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1 novembre 1956

A Budapest, il governo ungherese proclama la neutralità del paese e l’uscita dal Patto di Varsavia.

1 novembre 1956

A Roma, la direzione nazionale del Psi approva un documento che afferma: "L’intervento sovietico è incompatibile col diritto dei popoli all’indipendenza". P.S.I.

1 novembre 1956

Il quotidiano comunista "L’Unità", riportando la dichiarazione sovietica del 30 ottobre che annunciava il ritiro delle truppe dall’Ungheria, scrive: "Dopo la dichiarazione del governo sovietico esistono tutte le condizioni perché la classe operaia ungherese possa ritrovare le ragioni per difendere le sue conquiste". P.C.I.

1 novembre 1956

La Cgil, in un comunicato stampa, "eleva la più indignata protesta per la premeditata aggressione scatenata dai governi inglese e francese contro l’Egitto con la complicità del governo di Israele". Movimento operaio- sindacati

1 novembre 1956

Iri ed Eni annunciano la prossima costruzione di una centrale termonucleare nell’Italia meridionale.

2 novembre 1956

A New York, la mozione presentata dagli Stati uniti all’Assemblea generale dell’Onu, che impone il cessate il fuoco in Medio Oriente, è approvata con 64 voti favorevoli (compreso quello del delegato sovietico), 6 astenuti e 5 contrari. Stati Uniti

2 novembre 1956

A Budapest, l’ambasciatore sovietico Yuri Andropov avvia negoziati con il governo ungherese per il ritiro delle truppe sovietiche: ma è un inganno, perché dal giorno precedente le armate sovietiche si stanno muovendo verso la capitale ungherese.

2 novembre 1956

Sul quotidiano "L’Unità" compare la risposta di Palmiro Togliatti a Concetto Marchesi per la solidarietà espressagli da quest’ultimo: "Caro Marchesi, grazie, a nome di tutto il partito, per la tua dichiarazione, nella quale è lo spirito di classe e di partito che ha sempre guidato te e che deve guidare ogni combattente per la nostra causa". P.C.I.

2 novembre 1956

A Latina, l’inchiesta giudiziaria sugli ammanchi alla Cassa di risparmio si conclude con 4 arresti di dirigenti dell’istituto bancario. Il repubblicano Camangi inoltra un’interrogazione al ministero del Tesoro per chiarire le "voci circolanti di tentativi di occultamento delle responsabilità e di relativi salvataggi dei colpevoli, diretti e indiretti".

2 novembre 1956

Nel Sinai, per disposizione del comando militare egiziano, i tecnici italiani lasciano i pozzi di Abu Rudeis, evitando una colonna israeliana. Questa, occupato il campo, asporta ogni genere di attrezzature e provoca notevoli danni.

3 novembre 1956

A Budapest, il collaborazionista Janos Kadar costituisce un nuovo governo e chiede l’intervento dell’Urss, le cui forze militari stroncano ogni residua resistenza.

3 novembre 1956

A Napoli, al termine dell’intervento di Achille Lauro in consiglio comunale sui fatti di Ungheria, si accende un aspro dibattito fra lo stesso e il socialista Labriola, mentre militanti di destra presenti urlano ai consiglieri comunisti di alzarsi per commemorare le vittime della repressione sovietica e gruppi di cittadini di avverse posizioni si azzuffano anche fisicamente. Dieci persone restano contuse. Violenza politica

3-12 novembre 1956

In Palestina, a Khan Yunis e a Rafa, i militari israeliani massacrano, in due riprese, 200 civili arabi, e passano per le armi dozzine di sospetti fedayn. Altri 500 civili palestinesi erano stati uccisi durante e dopo la conquista di Gaza.

4 novembre 1956

Negli Stati uniti, si concludono le elezioni presidenziali e politiche con la vittoria, nelle prime, di Dwigth Eisenhower, e nelle seconde del Partito democratico. Stati Uniti

4 novembre 1956

A Budapest, Imre Nagy lancia un disperato messaggio radio denunciando l’attacco sovietico: "Qui parla il primo ministro Imre Nagy. Oggi all’alba le truppe sovietiche hanno aggredito la nostra capitale con l’evidente intenzione di rovesciare il governo legale e democratico dell’Ungheria. Le nostre truppe sono impegnate nei combattimenti. Il governo è al suo posto. Comunico questo fatto al nostro paese e al mondo intero".

4 novembre 1956

A Livorno, Giuseppe Di Vittorio, nel corso di un comizio, afferma che l’adesione della componente comunista alla dichiarazione della segreteria generale della Cgil sugli eventi ungheresi del 27 ottobre (vedi nota) "in qualche punto non corrisponde interamente alle nostre convinzioni", che essa ha rappresentato un "sacrificio" e che, comunque, l’averla sottoscritta "non significa affatto che in noi si siano attenuati il profondo attaccamento che sentiamo per l’Urss, e la nostra grande riconoscenza per tutto quello che essa ha fatto e farà (malgrado i passati errori denunziati apertamente dagli stessi compagni sovietici) per la causa della pace e per il trionfo dei grandi ideali del socialismo". P.C.I.

4 novembre 1956

In diverse località, nella giornata domenicale si celebrano messe per i caduti ungheresi. A Milano, il rito è nella chiesa del Santo Sepolcro, con la partecipazione della ‘Associazione ungherese dell’Ordine di Malta’ e della ‘Azione cattolica degli ungheresi all’estero’, molto attive nella raccolta di fondi, medicinali ecc. Vaticano

5 novembre 1956

L’Onu decide di costituire, entro 2 giorni, una forza sovranazionale di polizia. I governi egiziano ed israeliano accettano la proposta di tregua avanzata dall’Onu.

5 novembre 1956

Paracadutisti britannici e francesi sono lanciati a porto Sa’id, all’imbocco settentrionale del canale di Suez, allo scopo di occupare le posizioni chiave di tutto il canale prima del cessate il fuoco previsto per le ore 01 del 7 novembre.

5 novembre 1956

A Budapest, Kadar presenta ufficialmente il suo nuovo governo.

5 novembre 1956

Al ministero dell’Industria, si svolge una riunione per discutere gli approvvigionamenti ed i costi del petrolio, presenti rappresentanti del ministero della Difesa, del Commercio estero e delle Finanze ed esperti del settore.

5 novembre 1956

Sul quotidiano "L’Unità" compare un appello di Luigi Longo che invita "all’unità di tutte le forze che vogliono il socialismo, contro il terrore bianco in Ungheria, in difesa della pace, della sovranità del popolo egiziano". Il quotidiano comunista spiega la sanguinosa repressione sovietica in Ungheria così: "Le truppe sovietiche intervengono in Ungheria per porre fine all’anarchia e al terrore bianco". P.C.I.

5 novembre 1956

Palmiro Togliatti, in una lettera ad Antonello Trombadori, definisce gli intellettuali che hanno condannato l’invasione sovietica dell’Ungheria "quei controrivoluzionari della cellula Einaudi di Torino". P.C.I.

5 novembre 1956

In una dichiarazione all’agenzia "Ansa", riferendosi ai fatti di Ungheria, Pietro Nenni condanna "le situazioni di forza e la politica di potenza che si sostituiscono all’internazionalismo proletario", e rinnova la richiesta di ritiro delle truppe sovietiche. P.S.I.

5 novembre 1956

Pio XII, nel documento papale "Datis nuperimme" afferma che "il sangue della nazione ungherese implora a Dio vendetta". Vaticano

6 novembre 1956

L’Unione sovietica lancia un ultimatum a Francia ed Inghilterra affinché ritirino le loro truppe dal canale di Suez, minacciando anche il ricorso ad armi atomiche.

6 novembre 1956

Il presidente americano Dwight Eisenhower minaccia l’Urss di rappresaglia in caso di intervento unilaterale sul canale di Suez, ed informa Francia ed Inghilterra di essere pronto ad intervenire militarmente per porre fine alle ostilità. Stati Uniti

6 novembre 1956

Il ministro della Difesa Paolo Emilio Taviani annota nel suo diario: "Il Sifar e l’Intelligence Service garantiscono che all’alba di stamane oltre trenta aerei sovietici da bombardamento hanno sorvolato il territorio turco". D.C. Controllo politico di Stato e informative

6 novembre 1956

Alla Camera dei deputati si svolge una tumultuosa seduta sui concomitanti avvenimenti di Ungheria e Suez. Il ministro degli Esteri, Gaetano Martino, annuncia: "Il governo italiano chiede che l’Unione sovietica ponga fine alla repressione e accetti che le Nazioni unite inviino anche in Ungheria una Commissione ed un corpo di polizia internazionale per mantenervi l’ordine in attesa che vi si ricostruiscano i normali organi di governo".

6 novembre 1956

Palmiro Togliatti, sul quotidiano comunista "L’Unità", scrive in merito all’intervento sovietico in Ungheria: "A questo punto è mia opinione che una protesta contro l’Unione sovietica avrebbe dovuto farsi se essa non fosse intervenuta, e con tutta la sua forza questa volta, per sbarrare la strada al terrore bianco e schiacciare il fascismo nell’uovo…". P.C.I.

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