6 novembre 1956 |
A Venosa (Potenza), i carabinieri effettuano 29 arresti fra braccianti e membri della Camera del lavoro. Le accuse vanno da quella di violenza e resistenza a pubblico ufficiale a quella di coinvolgimento nell’uccisione di Rocco Girasole (vedi nota del 14 gennaio 1956): secondo gli inquirenti, la perizia legale "avrebbe messo in evidenza che il giovane Rocco Girasole, deceduto in seguito a ferite riportate nel corso di un conflitto a fuoco tra forza pubblica e dimostranti" sarebbe stato colpito da un fucile "non in dotazione delle forze armate italiane, ma di tipo francese o belga, probabile residuo di guerra". Repressione armata- caduti |
7 novembre 1956 |
Pietro Nenni, intervenendo alla Camera dei deputati, attacca pesantemente il comunismo e l'Unione sovietica. Dopo l’intervento egli annota nel suo diario: "I comunisti mi hanno ascoltato in un silenzio glaciale. Non tarderanno ad attaccarmi". P.S.I. P.C.I. |
7 novembre 1956 |
A Roma, al tradizionale ricevimento organizzato dall’Ambasciata sovietica nell’anniversario della rivoluzione d’ottobre, partecipano Di Vittorio, Lizzadri, Pertini, Corona, Santi, Longo, Amendola, Li Causi, Valori, Foa. E’ assente Pietro Nenni. P.C.I. P.S.I. |
7 novembre 1956 |
A Torino, i rappresentanti di Cisl e Uil chiedono alla direzione della Fiat di rinviare l’incontro con la commissione interna e di incontrarsi solo con loro, escludendo il sindacato socialcomunista perché, affermano, non possono "assidersi al tavolo delle trattative con la controparte avendo al fianco i rappresentanti di quel partito antioperaio e comunista che ha esaltato, con l’identico cinismo dei materiali esecutori, l’inumana carneficina compiuta a tradimento dalle truppe della Russia sovietica nei confronti degli operai, degli studenti, delle donne e dei bambini della gloriosa ed eroica nazione ungherese". Analoghe richieste sono presentate alla Spa e al Lingotto. Movimento operaio- sindacati |
7 novembre 1956 |
Entra in vigore il cessate il fuoco, imposto dalle Nazioni unite in Medio Oriente, mentre l’Assemblea generale dell’Onu istituisce la forza di interposizione che dovrà schierarsi nel Sinai, e vota una risoluzione nella quale si chiede agli eserciti israeliano, francese e britannico di ritirarsi dal Sinai. |
7 novembre 1956 |
A Tel Aviv, Ben Gurion afferma che le truppe israeliane non si ritireranno dal Sinai fino a quando non sarà ristabilito il libero transito nel Canale di Suez e nello stretto di Tiran. |
7-8 novembre 1956 |
A Torino, nella notte, sono sparati colpi di pistola contro la sede del Partito comunista. Violenza politica |
8 novembre 1956 |
All’Assemblea generale straordinaria delle Nazioni unite, il rappresentante italiano afferma che "le Nazioni unite debbono affermare in modo chiaro, definitivo e preciso la necessità e l’urgenza del ritiro delle forze sovietiche" dall’Ungheria. Il delegato ungherese si oppone invece alla discussione della questione presso le Nazioni unite. |
8 novembre 1956 |
A Parigi, militanti di destra assaltano la sede del Partito comunista e la redazione del quotidiano "L’Humanité". Un gruppo di scrittori pubblica, su "France Observateur" una lettera "Contre l’intervention soviétique" in Ungheria. |
8 novembre 1956 |
Al quotidiano "Il Giorno" di Milano, che lo intervista per conoscere le ragioni della sua partecipazione al ricevimento offerto, il giorno precedente, dall’Ambasciata sovietica a Roma, Giuseppe Di Vittorio dice: "Le cose sono già così spinte, i tempi così duri, i rapporti così tesi, che un gesto, qualsiasi gesto può contribuire alla distensione. Perché non fare quel gesto?". Movimento operaio- sindacati. P.C.I. |
8 novembre 1956 |
Il Senato approva il disegno di legge sull’istituzione del ministero delle Partecipazioni statali. |
9 novembre 1956 |
Il generale Gruenther, comandante supremo alleato in Europa, si congeda dal Consiglio atlantico. |
9 novembre 1956 |
L’Assemblea generale straordinaria delle Nazioni unite approva 3 risoluzioni sulla questione ungherese, una delle quali presentata da Italia, Stati uniti ed Austria. Stati Uniti- Italia |
9 novembre 1956 |
A Parigi, su "L’Express", nell’articolo intitolato "Après Budapest: Sartre parle", il filosofo annuncia la sua rottura con il Pcf: "Benché mi dispiaccia rompere con il Partito comunista – scrive Sartre – posso farlo perché ho denunciato in tempo la guerra di Algeria: non sono in contraddizione con tutti gli uomini sinceri e onesti di sinistra, nemmeno con quelli che rimangono nelle file del Pcf. Resto solidale con loro anche se domani mi respingeranno. I dirigenti diranno che avevano avuto ragione da molto tempo a chiamarmi ‘iena’ e ‘sciacallo’ quando Fadeev – che si è suicidato – parlava come parla oggi ‘L’Humanité’: ma mi è del tutto indifferente sapere ciò che essi diranno di me, considerato quello che dicono gli avvenimenti di Budapest". |
9 novembre 1956 |
Il quotidiano socialdemocratico "Giustizia" scrive: "Le differenti valutazioni sui recenti fatti d’Ungheria – come del resto su problemi di carattere politico – non costituiscono e non debbono costituire motivo o pretesto per mettere in crisi i rapporti fra lavoratori". Sullo stesso numero, Saragat attacca l’Urss "che oltrepassa quasi le efferatezze del regime nazionalsocialista" ed aggiunge: "Mentre l’America fa tutti gli sforzi per tentare di spegnere il fuoco nel Medio Oriente, la Russia fa di tutto per attizzarlo". Stati Uniti- Italia |
9 novembre 1956 |
L’Associazione nazionale dei giuristi condanna duramente la repressione in atto in Ungheria e chiede che fra gli osservatori dell’Onu vi siano esperti del diritto "per garantire che giustizia sia data al popolo ungherese, secondo i fondamentali principi della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo". Non parla invece dei fatti di Suez. |
9 novembre 1956 |
A Bologna, si scontrano in piazza Maggiore, dopo un comizio di Dozza, comunisti ed anticomunisti, successivamente separati dalla polizia che opera alcuni fermi. Analogamente, a Bolzano, la polizia carica e disperde una manifestazione che intendeva contestare un’assemblea comunista con Terracini, fermando alcuni dimostranti. Violenza politica. Repressione |
9 novembre 1956 |
A Saint Vincent, è assegnato il premio per il giornalismo a Luigi Salvatorelli. |
10 novembre 1956 |
Truppe Onu arrivano a Napoli, per essere successivamente trasferite in Egitto. |
10 novembre 1956 |
A Tel Aviv, l’ambasciatore italiano Benedetto Capomazza invia una lettera al ministero degli Esteri, nella quale giustifica la sua ignoranza delle intenzioni israeliane di invadere l’Egitto. |
10 novembre 1956 |
Nella riunione del consiglio generale della Cisl, Giulio Pastore respinge l’ipotesi di unità sindacale affermando che "la Cisl non ha alcuna necessità di ripensamenti e revisioni dei suoi indirizzi", e prosegue affermando: "La Cgil è in grave stato di crisi, conseguenza del sistema su cui si è fino ad oggi retta, e pertanto gli attuali inviti non possono non ricondursi ad una delle caratteristiche manovre intese a nascondere lo stato di crisi; a ridurre e contenere l’emorragia di adesioni ed il calo di prestigio, a tendere a ripristinare un controllo sul movimento sindacale italiano delle forze negatrici del sindacato autentico". Movimento operaio- sindacati |
10 novembre 1956 |
A Roma, la Questura vieta una manifestazione comunista all’aperto (avrebbe sostituito un’assemblea al teatro Adriano, che ha revocato la concessione della sala); autorizza invece la manifestazione ‘di solidarietà con i patrioti ungheresi’ cui hanno aderito varie associazioni combattentistiche alla basilica di Massenzio. |
10 novembre 1956 |
Per l’appoggio dato dal partito alla repressione in Ungheria, si dimette dal Pci il consigliere comunista di Merano Ermes Barbieri, che chiede la tessera della Dc; nei prossimi giorni, si dimettono il partigiano veronese Berto Perotti, il bolognese Alberto Turilli esponente dei Partigiani della pace ed altri. P.C.I. |
11 novembre 1956 |
A Seul, il governo sud coreano minaccia un attacco alla Repubblica popolare di Corea. |
11 novembre 1956 |
Alle elezioni amministrative parziali, a Bolzano la Svp ottiene 64,4%, la Dc il 14,3%, il Msi il 6%, il Psi il 5,6%, il Psdi il 4%, il Pci il 2,1%. il Pci è in netto calo anche ad Aosta, dove è sceso da 6268 voti a 5867 –anche se sarà riconfermato il sindaco- a Trento da 2574 a 1887. Tuttavia il quotidiano comunista "L’Unità" titola: "Il Pci primo partito ad Aosta. Numerosi comuni conquistati in Piemonte". P.C.I. |
11 novembre 1956 |
A Milano, la segreteria provinciale della Cisl sottolinea "le posizioni di insuperabile abisso morale che si sono create tra i sindacalisti democratici e i dirigenti della corrente comunista della Cgil, come sempre asserviti al Pci". Analoga dichiarazione perviene dalla Uil milanese. Movimento operaio- sindacati |
12 novembre 1956 |
A Bologna, la madre di Anteo Zamboni presenta domanda al Comune perché sia affissa una lapide che commemori il figlio, nel trentesimo anniversario della sua uccisione. |
12 novembre 1956 |
A Padova, il Comune revoca la concessione di una sala del teatro Verdi al Pci per commemorare la rivoluzione di Ottobre, motivando la revoca con il timore di incidenti. Con la stessa motivazione è negata dalla Questura di Perugia l’autorizzazione per un comizio di Palmiro Togliatti, il cui intervento dovrà svolgersi in un luogo chiuso. P.C.I. |
12 novembre 1956 |
A Roma, si conclude il 1° convegno nazionale di Italia nostra per la tutela del patrimonio artistico e naturale, presieduto da Zanotti Bianco. |
13 novembre 1956 |
Alla Camera dei deputati, l’on. Nadia Gallico Spano (Pci) presenta una interrogazione parlamentare sulla trasformazione della Sardegna in base militare Nato. P.C.I. Stati Uniti- Italia |
|