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14 giugno 1956

Intervenendo alla direzione democristiana, Amintore Fanfani afferma che le posizioni del Psi sul problema delle giunte locali sono "inaccettabili". D.C.

15 giugno 1956

A Columbus (Ohio, Usa) inizia ‘l’esperimento cancro’: cellule cancerose vive sono inoculate in 96 detenuti che si sono offerti come cavie. Stati Uniti

15 giugno 1956

A Madrid (Spagna) è varato un nuovo governo del quale fanno parte due associati all’Opus Dei, Navarro Rubio al ministero delle Finanze e Alberto Ullastras a quello del Commercio.

15 giugno 1956

Il governo disdetta i contratti stipulati con le 5 società concessionarie dei telefoni per stipulare nuovi contratti, contenenti clausole più rigorose, con quelle fra esse operanti in ambito Iri; per le altre saranno riscattati gli impianti.

16 giugno 1956

Il presidente della repubblica, Giovanni Gronchi, firma 40 provvedimenti di grazia. D.C.

18 giugno 1956

In Israele, Golda Meir subentra a Sharret nell’incarico di ministro degli Esteri.

18 giugno 1956

In Cecoslovacchia è approvata una modifica del codice penale, che a partire dal 1 gennaio 1957 abolisce la pena di morte e l’ergastolo.

18 giugno 1956

Palmiro Togliatti scrive al responsabile della federazione comunista di Trieste Vittorio Vidali, a proposito del rapporto antistaliniano letto da Kruscev al XX congresso del Pcus, che "su per giù il documento messo in giro dagli americani corrisponde a quello fornito ad alcuni delegati esteri al XX congresso". (Vedi nota del 17 febbraio 1956). P.C.I.

19 giugno 1956

Il rapporto di una missione Onu riferisce circa l’alto grado di radioattività, conseguente agli esperimenti nucleari Usa, riscontrato presso le isole di Bikini e Eniwetok. Stati Uniti

19 giugno 1956

Il "Corriere della sera" pubblica, riprendendola dalla stampa inglese, l’intervista a Isaac Deutscher, studioso della politica sovietica e biografo di Trotzkj il quale afferma che Togliatti era dentro i segreti dello stalinismo più di Kruscev: "Quanto dice /Togliatti/ corrisponde soltanto ad una mezza verità (vedi nota del 30 giugno 1956)…Quando Stalin prese il potere, Kruscev era un membro qualunque del Pci mentre Togliatti – conosciuto come Ercoli- era uno dei capi del Comintern…era informatissimo…impiegò tutta la sua influenza in favore di Stalin" ai tempi della lotta intestina contro Trotzkj, Bukarin, Zinoviev, Kamenev. "Si aggiunga che, mentre Kruscev poteva ignorare il testamento di Lenin contro Stalin e il suo invito a rimuovere il georgiano dalla segreteria del partito, Togliatti ne era certamente al corrente…" P.C.I.

19 giugno 1956

"L’Osservatore romano" puntualizza la posizione della donna alla luce del diritto canonico: "Vi sono alcuni campi in cui la diversità dei due sessi discende dal diritto divino…ad esempio, solo gli individui di sesso maschile possono ricevere l’ordine", e nel diritto matrimoniale "è la moglie che segue la condizione giuridica del marito". Ma per altri versi i doveri della donna e dell’uomo sono eguali e così, fra l’altro, "in materia penale, la Chiesa considera delitto allo stesso modo l’adulterio del marito e quello della moglie". Vaticano

22 giugno 1956

Il ministro della Difesa Paolo Emilio Taviani, a conclusione del dibattito parlamentare sul bilancio del suo dicastero, in polemica con le sinistre ribadisce la imprescindibilità dell’aumento delle spese militari per gli obblighi di solidarietà connessi al Patto atlantico. D.C.

24 giugno 1956

Al Cairo, Nasser assume formalmente l’incarico di presidente della repubblica.

24 giugno 1956

Pietro Nenni, in un articolo su "Avanti !" prende posizione contro "la dittatura del partito bolscevico" in Urss. Nenni scrive: "Sarebbe assurdo chiudere gli occhi davanti al fatto che la dittatura del proletariato si è risolta in una dittatura del partito bolscevico, e questa dittatura nella dittatura personale di Stalin, si è collocata cioè fuori dalle previsioni e dalle concezioni dei maestri del socialismo". P.S.I.

24 giugno 1956

Palmiro Togliatti scrive ad Arrigo Benedetti, direttore del settimanale "L’Espresso", una lettera: "Egregio signor direttore…vorrei pregarla di pubblicare questa mia lettera, in cui si avvertono i Suoi lettori che tutto ciò che Ella pubblica sul nostro partito, sulla attività dei suoi organi di direzione, dei suoi dirigenti, discussioni, accordi o disaccordi, ecc., è falso…Potrei riferirmi all’atto col quale, se ben ricordo, il Suo giornale volle all’inizio garantire al pubblico la propria indipendenza…". P.C.I.

25 giugno 1956

Dopo che la Corte costituzionale ha respinto il ricorso dell’Avvocatura dello stato (vedi nota del 1 maggio 1956), Cesare Zappulli sul quotidiano "Il Giorno" afferma a commento che "la precisione, la serietà, la chiarezza della sentenza hanno compensato la fiducia generale nel nuovo istituto, garante della Costituzione…I cittadini si sentono, per così dire, più maggiorenni…".

26 giugno 1956

A Bruxelles, iniziano i negoziati per l’istituzione del Mercato comune europeo e dell’organizzazione di ricerca atomica.

26 giugno 1956

Pietro Nenni invia a Suslov, a Mosca, i suoi scritti sul XX congresso del Pcus, riconfermando la sua volontà di procedere ad una politica unitaria con il Pci. P.S.I. P.C.I.

26 giugno 1956

Muore l’esponente democristiano Paolo Cappa. D.C.

26 giugno 1956

A Mortara e in Lomellina, le forze di polizia intervengono a sostegno degli agricoltori reprimendo i picchetti contro il crumiraggio. Lo sciopero bracciantile continua nelle principali province padane e piemontesi. Repressione armata

27 giugno 1956

A Venezia, intervenendo al convegno interregionale degli industriali, il presidente della Confindustria Alighiero De Micheli li invita ad intensificare l’impegno politico e fornisce i dati dell’attività della Confintesa in occasione delle elezioni amministrative (vedi nota del 28 febbraio 1956): su 5516 candidati in 852 comuni sono stati eletti 2148 che avevano l’appoggio della Confintesa.

28 giugno 1956

L’Associazione nazionale magistrati (Anm) dichiara insoddisfacenti gli aumenti predisposti per i giudici, decorrenti dal 1° luglio.

28 giugno 1956

A Poznan (Polonia), 15.000 operai di una fabbrica di locomotive, materiali ferroviari e militari sfilano in corteo per la città per protestare contro il mancato aumento dei salari e chiedere la riduzione degli orari di lavoro. La protesta si trasforma, infine, in un’autentica sollevazione di popolo.

29 giugno 1956

A Poznan, polizia ed esercito riprendono il controllo della città, dopo aver provocato alcune decine di morti e centinaia di feriti.

29 giugno 1956

In Vaticano, Pio XII invia una lettera ai primati croato, Stepinac; polacco, Wyszynski; ungherese, Mindszenty; cecoslovacco, Beran, tutti detenuti, invitando i loro fedeli a non abbandonarli. Vaticano

29 giugno 1956

A Roma, l’Ambasciata americana annuncia l’assegnazione a imprese italiane di commesse per la produzione di munizioni belliche, per il valore di 10.083.980 $. Stati Uniti- Italia

29 giugno 1956

A Milano, intervenendo all’annuale raduno delle Acli, Bruno Storti ribadisce la contraddizione fra la dottrina sindacale marxista e quella cristiana e, vantando i progressi della Cisl, afferma: "La maggiore unità possibile /dei lavoratori/ non potrà avvenire che attorno al nucleo dei sindacati democratici". Movimento operaio- sindacati

30 giugno 1956

A Mosca, il comitato centrale del Pcus accusa per gli incidenti di Poznan gli agenti dei servizi segreti americani.

30 giugno 1956

Riferendo della rivolta operaia di Poznan, il quotidiano comunista "l’Unità" titola: "Isolati i provocatori. Il lavoro è ripreso. Fallito l’attacco dei nemici della distensione". Nel testo, si parla di "provocazione abilmente organizzata nell’ambito dell’agitazione sindacale" e di "persone tratte in inganno a compiere violenze contro il potere popolare". P.C.I.

30 giugno 1956

Nell’intervista concessa alla rivista "Nuovi argomenti" (vedi nota del 13 giugno 1956), Palmiro Togliatti afferma che sul culto della personalità e i danni che ne sono derivati "si corre il rischio della eccessiva arbitrarietà e falsa generalizzazione, cioè il rischio di giudicare cattiva, da respingersi, da criticarsi, tutta la realtà economica, sociale e culturale sovietica…La meno arbitraria delle generalizzazioni è quella che vede negli errori di Stalin il progressivo sovrapporsi di un potere personale alle istanze di origine e natura democratiche e, come conseguenza di questo, l’accumularsi di fenomeni di burocratizzazione, di violazione della legalità, di stagnazione anche, parzialmente, di degenerazione in differenti punti dell’organismo sociale". E sui processi staliniani risponde: "Ripeto, per i processi iniziali, quelli di cui avemmo modo di occuparci, perché quelli successivi per lo più non furono pubblici, la mia opinione, oggi, è che esistessero assieme entrambi gli elementi, i tentativi degli oppositori di cospirare contro il regime e compiere atti terroristici e l’applicazione di metodi istruttori illegali, moralmente condannabili. La prima cosa non attenua la gravità della seconda, naturalmente". Togliatti rileva a questo proposito "l’errore dei collaboratori di Stalin di non essersi accorti in tempo delle degenerazioni" ed un sostanziale laissez faire, che coinvolse gli stessi attuali detentori del potere sovietico. Al dibattito sullo stalinismo partecipano con propri scritti Basso, Cassola, Chiarante, Guiducci, Jemolo, Magnani, Moravia, Pepe, Silone. P.C.I.

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