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4-5 luglio 1957

A Roma, giunge in visita ufficiale il ministro degli Esteri siriano, Salah Bitar, che critica la dottrina Eisenhower come contraria agli interessi arabi. Stati Uniti

5 luglio 1957

E’ approvato un emendamento proposto da Guido Cortese alla legge di proroga della Cassa per il mezzogiorno che destina a quest’ultima il 40% degli investimenti totali, a qualsiasi titolo effettuati, dagli enti e dalle aziende industriali a partecipazione statale. D.C.

10 luglio 1957

Al Senato, Giuseppe Pella interviene in tema di emigrazione, affermando che il governo conduce un’azione che "si estrinseca in molteplici settori: dalle assicurazioni sociali, alla regolamentazione internazionalizzata del fenomeno migratorio, attraverso l’opera di appositi organismi, fino alla preparazione professionale, tecnica e linguistica per qualificare gli emigrati italiani, cercando di andare incontro alle necessità degli Stati di assorbimento". D.C.

13-14 luglio 1957

Al consiglio nazionale democristiano, a Vallombrosa, Amintore Fanfani parla di una "competizione democratica" con il Psi. D.C. P.S.I.

17 luglio 1957

L’ambasciatore sovietico in Italia, Semen Kozyrev, invia a Mosca il resoconto di una conversazione avuta con Palmiro Togliatti nel corso di un ricevimento all’ambasciata bulgara. Togliatti gli ha espresso dubbi sulla capacità di Sandro Pertini di sostituire Pietro Nenni, come proposto da Tullio Vecchietti, perché nonostante la sua contrarietà alla politica di centrosinistra e la sua vicinanza ai comunisti "è poco adatto a questa carica a causa del suo nervosismo e della sua discontinuità di comportamento". P.C.I. P.S.I.

18 luglio 1957

A Washington, Luciano Conti, collaboratore di Amintore Fanfani, informa il governo americano che "il Pci sta ricevendo dall’Urss 60 milioni di dollari in vista delle elezioni. Quanto alla Dc invece il budget è di soli 5 miliardi di lire". Stati Uniti- Italia. D.C. P.C.I.

19 luglio 1957

Nel rapporto "Italian political crisis" i funzionari americani scrivono: "La Montecatini (chimica), la Fiat (automobili), la Snia Viscosa (fibre sintetiche), la Pirelli (gomma), la Edison (elettricità) ostacolano la crescita dell’economia nazionale…seguendo una politica di profitti molto alti accompagnata da una lenta crescita dei prezzi, e favorendo l’allontanamento della domanda per i beni di consumo essenziali…gli accentramenti e gli sperperi dell’intervento pubblico nuocciono all’espansione economica del paese in misura forse anche superiore…Così grande è l’intervento del governo italiano nell’industria nazionale che, se esso tendesse ad appoggiare una politica economica ben definita, non vi sarebbe neppure bisogno di nazionalizzazioni o di altri interventi speciali". Stati Uniti- Italia

19 luglio 1957

In un documento del Dipartimento di stato che analizza la situazione politica italiana, si fanno i nomi di Mario Scelba, Giuseppe Pella, Paolo Emilio Taviani e Giulio Andreotti, indicati come "amici fedeli degli Stati uniti". Stati Uniti- Italia. D.C.

19 luglio 1957

Muore Curzio Malaparte.

19 luglio 1957

Intervenendo in sede di commissione Esteri, Giuseppe Pella esprime il parere favorevole del governo alla dottrina Eisenhower. Paolo Emilio Taviani informa sulle decisioni americane di dotare i paesi europei di "armi modernissime" e richiede l’approvazione degli stanziamenti necessari. Stati Uniti- Italia. D.C.

20 luglio 1957

Alla Camera dei deputati, Lelio Basso ed altri parlamentari socialisti presentano un disegno di legge sull’obiezione di coscienza, che sarà fatto decadere per fine legislatura. P.S.I.

20 luglio 1957

Antonio Giolitti scrive a Bruno Corbi preannunciandogli il suo proposito di dimettersi dal Pci. P.C.I.

20 luglio 1957

Sul quotidiano vaticano "L’Osservatore romano" appare un articolo di monsignor Socche, vescovo di Reggio Emilia, che chiede ai cattolici di "unirsi in un sol blocco perché l’Italia non continui ad essere la nazione più comunista del mondo libero". Vaticano

23 luglio 1957

Antonio Giolitti si dimette dal Pci e chiede l’iscrizione al Psi. P.C.I. P.S.I.

25 luglio 1957

In Tunisia, il leader del partito nazionalista Neo Destur, Habib Burghiba è proclamato presidente della repubblica, con la deposizione del bey Mohammed el-Amin.

25 luglio 1957

Sul quotidiano comunista "L’Unità", Pietro Ingrao critica le dimissioni dal Pci presentate da Antonio Giolitti, giudicandole un "cedimento" e affermando che egli pretende di "sovrapporre le sue convinzioni personali alla elaborazione collegiale del partito". P.C.I.

25 luglio 1957

Si dimette dal Pci, Carlo Muscetta. P.C.I.

26 luglio 1957

In Guatemala, è assassinato il dittatore Castillo Armas.

27 luglio 1957

E’ redatto in ambito Sifar un documento proveniente da ‘Ines’, organismo occulto mai identificato, che ha per oggetto ‘Carteggio organizzazione O’. Strutture clandestine e semiclandestine

28 luglio 1957

E’ firmata a Berlino ovest una dichiarazione in cui Francia, Gran Bretagna, Stati uniti e Germania si impegnano a profondere ogni sforzo per la riunificazione tedesca.

30 luglio 1957

E’ emanata la legge nr.634 che disciplina l’istituzione delle aree e dei nuclei di sviluppo industriale nel Mezzogiorno, prevedendo a tale scopo la creazione di consorzi di enti locali.

30 luglio 1957

La Camera dei deputati vota a favore della ratifica dei Trattati di Roma (istitutivi del Mec) con 311 voti a favore, 144 contrari, 54 astenuti.

31 luglio 1957

Il quotidiano comunista "L’Unità" commenta le dimissioni dal Pci di Carlo Muscetta, nell’articolo intitolato "Carlo Muscetta è fuori del Pci", nel quale scrive che "egli non ha più nulla in comune col nostro partito e con la lotta per la difesa dei lavoratori italiani e degli ideali del socialismo." P.C.I.

31 luglio 1957

Su "La Voce repubblicana", Ugo La Malfa delinea i limiti nei quali si manterrà il laicismo del Pri, scrivendo: "Noi riconosciamo che (l’art.7) è stato fatto proprio dalla Costituzione e intendiamo lealmente rispettarlo".

luglio 1957

La Fiat licenzia 230 operai addetti allo stabilimento di Marina di Pisa.

luglio 1957

In Alto Adige, si svolge l’operazione ‘Latemar’ che si basa su un attacco condotto da guerriglieri ‘rossi’ al quale l’esercito risponde con l’occupazione della Val Pusteria, della Valle dell’Isarco e della valle dell’Adige.

luglio 1957

Il Partito comunista chiude le redazioni del quotidiano "L’Unità" a Genova e Torino. P.C.I.

luglio 1957

Sulla rivista "Tempo presente", Vasco Pratolini, nell’articolo intitolato "Questioni di realismo", scrive: "Non sono fra coloro che ignoravano tutto, a cui il rapporto Kruscev e Poznan e Budapest hanno aperto gli occhi: ne sono rimasti inorriditi e sono scappati, oppure li hanno presto rinchiusi. Sono tra coloro che sapevano nella misura in cui a tutti era possibile sapere. Voglio dire che a tu per tu con la mia coscienza, la mia parte di connivenza con l’errore non è stata né poca né di poco peso". P.C.I.

luglio 1957

La "Nation georgienne", ripresa da diversi organi di stampa elvetici, afferma che sono in corso grosse transazioni di oro contro dollari con i quali poi "uomini di paglia del Cremlino, forniti della nazionalità americana, acquistano pacchetti azionari delle più grosse aziende degli Stati uniti, fino al punto di ottenere la maggioranza nei consigli di amministrazione…Lo sforzo è diretto soprattutto sui titoli petroliferi". La notizia naturalmente è di provenienza Usa, dove si mette all’opera una commissione d’inchiesta ad hoc. Stati Uniti

1 agosto 1957

Italo Calvino scrive a Paolo Spriano: per comunicargli le sue dimissioni dal Pci: "Caro Pillo, alla tua triste lettera rispondo, più tristemente ancora, mandandoti copia della mia lettera di dimissioni, partita oggi. Come vedrai, è una lettera d’amore. Forse ora riuscirò a trovare una maggiore chiarezza e ad essere ancora al vostro fianco, dopo che per mesi e mesi la mia unica attività politica è stata ricevere gli sfoghi e le confessioni di tutti i compagni disperati. Certo se Antonio riusciva a restare dentro battendosi, era meglio; uscito lui, non avevo più nessuna posizione di forza alla quale fare capo, ero solo nemico in terra nemica. E poi ho una sola parola; avevo detto che non mi dimettevo perché c’era ancora Giolitti, e uscito lui non avevo più nessuna giustificazione al mio rimanere, essendo gli altri rinnovatori troppo esitanti, dispersi e non coraggiosi..." P.C.I.

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