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31 dicembre 1954

Secondo stime dello storico Sereni, la repressione di classe nel periodo 1 gennaio 1948 – 31 dicembre 1954 fornisce il bilancio che segue: 75 morti, 5.104 feriti, 148.269 arrestati, 61.243 condannati a 20.426 anni di carcere e 18 condanne all’ergastolo. Nello stesso periodo, sono arrestati 1.697 partigiani dei quali 884 condannati a 5.806 anni di carcere. I dati sono parziali perché riferiti a 38 province soltanto. Repressione armata

31 dicembre 1954

Nell’anno 1954, secondo stime dell’Inail, i morti sul lavoro sono stati 3.714, di cui 2.654 nell’industria. Gli infortuni sono stati 798.812, con un aumento del 9,85% rispetto all’anno precedente che sale al 10% nell’industria.

31 dicembre 1954

Secondo dati ministeriali, il saldo attivo fra espatri e rimpatri nel corso dell’anno è stato di 132.000 unità.

dicembre 1954

A Torino, la Fiat licenzia 320 addetti al Reparto grandi motori ed altri 630 alla Fiat Aeritalia. 3.000 licenziamenti sono stati intimati nel bresciano nel settore dell’abbigliamento, altra ondata di licenziamenti nel pavese, di cui 1.749 solo a Vigevano.

dicembre 1954

Per la prima volta, Italo Viglianesi, segretario generale della Uil, accomuna all’azione del suo sindacato anche la Cisl, parlando di "organizzazioni democratiche Cisl e Uil" in contrapposizione alla Cgil. Movimento operaio- sindacati

dicembre 1954

A Napoli, esce il periodico "Nord e sud", di ispirazione crociana.

dicembre 1954

In "Nuova antologia", l’ambasciatore Pietro Quaroni osserva causticamente: "Perché se non si dimentica, e ricordarselo è essenziale, che le singole potenze europee non sono più alle dimensioni della storia, ne viene di conseguenza che, a voler essere realisti, invece di parlare di politica di terza forza, bisognerebbe parlare di politica di terza debolezza".

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