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13 febbraio 1960

Il quotidiano democristiano "Il Popolo" attacca aspramente il Msi. D.C. Destra- M.S.I.

13 febbraio 1960

A Palermo la Dc, insieme al Msi e agli assessori dimissionari, presenta una mozione di sfiducia nei confronti del governo Milazzo. D.C. Destra- M.S.I.

14 febbraio 1960

A Milano, si svolge un convegno organizzato dal Partito socialista per la istituzione dell’ente Regione, con le relazioni di Achille Corona, Salvo Parigi, Federico Gualtierotti. P.S.I.

15 febbraio 1960

A Palermo, rassegna le dimissioni la Giunta regionale presieduta da Silvio Milazzo.

16-18 febbraio 1960

A Roma, giunge in visita ufficiale Adbullah Ibrahim, primo ministro e ministro degli Esteri del Marocco.

17 febbraio 1960

A Parigi, il governo decide lo scioglimento delle Unità territoriali e del Quinto ufficio dell’esercito addetto all’azione psicologica, diretto dal colonnello Gardes, già richiamato in patria.

17 febbraio 1960

A Tunisi, in un discorso radiodiffuso, il presidente del governo algerino in esilio Ferhat Abbas afferma che l’autonomia della nazione è ineluttabile e lancia un appello rivolto agli "europei d’Algeria": "Europei d’Algeria! lo scorso secolo – il secolo del colonialismo- voi siete venuti un po’ da ogni parte, dalla Francia, dall’Italia, dalla Spagna, da Malta a vivere fra noi. La conquista coloniale vi ha aperto le porte del nostro Paese, vi ha dato diritti eccezionali dei quali essa ci ha sistematicamente privato. Questo regime coloniale ha fatto di più. Vi ha dato l’illusione che questi diritti vi spettassero effettivamente, che voi foste uomini superiori e che gli arabi dovessero subire ingiustizie e soprusi d’ogni tipo. E’ per questa illusione che voi oggi correte un pericolo mortale …Quest’epoca è finita da un pezzo. L’Algeria di papà è morta e non è il generale De Gaulle ad averla distrutta. Essa è stata distrutta dalla lotta del popolo algerino. I patrioti algerini, che hanno accettato di morire per vivere liberi, non vi negheranno di usare la libertà. Se essi si rifiutano di essere considerati di seconda categoria, se si rifiutano di riconoscere in voi dei super cittadini, peraltro essi sono pronti a considerarvi autentici algerini. L’Algeria deve essere degli algerini…La nuova Algeria non conoscerà barriere razziali né odi religiosi, ma rispetterà tutti i valori morali e gli interessi legittimi".

18 febbraio 1960

Il Senato approva modifiche alla legge sulla residenza, che sopprimono alcune limitazioni alla libertà di residenza e particolarmente alla circolazione della manodopera.

18 febbraio 1960

A Roma, nel corso di una riunione della direzione nazionale Dc, in risposta al segretario regionale siciliano D'Angelo, che vantava la spregiudicatezza dei metodi impiegati per fare cadere la giunta regionale presieduta da Milazzo, Adone Zoli rimprovera l’uso degli stessi che colpivano "la dignità stessa del partito". D.C.

18 febbraio 1960

A Merano, in un edificio sono rinvenuti pacchi contenenti esplosivi di provenienza austriaca, e manifestini recanti scritte di minaccia agli emigranti italiani. Separatismo- Nord Italia

19 febbraio 1960

Nella riunione della commissione Esteri della Camera, il ministro Giuseppe Pella riceve forti critiche dalla sinistra, per l’atteggiamento rigido mantenuto durante il viaggio in Unione sovietica e, per opposti motivi, dal liberale Giovanni Malagodi. D.C.

20 febbraio 1960

Pietro Nenni annota nel suo diario, a proposito del malore che ha colpito Adone Zoli: "…Assumendo nel 1954, dopo la morte di De Gasperi, il posto di presidente del Consiglio nazionale della Dc, mi disse che aveva una sola ambizione, quella stessa, diceva, di De Gasperi: di portare i socialisti al governo. Lo tentò nel 1957 ma i tempi non erano maturi. L’aveva visto il primo gennaio scorso. Ma aveva detto: ‘Il momento si avvicina’…" P.S.I. D.C.

20 febbraio 1960

A Bruxelles, si svolge una ‘tavola rotonda’ alla cui conclusione è decisa l’indipendenza del Congo belga.

21 febbraio 1960

Il consiglio nazionale del Pli decide l’uscita dal governo.

21 febbraio 1960

Muore, a Roma, Adone Zoli. D.C.

21 febbraio 1960

A Bolzano, sono arrestati per avere deposto una corona di fiori al monumento a Peter Mayr, nonostante il divieto di polizia, l’austriaco Walter Kornexl, gli altoatesini Johann Lochmann, Anton Egger, Walter Harder e Richard Berger. Repressione armata. Separatismo- Nord Italia

21 febbraio 1960

Su "La Stampa", in un editoriale Jemolo osserva come, a fronte degli scandali sempre più frequenti, il paese "appaia più tranquillo che mai…/e/ il suo aspetto sia quello di un malato che ha accettato la propria malattia, conoscendola tale e ritenendola incurabile"; vedendo "segretari di partito intemerati ma che non procedono mai ad un’espulsione se non per infrazione alla disciplina", ministri "che non hanno mai adottato provvedimenti volti a dare fiducia nell’amministrazione" e "prelati giudicati santi uomini…ma essi pure guasti dal ‘mal della pietra’, dalla necessità di costruire chiese e seminari…Che troppo spesso in scandali si senta parlare della fiducia che truffatori e speculatori godevano nei palazzi vescovili, non ha rialzato l’autorità spirituale…".

21 febbraio 1960

Sul settimanale "L’Europeo", Indro Montanelli, che si firma con il pseudonimo di ‘Marmidone’, sul conto del film di Federico Fellini "La dolce vita", scrive:" Io so che l’atto di accusa compilato da Fellini corrisponde a verità o, almeno, a una parte della verità. Che esso faccia il gioco dei comunisti, posso deplorarlo: ma non m’impedisce di testimoniare la verità".

22 febbraio 1960

A Palermo, la Democrazia cristiana e l’Unione cristiano- sociale formano una nuova giunta regionale che ottiene l’appoggio del Msi e dei monarchici, presieduta da Benedetto Majorana della Nicchiara. D.C. Destra- M.S.I.

23 febbraio 1960

A fronte di reazioni suscitate dalla notizia di trattative tedesco- spagnole per la concessione di basi militari alla Wehrmacht, il comandante militare della Nato, Norstad, afferma che "il territorio della Repubblica federale tedesca è troppo ristretto per consentire le necessarie manovre militari" e che "una soluzione sarà presto trovata in ambito Nato". Il ministero della Difesa tedesco aggiunge in una propria nota che le trattative in ambito Nato esistono da 2 anni e sono conosciute dai governi interessati.

23 febbraio 1960

A Genova, il Tribunale ascolta la testimonianza, richiesta dalla difesa di Ebe Roisecco, del ministro Guido Gonella che smentisce i suoi legami con la stessa. D.C.

24 febbraio 1960

Si dimette il governo presieduto da Antonio Segni. D.C.

25 febbraio 1960

Il funzionario di Ps di Bolzano, con pseudonimo ‘Shatten’, informa Ulderico Caputo, direttore della divisione Affari riservati, di aver ricevuto la visita di Salvatore Acampora, agente americano che veniva da Venezia dove aveva incontrato "Di Loreto" mentre a Trieste, a suo dire, aveva "preso accordi con Matarese per un servizio di controllo di elementi slavi che interessano il suo servizio". Controllo politico di Stato e informative

26 febbraio 1960

A Parigi, il generale Charles De Gaulle concede all’esercito tedesco la possibilità di usufruire di basi in territorio francese in funzione di difesa della prima linea contro un’eventuale invasione da parte del Patto di Varsavia.

27 febbraio 1960

La direzione nazionale della Dc si pronuncia a favore di una politica di centrosinistra, invitando il Psdi e il Pri ad aderirvi. D.C.

28 febbraio 1960

In Svizzera, muore l’industriale Adriano Olivetti.

29 febbraio 1960

L'ammiraglio Robert L. Dennison succede all'ammiraglio Jerauld Wright quale comandante supremo alleato dell'Atlantico.

29 febbraio 1960

Offre le dimissioni il presidente del Senato Cesare Merzagora, per le reazioni polemiche seguite al suo discorso pronunciato in aula in occasione delle dimissioni del governo, nel quale egli sottolineava la gravità della crisi aggiungendo che gli strumenti predisposti dalla Costituzione sono, in casi del genere, insufficienti. Le dimissioni saranno respinte e Merzagora continuerà a ricoprire la carica. D.C.

29 febbraio 1960

L’Ente sardo di elettricità rompe il contratto con la Edison.

29 febbraio 1960

A Frosinone, il Tribunale condanna a 1 anno e 6 mesi il vigile Ignazio Melone per favoreggiamento della prostituzione nei confronti di una donna e ricettazione di un orologio. La sentenza afferma che Melone non fu una vittima del questore Marzano, al quale lo stesso vigile aveva elevato una contravvenzione stradale, fatto che provocò ritorsioni e conseguenti polemiche.

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