953

A Minervino Murge (Bari), un gruppo di democristiani fra i quali il segretario della Cisl locale, Antonio Posa, dopo un diverbio in piazza spara in direzione della sede del Pci. Muore, in seguito alle ferite riportate, Angelo Franza, mentre una perquisizione nella sede cattolica fa emergere un deposito di armi. La polizia rilascia quasi subito 17 tra i 20 fermati. Violenza politica- caduti

11 giugno 1953

Il quotidiano "Il Corriere della sera" riporta le dichiarazioni postelettorali di Giuseppe Saragat che parla di "destino cinico e baro" e definisce "amara e ingiusta" la sconfitta subita dal suo partito; mentre i repubblicani dichiarano: "Non abbiamo più nulla da fare. Nel Parlamento saremo dei semplici spettatori".

13 giugno 1953

A Parigi, l’ambasciatore italiano Pietro Quaroni, dopo un viaggio in Tunisia e Algeria, scrive in un rapporto al ministro degli Esteri: "L’indipendenza di tutti questi paesi ex coloniali potrà essere un male inevitabile, ma è senza dubbio un male".

13 giugno 1953

A Milano, è confermata in sede di appello la condanna degli 8 partigiani colpevoli dell’eccidio nel carcere di Schio la notte del 6 luglio 1945, emanata in primo grado il 13 novembre 1952 (vedi nota). Repressione fascisti. Repressione partigiani

14 giugno 1953

Pietro Nenni annota nel suo diario: "E’ venuto a trovarmi a Formia Togliatti…Ritiene che bisogna sfruttare il successo elettorale per creare una soluzione politica nuova. Ritiene che la nostra partecipazione al governo non si porrà immediatamente, ma si porrà. A suo giudizio dovremo affrontarla con coraggio e i comunisti faranno il possibile per aiutarci senza comprometterci…Da parte comunista dobbiamo aspettarci piuttosto una spinta che un freno ad impegnarci. Per loro è facile perché possono sperare di guadagnare in ogni caso. Per noi però guai a fare un passo falso. Cercheremo di non farne". P.S.I. P.C.I.

15 giugno 1953

La Corte suprema americana respinge, per un solo voto, l’estremo ricorso di sospensione della condanna alla pena capitale per Ethel e Julius Rosenberg, rinchiusi nel carcere di Sing sing, accusati di spionaggio a favore dell’Urss. I Rosenberg avevano rifiutato la transazione offerta dal procuratore generale, che aveva loro offerto di risparmiarli se avessero collaborato, ostinandosi a proclamarsi innocenti del fatto loro addebitato. Stati Uniti

16 giugno 1953

Sospesi 3.500 lavoratori del cotonificio Valle Ticino presso Milano; altri 1.200 tessili sono stati sospesi alla De Angeli Frua di Legnano. In questo stesso periodo, sono sospesi a Tarvisio (Udine) 70 lavoratori delle acciaierie Weisselfels.

16-17 giugno 1953

Esplode la rivolta operaia a Berlino est, a partire dai cantieri edili, dopo che sono state introdotte condizioni peggiorative e che Otto Lehmann, sull’organo sindacale "Tribune", ha dichiarato la indisponibilità del regime a trattare con gli operai. Questi scendono in piazza gridando "Ulbricht, Pieck, Grotewohl, via via", "libere elezioni", "rivoluzione". La rivolta ha qualche seguito anche a Magdeburgo, Lipsia, Halle, Dresda. Stati uniti ed Europa atlantica assistono inerti alla cruenta repressione che ne segue: nella sola capitale, la repressione russa provoca 20 morti e oltre 200 feriti.

17-18 giugno 1953

A Roma, al termine della riunione della direzione nazionale del Pci, Palmiro Togliatti annota: "Dobbiamo aiutare un movimento che venga dalla base socialista per il mantenimento dell’unità, anche nel caso che Nenni vada al governo. La cosa fondamentale da salvare in Italia è l’unità operaia e popolare". P.C.I. P.S.I.

18 giugno 1953

Al Cairo, è proclamata la repubblica, di cui assume la presidenza il generale Neghib, capo del Consiglio della rivoluzione.

18 giugno 1953

Il quotidiano comunista "l’Unità", riferendo della rivolta operaia di Berlino est, titola: "Grave provocazione di Adenauer per tentare di ostacolare l’unificazione del popolo tedesco". Nell’articolo si legge: "la teppaglia nazista è affluita dalla zona occidentale per impedire la riunificazione". P.C.I.

18 giugno 1953

In una riunione presso il Grand hotel di Roma, i rappresentanti delle società petrolifere (e fra essi Holman e Cazzaniga per la Esso, Escoffier per la Shell, Cantini per la Mobil, Pignatelli per la Gulf) in Italia decidono di versare fondi a politici e giornalisti per condurre una campagna contro Mattei. Stati Uniti- Italia

18 giugno 1953

Il parlamentare socialista Giovanni Pieraccini critica la convenzione che il governo ha stipulato con la Rai all’insaputa del Parlamento: "Come potete voi, uomini che vi chiamate democratici, e sostenete di essere i ‘veri’ rappresentanti della ‘vera’ democrazia contro la minaccia delle forze totalitarie di destra e di sinistra, non aver sentito il dovere morale di informare il Parlamento?". (Vedi nota del 12 dicembre 1952). P.S.I.

Precedente 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 ..Successive