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1 gennaio 1957

Diventano esecutivi gli accordi franco- tedeschi stipulati il 29 settembre 1956 e la Sarre rientra sotto la sovranità della Germania federale.

1 gennaio 1957

A Roma, è nominato vicedirettore del Sifar il generale Domenico Oliva. Il colonnello Giuseppe Ferrazzani è assegnato alla sezione Sad dello stesso Sifar (v. nota 24 settembre 1956). Strutture clandestine e semiclandestine

1 gennaio 1957

A Verona, presso la caserma Passalacqua è istituito il Battaglione guerra psicologica, che assume la denominazione di Reparto guerra psicologica ed è posto alle dirette dipendenze del Comando forze terresti alleate del Sud Europa (Ftase). Stati Uniti- Italia. Strutture clandestine e semiclandestine

1 gennaio 1957

Un gruppo di intellettuali comunisti, tra i quali Natalino Sapegno, Domenico Purificato, Gaetano Trombatore, Leoncillo Leonardi, Claudio Longo e Vezio Crisafulli, rassegnano le dimissioni dal Pci a seguito della rivolta d'Ungheria. P.C.I.

1 gennaio 1957

Sul quotidiano comunista "L’Unità", nell’articolo intitolato "Bilancio di un anno", Palmiro Togliatti scrive: "Sento dire e ripetere che l’anno testé terminato sarebbe stato, per noi e per tutto il movimento comunista, anno non già di prove e di battaglie, ma di organico decadimento. Respingo decisamente questo giudizio. Lo respingo con una risata". P.C.I.

2 gennaio 1957

A Roma, il ministro degli Esteri francese Pineau, in visita in Italia, s’incontra con Amintore Fanfani, Giuseppe Saragat, il sottosegretario agli Esteri Badini Confalonieri ed altri esponenti politici. Benché ciò sia ufficialmente smentito, nell’incontro si è parlato della crisi algerina, in vista del prossimo dibattito all’Onu.

2 gennaio 1957

Si verifica un avvicinamento fra Giuseppe Saragat e Pietro Nenni, entrambi partecipanti ad una cena organizzata per l'occasione dall'onorevole Chiamello. P.S.I.

2 gennaio 1957

A Venezia, la segreteria nazionale del Fai (Fronte anticomunista italiano) denuncia il patto di unione con il Mai di Padova "per diversità di vedute esistenti fra le due segreterie". Strutture clandestine e semiclandestine

2 gennaio 1957

A Venezia, il cardinale Roncalli parlando ai fedeli afferma la necessità di prepararsi a fronteggiare "la lotta portata dal comunismo contro l’Evangelo". Vaticano

3 gennaio 1957

A Washington, Victor Sullam scrive a Fabio Cavazza: "Naturalmente l’unificazione resta il problema del giorno... Ufficialmente, direi, nessuno dice di essere contro l’unificazione; le differenze sono invece evidenti tra chi dice che si farà e si sta facendo e chi ritiene la cosa difficile, improbabile e sempre più lontana nel tempo. La seconda fazione - numericamente più importante e gerarchicamente più inf1uente - trova in tutto una conferma delle sue teorie". Stati Uniti- Italia. P.S.I.

3 gennaio 1957

Su "la Pravda", organo del Pcus, Luigi Longo afferma che "l’Urss e il suo partito rappresentano la forza decisiva del movimento operaio e nessuna mistificazione può offuscare questa evidente realtà". P.C.I.

3 gennaio 1957

Una nota dell’agenzia "Italia", vicina alla Dc, afferma che "sul piano del colonialismo non è possibile nessuna intesa fra Roma e Parigi, come è stato richiesto da qualche parte e come, forse, è stato fatto balenare da Pineau nel corso di qualche suo colloquio con i nostri politici", per non "condividere responsabilità che l’Italia non ha nei confronti dei popoli afro- asiatici". Verso questi ultimi, afferma la nota, è difatti interesse dell’Italia "presentarci sempre, in ogni occasione, come una Nazione sensibile alle istanze" da essi avanzate. D.C.

4 gennaio 1957

Il presidente della repubblica, Giovanni Gronchi, riceve la "visita di omaggio" del presidente dell’Azione cattolica, Gedda. D.C.

4 gennaio 1957

Il quotidiano cattolico "L’Avvenire d’Italia" si scaglia contro la setta dei Fratelli Battisti, scrivendo: "Fa d’uopo smascherare questi lupi".

4 gennaio 1957

Su "Il Corriere d’informazione", Alberto Ronchey, nell’articolo intitolato "Ed ora i giudizi politici sulla grave crisi comunista", riporta le dichiarazioni di Pietro Nenni favorevoli ad Eugenio Reale, e quelle contrarie di Sandro Pertini il quale afferma che "è meglio aver torto con il partito che ragione contro il partito". P.S.I. P.C.I.

4 gennaio 1957

In un intervento su "Paese sera", Palmiro Togliatti commentando sarcasticamente le ipotesi sulla crisi del Pci afferma: "mi sembra di rivivere i giorni del memoriale Salvarezza…stupisce la completa assenza di inventiva". Il partito, secondo Togliatti "è andato avanti e continuerà ad andare avanti, a dispetto di tutti". P.C.I.

5 gennaio 1957

E’ proclamata la cosiddetta "dottrina Eisenhower" sul Medio Oriente che estromette definitivamente l'Europa occidentale dall'area. Ufficialmente diretta a contrastare la "aggressione comunista", la dottrina Eisenhower sancisce la "autorizzazione ad impiegare le Forze armate per assicurare e proteggere l’integrità territoriale e l’indipendenza politica di qualsiasi nazione o gruppo di nazioni nel Medio Oriente che domandi l’assistenza americana …"; stabilisce inoltre un programma di aiuti economici e militari da definirsi per i paesi che ne faranno richiesta. "La perdita del Medio Oriente – afferma Eisenhower nell’illustrare il piano al Congresso americano- determinerebbe una situazione di strangolamento per il mondo libero". Stati Uniti

5 gennaio 1957

E’ istituito il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), composto da 79 consiglieri, più il presidente, 59 dei quali in rappresentanza delle categorie produttive e 20 in qualità di esperti.

5 gennaio 1957

"L’Espresso" pubblica il documento, non pubblicato dalla rivista "Nuovi argomenti" cui era originariamente destinato, di Eugenio Reale (v. note 29 e 30 dicembre 1956) che accusa i dirigenti comunisti di "sottomissione assoluta, cieca, servile" verso l’Unione sovietica. "Questa semplice verità spiega tutta la politica interna ed estera del partito…Togliatti e la direzione del partito saranno sempre e unicamente dalla parte dell’Unione sovietica" in qualunque circostanza. Togliatti, afferma ancora l’ex senatore comunista, "rimane fedele, in cuor suo, al padrone defunto, rimane staliniano anche dopo il XX congresso…Egli ritiene la lotta per il potere nell’Urss tutt’altro che decisa, ed è perciò che cerca di prendere tempo" P.C.I.

5 gennaio 1957

"Il Corriere della sera" informa che si sono dimessi dalla redazione de "l’Unità" Tommaso Quaretti e Giacomo Quarra; che hanno rinunciato a dirigere la rivista filo comunista "Società" gli scrittori Manacorda e Muscetta; e riporta inoltre "voci non ancora confermate" sull’imminente distacco di altri intellettuali, quali Bilenchi, Del Guercio ed il pittore Vespignani. L’editore Giangiacomo Feltrinelli- riferisce infine l’informatissimo quotidiano- sta curando insieme alla moglie di Eugenio Reale, polacca, la traduzione integrale dei lavori del plenum del Pc polacco che ha decretato il ritorno di Gomulka. P.C.I.

6 gennaio 1957

Sul quotidiano comunista "L’Unità", Massimo Aloisi, Antonio Banfi, Ranuccio Bianchi Bandinelli, Giorgio Candeloro, Carlo Salinari, Giacomo Debenedetti, Galvano Della Volpe, Giuseppe De Santis, Lucio Lombardo Radice, Cesare Luporini, Renato Guttuso, Carlo Lizzani, Luigi Cosenza, Ettore Pancini, Paolo Fortunati, Ugo Natoli, spiegano le ragioni che li inducono a rinnovare la loro adesione al Pci. P.C.I.

6 gennaio 1957

A Torino, si svolge un’iniziativa pubblica di dissidenti del Partito comunista con Franco Reale, il fratello del senatore espulso dal partito. Altre iniziative di carattere pubblico si sono svolte a San Severo di Puglia, con Livio Maitan, Onorato Damen, Luciano Raimondi, e ad Ivrea con Natalino Sapegno. P.C.I.

6 gennaio 1957

Il "Corriere della sera" riporta la dichiarazione dell’on. Maglietta, membro del direttivo del Pci napoletano: "Non possiamo discutere ora sul mutamento di rotta propugnato da Reale ma quel che ci tormenta è il modo con cui la segreteria del Pc ha deciso di questo caso". Il segretario della federazione di Caserta –riferisce ancora il giornale- è stato deferito alla commissione di controllo per aver concesso un’intervista "ad un giornale borghese", vi è fermento in diverse sezioni locali, con voci di passaggio al Psi, e si starebbe discutendo il commissariamento della federazione napoletana. P.C.I.

7 gennaio 1957

Il ministro degli Esteri Gaetano Martino, ed altri esponenti politici quali La Malfa, Cantalupo e Malagodi dichiarano il proprio apprezzamento per la ‘dottrina Eisenhower’. Stati Uniti- Italia

7 gennaio 1957

Sul quotidiano "Avanti!", Sandro Pertini rintuzza le critiche rivolte da Saragat alla linea di unità con il Pci, impersonata dallo stesso Pertini e dalla sua componente, accusandolo a sua volta di "cogliere ogni pretesto per ostacolare il processo di unificazione" socialista. P.S.I.

7 gennaio 1957

Il quotidiano comunista "L’Unità" riferisce di oltre 300 licenziamenti effettuati dal ministero della Difesa, che colpirebbero in gran parte "lavoratori impegnati sindacalmente". P.C.I. Repressione

7 gennaio 1957

Inizia la battaglia di Algeri che avrà termine il 7 ottobre 1957.

8 gennaio 1957

Ad Algeri, i paracadutisti del generale Massu compiono un rastrellamento nella casbah arrestando 208 persone, 68 delle quali saranno poi individuate come appartenenti al Fln.

8 gennaio 1957

A Roma, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, il procuratore generale Donato Pafundi afferma che, pur avendo la Corte costituzionale sancito il carattere immediatamente precettivo (non occorrente di leggi ordinarie per essere applicato) dell’articolo 40 della Costituzione sul diritto di sciopero, occorre stabilirne i limiti perché "il concetto di limite è insito nell’essenza di ogni diritto".

8 gennaio 1957

"L’Unità" pubblica un articolo di violento attacco ad Eugenio Reale firmato da Celeste Negarville, che è stato per molti anni amico del senatore espulso, definito ora "un uomo negato, per suo esplicito riconoscimento, alla passione politica /che/ si è trovato da un giorno all’altro tuffato in un’avventura politica di cui pare inorgoglito…". Reale gli replica a sua volta dalle pagine del "Corriere della sera" affermando che "si è ricorso a Negarville, come già a Natoli, perché notoriamente legato a me da una vecchia, fraterna amicizia, e come tale sospetto di condividere i miei giudizi. Egli deve aver pensato che il fatto che io abbia alluso a lui nella mia intervista lo aveva forse compromesso agli occhi di Togliatti…/ e ciò dimostra/ a che grado di timore e di soggezione può giungere un uomo che pure non è privo di capacità a intelligenza". P.C.I.

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